Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 23/07/2005 @ 16:54:59, in casa, visitato 2392 volte)
Fonte: Der Standard (Austria): 22. Juli 2005
Presov. I componenti del consiglio comunale di questa città nella Slovacchia orientale, hanno deciso la costruzione di un muro attorno ad un insediamento abitato in maggior parte da Rom. Lo scopo è di separare quel quartiere dal resto della città. La decisione segue una petizione promossa dagli abitanti delle aree adiacenti. L'insediamento in questione, composto di poche strutture elementari, riservate a persone che in passato non avevano pagato gli affitti, è aumentato con passare degli anni.
Peter Nemeth, che coordina un progetto della Croce Rossa del Belgio, esprime le sue riserve sulla costruzione del muro: "Capisco gli abitanti delle aree vicine, ma un muro non risolve i problemi. Non è possibile isolare un quartiere di 2.000 abitanti. Così si creano solo nuovi problemi" ha affermato al giornale Pravda.
Klara Orgovanova, plenipotenziario governativo per le tematiche rom, spiega. "Costruire un muro non risolve i problemi. Capisco che le condizioni dell'insediamento causano indignazione. Ma ogni blocco di case ospita dalle 15 alle 20 persone,che prima vivevano in città. Persone che hanno perso il lavoro. E' difficile stabilire chi sia il responsabile della situazione".
Riserve anche da parte di alcuni componenti del consiglio comunale. Juraj Hurny, della Coalizione Cristiano-Democratica (SDKU), afferma alla Pravda: "Occorre fare qualcosa, ma costruire un muro probabilmente aumenterà le reazione negative. Occorre considerare con attenzione le possibili conseguenze. Non credo che a Preslov si troverà una soluzione a problemi che la Slovacchia non ha saputo risolvere in 15 anni."
Aggiunge il giornalista: "E' possibile che sull'esempio di Preslov siano costruiti muri simili. I politici della regione non sanno resistere alle richieste che arrivano da alcuni settori della popolazione. Tra un anno ci saranno le elezioni nazionali. I problemi dei ghetti Rom non vengono affrontati, neanche attingendo all'assistenza finanziaria di Bruxelles".
Gli esperti stimano in circa 150.000 i Rom che in Slovacchia vivono in povertà. La primavera dell'anno scorso ha visto violente manifestazioni di massa contro i tagli all'assistenza sociale. Il governo aveva utilizzato l'esercito per sedare le manifestazioni. (APA) Da: http://groups.yahoo.com/group/Slovak_Roma_News
Di Fabrizio (del 23/07/2005 @ 22:18:16, in sport, visitato 3950 volte)
In redazione:
da Milano Fabrizio Casavola, da Edimburgo Filippo Podestà - Articolo precedente
Mentre scriviamo c'è ancora grande confusione, se si riesce seguiranno aggiornamenti...
Italiani!
nuovamente in finale dopo l'anno scorso!
oggi a Edinburgo la squadra della Multietnica ha vinto la semifinale con la Scozia con il risultato finale di 7 a 3 e domani si giochera nuovamente il titolo contro la Polonia.
La Polonia ha vinto in semifinale contro l'Irlanda.
Grande risultato portato a casa dagli Azzurri!
Scrivete e soprattutto tifate!
Siamo qua per difendere il titolo mondiale e domani ce la metteremo tutta!
Prima della partita, l'intero stadio che ospita i campionati si e fermato in un minuto di raccoglimento per tutte le vittime del terrorismo.
Per lo sport e per la pace!
info www.streetsoccer.org
Giornata di partite doppie per decidere i finalisti. Sono solo 20 minuti a partita, ma a guardare sembra che non passino mai. Nella semifinale di oggi, ci è toccato la Scozia. I padroni di casa erano ancora imbattuti. La prima partita inaugura il pomeriggio, con l'Italia in pressing. Ma la Scozia, sospinta dal pubblico di casa, non si fa intimidire, e risponde colpo su colpo, riuscendo anche ad andare in vantaggio. La prima partita termina 4 a 3 per noi. La seconda partita, che chiude questa quarta giornata, ci vede ancora vincere per 3 a 1. Siamo in finale!
