Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Da
Mundo_Gitano
Alcune note sulla
storia del popolo Rom in Colombia, per PROCESO ORGANIZATIVO DEL PUEBLO
ROM (GITANO) DE COLOMBIA, PRORROM
Il 5 agosto 1998, nella
kumpania di Girón (Santander), nel quadro dello storico incontro
chiamato "Passato, Presente e Futuro del Popolo Rom di Colombia" sorse il Proceso
Organizativo del Pueblo Rom (Gitano) de Colombia (PRORROM). Attualmente i
Rom stanno lavorando intensamente perché il Governo Nazionale, con la
partecipazione dei Rom stessi, costruisca un quadro giuridico che regoli le
relazioni tra loro e lo Stato, attraverso la promulgazione di uno "Statuto
di Autonomia Culturale per il popolo Rom di Colombia".
La presenza Rom in
Colombia è più antica di quanto si creda. I Rom si incontrano in
Colombia dall'epoca della dominazione ispanica in America.
E' stato stabilito che nel
1498, col terzo viaggio di Cristoforo Colombo, arrivarono i primi quattro
Rom, conosciuti come egiptianos o egiptanos. Erano Antón de Egipto,
Catalina de Egipto, Macías de Egipto y María de Egipto, che avevano
commutato la condanna per omicidio in lavori forzati nelle galee.
Fu così che durante i
primi anni dell'invasione spagnola iniziarono ad essere tradotti in maniera
legale dalle imbarcazioni della Corona, molti Rom, svuotando in questa
maniera le carceri iberiche, mantenendo nel nuovo mondo le loro vite ed
usanze, cosa che allora in Spagna era considerato un grave delitto. Più
avanti nel tempo, la legislazione coloniale cambiò radicalmente, arrivando a
considerare i Rom come un cattivo esempio per i popoli indigeni, proibendo
il loro ingresso nelle Americhe e ordinando la deportazione di quanti vi si
erano stabiliti.
Nonostante i persistenti
intenti della Corona spagnola di controllare l'immigrazione illegale, o come
erano chiamati allora "llovidos", durante il primo secolo gli arrivi
furono considerevoli, inclusi quanti arrivarono con autorizzazioni o con
tutte le carte legali. Gli stratagemmi utilizzati dai "llovidos" per
burlarsi dei controlli coloniali furono diversi e di una creatività
infinita: dal cambio di nome e cognome, passando per la compera di false
autorizzazioni, sino al farsi passare per nobili e burocrati. Si suppone che
con questi artifizi arrivarono in quella che oggi è la Colombia, non solo
stranieri, mori ed ebrei, ma anche un gran numero di Rom.
Parte della legislazione
coloniale dell'epoca era indirizzata verso i cosiddetti "vagabundos".
In questo senso sono abbondanti i riferimenti ai problemi ed inconvenienti
che causano questi "vagabundos" che in gruppi familiari andavano
da un luogo all'altro, senza domicilio fisso né lavoro conosciuto. Le
descrizioni sui "vagabundos" si avvicinano alla vita
itinerante e nomade dei Rom e questo porta a supporre che i Rom dell'epoca
fossero catalogati in quel modo. Inoltre si trovano riferimenti ai Rom nei
numerosi giudizi emessi dal Tribunale del Santo Ufficio, meglio conosciuto
come Inquisizione. Sotto l'Inquisizione furono torturati e bruciati non solo
cristiani convertiti, mori ed ebre, ma anche molti Rom [...]
I alcune regioni di Nueva Granada
ci fu un fenomeno che la storiografia ha studiato sotto il nome di "arrochelados".
Gli "arrochelados" erano un gruppo di persone che vivevano al margine
della legislazione coloniale e che erano riusciti a costruire, in un cero
senso, società alternative al sistema della dominazione ispanica. Una delle
strategie di sopravvivenza di questi gruppi fu l'invisibilità, proprio come
fu adottata dai Rom. Recenti studi storici hanno presentato una nuova
visione dell'epoca coloniale che abbandona gli stereotipi secondo cui si è
trattato di un'epoca ordinata e tranquilla. [...] Diverse regioni furono
attraversate costantemente da gruppi nomadi ed itineranti: commercianti, "vagabundos"
ed altre persone che si dedicavano ad attività differenti dalla coltivazione
della terra.
