Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 28/09/2006 @ 10:24:46, in Italia, visitato 2546 volte)
Lettera dell’Asl al Comune: i servizi non sono completi Il campo nomadi da «ritoccare» (s. ro.) VOGHERA. «Si giudica, al momento, insufficiente la dotazione dei servizi igienici e delle docce riscontrati nell’area attrezzata sita in strada Campoferro...». Le conclusioni della relazione dell’Asl non lasciano spazio ad interpretazioni: così com’è, il nuovo campo nomadi (pardon: area attrezzata) non va ancora bene. E cosa si debba fare lo spiega la stessa relazione dell’Asl, stilata dopo un sopralluogo che risale a pochi giorni fa: «Si demanda al signor sindaco, quale autorità sanitaria locale, per i relativi provvedimenti da adottare ai fini della tutela del benessere e della salute pubblica». In pratica: mancano bagni e docce in numero sufficiente, quindi tocca all’amministrazione comunale costruirne di nuovi all’interno del campo. La lettera dell’Asl è stata spedita al Comune e, per conoscenza, anche al gruppo vogherese dell’Opera nomadi: da qui nasce il primo punto di frizione tra amministrazione e volontariato a meno di un mese dal trasloco dei Sinti dal cortile dell’ex caserma alla nuova area attrezzata costruita dal comune a Campoferro con una spesa (per niente trascurabile) di quasi 300mila euro. Il problema sollevato dai tecnici dell’Asl sta in quello che la relazione definisce «rapporto utenti-servizi». In parole povere si sta parlando del numero di bagni che deve essere presente in un’area di sosta attrezzata in rapporto alle persone che ci vivono. Al momento del sopralluogo dei tecnici dell’Asl, il 16 agosto scorso, nell’area di Campoferro c’erano, scrive l’Asl, «quattro servizi igienici più uno destinato alle persone disabili», mentre erano tre «le docce a disposizione all’interno dell’area». Il tecnico del Comune presente al momento del sopralluogo, aggiunge la lettera che è stata protocollata dal Comune, ha assicurato che all’insediamento dei Sinti «verranno inseriti un servizio igienico e tre unità abitative prefabbricate dotate di servizi igienici e doccia». Al “censimento dei bagni” si aggiunge il conto degli utenti del campo: «A detta del portavoce dei sinti - precisa la lettera che l’Asl ha spedito al Comune - all’interno del campo si trovavano corca 70 persone, la maggior parte (oltre il 50 per cento) composto da bambini e minorenni». E dopo aver premesso che le condizione igieniche dei bagni presenti erano sufficienti, l’Asl chiede un intervento ulteriore al Comune. L’Opera nomadi, che ha ricevuto per conoscenza la relazione dell’Asl, si spinge più in là e a sua volta scrive al Comune. «Non nascondiamo lo stupore di fronte alla lettara dell’Asl: l’assessore ai servizi sociali affermava che il campo aveva superato il collaudo, mentre la situazione dei ervizi igienici era e resta insufficiente». Detto questo, l’intervento dell’Opera nomadi prosegue con una sorta di invito alla collaborazione: «Vorremmo conoscere la tempistica con cui (l’amministrazione) intende sanare le problematiche indicate (dall’Asl) al fine di garantire un minimo di tutela del benessere della famiglie sinte e, soprattutto, dei loro bambini. Come previsto, infatti, lo spostamento dal centro città all’area periferica e isolata di Campoferro ha già causato numerose difficoltà e grande disagio psicologico sia tra gli adulti che tra i minori». A questa segnalazione, l’Opera nomadi aggiunge quella di una serie di problemi che si sono evidenziati con le prime piogge: dal cedimento in alcuni punti della pavimentazione in asfalto dell’area, fino al parziale allagamento del sottopasso che è l’unica via di accesso all’area. Va detto che, dopo un primo intervento di poche settimane fa, ieri pomeriggio erano in corso lavori per il riassestamento del fondo del campo nomadi in modo da evitare allagamenti con le piogge autunnali. (26 settembre 2006)
Di Fabrizio (del 28/09/2006 @ 10:26:50, in scuola, visitato 2461 volte)
ZALAU - Due scuole di Salaj, una delle quali è portata ad esempio di
segregazione etnica del rapporto 2005 sui diritti umani del Dipartimento di
Stato USA, fanno parte del programma di desegregazione delle classi Rom.
