Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
L'ora si puo' vedere dovunque, persino sul desktop.
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L'essere straniero per me non è altro che una via diretta al concetto di identità. In altre parole, l'identità non è qualcosa che già possiedi, devi invece passare attraverso le cose per ottenerla. Le cose devono farsi dubbie prima di potersi consolidare in maniera diversa.

Wim Wenders
-

Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 14/11/2007 @ 21:26:48, in blog, visitato 1873 volte)

Da Nazione Indiana - di Gianni Biondillo

Gli slittamenti linguistici, i lapsus, sono sempre molto più indicativi di quello che sembrano. Da un paio di mesi a questa parte su tutti i quotidiani non esistono più i rumeni (con la “u”, come correttamente dovrebbe essere) ma i romeni (con la “o”). All’improvviso dotti laureati in lettere, i nostri amati giornalisti - sempre così proni di fronte al potere costituito o agli umori della piazza - hanno dimenticato il vocabolario preferendo, “creativamente”, una vocale ad un’altra. Di modo che, neppure troppo sottotraccia, si dia la percezione che i rumeni siano, anche linguisticamente, tutti rom-eni. Rom. Zingari. Mostri, insomma.
Perché abbiamo bisogno di mostri. Abbiamo bisogno di nemici da odiare, abbiamo bisogno che si sposti fuori dalle mura di casa nostra - dove si perpetra il più alto numero di omicidi e delitti sulla persona – il sospetto della nostra intima malvagità, trasferendola, liberatoriamente, ad un intero popolo.
I giornali ci hanno raccontato che un’italiana è stata uccisa da un rOmeno. Io ho visto una povera donna uccisa da un uomo. Come molta parte delle donne, che, statisticamente, muoiono molto più per omicidio, in Italia, che per malattia. Ma non è di ginocidio (non è un lapsus) che i giornali oggi vogliono parlare. Che “le nostre donne” (così scrivono sui muri i gruppi neofascisti: “le nostre donne”. Nostre di chi? Sono di loro proprietà?) se devono essere massacrate che almeno lo siano per mano italica!
Che poi sia stata proprio una rumena di etnia rom a denunciare il criminale, non fa testo. Cosa ce ne facciamo di una “rumena buona”? Non fa abbastanza audience, ammettiamolo! Poi ci tocca fare il conto della serva: per un “criminale rumeno” una “rumena buona”. No, no, non va bene!
È che oggi va di moda il tiro al rumeno. Come cinque anni fa al musulmano, come dieci anni fa all’albanese. Come quarant’anni fa al terrone.
Ho paura, ve lo voglio dire.
Ho paura degli italiani. Ho paura dei squadristi che spezzano le ossa di padri di famiglia rumeni con le spranghe, per ritorsione. Ho paura di un governo che sbanda, che segue l’onda emotiva della piazza per ragioni di gretta sopravvivenza elettorale, che di primo acchito demolisce le baracche, disperde i poveracci (per ritorsione?), decide di espellere tutti, indiscriminatamente, basta che siano rOmeni.
Perché ci hanno invaso.
Dimenticando che la prima invasione l’hanno subita loro, da parte degli imprenditori del neoliberismo italiano, che delocalizzavano i loro prodotti (creando disoccupazione in Italia) in Romania - e già che c’erano si scopavano le minorenni rumene – pagando con stipendi da fame gli operai del posto, mentre loro giravano per quel paese, arroganti, con SUV che sembravano astronavi, infine incrementando il mercato della prostituzione in Italia, per scoparsi le ragazzine direttamente qui, comodi comodi.
Uno stato di diritto punisce un criminale, non un popolo o una etnia. Di volta in volta cambia il colore della pelle o la religione, ma la ragione profonda è un’altra. Diciamolo, ammettiamolo: non è perché sono rumeni. E neppure perché sono rom. A noi fanno paura perché sono poveri! La Moratti l’ha detto a chiare lettere: “fuori i poveri dall’Italia”, andando contro alla stessa direttiva del Parlamento Europeo sulla sicurezza. A noi questi sgraziati morti di fame fanno un po’ schifo, non ci sembra neppure giusto che abbiano il privilegio di possedere dei diritti civili. Non sono cittadini veri, sono subumani.
Qualcuno dice che non vogliamo guardarli in faccia perché ci ricordano troppo i nostri nonni. Ma noi, poveri, non lo siamo più! Quindi è giusto così: fuori tutti. Un rumeno ha ucciso barbaramente una italiana? Una “nostra donna”? Fuori dalle palle tutti i rumeni! E già che ci siamo: a Perugia è morta una studentessa uccisa, probabilmente da una statunitense? Fuori tutti gli americani dall’Italia. Via, via, fuori dalle palle. Un marocchino stupra? Fuori tutti i marocchini. E via così. Sai quanto spazio libero ci sarebbe!
A proposito: per la giusta regola della reciprocità, però, al primo delitto commesso da un italiano in Germania o negli Stati Uniti, è giusto che le decine di milioni di italiani e figli di italiani nel mondo vengano tutti trasferiti, in massa a casa nostra. Mi pare il minimo. Sai che ridere poi.

[pubblicato su Epolis Milano, oggi, in versione più breve]

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Di Fabrizio (del 15/11/2007 @ 09:17:37, in blog, visitato 2449 volte)

Ciao, un recente post di Beppe Grillo rimandava a questo articolo indecente del sito sui bambini scomparsi in Italia dove si fanno veramente delle accuse pesantissimi alle comunità Rom e alla loro cultura.