A cosa si deve il fatto
che le testimonianze storiche sui Rom in Colombia siano poche e talvolta
inesistenti? Questa situazione è dovuta a due ragioni: La prima è che, date
le incessanti persecuzioni di cui erano vittima in Spagna e in tutta Europa,
si fecero ingenti sforzi per sparire come etnonimo. Ci sono diverse
testimonianze dalla Spagna, che evidenziano come la Corona, nel suo affanno
integrazionista e assimilazionista, proibisse espressamente l'utilizzazione
del nome Gitano. D'altra parte, era logico che se esistevano proibizioni
tassative della Corona all'ingresso e alla permanenza dei Rom nelle colonie
americane, non ci fosse altra alternativa che rifugiarsi nell'invisibilità.
I Rom attuali, nella quasi
totalità di nazionalità colombiana, tramandano attraverso la tradizione
orale che la nostra presenza in Colombia data dalla metà del XIX secolo, in
ogni caso prima che il paese adottasse il nome attuale. Questa tradizione
orale è corroborata da quella di viaggiatori stranieri dell'epoca che
menzionano la presenza di carovane di Rom che, con una certa frequenza,
percorrevano la rotta Caracas-Bogotá
-Quito-Lima- Buenos Aires.
Bisogna inoltre menzionare
che la situazione sociale e politica tra il 1821 e il 1851 vide in Colombia
diverse leggi abolizioniste che favorirono l'arrivo di diversi gruppi Rom
dall'Europa dell'Est, dove vivono sottomessi o in schiavitù. Queste leggi
abolizioniste stabilivano che chiunque arrivasse nelle nuove terre fosse
immediatamente riconosciuto come persona libera e ciò portò all'arrivo di
molti Rom in fuga verso la libertà.
Gabriel García Márquez
ricrea nel famoso "Cent'anni di Solitudine" alcuni tratti significativi
della storia del paese, in particolare della regione del Caribe.
García Márquez ritenne che la ricreazione letteraria di parte della storia
del paese senza la presenza dei Rom, sarebbe stata incompleta ed inesatta,
per questo li pone come protagonisti invisibili della narrazione, che vanno
da un paese all'altro, portando strumenti ed artefatti sconosciuti dal resto
della popolazione del tempo. Molti dei gruppi familiari Rom che vivono oggi
in Colombia sono, conseguentemente, discendenti dell'emblematico Melquíades.
La presenza dei Rom in
Colombia cresce relativamente durane gli anni tra la prima e la seconda
guerra mondiale, quando molti gruppi Rom fuggivano dagli orrori della guerra
e dalle orde nazi-fasciste, seguendo le rotte di quanti arrivarono via mare
nel XIX secolo.
Oggi, secondo quanto
riportato dal censimento del 2005, la popolazione Rom in Colombia è di 4.832
persone, cioè lo 0,001% della popolazione totale. Senza dubbio i Rom sono
molti di più e questa cifra non tiene conto dei Rom con nazionalità
colombiana che si trovano incrociando di continuo le frontiere coi paesi
vicini e quanti vivono all'estero.
Tramite PRORROM alcune
nostre richieste sono state riconosciute formalmente dallo Stato colombiano.
Tra queste le più importanti:
-
Lo Stato riconosce i
popolo Rom come gruppo etnico e transnazionale che è parte della
Colombia, dato che abita nel paese da prima della Repubblica.
-
Lo Stato riconosce che
le disposizioni legali contenute nella Convenzione 169 del 1989
dell'Organizzazione Mondiale del Lavoro "Sui Popoli Indigeni e Tribali
nei Paesi Indipendenti", si applicano estensivamente al nostro popolo,
dato che la nozione di Tribale si adatta perfettamente al tipo di
organizzazione sociale tradizionale dei Rom.
-
Lo Stato riconosce che
le disposizioni legali e costituzionali che proteggono i diritti dei
popoli indigeni e afrodiscendenti, per simmetria positiva, siano
estensive al popolo Rom.
I Rom chiedono un impegno
allo Stato colombiano per il riconoscimento attuato dei diritti del nostro
popolo, si traduca in politiche pubbliche che preservino la nostra integrità
etnica e culturale, che migliorino i nostri precari livelli di vita attuali.
Speriamo che le conseguenze del riconoscimento costituzionale della Colombia
come paese plurinazionale comprendano il nostro popolo.