Il progetto chiamato "Impreuna pentru desegregare" (Insieme per la
desegregazione) è coordinato dall'associazione "Sanse Egale" (Pari
Opportunità) di Zalau, assieme alla Prefettura, l'Ispettorato Scolastico, i
comuni di Simleu Silvaniei e Jibou e le due scuole, di due città che ospitano
oltre 2.400 Rom.
Robert Vaszi, presidente di "Sanse Egale", ha inaugurato il progetto il 20
settembre, finanziato con 79.000 euro del Fondo Educativo per l'Etnia Rom. Il
progetto mira allo scardinamento delle classi etniche nelle due scuole di Salaj,
il rafforzamento delle aspettative accademiche dei Rom e il miglioramento della
qualità di studio. Quindi i 70 studenti Rom verranno "spalmati" in classi miste.
I genitori dei ragazzi Rom e quelli di altre etnie avranno una nuove
biblioteca multi-culturale a disposizione, e parteciperanno a corsi
extracurriculari organizzati per alunni, insegnanti e genitori.
Alin Lacatus, consigliere del Dipartimento Distrettuale per i Rom, ha
aggiunto che 70 bambini Rom hanno partecipato assieme ai loro coetanei non-Rom a
campi estivi denominati "Essere differenti è una buona cosa", che puntavano al
miglioramento delle comunicazioni tra gli studenti.
Secondo i risultati, il progetto pilota sviluppato nelle due scuole, sarà
implementato in altre scuole nella regione e nel resto del paese.
Fonte:
Romanian_Roma
Di Fabrizio (del 29/09/2006 @ 10:12:32, in Europa, visitato 2290 volte)
E' uscito l'aggiornamento di settembre 2006 di PICUM.org con le notizie e l'evoluzione politica riguardanti i diritti sociali fondamentali degli immigranti non documentati in Europa. Disponibile nel formato Word nelle seguenti lingue: inglese, tedesco, olandese, spagnolo, francese, italiano e portoghese.
Di Fabrizio (del 30/09/2006 @ 10:19:03, in Europa, visitato 2735 volte)
EUOBSERVER / BRUSSELS - L'ingresso nella comunità europea di Romania e Bulgaria porterà circa tre milioni di cittadini Rom, ma questa etnia affronta ancora forti discriminazioni nei due paesi balcanici.
"L'approccio governativo verso gli insediamenti non-registrati ha creato tensioni. Gli sgomberi forzati hanno accresciuto queste tensioni," recita il rapporto EU sulla Bulgaria di questa settimana.
Riguardo alla Romania, Bruxelles nota che le autorità "tuttora non dimostrano zero tolleranza verso il razzismo rivolto ai Rom."
Ci sono tuttora casi di violenza istituzionale e di raid polizieschi durante gli sgomberi delle comunità Rom, a cui non vengono offerte soluzioni alternative," dice il rapporto.
Razzismo al Parlamento Europeo Nel contempo, giovedì scorso si è verificato un incidente nel Parlamento Europeo.
Dimitar Stoyanov (23 anni) è il più giovane parlamentare bulgaro, fa parte del movimento nazionalista Ataka e prende parte ai lavori del Parlamento Europeo come "osservatore". Reagendo alla proposta di nominare Livia Jaroka, Romni ungherese e deputata europea del Partito Popolare Europeo, per un premio dedicato alle sue attività in favore dei diritti umani, Stoyanov ha pubblicamente commentato: "Nel mio paese, ci sono decine di migliaia di ragazze più belle di questa onorevole."
"Se si ha la fortuna di essere nel posto giusto al momento giusto, se ne può comperare una (di 12-13 anni) come moglie. Le più belle costano care - oltre 5.000 euro, wow!" ha scritto in una mail indirizzata a tutti i parlamentari.