Nelle foto, una fase di Italia-Scozia e l'entusiasmo dei tifosi polacchi
L'altra sfida doppia vede contrapposte Ucraina e Polonia. I primi hanno iniziato fortissimo, la Polonia (come l'Italia) ha ritrovato il suo gioco strada facendo. Sono entrambe forti e veloci, con un gioco simile. Anche queste due partite regalano grande spettacolo ed emozioni, ma un solo risicato vincitore della sfida. Passa la Polonia, per 6 a 5.
Stasera si festeggia, domani la finale sarà Italia-Polonia,
Scozia e Ucraina si affronteranno per il terzo e quarto posto.
Di Fabrizio (del 24/07/2005 @ 14:20:18, in lavoro, visitato 1873 volte)
da: http://www.bandieragialla.it/articolo/1877.html
La sicurezza sul lavoro, in tredici lingue Dall'Api un cd-rom che permette agli stranieri di conoscere la legge 626 nella loro lingua d'origine di Annalisa Bolognesi
Per promuovere la sicurezza sul lavoro, l'Api, (associazione piccole e medie industrie di Bologna), ha creato un cd-rom con la traduzione in 13 lingue della legge 626. Grazie a questa iniziativa, realizzata mediante il contributo della Camera di Commercio, anche gli stranieri potranno conoscere le norme in materia di tutela, sicurezza e prevenzione sul lavoro nella loro lingua d’origine.
Gli stranieri rappresentano infatti, per la città di Bologna, un'importantissima forza lavoro, ma, anche a fronte dei dati trasmessi recentemente dall'INail, sono anche tra le categorie più a rischio per quanto riguarda gli infortuni, per via dellle barriere linguistiche, ma anche per la ridotta percezione dei rischi dovuta alle diverse culture e abitudini. "La comprensione - ha spiegato il presidente dell’Api, Paolo Mascagni, alla conferenza di presentazione del progetto - è infatti uno dei problemi principali nel rapporto tra datore di lavoro e lavoratore straniero; questo può comportare dei rischi per quanto concerne la sicurezza. Una buona integrazione lavorativa deve garantire all'immigrato proprio la possibilità di conoscere leggi e regole."
Il cd-rom, che è già stato fornito alle 1.600 aziende associate all'Api, è diviso in 15 schede: la prima illustra in generale la legge 626/94 (le misure di tutela, gli obblighi del datore di lavoro, i diritti e doveri del lavoratore,...), mentre le altre trattano i pericoli specifici come ad esempio i rumori, la movimentazione dei carichi e la prevenzione. Al momento contiene traduzioni in albanese, arabo, bengali, croato, filippino, francese, inglese, punjabi, rumeno, serbo, singalese, spagnolo e tedesco, ma, in caso di ulteriori necessità potrebbero essere aggiunte altre lingue.
Informazioni Api Bologna, tel. 051/63.17.111
Di Fabrizio (del 24/07/2005 @ 17:59:59, in Europa, visitato 3040 volte)
da: http://groups.yahoo.com/group/Hungarian_Roma
Da: Judit Solymosi solymosij@mail.datanet.hu
Ufficio per le Minoranze Etniche e Nazionali - Budapest, Ungheria
Selezione notizie, aprile - giugno 2005
Inaugurato centro comunitario Rom a Parad
Un vero e proprio network, che riunisce una trentina di centri culturali rom, è stato inaugurato ad aprile alla presenza di Orban Kolompar,, presidente dell'autogoverno nazionale dei Rom. Il network ha iniziato a svilupparsi nel 1997, grazie al Ministro del Welfare. Il nuovo centro funzionerà come base per attività culturali e vita sociale. [...]