BIBLIOGRAFIA
-
JUANCARLOS GAMBOA
MARTÍNEZ, ANA DALILA GÓMEZ BAOS, VENECER GÓMEZ FUENTES, et. al. Tras
el Rastro de Melquíades. Memoria y Resistencia de los Rom de Colombia. PRORROM. Bogotá, D.C. 2005.
-
VENECER GÓMEZ FUENTES,
JUANCARLOS GAMBOA MARTÍNEZ y HUGO ALEJANDRO PATERNINA ESPINOSA. Los
Rom de Colombia: Itinerario de un Pueblo Invisible. Suport Mutu. PRORROM.
Bogotá, D.C. 2000.
PRORROM
PROCESO ORGANIZATIVO
DEL PUEBLO ROM (GITANO) DE COLOMBIA / PROTSESO ORGANIZATSIAKO LE RROMANE
NARODOSKO KOLOMBIAKO
[Organización Confederada
a Saveto Katar le Organizatsi ay Kumpeniyi Rromane Anda´l Americhi, (SKOKRA)]
¿Dime, hombre,
dónde esta nuestra
tierra,
nuestros montes,
nuestros ríos,
nuestros campos y
bosques?
¿Dónde esta nuestra patria?
¿Dónde nuestras tumbas?
Están en las palabras,
en las palabras de
nuestra lengua Romaní.
ESLAM DRUDAK
Sempre da
Les Rroms acteurs
un'altra rapida storiella di buona domenica
Un colonnello d'armata di un certo paese si è follemente innamorato di una
giovane rromni che gli aveva letto la mano. Va quindi dal padre della ragazza
per chiederne la mano. Comincia un dialogo tra il vecchio rrom e il giovane
colonnello:
Sono colonnello.
- Ti ho chiesto che mestiere fai.
Ma sono il colonnello dell'armata di questo paese!
- Euuh.... bon... ascolta ragazzo, prima impara a intrecciare dei panieri
e poi torna che si ridiscute. Colonnello non è un mestiere. E se domani
lasci l'armata, come farai a provvedere a mia figlia?
Di Fabrizio (del 10/12/2006 @ 10:22:56, in Europa, visitato 1586 volte)
La popolazione Rom continua ad essere discriminata e questa settimana il
ballerino spagnolo di flamenco Joaquín Cortés, Rom lui stesso, è giunto al
Parlamento Europeo per cercare aiuto per la più grande minoranza europea. Cortés
ha incontrato parlamentari e il Presidente Josep Borrell.
La comunità Rom soffre discriminazione nel campo della scolarizzazione, della
rappresentanza e partecipazione politica, della casa e dell'impiego. Secondo il
rapporto EU 205 sul razzismo e la xenofobia, "I Rom sono spesso stereotipati
come criminali, mentre in realtà sono vittime di crimini."
STOP alla campagna di ANTI-ZIGANISMO
Cortés ha detto ai parlamentari, "la ragione principale della mia presenza è
che sono di origine Rom e la mia fondazione è promotrice di STOP alla campagna
di ANTI-ZIGANISMO. Sono qui perché intendo questa istituzione come impegnata
nella difesa dei diritti umani nella EU."
"Sono uno dei rari Rom europei a cui la fortuna è stata benevola così posso
asserire orgogliosamente la mia identità senza tema di essere perseguito,
umiliato o (fatto) capro espiatorio," ha detto Cortés. "Assieme dobbiamo
batterci per l'integrazione sociale della cultura Rom e spero che in un futuro
prossimo una nuova generazione viva una vita migliore."
Josep Borrell ha detto che Cortés potrebbe essere "la faccia del lavoro del
Parlamento per difendere i diritti dei Rom" e può "promuovere un'immagine
positiva della causa."
Il Parlamento è stato attivo in questo tema con una risoluzione del giugno
2006, richiedente misure per combattere i livelli estremi di discriminazione che
le donne Rom soffrono nel campo dell'etnicità e di genere e la risoluzione
dell'aprile 2005 che condanna "assolutamente tutte le forme di discriminazione
fronteggiate dal popolo Rom".