I suoi commenti sono stati condannati da Hans-Gert Poettering, leader del PPE, che ha suggerito alle autorità bulgare di ritirare Stoyanov da osservatore in quanto "non c'è posto per lui tra i politici europei."
Stoyanov più tardi di è scusato con i colleghi, dicendo che non voleva offendere Livia Jaroka, ma piuttosto "sottolineare che in Bulgaria le ragazze zingare sono vendute come oggetti dai loro genitori."
L'agenda politica L'avvenimento probabilmente darà una spinta a quanti nel Parlamento Europeo chiedono maggior attenzione politica al gruppo di minoranza etnica più grande nella EU.
Con l'ingresso dei nuovi paesi dai Balcani, la comunità Rom nella EU ammonterà a 10/12 milioni, con la Romania che ne conta due milioni e la Bulgaria circa 700.000.
"Anche senza la Bulgaria e la Romania, ci sono abbastanza tematiche critiche sulla comunità Rom che vanno affrontate," dice la deputata Rom ungherese Viktoria Mohacsi, del gruppo liberale. Sottolinea che in diversi paesi europei con una forte minoranza Rom, ci sono tuttora casi di bambini Rom inviati alle scuole per ritardati mentali, senza previa valutazione, oltre a casi espliciti di razzismo da parte delle autorità locali e alti tassi di disoccupazione.
Come nel caso dei paesi dell'Europa Centrale: Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca, che sono entrati nella EU nel 2004, la situazione dei due paesi che si affacciano sul Mar Nero è attentamente monitorata dagli osservatori europei, come parte del processo di pre-accesso.
Viktoria Mohacsi e la sua collega socialista Katalin Levai all'inizio di settembre hanno visitato la cittadina romena di Szaszregen, dove un'azione di polizia era degenerata in una "punizione collettiva contro la comunità Rom, inclusi donne e bambini."
"I poliziotti rumeni furono sorpresi di vedere le due parlamentari che si interessavano su quel caso, ma è quanto intendiamo fare in futuro - seguire i casi di violenza e di lampante discriminazione contro i Rom" aggiunge Katalin Levai.
Commissario Rom? L'anno scorso, alcuni parlamentari socialisti suggerirono che la Commissione Europea doveva prevedere un commissario speciale per i Rom, come segnale concreto dell'impegno su questa tematica.
Il portavoce per gli affari sociali ha detto che la proposta è lontana dal vedere la luce - nonostante il percorso compiuto da gennaio per monitorare Bulgaria e Romania. La commissione ha comunque creato un tavolo di dieci esperti "per promuovere l'inclusione delle minoranze etniche in Europa" presieduti da Rita Sussmuth, ex presidente del parlamento tedesco.
Per Viktoria Mohacsi l'idea di un commissario Rom "dovrà continuare a essere posta e che gli attivisti per i diritti umani devono spingere in questo senso."
Di Sucar Drom (del 01/10/2006 @ 11:09:37, in blog, visitato 1564 volte)
Bellinzona, ancora sgomberi in Svizzera Bellinzona (Svizzera), vicina alla nostra Milano, è stata contaggiata dal bisogno di sgomberi ed espulsioni. Ieri mattina quattro pattuglie di gendarmeria coadiuvate da una pattuglia della polizia comunale di Bellinzona sono intervenute presso il "campo nomadi" di Bellinzona-Galbisio per un controllo. Undici persone sono state trattenute presso gli uffici della Gendarmeria Territo...
Novità dai sinti komeinisti Da alcuni mesi, come alcuni di voi sanno, siamo stati attaccati strumentalmente da esponenti dell'Opera Nomadi Nazionale. Questa cosa ci è dispiaciuta ma nel contempo ci siamo fatti tante risate perchè diversi di questi interventi erano veramente grotteschi. Nei mesi scorsi, in una delle tante e-mail ricevute, un rappresentante della nostra associazione ci ha definito sinti komeinisti...