I commenti sono atroci per livello di razzismo e ignoranza ma la cosa più grave credo sia l’intenzionalità di collegare gli “zingari” con la sparizione dei bambini, citando esempi tipo questo che ti riporto dal post di Grillo, con tanto di proposta di petizione per fare un test del dna a tutti i bimbi Rom per stabilire chi sono i loro genitori.


Penso che stiamo quasi superando i nazisti.. la chiudo qui. Un abbraccio. Isabella.

Questo il collegamento all’articolo citato..
http://www.troviamoibambini.it/index.php/zingari-bambini-scomparsi/

"Dov'è la verità zingara?

Da quando mi ricordo giro con la tenda per il mondo
cerco amore e affetto
giustizia e fortuna.
Sono invecchiato sulla strada
non ho trovato un vero amore
non ho sentito la parola giusta.
La verità zingara dov'è?"
(Rasim Sejdic poeta Rom, 1978)

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Di Fabrizio (del 15/11/2007 @ 10:23:21, in blog, visitato 2993 volte)

Appello su Nazione Indiana, da far circolare

Violenza, propaganda e deportazione. Un manifesto di scrittori, artisti e intellettuali contro la violenza su rom, rumeni e donne

La storia recente di questo paese è un susseguirsi di campagne d’allarme, sempre più ravvicinate e avvolte di frastuono. Le campane suonano a martello, le parole dei demagoghi appiccano incendi, una nazione coi nervi a fior di pelle risponde a ogni stimolo creando “emergenze” e additando capri espiatori.
Una donna è stata violentata e uccisa a Roma. L’omicida è sicuramente un uomo, forse un rumeno. Rumena è la donna che, sdraiandosi in strada per fermare un autobus che non rallentava, ha cercato di salvare quella vita. L’odioso crimine scuote l’Italia, il gesto di altruismo viene rimosso.
Il giorno precedente, sempre a Roma, una donna rumena è stata violentata e ridotta in fin di vita da un uomo. Due vittime con pari dignità? No: della seconda non si sa nulla, nulla viene pubblicato sui giornali; della prima si deve sapere che è italiana, e che l’assassino non è un uomo, ma un rumeno o un rom.
Tre giorni dopo, sempre a Roma, squadristi incappucciati attaccano con spranghe e coltelli alcuni rumeni all’uscita di un supermercato, ferendone quattro. Nessun cronista accanto al letto di quei feriti, che rimangono senza nome, senza storia, senza umanità. Delle loro condizioni, nulla è più dato sapere.
Su queste vicende si scatena un’allucinata criminalizzazione di massa. Colpevole uno, colpevoli tutti. Le forze dell’ordine sgomberano la baraccopoli in cui viveva il presunto assassino. Duecento persone, tra cui donne e bambini, sono gettate in mezzo a una strada.
E poi? Odio e sospetto alimentano generalizzazioni: tutti i rumeni sono rom, tutti i rom sono ladri e assassini, tutti i ladri e gli assassini devono essere espulsi dall’Italia. Politici vecchi e nuovi, di destra e di sinistra gareggiano a chi urla più forte, denunciando l’emergenza. Emergenza che, scorrendo i dati contenuti nel Rapporto sulla Criminalità (1993-2006), non esiste: omicidi e reati sono, oggi, ai livelli più bassi dell’ultimo ventennio, mentre sono in forte crescita i reati commessi tra le pareti domestiche o per ragioni passionali. Il rapporto Eures-Ansa 2005, L’omicidio volontario in Italia e l’indagine Istat 2007 dicono che un omicidio su quattro avviene in casa; sette volte su dieci la vittima è una donna; più di un terzo delle donne fra i 16 e i 70 anni ha subito violenza fisica o sessuale nel corso della propria vita, e il responsabile di aggressione fisica o stupro è sette volte su dieci il marito o il compagno: la famiglia uccide più della mafia, le strade sono spesso molto meno a rischio-stupro delle camere da letto.
Nell’estate 2006 quando Hina, ventenne pakistana, venne sgozzata dal padre e dai parenti, politici e media si impegnarono in un parallelo fra culture. Affermavano che quella occidentale, e italiana in particolare, era felicemente evoluta per quanto riguarda i diritti delle donne. Falso: la violenza contro le donne non è un retaggio bestiale di culture altre, ma cresce e fiorisce nella nostra, ogni giorno, nella costruzione e nella moltiplicazione di un modello femminile che privilegia l’aspetto fisico e la disponibilità sessuale spacciandoli come conquista. Di contro, come testimonia il recentissimo rapporto del World Economic Forum sul Gender Gap, per quanto riguarda la parità femminile nel lavoro, nella salute, nelle aspettative di vita, nell’influenza politica, l’Italia è 84esima. Ultima dell’Unione Europea. La Romania è al 47esimo posto.
Se questi sono i fatti, cosa sta succedendo?
Succede che è più facile agitare uno spauracchio collettivo (oggi i rumeni, ieri i musulmani, prima ancora gli albanesi) piuttosto che impegnarsi nelle vere cause del panico e dell’insicurezza sociali causati dai processi di globalizzazione.
Succede che è più facile, e paga prima e meglio sul piano del consenso viscerale, gridare al lupo e chiedere espulsioni, piuttosto che attuare le direttive europee (come la 43/2000) sul diritto all’assistenza sanitaria, al lavoro e all’alloggio dei migranti; che è più facile mandare le ruspe a privare esseri umani delle proprie misere case, piuttosto che andare nei luoghi di lavoro a combattere il lavoro nero.
Succede che sotto il tappeto dell’equazione rumeni-delinquenza si nasconde la polvere dello sfruttamento feroce del popolo rumeno.
Sfruttamento nei cantieri, dove ogni giorno un operaio rumeno è vittima di un omicidio bianco.
Sfruttamento sulle strade, dove trentamila donne rumene costrette a prostituirsi, metà delle quali minorenni, sono cedute dalla malavita organizzata a italianissimi clienti (ogni anno nove milioni di uomini italiani comprano un coito da schiave straniere, forma di violenza sessuale che è sotto gli occhi di tutti ma pochi vogliono vedere).
Sfruttamento in Romania, dove imprenditori italiani - dopo aver “delocalizzato” e creato disoccupazione in Italia - pagano salari da fame ai lavoratori.
Succede che troppi ministri, sindaci e giullari divenuti capipopolo giocano agli apprendisti stregoni per avere quarti d’ora di popolarità. Non si chiedono cosa avverrà domani, quando gli odii rimasti sul terreno continueranno a fermentare, avvelenando le radici della nostra convivenza e solleticando quel microfascismo che è dentro di noi e ci fa desiderare il potere e ammirare i potenti. Un microfascismo che si esprime con parole e gesti rancorosi, mentre già echeggiano, nemmeno tanto distanti, il calpestio di scarponi militari e la voce delle armi da fuoco.
Succede che si sta sperimentando la costruzione del nemico assoluto, come con ebrei e rom sotto il nazi-fascismo, come con gli armeni in Turchia nel 1915, come con serbi, croati e bosniaci, reciprocamente, nell’ex-Jugoslavia negli anni Novanta, in nome di una politica che promette sicurezza in cambio della rinuncia ai principi di libertà, dignità e civiltà; che rende indistinguibili responsabilità individuali e collettive, effetti e cause, mali e rimedi; che invoca al governo uomini forti e chiede ai cittadini di farsi sudditi obbedienti.
Manca solo che qualcuno rispolveri dalle soffitte dell’intolleranza il triangolo nero degli asociali, il marchio d’infamia che i nazisti applicavano agli abiti dei rom.
E non sembra che l’ultima tappa, per ora, di una prolungata guerra contro i poveri.
Di fronte a tutto questo non possiamo rimanere indifferenti. Non ci appartengono il silenzio, la rinuncia al diritto di critica, la dismissione dell’intelligenza e della ragione.
Delitti individuali non giustificano castighi collettivi.
Essere rumeni o rom non è una forma di “concorso morale”.
Non esistono razze, men che meno razze colpevoli o innocenti.
Nessun popolo è illegale.