L'anno 2007 di uguali opportunità per tutti
Dei 12-15 milioni di Rom in Europa, 7-9 milioni vivono nella EU, la più parte
nell'Europa Centrale ed Orientale. La Romania, che raggiungerà la EU l'1
gennaio, ha la più vasta popolazione Rom in Europa, 1-2 milioni.
La visita del ballerino arriva poco prima del 2007, anno delle pari
opportunità, quando tutti i paesi EU si misureranno nella lotta alla
discriminazione contro i Rom e le altre minoranze.
REF. : 20061130STO00793
Ulteriori informazioni:
Resolution on the situation of Roma women in the EU
Resolution on the situation of the Roma in the EU
The EU and Roma
Joaquin Cortés website
Di Fabrizio (del 11/12/2006 @ 10:01:20, in Italia, visitato 1970 volte)
Un contributo che arriva da
una riflessione su diritti e sul concetto di
minoranza e territorio, che presto farà parte di un libro. Riporto l'inizio,
l'articolo completo si può scaricare
qui in formato .pdf (10
pagine)
Le popolazioni rom
sono una “galassia di minoranze” (Dell’Agnese, Vitale, 2006), non possiedono una
stessa storia, né tantomeno condividono una cultura fortemente omogenea, né
un’unica religione. E’ difficile stimare quante persone appartengano a questa
galassia di minoranze. Si parla di dodici-quindici milioni di persone in tutto
il mondo, di cui la maggior parte vive in Europa (dai 7.200.000 ai 8.700.000):
il 60-70% nei paesi dell’Est ed il 15-20% in Spagna e Francia. Come sostiene
Elena dell’Agnese i rom sono un “mosaico di frammenti etnici”. Non sono una
minoranza “territoriale”, ma una “minoranza diffusa”, dispersa e transnazionale.
Alla scala transnazionale, questo significa che la non riconducibilità ad una
nazione, anche se “Altra”, fa di rom e sinti degli individui privi di
cittadinanza, e quindi privi di diritti. Alla scala nazionale, i rom e i sinti
acquisiscono diritti de jure esclusivamente come individui, quando sono
riconosciuti cittadini di uno stato (e risultano quindi “territorializzati”,
almeno a questa scala). Non hanno invece diritti in quanto “minoranza”, perché
non sono riconducibili ad una appartenenza territoriale. Per quanto riguarda
l’Italia, a dire il vero, la Costituzione non discrimina fra minoranze
territoriali e minoranze diffuse; infatti, l’articolo 6 detta che: “La
Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche”, senza
specificare se siano territoriali, diffuse o addirittura “nuove” (di recente
immigrazione). Tuttavia, l’applicazione dell’articolo 6 è stata piuttosto lenta
e il dibattito interno ha visto prevalere proprio le posizioni “territorialiste”.
La legge 482 del 15 dicembre 1999 “Norme in materia di tutela delle minoranze
linguistiche storiche”, infatti, esclude nel dettato le nuove minoranze (che,
appunto, non sono “storiche”) e non nomina in alcun modo le comunità rom. Eppure
in Italia rom e sinti sono numerosi, fra le 130000 e le 150000 persone, poco più
del due per mille dell’intera popolazione italiana (sono dunque più numerosi dei
componenti di alcune altre minoranze, anche se rimangono probabilmente “la più
bassa percentuale di tutta Europa”). Circa la metà, 70.000 persone, hanno la
cittadinanza italiana (giunti in Italia dal 1400 fino al 1950 circa), mentre i
restanti 50.000 sono extracomunitari (provenienti soprattutto dalla Jugoslavia e
dalla Romania) o in misura minore cittadini comunitari (provenienti dalla Spagna
e dalla Francia).