L'Assemblea Straordinaria dei Soci vota le Nove Tesi Lunedì 25 settembre 2006 si è tenuta in serata l'Assemblea Straordinaria dei Soci dell'Ente Morale Opera Nomadi Sezione di Mantova. All'ordine del giorno era posta la discussione del documento Nove Tesi per l'Assemblea Nazionale dell'Opera Nomadi. I Soci riuniti hanno eletto Yuri Del Bar, Presidente dell'Assemblea e Luca...
Milano e gli sgomberi In questi ultimi dieci giorni Milano è stata messa sotto assedio dalle Forze dell'Ordine che continuano a sgomberare ed espellere Rom Rumeni. Le ultime agenzie stampa parlano di sedici Rom Rumeni, dieci uomini e sei donne, accompagnati alla Questura di Milano per le procedure di espulsione dopo il controllo dei poliziotti del commissariato di Bonola nel "campo nomadi" di via Triboniano...
Milano, agguato contro i Rom di via Stephenson Un agguato. Le vittime sono quattro Rom Italiani raggiunti da alcuni colpi di pistola mentre chiacchieravano davanti alle loro case in via Stephenson, alla periferia nord-ovest di Milano. Gli spari proveninavo dall'interno di un'auto che è poi fuggita facendo, al momento, perdere le tracce. A bordo della vettura c'erano - a quanto sembra - tre o quattro persone che si sarebbero avvicinate alle bar ...
Ostalinda Maya Ovalle, lottando per l'eguaglianza Sul numero 1430 del foglio quotidiano la non violenza è in cammino è stato pubblicato un interessante intervento della romnì Ostalinda Maya Ovalle, originaria della Spagna. Ostalinda è laureata all'Universita' del Sussex in antropologia sociale e cooperazione allo sviluppo e lavora al Centro europeo per i diritti dei rom ...
Opera Nomadi, Assemblea Nazionale dei Soci Domani 30 settembre 2006, alle ore 18.00, presso il CESV Lazio in piazza dei Mille n.6 si terrà l'Assemblea Nazionale dei Soci dell'Ente Morale Opera Nomadi. Alcuni di noi parteciperanno all'Assemblea e per questa ragione probabilmente fino a lunedì non sarà possibile aggiornare sucardrom. Chiediamo scusa ai nostri lettori e per farvi partecipi diamo qualche dettaglio. Quest'anno è stata tr...
Di Fabrizio (del 02/10/2006 @ 10:07:58, in Italia, visitato 2807 volte)
Invito alla presentazione del volume: "Cittadinanze imperfette. Rapporto sulla discriminazione razziale di rom e sinti" a cura di Nando Sigona e Lorenzo Monasta (osservAzione), Edizioni Spartaco, 2006
Con la partecipazione di Nando Sigona (osservAzione), Marco Revelli (storico e saggista) e Gianluca Vitale (avvocato, ASGI) Quando: giovedi' 5 ottobre 2006, ore 17 Dove: Centro Interculturale, corso Taranto 160, Torino
per informazioni: postmaster@osservazione.org / www.osservazione.org
Scheda sul libro: Rom e sinti, quelli che comunemente chiamiamo "zingari" o "nomadi", sono la minoranza etnico-culturale più discriminata d'Europa. Come documentano i numerosi casi riportati in questo volume - il primo rapporto sulla discriminazione razziale di rom e sinti presentato da osservAzione e redatto da Nando Sigona e Lorenzo Monasta - anche in Italia questo popolo è oggetto di discriminazione in molti ambiti, in molti modi e da parte di diversi soggetti, talvolta anche istituzionali. Una discriminazione che si manifesta nella vita di tutti i giorni, nella scuola, sul lavoro e nella negazione del diritto ad un alloggio adeguato, come ha denunciato recentemente il Comitato Europeo per i Diritti Sociali. Una discriminazione che arriva fino al rifiuto di riconoscere ai rom e ai sinti lo status di minoranza nazionale. I "campi nomadi", tanto quelli legali quanto quelli illegali, di cui si parla solo quando qualche bambino muore nell'incendio accidentale di una baracca o di una roulotte, sono il risultato di politiche pubbliche razziste che segregano chi è ritenuto