Aperta la prima galleria espositiva Rom permanente
E' stata inaugurata ad aprile, presso la sede dell'autogoverno nazionale dei Rom a Budapest. Lo spazio è destinato alle diverse forme dell'arte. La prima mostra ha interessato una quarantina di tele di Janos Csik, poi sono seguitre le sculture lignee di artisti Rom della contea di Tolna. Inoltre sono previste proiezioni di film e presentazione di altre collezioni artistiche [...]
Corso di formazioneper studenti rom
A seguito di accordi tra Ministero della Gioventù, Famiglia, Affari Sociali e Pari Opportunità con le ambasciate ungheresi negli usa, Francia e Germania, tre studenti universitari con buone conoscenze linguistiche hanno potuto seguire per un mese l'attività che si svolge nelle diversi sedi diplomatiche.
Giovane musicista rom vince il concorso "Megasztar"
Si tratta di Caramel, che ha preso parte al programma per giovani talenti organizzato da TV2. Aladar Horvat, presidente di Roma Civic Foundation ha sottolineato l'importanza dell'evento e che per riuscire non basti il talento, ma occorra la persistenza per raggiungere gli obiettivi. [...]
Il governo intende promuovere l'attività dei musicisti Rom
Trattasi di un piano per l'integrazione sociale e lo sviluppo nel mercato del lavoro. Il programma prevede la reintroduzione di orchestre e singoli che suonino dal vivo nei ristoranti e nei locali. Inoltre lo scopo è di promuovere le tradizioni culturali delle città di Szeged, Debrecen, Szolnok, Nagykanizsa e Gyor.
Corso di formazione
A giugno è stato lanciato da Independent Media Centre. Il corso è rivolto a giovani studenti Rom di età tra i 14 e i 18 anni, in regola col piano di studi, per prendere parte ai programmi radiofonici di Radio C. Il corso è finanziato dall'ambasciata britannica e da quella olandese.
Lettere
Uscita a giugno una collezione di lettere rom della fine del XIX secolo. Durante il servizio militare tra il 1853 e il 1856, l'arciduca Giuseppe d'Asburgo imparò il romanès dai suoi soldati. Un'unica pubblicazione contiene 51 lettere in lingua parte della corrispondenza tra l'arciduca e gli abitanti Rom dell'impero. Si ritiene che le lettere siano i primi documenti scritti e firmati dai Rom. L'arciduca, conosciuto per le sue ricerche linguistiche, fu promotore dell'uguaglianza tra i diversi linguaggi dell'impero, insegnò il romanès a sua sorella Maria, con cui corrispose in lingua.
La pubblicazione costituisce un inestimabile documento di storia che può contribuire alla diffusione degli studi sulle tradizioni e la lingua romanès. Il volume è in romanès, inglese ed ungherese, ed include un CD. Può essere richiesto a:
Fovarosi Onkormanyzat Cigany Haz
Romano Kher, 1151 Budapest, Enekes utca 10/b
E-mail: ciganyhaz@axelero.hu
Di Fabrizio (del 24/07/2005 @ 20:17:24, in sport, visitato 2933 volte)
In redazione:
da Milano Fabrizio Casavola, da Edimburgo Filippo Podestà - Articolo precedente
Risultato finale Polonia - Italia 2 a 3
...e chissà se ci sarà il tempo per la cronaca
Italia ancora una volta campione! Per la seconda volta abbiamo vinto la coppa del mondo al torneo Homeless World Cup di Edinburgo. Questa volta è stata ancora piu difficile per i tre giocatori mancanti ma abbiamo alzato nuovamente una coppa che gia conoscevamo bene. Grandi tutti dal portiere Gustavo, a Ricardo, ancora questa volta decisivo. Suoi sono due gol sui tre dell'Italia. Ma anche Hugo e Leo. Con loro i cambi e la panchina che ha dato respiro e forza. L'anno scorso la vittoria e stata dedicata a chi ancora in Italia e nel mondo lotta per la casa, il lavoro o il permesso di soggiorno. Rilanciamo questa dedica aggiungendo una dedica speciale a quelli che non sono riusciti a venire con noi. Con loro la vittoria sarebbe stata se possibile ancora più bella. La coppa è anche per loro. Li riabbracceremo tornati in Italia, lunedi sera.