continua
-
Le diverse scale
dell’azione pubblica
-
Per una pragmatica del
trattamento istituzionale dei rom
-
Bolzano, Firenze e
Milano
-
Tabella 1: Opinioni dei
rom/sinti sui campi
-
Tabella 2: Preferenze e
aspettative
-
Tabella 3: Relazioni con
gli abitanti delle zone limitrofe
-
Bibliografia
Di Fabrizio (del 11/12/2006 @ 10:27:59, in Italia, visitato 1987 volte)
CIPES
AVEN AMENTZA
SINISTRAROSSOVERDE
GIOVEDI 14
DICEMBRE ORE 20,30
c/o ARCI
BELLEZZA Via Bellezza n. 16/a
PRESENTAZIONE DEL CENTRO DI DOCUMENTAZIONE
“CARLO CUOMO”
SULL’OLOCAUSTO E
LA RESISTENZA IN EUROPA DEI ROM E SINTI
SERATA DEDICATA
A CARLO CUOMO
PRESENTAZIONE DEL CENTRO A LUI INTITOLATO,
DI DOCUMENTAZIONE SUL PORRAJMOS/SAMUDARIPEN E SULLA PARTECIPAZIONE DI ROM E
SINTI ALLA RESISTENZA IN EUROPA
IL MATERIALE E' ATTUALMENTE COSTITUITO DAI
DOCUMENTI, IN GRAN PARTE INEDITI, EMERSI DALLA RICERCA AVVIATA, QUASI UN ANNO
FA, DALLA NOSTRA ASSOCIAZIONE, E TUTTORA IN CORSO.
AD ESSO CONTIAMO DI AGGIUNGERE SCRITTI E DOCUMENTI DI CARLO RIGUARDANTI ROM E
SINTI.
Presentano: |
|
Mario ABBIEZZI |
CIPES |
Ernesto ROSSI |
Aven Amentza |
Gianfranco PAGLIARULO |
SinistraRossoverde Lombardia |
Giancarlo MIGLIAVACCA |
ARCI |
Umberto BLASIMME |
ANPI Provinciale |
|
|
intervengono |
|
Francesca CORSO |
Assessora Provinciale Milano |
Un esponente del CEDEC |
(Centro di documentazione ebraica) |
Gianfranco MARIS |
ANED |
durante la serata saranno consultabili mostre
fotografiche e verranno proiettati filmati
verranno esposti i registri tradotti dei campi di
sterminio di Auschwitz-Birkenau e Gries-Bozen
La serata
sarà conclusa con canti della Resistenza
Aderiscono:
ARCI ANPI
FILEF CEDEC
per info sull'iniziativa, tel
02.48409114, 3338628466, 3403175095 -
cipes.lomb@ fastwebnet.it
meg.rossi@ tin.it
Di Fabrizio (del 12/12/2006 @ 09:48:49, in Italia, visitato 1814 volte)
Ultim'ora: Rinviato a data da destinarsi, causa sciopero trasporti di venerdì 15, che bloccherà tutta la metropoli.
Opera Nomadi Ente Morale (D. P. R. 26/03/70 n. 347) Presidenza Nazionale Via di Porta Labicana 59-00185 Roma tel. 06/44704749 fax 06/49388168
IX° Seminario Nazionale Opera Nomadi 15 e 16 dicembre 2006 "I Rom/Sinti e le Metropoli"
Programma: 15 dicembre § Gruppi di lavoro (ore 09:30-19:30) § II° Concorso Musicisti di Strada Rom/Sinti (ore 21.30-24:00) (presso Sala Teatro Municipio 3 Comune di Roma, via dei Sabelli 119)
16 dicembre § Conclusioni (ore 09:30-13:00) (presso Sala Teatro Municipio 3 Comune di Roma, via dei Sabelli 119) Interviene: Sottosegretario all'Interno On.le Marcella Lucidi
Organizzazione dei 5 Gruppi di lavoro
§ GRUPPO DI LAVORO N. I "HABITAT": "La cultura dell'Abitare" presso Sede UIL via Cavour 108 (Quartiere Esquilino- pressi Stazione Termini) Conduttore di gruppo: Massimo Converso (Presidente Nazionale Opera Nomadi) § GRUPPO DI LAVORO N. 2 "SCUOLA" presso Ministero Pubblica Istruzione, via Ippolito Nievo 35 (Quartiere Trastevere) Sala Conferenze "Kirner" I° piano Conduttori di Gruppo: Dr. Matteo Tallo (Dirigente MPI) , Prof.ssa Renata Paolucci (Responsabile Settore SCUOLA Opera Nomadi Nazionale) Prof. Marco Nieli ( Pres. O.N. Napoli), Ins. Anna Biondani (O.N. Sicilia), Prof.ssa Antonia Dattilo (CSA - MPI Bologna), § GRUPPO DI LAVORO N. 3 "LAVORO" presso Assessorato al Lavoro del Comune di Roma Lungotevere de' Cenci 5, II° piano "Sala Blu" (Quartiere Ebraico) Conduttore di Gruppo: Aleramo Virgili (Responsabile Sportello Lavoro Rom/Sinti Comune di Roma) § GRUPPO Dl LAVORO N. 4 "DIRITTI/MEDIATORI" presso Comune di Roma - Gruppo Consiliare P.R.C. via delle Vergini, 18 Conduttori di Gruppo: Rag. Giorgio Bezzecchi (Mediatore Rom COMUNE di MILANO), Prof.ssa Bianca Mori La Penna (Responsabili Settore DIRITTI Opera Nomadi Nazionale) § GRUPPO DI LAVORO N. 5 "SANITA'" Presso Caritas Diocesana -Sala Riunioni- via Marsala, 103 (Stazione Termini) Conduttore di Gruppo: Dr. Salvatore Geraci (Responsabile Nazionale Area Sanità - CARITAS)