irriducibilmente diverso. Essi sono il luogo dove i diritti dei residenti sfumano, dove la discrezionalità di chi ha il potere diventa la regola, dove la normalità dell'abuso e dell'ingiustizia è tanto palese, estesa e radicata da diventare, dicono gli autori, paradossalmente quasi invisibile. Nelle politiche pubbliche i rom e i sinti sono assenti, senza voce. Quello che si vede, con poche importanti eccezioni, nella migliore delle ipotesi, sono simulacri di partecipazione, laddove le decisioni vengono prese da altri referenti in altre sedi. Nella peggiore, invece, rom e sinti sono meri oggetti, nuda vita, da utilizzare come spauracchi per mobilitare elettorati benpensanti e spesso razzisti. osservAzione - centro di ricerca azione contro la discriminazione di rom e sinti è un'associazione di promozione sociale (ONLUS) impegnata nella lotta contro l'anti-ziganismo e le violazioni dei diritti umani e per la promozione dei diritti di rom e sinti in Italia. Nando Sigona lavora come ricercatore presso il gruppo di ricerca su Sviluppo e Migrazioni Forzate (DFM) della Oxford Brookes University (Gran Bretagna). Lorenzo Monasta è ricercatore presso il CIET International, Universidad Autonoma de Guerrero (Messico). Entrambi sono soci fondatori di "osservAzione"
Di Fabrizio (del 02/10/2006 @ 10:45:07, in Regole, visitato 1703 volte)
Da
Les
Rroms acteurs
A proposito della (quinta? sesta? non me ne ricordo) espulsione dei Rroms da
Montreuil (ne ho già viste personalmente tre), vorrei porre una questione
giuridica: cosa impedisce legalmente che a chi è gettato fuori a forza dalla
propria abitazione di fortuna, di recuperare alcuni magri beni personali: abiti,
alimenti, coperture ecc.? Una persona del comitato di sostegno è testimone di
quest'ultima vessazione. Non si tratta, penso, di oggetti pericolosi bensì di
prima necessità. Tutti (escluso quanti ci governano) sono a conoscenza della
loro povertà estrema, della fuga dal razzismo e dalla miseria. Arrivano in
Occidente, vengono cacciati e si impedisce di rendere con loro i loro averi,
come ho visto personalmente a Choisy le Roi.
Attendo una spiegazione giuridica. Ho una laurea in legge, evidentemente mi
sfugge qualcosa.
Bon, ciao, vado a frugare nei miei borghesi armadi per trovare qualcosa da
portare loro...
Di Fabrizio (del 03/10/2006 @ 10:40:01, in scuola, visitato 1626 volte)
Il 18 settembre per 14 milioni di studenti è iniziato l'anno scolastico
2006/07. Gli studenti Rom di Küçükbakkalköy e Kağıthan le cui case
sono state demolite o stanno per esserlo non hanno potuto registrarsi a
scuola.
I ragazzi le cui case sono state demolite il 19 luglio ora vivono attorno alle
rovine ed il governatore (kaimakam) non ha rilasciato i permessi di residenza
alle famiglie.
Firmato da:
The Roma of Küçükbakkalköy
The Rights of Citizenship Initiative (VHG)
It is supported by The Rights of Citizenship Initiative (VHG), Accessible Life
Association (UYD), Mazlumder, Istanbul Bilgi University Migration Researches
Center, Human Residences Association
Date: 20 September 2006 at 12.00
Place: Küçükbakkalköy Tevfik Fikret Caddesi Merdivenköy Yolu (Küçükbakkalköy
Tevfik Fikret Street Merdivenköy Road)
İstanbul Valiliği İl Özel İdaresi karşısı Roman Mahallesi
(The Roma neigbourhood at the opposite of Special Provincial Administration of
İstanbul Governorship)
Fonte:
Roma (Gypsies) and Friends
Di Fabrizio (del 03/10/2006 @ 11:55:10, in lavoro, visitato 1783 volte)
BUCAREST - 19 nuovi mediatori sanitari di etnia rom delle regioni di Ilfov
and Mehedinti (Romania meridionale) hanno preso parte a tre giorni di corso
organizzati dalla Sanità Pubblica in collaborazione con l'OnG Rromani Criss e
finanziato dal Fondo ONU per la Popolazione (UNFPA).