Per aderire on line qui.

Adesioni aggiornate alle 02.00 di giovedì 15 novembre 2007

Proposto da: Alessandro Bertante, Gianni Biondillo, Girolamo De Michele, Valerio Evangelisti, Giuseppe Genna, Helena Janeczek, Loredana Lipperini, Monica Mazzitelli, Marco Philopat, Marco Rovelli, Stefania Scateni, Antonio Scurati, Beppe Sebaste, Lello Voce, Wu Ming.

Primi firmatari: Fulvio Abbate - Maria Pia Ammirati - Manuela Arata - Bruno Arpaia - Articolo 21 - Rossano Astremo - Andrea Bajani - Nanni Balestrini - Guido Barbujani - Ivano Bariani - Giuliana Benvenuti - Silvio Bernelli - Stefania Bertola - Bernardo Bertolucci - Sergio Bianchi - Ginevra Bompiani - Carlo Bordini - Laura Bosio - Botto&Bruno - Silvia Bre - Enrico Brizzi - Luca Briasco - Elisabetta Bucciarelli - Franco Buffoni - Errico Buonanno - Lanfranco Caminiti - Rossana Campo - Maria Teresa Carbone - Massimo Carlotto- Lia Celi - Maria Corbi - Stefano Corradino - Mauro Covacich - Erri De Luca - Derive Approdi - Donatella Diamanti - Jacopo De Michelis - Filippo Del Corno - Mario Desiati - Igino Domanin - Tecla Dozio - Nino D’Attis - Francesco Forlani - Enzo Fileno Carabba - Ferdinando Faraò - Marcello Flores - Marcello Fois- - Barbara Garlaschelli - Enrico Ghezzi - Tommaso Giartosio - Lisa Ginzburg - Roberto Grassilli - Andrea Inglese - Franz Krauspenhaar - Kai Zen - Nicola Lagioia - Gad Lerner - Giancarlo Liviano - Claudio Lolli - Carlo Lucarelli - Marco Mancassola - Gianfranco Manfredi - Luca Masali - Sandro Mezzadra - Giulio Milani - Raul Montanari - Giuseppe Montesano - Elena Mora - Gianluca Morozzi - Giulio Mozzi - Moni Ovadia - Enrico Palandri - Chiara Palazzolo - Melissa Panarello - Valeria Parrella - Anna Pavignano - Lorenzo Pavolini - Giuseppe Pederiali - Sergio Pent - Santo Piazzese - Tommaso Pincio - Gabriella Piroli - Guglielmo Pispisa - Leonardo Pelo - Gabriele Polo - Andrea Porporati - Alberto Prunetti - Laura Pugno - Serge Quadruppani - Christian Raimo - Veronica Raimo - Franca Rame - Enrico Remmert - Marco Revelli - Ugo Riccarelli - Anna Ruchat - Roberto Saviano - Sbancor - Clara Sereni - Gian Paolo Serino - Nicoletta Sipos - Piero Sorrentino - Antonio Sparzani - Carola Susani - Stefano Tassinari - Annamaria Testa - Laura Toscano - Emanuele Trevi - Filippo Tuena - Raf Valvola Scelsi - Francesco Trento - Nicoletta Vallorani - Paolo Vari - Giorgio Vasta - Grazia Verasani - Sandro Veronesi - Marco Vichi - Roberto Vignoli - Simona Vinci - Yo Yo Mundi