La vittoria di Edinburgo sente la mancanza delle squadre africane che non hanno lasciato partecipare per mancanza di soldi;...
Adesso tutte le squadre si apprestano ad una notte di festa.
Campioni! Campioni! Campioni! (per due)
grazie a tutti i tifosi e a chi ha creduto nella Multietnica. Vogliamo che questa vittoria ci faccia crescere ancora, magari per portare nel 2007 o negli anni seguenti, questo magnifico torneo da noi, a Milano o Roma!
E si chiude, come si era cominciato.
Da: Campioni senza dimora
L'Italia sta cambiando. Sembra dimostrarlo la partecipazione di una squadra di immigrati al mondiale sotto la nostra bandiera. Mai avremmo pensato che un giorno potessero rappresentarci e vincere. Questa parte di Italia, questi compatrioti venuti dagli squilibri economici mondiali, questi senza identità, giocano per noi facendoci esultare per una coppa che i campioni del calcio internazionale non sono neanche stati in grado di avvicinare, [...]
E sono orgogliosi, questi nuovi italiani, felici di abbracciarsi e stringersi quando suona l'inno di Mameli, benché molti ancora stentino a ricordarne le parole; sono felici di abbracciare almeno idealmente un paese dove le speranze di un futuro migliore possono realizzarsi. Hugo, [...] "Sono argentino, certo, ma qui sono italiano. L'Italia mi fa lavorare e guadagnare per mantenere i miei figli. Porto la maglia azzurra e ne vado fiero come chi sa che ha trovato una seconda casa".
Di Fabrizio (del 25/07/2005 @ 16:48:57, in blog, visitato 1641 volte)
Capisco chi migra, capisco chi si stanca. A volte, sospetto persino che ci siano cose più importanti nella vita...
Sparire senza lasciare traccia, lo capisco di meno
Siamo spiacenti, il Blog che hai richiesto non esiste!
http://strepto.blog.tiscali.it
Di Fabrizio (del 25/07/2005 @ 21:19:03, in Europa, visitato 3751 volte)
da EUMC’s quarterly magazine Equal Voices
EUMC (European Monitoring Centre on Racism and Xenophobia) intervista le due Romnià elette nel Parlamento Europeo
Con l'allargamento della Comunità Europea, nel Parlamento sono entrate facce fresche con nuove idee. Tra loro, due parlamentari ungheresi della minoranza Rom. In questa intervista con EUMC, Lívia Járóka (Partito Popolare Europeo / Democratici Europei) e Viktória Mohácsi (Alleanza dei Liberali e Democratici per l'Europa) spiegano come intendono agire perché l'agenda politica europea si occupi delle tematiche rom. Il 28 aprile 2005 hanno ottenuto il loro primo successo: il Parlamento Europeo ha adottato la sua prima risoluzione sui Rom nell'Europa allargata (vedi alla fine dell'intervista). Entrambe ne sono promotrici.
Interview of Lívia Járóka (LJ) and Viktória Mohácsi (VM) by Andreas Accardo (AA)
AA: Come uniche due rappresentanti dei Rom, siete una eccezione tra i 732 eletti al Parlamento Europeo. Com'è sono stati questi primi mesi a Bruxelles e Strasburgo?
LJ: All'inizio, ingenuamente, pensavo che in un'istituzione pan-europea di tale livello, tutti sarebbero stati sensibili e interessati alle tematiche Rom. Invece, ho trovato che il dibattito si era trascinato per 10 anni senza alcuna novità, senza collaborazione da parte Romo delle associazioni dei diritti civili. I politici mancano di un approccio sistematico, e si muovono reagendo agli impulsi che arrivano dai mezzi di informazione. Rimane un gran lavoro da svolgere: definire una strategia globale e un'agenda per i prossimi 10 anni. Così, prima dei tutto, ho dovuto rendermi conto che i progressi sarebbero stati lenti e i cambiamenti non sarebbero stati facili. Così, anch'io ho dovuto mutare strategie, approcciare persone differenti per nuove alleanze.