Dopo l'approvazione delle autorità, i mediatori sono stati di seguito eletti
dalla comunità. Il numero dei mediatori sanitari nella regione di Ilfov è salito
da 2 a 17 negli ultimi 2 anni e ciò ha innescato un miglioramento generale dei
livelli sanitari nella comunità.
Il corso, che si è tenuto presso il Centro Sanitario Famiglia Buftea, è
terminato con un esame per testare l'apprendimento durante i tre giorni di
corso. Daniel Radulescu, tutor del corso, ha tenuto lezione sulla
missione e il ruolo dei mediatori sanitari, sull'importanza della comunicazione
diretta con i membri della comunità e la collaborazione tra i componenti
sanitari.
La squadra sanitaria è composta dai medici di famiglia, infermieri/e e
mediatori sanitari. Il compito è assicurarsi che ogni individuo riceva
l'assistenza di cui ha bisogno [...] I mediatori sanitari intervengono per
facilitare la comunicazione tra i pazienti rom e il personale medico [...]
Lo stesso programma finanziato da UNFPA ha permesso la formazione di dodici
infermieri/e nelle due regioni. Hanno imparato le tecniche di comunicazione con
i pazienti, per poter essere più efficienti nell'attività quotidiana,
specialmente nel convincere i pazienti a seguire il trattamento medico e perchè
i pazienti si sentano stimolati a richiedere l'intervento medico.
UNFPA attraverso l'Istituto per la Protezione della Madre e del Bambino "Alfred
Rusescu", ha sviluppato nel 2004 progetti per servizi medici comunitari nelle
due regioni. Col supporto finanziario di UNFPA e della Canadian International
Development Agency (CIDA), è stato istruito tanto il personale medico che i
mediatori sanitari perché abbiano un metodo collaborativo e riconoscimento dalle
autorità locali.
Fonte
Romanian_Roma
Di Fabrizio (del 04/10/2006 @ 08:50:53, in blog, visitato 2179 volte)
Ho chiesto ai giocatori di riassumere cosa è successo
l'anno
scorso.
Questo è il racconto di Stefano, che quando non gioca cura il blog
Scacchierando:
Nel 2004 vivevo a Mitrovica, dove possedevo una casa. L'ho venduta in cambio
di un passaggio in un "CV furgonato, poi un TIR, verso l'Italia in cerca di
fortuna.
Passata la frontiera, vengo scaricato a Trieste dove mi rifugio in una casa
abbandonata. Lì trovo dei muratori, lavoro con loro.
Poi mi nascondo grazie alla carta Piotr, ma con la scusa di un passaggio in
questura lui ed altri loschi figuri mi riempiono di mazzate, mi tolgono tutti i
documenti e i soldi, infine mi lasciano in stato confusionale a Verona.
Mi ritrovo in un pronto soccorso piantonato (e randellato) da un poliziotto.
Vengo messo in isolamento. Piotr mi denuncia per furto ma in seguito, a
sorpresa, mi "compra" dai poliziotti (che vogliono incastrare Ljiubisa) e mi
trasferisce a Rimini.
Per forza di cose collaboro con Piotr il quale, col compito di scovare Ljiubisa
assieme ad un suo tirapiedi, mi restituisce i soldi e mi fornisce una
mitraglietta. "Tranquillizzo" il socio con una bevuta, "carichiamo" Nns sulla
nostra Fiat Punto. Ci accorgiamo di essere seguiti da un'altra Punto, parte una
sventagliata di mitaglietta che per fortuna non procura grossi danni: sono i
figli adottivi di Nns! Il mio "socio" tramortisce il nostro accompagnatore e,
visto che sta arrivando la stradale, ci dirigiamo verso la Bologna-Firenze.
Arriviamo a Campi Bisenzio per trovare informazioni su Ljiubisa e la nonna...
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