Aderiscono: Silvia Acquistapace - Armando Adolgiso - Enzo Aggazio - Valerio Aiolli - Fiora Aiazzi - Loredana Aiello - Cristina Ali Farah - Max Amato - Cris Amico - Cinzia Ardigò -Roberto Armani -Paolo Arosio - Monia Azzalini - Eva Banchelli - Barbara Barni - Adriano Barone -Daniela Basilico- Simona Baldanzi - Barbara Balzarotti - Remo Bassini - Elisabeth Baumgartner - Sandro Bellassai - Gigi Bellavita - Francesca Bonelli - Violetta Bellocchio - Paola Bensi - Alessandro Beretta - Alberto Bertini - Donatella Bertoncini - Marco Bettini - Paolo Bianchi - Nicoletta Billi - Valter Binaghi - Enrico Blasi -Augusto Bonato - Emanuele Bonati - Valentina Bosetti - Nadia Bovino - Giovanni Bozzo - Anna Bressanin - Annarita Briganti - Luciano Brogi - Gianluca Bucci - Manuela Buccino - Giusi Buondonno - Leonardo Butelli - Domenico Cacapardo - Daniele Caluri - Nives Camisa - Maurizia Cappello - Paolo Capuzzo - Luigi Capecchi -Alessandro Capra - Carlo Carabba - Enrico Caria - Valentina Carnelutti - Eleonora Carpanelli - Guido Castaman - Silvia Castoldi - Ettore Calvello- Francesco Campanoni - Ernesto Castiglioni - Fabrizio Centofanti - Paola Chiavon - Marcello Cimino - Paolo Cingolani - Anselmo Cioffi - Beatrice Cioni - Francesca Corona - Stefano Corradino - Marina Crescenti - Vittorio Cartoni - Marcello D’Alessandra - Cristina D’Annunzio - Gabriele Dadati - Manuela Dall’Acqua - Paola D’Apollonio - Antonella De Luca - Patrizia Debicke van der Noot - Lello Dell’Ariccia - Paolo Delpino - Valentina Demelas- Chiara Desiderio - Prisca Destro- Francesco Di Bartolo - Chiara Dionisi - Martina Donati - Bruna Durante - Arturo Fabra- Marina Fabbri - Franco Fallabrino - Graziella Farina - Giulia Fazzi - Giorgia Fazzini - Raffaele Ferrara - David Fiesoli - Claudia Finetti - Maurizio Forte -Lissa Franco - Gabriella Fuschini - Daniela Gamba - Pupa Garriba - Walter Giordani - Viorica Guerri - Maria Nene Garotta - Luisa Gasbarri - Massimiliano Gaspari - Catia Gasparri - Valentina Gebbia - Lucyna Gebert- Silvana Giannotta -Angelica Grizi -Emiliano Gucci -Lello Gurrado - Francesca Koch - Rossella Kohler - Fabio Introzzi - Maria Rosaria La Morgia - Daniela Lampasona - Federica Landi - Loredana Lauri -Albertina La Rocca - Filippo Lazzarin - Sabina Leoni - Elda Levi - Mattea Lissia - Mariagrazia Lonza - Francesco Lo Piccolo - Giorgio Lulli - Monica Lumachi - Gordiano Lupi - Iseult Mac Call - Luca Maciocca- Giovanna Maiola - Alessandro Maiucchi- Ilaria Malagutti - Manuela Malchiodi - Felicetta Maltese - Emanuele Manco - Federica Manzon - Roger Marchi - Mauro Marcialis - Adele Marini - Gianluca Mascetti - Laura Mascia -Giusy Marzano- Anna Mascia - Mara Mattoscio - Stefano Mauri - Lorenzo Mazzoni - Ugo Mazzotta - Michele Mellara - Michele Meomartino- Camilla Miglio - Paola Miglio - Laura Mincer - Olek Mincer - Mauro Minervino - Roberto Mistretta- Giorgio Morale - Isabella Moroni - Elio Muscarella - Ettore Muscogiuri - Nino Muzzi - Rosario Nasti - No Reply - Giovanni Nuscis - Fabio Pagani - Dida Paggi - Valentina Paggi - Iulia Claudia Panescu - Rafael Pareja - Enrico Pau- Simonetta Pavan - Monica Pavani - Alessandra Pelegatta - Graziella Perin - Bruna Perraro - Seba Pezzani - Alessandro Piva- Serena Polizzi - Massimo Polizzi - Francesca Pollastro - Alessia Polli - Sabrina Poluzzi - Nicola Ponzio - Anna Porcu - Kiki Primatesta - Salvatore Proietti - Maddalena Pugno - Andrea Rapini - Vincent Raynaud -Paolo Reda - Luigi Reitani - Jan Reister- Sergio Rilletti - Mirella Renoldi - Patrizia Riva - Monica Romanò - Alessandro Rossi - Grazia Rossi - Luisa Rossi - Marta Salaroli - Carlo Salvioni - Ida Salvo - Bianca Sangiorgio - Veronica Alessandra Scudella - Maria Serena Sapegno - Simone Sarasso - Dimitri Sardini - Monica Scagnelli - Angela Scarparo - Gabriella Schina - Elvezio Sciallis - Marinella Sciumè - Matteo Severgnini - Michèle Sgro - Carlo Arturo Sigon - Genziana Soffientini - Crio Spagnolo - Mario Spezi - Mila Spicola - Susi Sacchi - Mariagrazia Servidati - Mattia Signorini - Luigia Sorrentino - Stalker/Osservatorio nomade - Claudia Stra’ - Luigi Taccone - Giorgio Tinelli - Veronica Todaro - Eugenio Tornaghi - Umberto Torricelli - Sara Tremolada - Renato Trinca - Nadia Trinei - Roberto Tumminelli -Tonino Urgesi - Sasa Vulicevic - Angela Valente - Roberto Valentini - Maria Luisa Venuta - Selene Verri - Diego Zandel - Salvo Zappulla