VM: Sono arrivata al Parlamento, perché non ero soddisfatta di come venivano affrontati in Europa questi temi. Intendevo fare pressione sulla Commissione, sulle differenti istituzioni e ai diversi livelli politici del Parlamento. L'Europa deve agire contro la segregazione scolastica, la discriminazione sul lavoro, la "ghettizzazione" delle comunità, e assicurare che il suo sistema legale protegga tutti, Rom inclusi. Dopo qualche mese che sono nel Parlamento, sento che ci stiamo muovendo nella direzione giusta. All'inizio, i miei colleghi di partito pensavano che gli argomenti che portavo fossero in "competizione" con altre importanti fonti di preoccupazione: diritti umani, libertà economica e giustizia sociale. Ora capiscono che le tematiche Rom sono una parte del tutto. Li ho sentiti affermare di vergognarsi per non aver considerato il tema dei Rom nei loro precedenti rapporti, dichiarazioni, risoluzioni ecc.
AA: Quali sono le priorità per l'Unione Europea e gli Stati Membri nell'affrontare la discriminazione contro i Rom?
LJ: Per quanto mi riguarda, è la segregazione scolastica, di cui si sta occupando Viktória. In secondo luogo, la discriminazione nelle istituzioni sanitarie e la mancanza di accesso ai servizi socio-sanitari, che si aggiunge alla cattiva situazione socio-economica dei Rom. Il terzo aspetto è il lavoro; qui non si tratta di segregazione, ma proprio di mancanza totale di sbocchi. Per terminare, quello che mina ogni contatto tra Rom e società maggioritaria è la mancanza di adeguate condizioni di vita e abitative. Circa il 40-50% dei Rom vive in totale segregazione, anche nell'Europa Occidentale. Gli accampamenti non hanno acqua corrente, elettricità, gas, presidi medici o di polizia.
VM: Come diceva Lívia, sto affrontando primariamente la questione della segregazione scolastica. Posso aggiungere il tema delle sterilizzazioni forzate, tuttora irrisolto. La difficoltà è nel dimostrare che alla base ci sono motivazioni razziste, se non addirittura criminali. Il personale medico nega il atto che le sterilizzazioni avvengano senza consenso delle interessate. Portare questi casi in tribunale è molto difficile.
AA: La discriminazione contro i Rom e la necessità di migliorare le loro condizioni di vita sono spesso indicate come specifiche per i "nuovi" Stati Membri, piuttosto che per la "vecchia" Europa dei 15. E' giustificata questa divisione tra Est ed Ovest Europa?
LJ: Certamente no. Tra i tanti fraintendimenti difficili da demistificare, c'è anche questo. Grecia, Spagna, Portogallo presentano le stesse situazioni. In generale, da parte di tutti gli Stati Membri c'è riluttanza ad ammettere che la situazione è simile.
VM: La differenza è che nei nuovi Stati Membri, ci sono più ONG coinvolte. Questo perché lì sono più evidenti le brutalità poliziesche, le favelas, la mancanza di accesso ai servizi sanitari e scolastici. Però, questi casi ci sono in tutta Europa.
AA: Quali sono gli effettivi strumenti della politica per migliorare la situazione dei Rom?
VM: I politici nei governi degli Stati Membri hanno iniziato a sviluppare politiche e progettispecifici. Per esempio, in certe aree dove la disoccupazione Rom raggiunge il 90%, sono implementati cosrsi di formazione e di avviamento al lavoro, con particolare attenzione alle generazioni più giovani. Di solito questi progetti - che sono anche costosi - hanno un minimo impatto. Al termine del progetto, sono in pochi quelli che hanno trovato lavoro e la situazione rimane la stessa. Secondo me, per ottenere risultati più concreti, occorrerebbe che fossero affiancati a un'effettiva politica antidiscriminatoria. L'approccio migliore sarebbe assicurare un trattamento paritario ai Rom in cerca di lavoro. Per questo, si deve superare il concetto di "programmi o progetti speciali" e concentrarsi sui modi per combattere le discriminazioni. Sono fermamente convinta che le radici del problema siano nei manifesti sentimenti anti Rom. Solo combattendo le discriminazioni possiamo sperare di migliorare la situazione.