Per qualsiasi informazione ed iscrizione ai diversi gruppi rivolgersi alla Segreteria Tecnica Nazionale Tel. 06/44704749 Fax. 06/49388168 operanomadinazional e@virgilio. it
Di Sucar Drom (del 13/12/2006 @ 09:47:09, in blog, visitato 1680 volte)
Abruzzo,
vinci una stupenda autovettura sostenendo un progetto rom
L'Ente Morale Opera Nomadi Sezione Abruzzo ha promosso una lotteria per
sostenere le attività del progetto "l'eufonia della differenza", interventi a
favore dei minori rom e delle loro famiglie.
La Sezione Abruzzo mette in palio una stupenda autovettura Kia Picanto Fresh,
vedi la foto (benzina, cilindrata cc 1086, accessoriata di: clima, numero due
airbaig, ABS, servosterzo, numer ...
Modena,
controlli indiscriminati contro le famiglie sinte
Dopo
Legnago (VR) anche a Modena le Forze dell'Ordine entrano nelle aree[/] di
sosta dei sinti italiani. Sulla
cronaca locale si legge: "l'operazione - spiega la Polizia - e' stata
attuata anche come azione preventiva per furti e reati contro il patrimonio,
n...
La
Francia e l'antisemitismo
Si crede di avere scritto tutto il possibile sull'idiozia della specie umana, ma
poi succede qualcosa che ci riporta al punto di partenza. Come quello che è
successo alla porte St-Cloud a Parigi la notte del 23 novembre scorso.
Dopo il match di football fra il Paris SG e l'Hapoël di Tel Aviv, un centinaio
di supporter del Paris SG hanno aspettato i supporter israeliani all'uscita
dello stad...
Roma,
seminario sul documento del Vaticano a favore dei Sinti e dei Rom
I direttori nazionali della Pastorale per gli Zingari sono riuniti da ieri a
Roma per approfondire il documento “Orientamenti per una Pastorale degli
Zingari”, al fine di incoraggiarne un’appropriata applicazione. Si tratta del
primo documento della Chiesa, nella sua dimensione universale, dedicato a Rom e
Sinti, pubblicato dal Pontificio Consiglio per la Pastorale dei Migranti e degli
Itineranti...
Castel
Goffredo (MN), l'Opera Nomadi denuncia il Comune
Oggi 12 dicembre 2006 sulla prima pagina della Gazzetta di Mantova s’infiamma la
vicenda dei “cartelli
di divieto di sosta alle carovane dei nomadi”, posti nella segnaletica
stradale dal Comune di Castel Goffredo. In questi giorni si sono infatti
susseguiti interventi sulla stampa locale.
Nell’articolo di questa mattina i ...
Suspino,
un grido per i Rom
Il documentario "Suspino, un grido per i rom" offre uno sguardo sulla
persecuzione che affligge la minoranza europea più numerosa e umiliata. Con la
caduta del comunismo e il rafforzamento del nazionalismo di destra, i Rom sono
diventati il capro espiatorio delle nuove democrazie dell'Est Europa.
A causa di violenti conflitti e discriminazioni, decine di migliaia di Rom
dell'Europa Orienta...
Bolzano,
u lacio avarpen – un buon lavoro per i Sintipostato da sucardrom [martedi
12 dicembre 2006 ore 16:03:22]
Il 30 novembre 2006 in un'affollata sala si è tenuto a Bolzano il convegno "u
lacio avarpen – un buon lavoro per i Sinti". L'evento è stato organizzato dalla
Fondazione Odar - Caritas e dall’Azienda dei Servizi Sociali di Bolzano.