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Di Fabrizio (del 16/11/2007 @ 08:37:10, in musica e parole, visitato 2080 volte)

ATTENZIONE!

Grande novità per tutto il popolo turbo balcanico

amanti di sonorità orientali

danzatrici e danzatori

appassionati e incuriositi

Venerdì 16 Novembre 2007 ore 21:30
Le Pecore Pub

MUZIKANTI in concerto

Milano: Musica rom balcanica

Jovica Jovic - fisarmonica
Marta Pistocchi - violino
Davide Marzagalli - sax soprano e darbouka

Dal 16 novembre, un nuovo appuntamento al pub Le Pecore: ogni venerdì sera, i Muzikanti accoglieranno il pubblico con la loro travolgente musica.
Per ballare, cantare e divertirsi insieme, accostando culture e tradizioni differenti.


Ingresso libero.

Le Pecore
via fiori chiari 21 Milano
tel. 02875386
www.lepecore.com

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Di Fabrizio (del 16/11/2007 @ 08:59:15, in Italia, visitato 1601 volte)

Ricevo da Tommaso Vitale

Sicurezza, Barroso a Repubblica: Italia non usa fondi Ue per rom
domenica, 11 novembre 2007 11.24

ROMA (Reuters) - L'Unione europea ha stanziato dei fondi per favorire l'integrazione dei rom, molti dei quali sono cittadini comunitari, ma l'Italia non li ha mai usati.

Così il presidente della Commissione europea Josè Maria Barroso risponde in un'intervista a Repubblica alle sollecitazioni rivolte a Bruxelles dai premier italiano e romeno a fare di più.

"Sarebbe inconcepibile attendersi che siano le autorità europee a promuovere l'integrazione sul territorio. Questo è soprattutto uno sforzo nazionale, regionale e locale", ha detto polemicamente Barroso.

Il governo italiano ha varato la scorsa settimana un decreto legge per accelerare le espulsioni dei cittadini comunitari ritenuti pericolosi, dopo che un romeno è stato accusato di avere ucciso una donna a Roma -- ultimo di una serie di episodi di criminalità attribuiti a romeni, che per l'esecutivo costituiscono un'emergenza.

"Noi abbiamo messo in campo strumenti finanziari e normativi", ha detto Barroso. "Il fondo sociale europeo prevede programmi specifici per l'integrazione della comunità rom. In totale abbiamo già stanziato 275 milioni di euro. Per la Spagna sono stati pagati 52 milioni di euro, per la Polonia 8 milioni e mezzo, per la Repubblica Ceca oltre 4 milioni. Per l'Italia zero. L'Italia non ha mia chiesto di accedere a questi programmi. Tocca ai governi chiedere i finanziamenti. Noi non possiamo certo imporli".

La Ue ha varato nel 2004 anche una direttiva, che stabilisce i meccanismi per l'allontanamento di un cittadino comunitario per ragioni di ordine pubblico e che il decreto legge della scorsa settimana dice di volere attuare.

Il premier Romano Prodi, in un'intervista ieri sera alla tv romena ha detto che il decreto non è rivolto "ai romeni in quanto tali" e che la "xenofobia non abita in Italia".

Insieme al primo ministro romeno Calin Popescu Tariceanu, in visita a Roma quattro giorni fa, Prodi ha inviato alla Ue una lettera per chiedere un maggiore impegno sulla situazione dei rom.

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Di Sucar Drom (del 17/11/2007 @ 08:50:35, in blog, visitato 1726 volte)

Capri espiatori, euforia del mercato
Recenti avvenimenti nazionali hanno portato una ventata di euforia sul mercato delle materie prime, specie nel comparto “capri espiatori”, un po’ depresso dopo la bolla speculativa dei lavavetri. I romeni, più o meno rom, hanno registrato un impressionante balzo in avanti nelle quotazioni, sono molto ricercati e i ...

"Voi popolo Rom siete nel cuore della Chiesa"… lo siete ancora?
"Al contrario, quando dai un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; sarai beato perché non hanno da ricambiarti…!" (Lc. 14, 13) E' il Vangelo che la Liturgia ci proponeva solo qualche giorno fa (5 Novembre 2007) e alla luce di quanto sta avvenendo in Italia contro il popolo Rom in genere, è una pagina che ci imbarazza e ci giudica, sop...