LJ: Le politiche "generaliste" e le misure per migliorare la scolarizzazione, l'impiego, la sanità e le condizioni di vita sono estremamente importanti. Un tempo, i problemi Rom venivano catalogati come questioni socio-economiche, è tempo che diventino parte dell'approccio politico generale. Le questioni culturali e di identità possono essere affrontate con un approccio particolare. [...]
VM: La mia esperienza è che i governi spesso sviluppano programmi di cui alla fine le comunità Rom non beneficiano. Per esempio, in Ungheria nel periodo prima dell'ingresso in Europa, i progetti PHARE erano rivolti a diminuire il numero dei bambini Rom nelle scuole speciali. Viceversa, ora le politiche dei "progetti pilota" tendono ad investire forti somme, ma per mantenere quei bambini nelle scuole differenziali. Dobbiamo cambiare questo approccioe assicurare invece che i Rom abbiano uguali opportunità di accesso al normale sistema educativo. Piuttosto, c'è necessita di programmi appositi per favorire l'accesso ai servizi di base. Secondo il mio punto di vista, interventi mirati sono: censimento e controllo di quanti bambini Rom siano confinati nelle scuole speciali, supporto finanziario alla scolarizzazione di base e riforme legali. In altre parole: azione mirata della politica contro la discriminazione. Se queste pratiche discriminatorie non verranno più permesse, allora i Rom accederanno naturalmente a un'istruzione di qualità.
AA: State dicendo che non c'è una sufficiente conoscenza sulla situazione dei Rom, e che quindi le misure prese non sono efficaci a combattere la discriminazione e l'esclusione sociale?
VM: Non ritengo che la mancanza di conoscenza sia per forza una questione chiave. La società deve imparare a non discriminare e a non lasciare spazio ad azioni razziste. Nella scuola, sul posto di lavoro o nelle altre sfere della vita pubblica.
LJ: La maggior parte dei politici europei non presta attenzione alla situazione reale dei Rom. Ne hanno un'immagina stereotipata che non corrisponde alla realtà. Sono stupita e contrariata di quanta poca volontà politica ci sia nel capire le difficoltà affrontate dai Rom. I politici preferiscono accettare l'immagine esotica degli "Zingari"; sono contenti di aver a che fare con le tematiche legate alla loro cultura, ma mostrano una totale inadeguatezza a capire cosa significhi "veramente" essere Rom nell'Europa del 2005. Le conoscenze e i dati a disposizione non sono sufficienti a rettificare tutti quei vecchi stereotipi che continuano a circolare nella politica e nella vita di tutti i giorni. Questo gap ci impedisce di approntare politiche efficaci. [...] Esiste una forbice enorme tra le ambizioni e la realtà: così come le leggi antidiscriminazione non garantiscono automaticamente il cessare delle discriminazioni. Un'altra colpa della Commissione è stata di non chiarire adeguatamente che lo sviluppo delle legislazioni antidiscriminazioni esistenti, è più importante di scriverne di nuove.
VM: La stessa Direttiva per l'Eguaglianza Razziale non è dettagliata. All'inizio, alcuni Stati Membri eranodell'opinione che la loro costituzione fosse sufficiente a garantire l'uguaglianza. Sono leggi che esistono da anni, ma la discriminazione permane. Ecco perché dev'essere data attenzione al loro sviluppo. Per esempio, nei casi di discriminazione, adottare quanto già la legge stabilisce, per proteggere i diritti di tutti i cittadini, Rom oppure no.
AA: Ci sono speranze?