Cinque sono stati gli interventi:
- il lavoro di sinti e rom in Europa, resoconto del progetto europeo
RomEco, a cura di Zoran Lapov, Università di Fir ...
Ancona,
la morte assurda di un Rom
Sembra quasi l'ultimo atto di una tragedia. Solo che è tutto vero. Niente
palcoscenico, niente applausi finali. Per Ferid Sulejmanovic, il protagonista di
questa storia, un'uscita di scena tra i gas tossici sprigionati dall'alluminio
ferroso.
Ferid, 33 anni, rom bosniaco, era stato cacciato sei anni fa dell'Italia, nel
corso di un'espulsione di massa che la Corte di Strasburgo ha dichiarato
Di Fabrizio (del 14/12/2006 @ 09:15:19, in Europa, visitato 2102 volte)
Da
Czech_Roma
Ostrava, Praga – 8 Dicembre 2006
L'inaugurazione della mostra intitolata Il Mondo attraverso gli
Occhi delle Vittime di Sterilizzazione Forzata (ha avuto) luogo lunedì 11
dicembre alle 16:00 nell'atrio della Camera dei Deputati della Repubblica Ceca,
col supporto finanziario dell'Ambasciata USA. L'esposizione si terrà sino al 18
dicembre 2006, sotto gli auspici della Palamentare Kateřina Jacques.
Le foto catturano i sentimenti delle vittime di
sterilizzazione forzata come loro si percepiscono. Scopo dell'esposizione è
ricordare al pubblico che [..] sono donne in carne ed ossa quelle che hanno
citato in tribunale gli ospedali cechi, donne in carne ed ossa, con una
differenza significativa - la loro integrità fisica e psicologica è stata
violata dagli interventi medici illegali.
"Una donna, che non può generare, non si
riconosce nello stesso modo di una donna che può compiere questo atto unico e di
valore," dice Elena Gorolová, membro del Gruppo di Donne Vittime
della Sterilizzazione.
La collezione di 21 fotografie è già stata
mostrata nelle città di Brno e Ostrava. I visitatori della Libreria Municipale
di Ostrava hanno avuto l'opportunità di vedere la mostra dal 2 al 31 ottobre, e
quelli di Brno dal 17 agosto alla fine di settembre presso il Museo di Cultura
Romani, in occasione della presentazione del rapporto di
Elena Gorolová al Comitato ONU per l'Eliminazione di Tutte le Forme di
Discriminazione Contro le Donne (CEDAW).
Dopo il successo di Brno e Ostrava, le
fotografie arrivano ora alla Camera dei Deputati. Lo scopo è ricordare ai
politici cechi che gli strascichi della sterilizzazione forzata continuano
tuttora perché gli alti funzionari del governo non hanno preso le distanze
dall'accaduto. Questo nonostante che il Difensore Pubblico dei Diritti (Ombudsman)
abbia chiaramente espresso la propria opinione nel dicembre 2005: "... Ritengo
che il problema delle sterilizzazione nella Repubblica Ceca esista e sia compito
della società prenderne conto."
Inoltre il 25 agosto 206, il CEDAW ha chiesto al
Governo ceco di accogliere le raccomandazioni dell'Ombudsman
[...] e di attuare un'apposita legislazione. Inoltre il CEDAW chiede al Governo
di creare meccanismi per il risarcimento delle vittime di sterilizzazione
forzata e per scoraggiare questa pratica nel futuro.
Durante l'inaugurazione [...]
hanno preso la parola membri del Gruppo di Donne Vittime della Sterilizzazione.
C'è inoltre stato il tempo di presentare, attivisti nel campo dei diritti umani,
diritti dei Rom e diritti femminili, nella discussione a cui hanno partecipato
anche dei Parlamentari.
Scopo della discussione
è stata l'illustrazione dell'illegalità delle sterilizzazioni, ottenuta
senza il consenso dei pazienti. Soltanto una comunicazione intensiva e a lungo
termine tra tutte le parti interessate può gradualmente arrivare ai legislatori,
perché ci siano scuse pubbliche del Governo e venga scritta una legge sul
risarcimento.