Rom, qualcosa di sinistra
La politica è fatta di scelte, ma vive di gesti simbolici. Veltroni, il leader della sinistra italiana, anziché suggerire o sollecitare o tollerare che l’inumana favela di Tor di Quinto fosse rasa al suolo, avrebbe dovuto visitarla. Avrebbe dovuto parlare co...

Emergenza Rom, Barroso accusa: "L'Italia non ha mai chiesto i fondi"
Il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso, è famoso per la sua calma olimpica. Eppure su questa vicenda dell'immigrazione rom e della lettera che gli hanno inviato i premier di Italia e Romania chiedendo alla Commissione di fare di più, la sua...

ONU, un manuale per scrivere di minoranze e immigrazione
Un manuale per insegnare ai giornalisti italiani a occuparsi e a scrivere correttamente di immigrazione e diritto d'asilo. L'iniziativa è dell'Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati (Acnur/Unhcr), dell'Ordine dei Giornalisti e della Federazione Nazionale della Stampa Italiana (Fnsi). Una nota dell'organismo dell'...

Romania, il razzismo contro i Rom
Il premier rumeno Tariceanu è intervenuto pubblicamente in Italia diverse volte, in questi giorni. Abbiamo apprezzato le sue affermazioni equilibrate ma ferme nel condannare qualsiasi forma di razzismo verso le popolazioni Rom che speriamo abbiano fatto brecci...

Reggio Calabria, le dichiarazioni del Sindaco sono da censurare
In merito all’intervista del giornalista Francesco Paolillo al sindaco Giuseppe Scopelliti, pubblicata su “Il quotidiano della Calabria” in data 06/11/2007, vorremmo pubblicaste alcune nostre considerazioni. Riteniamo che le dichiarazioni del primo cittadino e del leader di An Gianfranco Fini sono in linea con la campagna mediatica di criminalizzazione delle ...

Sardegna, la Regione stanzia 900mila euro
Sono 325 i Rom censiti in Sardegna nei tre “campi sosta” di Cagliari, San Nicolo d'Arcidano (Oristanese) e Olbia (Gallura). I tre comuni beneficeranno di un finanziamento di mezzo milione di euro concesso dalla Giunta regionale in base alla legge regionale 9 del 1988 per la tutela dell'etnia e della cultura dei Rom. Altri sei “campi sosta” sono stati attrezzati nel tempo ad Alghero, Carbonia, Ghilarza, Sassar...

Non potete farlo in nostro nome
L’assemblea del Centro Documentazione Donna di Ferrara si è riunita in via straordinaria venerdì 2 novembre 2007 presso la sede del centro stesso (via Terranova 11 b) per discutere del recente efferato caso di violenza ad una donna a Tor di Quinto (Roma), che si è purtroppo concluso con la morte della vittima, nonché delle re...

Genitori e figli oggi, concorso nazionale
Si intitola “Genitori e figli oggi” il concorso nazionale promosso dall'Associazione Genitori si Diventa con scadenza alle ore 12.00 del 31 dicembre 2007. Si tratta della produzione di un elaborato - saggio, racconto breve o poesia - che si riferisce ad uno d...

Livorno, nessuna invasione rom
Questa sera alle ore 21 presso il salone del Lem (Palazzo dei Portuali), trasmessa da tele Gran Ducato, si terrà la presentazione del libro "Livorno e i rom" con le domande e risposte sul blog aperto dal Sindaco di Livorno Alesandro Cosimi (in foto). Sono state invitate ad intervenire Giandomenico Amendola (docente di socia...

ONU, i Rom e i Sinti subiscono discriminazioni in Italia
Vogliamo richiamare l'attenzione del governo italiano sugli incidenti seguiti allo sfratto delle comunità Rom di Pisa e di Roma. Stando a informazioni in nostro possesso, le comunità Rom presenti in Italia subirebbero discriminazioni, violazioni del diritto a un alloggio adeguato e sarebbero soggette a sgomberi forzati. Ci è stato reso noto, per esempio, che il 19 luglio 2007 la polizia italiana in coope...

Roma, parole di Rom contro il razzismo
Si registrano continue aggressioni contro cittadini rumeni. Nella notte di ieri è rimasto ferito un rumeno, in via del Monte delle Capre a Roma: è tuttora ricoverato per diverse ferite da arma da taglio. Gli aggressori sono fuggiti. Dal social forum rumeno arriva intanto un messaggio pr...

Roma, in Tribunale la prima udienza per il delitto di Giovanna Reggiani
Fu Emilia N. a gridare il nome dell'aggressore ai poliziotti. Dapprima si posizionò in mezzo alla strada davanti ad un autobus dell'Atac per segnalare che Giovanna Reggiani era stata gettata nel fossato. All'arrivo dei poliziotti, visto che Emilia non parla italiano, mimò quello che aveva visto: ovvero un uomo che portava sulle spalle la donna, e gridando nel contempo il nome del responsab...

L'Italia continua a non chiedere i fondi europei a favore delle popolazioni rom e sinte
«Siamo allibiti di fronte all’insipienza del governo Prodi che “dimentica” di chiedere i fondi all’UE per l’emergenza Rom, quando invece altri governi, come quello di Madrid, hanno già investito 52 milioni di euro». Lo ha detto l’onorevole Margherita Boniver, componente del Direttivo del gruppo di Forza Italia della Camera dei Deputati. «Questa incredibile notizia ha aggiunto - che viene dal Pr...