LJ: Sì, quando si verificherà una spinta più forte nelle politiche antidiscriminazione nelle aree della scuola, del lavoro, della casa e della sanità. Manca in questo senso la volontà, se si escludono alcune OnG e forse noi due. Quello che vorremmo vedere nel lungo termine è: più impiego per i Rom nelcontesto della strategia di Lisbona; non discriminazione sul posto di lavoro, assistenza da parte dei governi; monitoraggio degli Stati Membri da parte della Commissione. Tutto questo rimane sinora un'illusione, perché alle azioni positive intraprese manca la continuità.
VM: L'unica speranza per i Rom europei è che la loro fiducia nell'Unione Europea sia ben riposta. Un recente sonfdaggo in Ungheria chiedeva agliintervistati se si sentissero cittadini ungheresi piuttosto che europei. I risultati mostrano che i Rom intervistati hanno rispoto europei in maggioranza. Hanno perso la fiducia nel governo nazionale, perché spesso la loro fiducia è stata malriposta. Oggi continuano ad essere discriminati nella vita di tutti i giorni e in ogni sfera della società. Sono qui per esserci quando saranno cittadini europei pari agli altri e fieri di esserlo.
La risoluzione del Parlamento Europeo sui Rom: I 28 aprile 2005, è stata adottata una risoluzione unitaria sui Rom in Europa. Vi si nota come "soffrano discirmizione razziale e in molti casi siano soggetti a severe discriminazioni strutturali, povertà ed esclusione sociale". La risoluzione evidenzia anche le difficoltà quotidiane come gli attacchi razzisti, i discorsi discriminatori e razzisti, gli attacchi fisici dei gruppi estremisti, gli sgomberi illegali e i comportamenti polizieschi dettati a antiziganismo e romanofobia. Il Parlamento richiede una rapida integrazione economica, sociale e politica dei Rom; e sprona il Consiglio, la Commissione e gli Stati Membri al riconoscimento dei Rom come minoranza nazionale e al miglioramento della loro situazione.
Di Fabrizio (del 26/07/2005 @ 01:13:42, in media, visitato 2187 volte)
25. 7. 2005 - I caldi e pigri giorni di estate mandano la gente al mare e le notizie interessanti sono più difficili da scovare. Probabilmente è per questo che i giornali italiani e britannici riempionole loro colonne con storie false e infiammate contro i Rom.
Da circa due mesi, l'italiano Il Giornale, di proprietà di Paolo Berlusconi - fratello del Primo ministro, ha dato un'attenzione sproporzionata alla situazione dei Rom nei dintorni di Roma e Milano.
Il quotidiano ha seguito passo passo la situazione dello sgombero dei Rom da via Capo Rizzuto a Milano, sino al loro rifugio presso la Casa della Carità. Cronache quasi quotidiane sugli accordi e disaccordi politici nelle istituzioni locali attorno a questo caso, sono fornite dal sito web. Similarmente, ha scritto diversi rapporti sulle manifestazioni tenute dagli abitanti di Castel di Guido a Roma, contro il trasferimento di un gruppo di Rom da un campo a una zona residenziale meglio attrezzata.
Il Giornale ha continuato a mettere i Rom in cattiva luce, rinforzando gli stereotipi sui Rom sporchi e pigri. Il giornale riporta queste affermazioni indirizzate dai manifestanti contro il sindaco Veltroni: "Ancora i nomadi! Grazie signor Veltroni: Stai facendo di quest'Area la Discarica di Roma!". In aggiunta, il quotidiano continuqa ad adoperare termini "terrorizzati" per descrivere le famiglie che vivranno accanto ai Rom, o a riferirsi ai Rom col termine di "zingari", che ha lo stesso significato peggiorativo dell'inglese "Gippos".
Un approccio linguistico simile a quello che avevamo riportato all'inizio dell'estate, riferendoci a due giornali inglesi (cfr. http://www.sivola.net/dblog/articolo.asp?id=125 ndr). The Sun e The Daily Express continuano ad adoperare questa tattica, ancora descrivendo in tre recenti articoli gli sforzi dei residenti non-Rom nel voler sgomberare delle famiglie di Nomadi e Viaggianti accampati vicino a Ilchester, Somerset (UK). Gli articoli adoperano espressioni come "gli abitanti terrorizzati" e "invasione dei Rom", definendoli "feccia".