Questi cambiamenti fondamentali darebbero dalla
società civile un chiaro segnale alle richieste delle vittime e ridare loro
dignità e giustizia [...]
La mostra di Praga è stata organizzata da Vzájemné soužití
(l'associazione civica Vivere Assieme) sotto gli auspici della Parlamentare
Verde Kateřina Jacques, in cooperazione con la Camera dei Deputati [...]
Si ringrazia il
Museo di Cultura Romani per
aver messo a disposizione le fotografie.
L'associazione Vzájemné soužití
è una OnG registrata, non-profit e indipendente dai partiti, attiva a
Ostrava dal 1977. Offre consulenza legale sull'esclusione sociale della
comunità Rom della regione e creando piattaforme per l'interazione tra
comunità Rom e il resto della popolazione. Attraverso il metodo del lavoro
di comunità, Vzájemné soužití vuole migliorare le condizioni sociali e di
vita delle famiglie bisognose. Le attività si concentrano nell'area
dell'educazione umanitaria, consulenza sociale e legale e sui temi della
casa e dell'impiego [...] Scopo dell'associazione è il rinforzarsi della
mutua fiducia e collaborazione.
www.vzajemnesouziti .cz
Di Fabrizio (del 15/12/2006 @ 09:55:37, in casa, visitato 1724 volte)
L’Alleanza Internazionale degli Abitanti ha lanciato un concorso
internazionale aperto a tutti coloro che hanno talento nel design e vorrebbero
contribuire come volontari nella lotta per il diritto alla casa senza confini.
Lo scopo di questo concorso è di creare un Logo ufficiale che sarà utilizzato
come segno distintivo della “Campagna Sfratti Zero - IAI”.
Questo Logo sarà il simbolo identificativo di coloro che lottano per il diritto
alla casa senza confini, rafforzando così la loro visibilità e i loro obiettivi.
Il Logo sarà ufficialmente presentato durante il World Social Forum (Nairobi,
20-25 Gennaio 2007) per lanciarlo e diffonderlo a livello mondiale.
Scadenza per la presentazione: 23 Novembre- 23 Dicembre 2006
>>> Inviate liberamente le vostre proposte per e-mail a
info@ habitants.org!
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*Casa della Carità e Provincia di Milano presentano* "CANTO LA LINGUA DI TUTTI" *- SUONI E NARRAZIONI DALLE CULTURE DEL MONDO -* Spettacolo del *Teatro Officina* con in gruppi musicali *MAMAFRICA, TRI MUZIKE, LA BANDA DEL VILLAGGIO SOLIDALE* e la partecipazione di *MONI OVADIA* Regia di *Massimo de Vita* 17 DICEMBRE 2006 - ORE 20.30 AL TEATRO DAL VERME Via San Giovanni Sul Muro, 2 (M1 CAIROLI) /INGRESSO LIBERO - //fino ad esaurimento posti /*-* Raccontare con parola e musica un viaggio nel patrimonio di libertà e di pace che connota le diverse culture e religioni è l'intento che ci ha mosso nella costruzione di questo spettacolo interculturale. La salvaguardia della dignità dell'uomo, il diritto ad una vita serena e positiva, pervadono costantemente sia le tre grandi religioni monoteistiche (ebraismo, cristianesimo, islamismo) che le laiche Costituzioni dei Paesi democratici. In questo orizzonte comune, si accende il dialogo fra le diverse culture e ogni popolo porta il suo contributo di storia, i suoi dolori e le sue speranze di liberazione. Un cristianesimo che riflette su se stesso, messo in campo attraverso le parole di David Maria Turoldo e di Giovanni XXIII, è il contributo che il Teatro Officina - attraverso i suoi attori - pone sul tavolo di un fraterno convivio. A questa medesima tavola, che è luogo concreto di accoglienza e di condivisione, convergono l'intensa espressività corporea dei Mamafrica, il fascino delle musiche mediterranee dei Tri Muzike (arricchite dalla voce del palestinese Faisal Taher), i suoni gioiosi e struggenti dei fratelli Rom della Banda del Villaggio Solidale (straordinaria esperienza - nata in Casa della carità - di valorizzazione di un popolo a lungo perseguitato ed emarginato) e, ospite prezioso, l'amico Moni Ovadia, che offrirà il suo contributo dando corpo e voce alla cultura ebraica.
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