Spedire i delinquenti rom nel deserto non è una soluzione...
«Spedire i delinquenti nel deserto non è una soluzione e, comunque, ciò non accadrà troppo presto»: lo ha dichiarato ieri il ministro degli Esteri romeno, il liberale Adrian Cioroianu, autore una settimana fa delle controverse dichiarazioni, che diedero adito a una valanga di critiche, circa una eventuale «deportazione» dei delinquenti ...

Tarquinia (VT), alta la guardia e controllo costante del territorio contro i "nomadi"
«Allo stato attuale un presunto arrivo di una carovana di nomadi nel territorio di Tarquinia è assolutamente da escludere». Ad affermarlo è il sindaco Mauro Mazzola, dopo alcune notizie apparse nei giorni scorsi sugli organi d'informazione, in merito al probabile insediamento nella Zona Artigianale di un “acca...

Brescia, pronte le azioni per cacciare i Sinti Italiani
Sull’onda emotiva degli ultimi tragici fatti romani, continua anche a Brescia il battage mediatico sugli insediamenti occupati da Sinti, Rom e immigrati nella periferia della città. Dopo l’annuncio dell’assessore Capra che vuole trasformare i “campi nomadi” regolari in "centri per l’emergenza abitativa", ecco quello dell’assessore all’Edilizia privata Luigi Gaffurini che assicura entro la fin...

Roma, Forza Italia propone la discriminazione su base etnica/razziale
Oggi è stata pubblicata da Il Giornale un’intervista ad un Consigliere Comunale di Roma, Marco Pomarici. Questo politico locale intende presentare un documento, elaborato insieme ai compagni di partito, per risolvere la questione rom a Roma. Sulla base delle regole proposte da questo politico capitolino, abbiamo fatto alcuni esempi ...

UE, Frattini messo sotto accusa dal parlamento
Nel suo intervento introduttivo al dibattito in aula, Frattini era stato per la verità molto attento a non prestare il fianco alle critiche del centrosinistra e dei liberaldemocratici, ribadendo una serie di concetti che prima i suoi portavoce e poi lui stesso hanno ribadito fin dal 5 novembre, tre giorni dopo la pubblicazione delle sue in...

Roma, l'estetica rom nella personale di Bruno Morelli
Marco Brazzoduro presenta una personale di Bruno Morelli, intitolata: l’estetica rom. La mostra di pittura sarà inaugurata a Roma, mercoledì 24 novembre alle ore 18.00, nello spazio espositivo di vicolo del Bologna n 72 (Trastevere), presso l’associazione culturale ALEPH. La personale sarà visitabile tutti i giorni dalle ore 16.00 alle ore 20.00, fino al 3 dicembre 2007. La ricerca artistica del Morelli si inoltra nei meandri del “fenomeno etnico” attraverso lo strumento ...

Stranieri nati in Italia, una Circolare precisa i criteri per ottenere la cittadinanza
Per l'iscrizione anagrafica varranno i documenti comprovanti la permanenza nel nostro Paese fin dalla nascita dei figli degli immigrati, anche se tardivamente registrati presso i Comuni. Certificazione scolastica, attestati di vaccinazione, certificati medici in generale o altro, potranno comprovare la permanenza nel nostro Paese per l'iscrizion...

Viareggio (LU), l'amministrazione cerca soluzioni abitative per le famiglie rom
Dopo Camaiore, anche in un'altra parte della provincia lucchese sono sorti nuovi venti di polemica sulla collocazione abitativa e lavorativa del nucleo rom viareggino. Infatti nel comune di Borgo a Mozzano, situato in Media Valle del Serchio, dovrebbero essere alloggiate due delle circa venticinque famiglie viareg...

Torino, il Sindaco vorrebbe seguire il modello francese
«Il modello sicurezza di Torino funziona ed ha prodotto maggiori risultati rispetto a campagne fatte da altre città, magari senza clamori mediatici. Qui si coniuga legalità con solidarietà». Il sindaco Sergio Chiamparino difende ciò che il Comune ha fatto, a partire dal tavolo sulla sicurezza, dopo il fuoco di fila della minoranza durante...

UE, Frattini rischia una dura reprimenda ufficiale
Gli eurodeputati dell'Unione di centrosinistra hanno presentato ieri a Strasburgo il testo della risoluzione sostenuta da Pse, Alleanza liberaldemocratica, Verdi e Sinistra unitaria europea (Gue) che il Parlamento europeo voterà oggi sulla libera circolazione dei cittadini comunitari nel territorio dell'UE. La bozza di risoluzione contiene una dura reprimenda nei confronti del vicepresi...

Biennale, ultimi eventi rom
Ancora pochi giorni per visitare il Padiglione Rom, il primo presente alla 52. Esposizione Internazionale di Arte - La Biennale di Venezia, che chiuderà i battenti il prossimo 21 novembre. Ultimi eventi oggi e domani, non perderli. "Paradise Lost" è il titolo del primo Padiglione Rom che, allestito presso Palazzo Pisani a Calle delle Erbe, è curato da Tímea Junghaus con il coordinamen...

UE, Frattini condannato!
Il Parlamento europeo ha approvato con 306 sì, 86 no e 37 astenuti la risoluzione comune di Pse, Liberaldemocratici, Verdi e Sinistra europea sulla libera circolazione delle persone nellaUe, contenente la critica al vicepresidente della commissione Ue Franco Frattini per alcune sue dichiarazioni alla stampa del 2 novembre scorso. Il paragrafo riguardante Frattini è stato approvato con 290 sì, 220 no e 21 astenuti. Prima del voto Antonio Tajani (Fi) ha chiesto al presidente del Parlamento europeo Hans ...