E' spaventoso vedere giornali di ogni tipo promuovere attitudini e sentimenti razzisti. Ma se i giornali britannici sono, per loro stessa definizione, pubblicazioni "popolari", è molto più inquietante che gli stessi sistemio siano adoperati dai più "rispettabili" giornali italiani.
(Dzeno Association)
Di Fabrizio (del 26/07/2005 @ 02:20:43, in scuola, visitato 2291 volte)
25. 7. 2005 - Il 21 luglio 1998, un'inondazione sommerse il villaggio di Jarovnice, nella Slovacchia Orientale, distruggendo le case e uccidendo una sessantina di persone. Il villaggio era abitato per la maggior parte da Rom. La tragedia fece il giro del mondo, probabilnmente perché nel villaggio era ospitato il laboratorio d'arte infantile guidato da Jan Sajko, che aveva ottenuto prestigiosi riconoscimenti internazionali. A sette anni da allora, quell'inondazione sembra dimenticata e l'anniversario è passato in silenzio sulla stampa locale einternazionale
Il villaggio è sempre stato un ghetto. Attualmente ci sono circa 6.500 abitanti, per lo più Rom, quasi tutti a carico del servizio sociale. Jarovnice era una delle più estese e più povere comunità Rom. Fu costruito all'inizio degli anni '50, quando il governo comunista sedentarizzò a forza le popolazioni che conducevano uno stile di vita nomadico. Nel villaggio mancano l'acqua corrente e le fognature, e la maggior parte degli abitanti ha soltanto la licenza elementare.
La sua notorietà iniziò alla metà degli anni '90, quando Jan Sajko ne fece il centro di uno speciale programma artistico per i bambini del villaggio. Come raccontò nel 2003 a "The Slovak Spectator", riconobbe da subito che quegli alunni avevano uno spiccato talento artistico. "Mi accorsi che i bambini Rom adoperano i colori in una maniera completamente differente dagli altri. Non erano i colori dell'Europa centrale, erano quelli dell'Asia e dei templi indiani. E' un miracolo come questi bambini abbiano conservato questo loro patrimonio culturale, nonostante le condizioni di vita a cui sono sottoposti". Partendo proprio da quell'esperienza, Sajko ela sua scuola avevano ottenuto riconoscimenti internazionali. Sajko richiede ai bambini di tenere vive queste esperienze anche negli sviluppi futuri dell'educazione.
Nonostante la fama internazionale, i danni provocati dall'inondazione non sono ancora scomparsi. L'unica organizzazione che ha ricordato quell'anniversario è stato il partito Iniziativa Rom per la Slovacchia (RIS), che ha espresso "aperta compassione e solidarietà alle famiglie e ai sopravissuti". Nel contempo il RIS chiede che i Rom di Jarovnice si impegnino per affrontare e risolvere i loro problemi, in vista delle prossime scadenze elettorali.
La dichiarazione è stata rilasciata dal RIS, subito dopo che i media avevano sottolineato comenessuno quest'anno avesse commemorato le vittime di 7 anni fa.
(Dzeno Association)
Di Fabrizio (del 27/07/2005 @ 02:09:03, in blog, visitato 1852 volte)
Se qualcuno volesse rileggersi con calma il giorno per giorno del torneo Homeless World Cup di Edimburgo 2005, con cronache, immagini e curiosità, può farlo QUI.
Tra qualche giorno (o setttimana), nello spazio CHAT della colonna a sinistra, potrete intervistare DAL VIVO i componenti della squadra italiana, Multietnica 2001. E, ultimo aggiornamento su questo argomento, mi sono deciso a cambiare il vecchio sondaggio (cercate sempre nella colonna a sinistra).
Questo fine settimana, la Mahalla potrebbe essere poco raggiungibile: credo proprio che in quei giorni mi deciderò a passare alla versione Dblog 2.0. Dato il mio tasso di imbranataggine , tutto è possibile... speriamo lunedì di esserci (versione vecchia o nuova non importa).
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