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Di Fabrizio (del 17/11/2007 @ 09:16:41, in Kumpanija, visitato 1825 volte)

L'avvocato italiano Gustavo Zagrebelsky analizza la nozione di "straniero" nella società occidentale. "Se le relazioni sociali fossero perfettamente bilanciate, la parola straniero ed i suoi sinonimi correnti (migranti, immigrati, extracomunitari) e le sue differenti variazioni (Nord-Africani, Islamici, Rom, Cinesi ecc.) sarebbero parole neutrali deprivate di significato discriminatorio... Nelle società precedenti lo straniero era il nemico per definizione, che doveva essere limitato se non ucciso. L'umanità funzionava con l'idea di essere divisa in comunità separate, naturalmente ostili l'un l'altra. Da allora, l'idea di una società globale, con leggi comuni è progredita con la moltiplicazione di convenzioni e dichiarazioni internazionali... Ma oggi, il trabocchetto mortale si trova nella distinzione fra gli immigranti normali ed irregolari."

da La Repubblica - riportato su Roma_Italia

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Di Fabrizio (del 18/11/2007 @ 08:49:37, in blog, visitato 1592 volte)

Da Mediattori in città:

Dal 6 Novembre è aperto lo Sportello per i cittadini migranti e rom del Municipio Roma 19 presso la Scuola "Anderson" a Via Podere Trieste 20.I giorni e gli orari di apertura sono il Martedì dalle 9,30 alle 13 e il Venerdì dalle 15,30 alle 19.
I servizi offerti sono:

1. CONSULENZA FISCALE E LEGALE
2. INFORMAZIONI SULLE NORME VIGENTI IN MATERIA DI IMMIGRAZIONE
3. RAPPORTI CON LO SPORTELLO DI SEGRETARIATO SOCIALE MUNICIPIO ROMA XIX
4. RAPPORTI CON L’UFFICIO CENTRALE IMMIGRAZIONE DELLA QUESTURA DI ROMA E SPORTELLO UNICO PER L’IMMIGRAZIONE DELLA PREFETTURA DI ROMA
5. ORIENTAMENTO AL LAVORO E AI SERVIZI TERRITORIALI
6. PRATICHE PER LA RICHIESTA DELLA CITTADINANZA ITALIANA E PER IL RICONGIUNGIMENTO FAMILIARE
7. COMPILAZIONE DEL "KIT" REPERIBILE AGLI UFFICI POSTALI PER LA RICHIESTA DEL PERMESSO/CARTA DI SOGGIORNO PER I MIGRANTI

per info: http://municipioroma19.hive.it/pages.asp

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Ricevo da Marco Brazzoduro

Il Parlamento Europeo ha votato a grande maggioranza per la difesa del principio della libera circolazione e contro la xenofobia.
Qui di seguito il testo della risoluzione:
Ciao
Eva


Eva Rizzin
osservAzione (ONLUS)
centro di ricerca azione contro la discriminazione di rom e sinti
web: http://www.osservazione.org
tel: +39 393 78 78 880

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Di Fabrizio (del 19/11/2007 @ 09:33:28, in scuola, visitato 2355 volte)

Da Czech_Roma

[JURIST] La Corte Europea dei Diritti Umani ha giudicato martedì che la separazione educazionale dei bambini rom nella Repubblica Ceca viola i principi  dei diritti umani. Con 13 voti a favore e 4 contrari la corte ha ritenuto che la separazione viola l'Articolo 14 della Convenzione Europea sui Diritti Umani [pdf], offrendo la scuola un'educazione di livello inferiore. La corte ha dichiarato che:

Le disposizioni d'istruzione per i bambini de Roma non sono state assistite a dalle misure di sicurezza che avrebbero assicurato che, nell'esercizio dei suoi margini di apprezzamento nella sfera educativa, lo Stato ha considerato i loro bisogni speciali come membri di una classe svantaggiata. Inoltre, come conseguenza delle disposizioni i candidati sono stati disposti in scuole per bambini svantaggiati mentalmente, dove i programmi sono differenti da quelli delle scuole ordinarie e dove i bambini sono isolati dagli altri della popolazione maggioritaria. Di conseguenza, hanno ricevuto una formazione che aumenta le loro difficoltà e compromette il loro sviluppo personale successivo invece di affrontare i loro problemi reali o aiutarli ad integrarsi nelle scuole ordinarie e sviluppare le abilità che faciliterebbero la vita fra la popolazione maggioritaria.

Alla Repubblica Ceca è stato ordinato di pagare 4.000 € per ogni bambino, e questo potrebbe potenzialmente accelerare l'integrazione educativa con l'Unione Europea.

I bambini rom si sono inizialmente lamentati della mancanza di educazione adeguata nel 2000, nel periodo in cui la Repubblica Ceca incominciava ad effettuare cambi nel sistema scolastico. Nel 2005, le scuole speciali per i bambini rom sono state ufficialmente abolite, tuttavia, alcuni osservatori notano che queste scuole funzionano tuttora con gli stessi sub-standards e sotto nuovi nomi.  L'anno scorso, il Centro Europeo di Verifica e Controllo sul Razzismo ed la Xenofobia ha segnalato che Rom, Ebrei e Musulmani continuano ad avvertire una significativa discriminazione e violenza razziale ed etnica nei paesi EU. [...] EUobserver coverage

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