Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Il 27, 28 e 29 luglio a Mantova invitamo tutti al Festival Diari Sonori con la partecipazione di musicisti, brass band rom e non solo...
Giunto alla quarta edizione, il Festival Diari Sonori affronta senza timori la delicata quanto entusiasmante tematica dell’incontro. Il filo che lega quest’anno le tre serate, organizzate da Arci Provinciale di Mantova con il contributo del Comune di Mantova e dell’Assessorato alle Politiche Giovanili della Provincia di Mantova, non è infatti geografico, ma piuttosto teso a raccontare, in musica, la profonda necessità degli uomini ad incontrarsi, dialogare, comprendersi e partecipare.
Un tema che ben si adatta al lavoro quotidiano di Arci, che con i suoi Circoli e l’impegno volontario di tanti, promuove quotidianamente nuove strade di socialità e forme originali e plurali di condivisione.
I più “grandi” della musica popolare d’Europa e del mondo si danno quindi appuntamento sul tradizionale palco di Piazzale Te, mettendo a disposizione il racconto collettivo della propria cultura di riferimento, attraverso il proprio talento e soprattutto grazie ad una eccezionale capacità di mettersi in gioco.
La musica infatti, intesa come linguaggio che attiene fortemente alle identità culturali, non si esime dalle difficoltà che ognuno di noi incontra ogni qual volta si trovi a confrontarsi con forme di “alterità”, sociale o culturale che sia. In questo senso essa non rappresenta affatto, come spesso si sente dire, un linguaggio universale, ma al contrario si delinea come forma comunicativa fortemente legata alla cultura delle donne e degli uomini che la producono e ne fruiscono.
Per questo assume particolare valore il lavoro promosso dall’Ufficio Cultura di Arci Provinciale, che considera Diari Sonori come un Progetto prima ancora di un Festival.
Gli artisti di questa edizione, che dal Klezmer statunitense di Frank London ai Balcani di Boban Markovic, dalla ex Yugoslavia dei Kal alla Sicilia di Roi Paci, dall’Africa di Ba ba Sissoko al Salento di Officina Zoè porteranno a Mantova fusioni, sincretismi e suggestioni originali, forti e,a tratti, sconvolgenti.
Di particolare rilievo, infine, la partecipazione al Festival di Aleksandar Stoijkovic, figura che ormai tutti i mantovani conoscono per la profondità della sua voce e per la dolce malinconia della sua fisarmonica: un omaggio ad un talento vero, ad un uomo che accompagna da anni con la propria voce il nostro incedere cittadino, cantando di guerra e disperazione, “cantando l’arte” e l’amore di vivere. Suonerà con i KAL di Belgrado, una delle ensamble oggi più conosciute ed apprezzate al mondo. Un ringraziamento particolare all’Istituto di Cultura Sinta, per la preziosa condivisione e la collaborazione alla realizzazione di quest’ultimo incontro.
La cucina, come ogni anno, proporrà pizza e risotto “alla pilota” dalle 20.00 alle 24.00, con sospensione durante le esibizioni. Zona birreria bar adiacente al palco. Inizio Concerti ore 21,30, ingresso gratuito.
Per informazioni Francesco Meneghello, Ufficio Cultura, Arci Provinciale Mantova telefono 0376 2853, fax 0376 2853235, e-mail mantova@arci.it
Di Fabrizio (del 21/07/2006 @ 12:13:16, in lavoro, visitato 1700 volte)
Da Bulgarian_Roma:
14.07.2006 da Lili Makaveeva: Lo scorso 30 giugno è terminata l'implementazione del progetto "Sviluppo locale delle comunità Rom nelle aree rurali in Bulgaria", condotto da Integro Association con la partecipazione dell'olandese SPOLU International Foundation, col finanziamento del programma MATRA del Ministero degli Affari Esteri olandese.
Integro Association è lieta di cooperare e scambiare le reciproche esperienze con chi opera sul tema delle comunità Rom nelle aree rurali.
La nostra associazione ha raggiunto i seguenti risultati:
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Migliorata l'auto-organizzazione di 14 comunità Rom, cosa che ha permesso loro di interloquire direttamente con le autorità locali.
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Il formarsi di una rete di comunicazione tra le comunità coinvolte: RIUN (Roma Initiative United Network), che si estende dal nord-est al sud-ovest della Bulgaria.
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I giovani Rom di queste comunità, hanno a loro volta creato un network informale, per ottenere la maggior visibilità a livello regionale.
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Abbiamo stabilito strategie per portare a pareggio le attività e aiutare la nascita di attività produttive in 9 comunità.
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In 12 insediamenti abbiamo creato organizzazioni e centri comunitari.
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Coadiuvato lo sviluppo di piccole attività a livello locale in 16 insediamenti, assieme alla riorganizzazione dei quartieri stessi e al fermare l'abusivismo edilizio, ripulito le discariche, previsti spazi comuni per i giochi dei bambini, costruiti gli impianti di canalizzazione e le linee elettriche, equipaggiato le comunità di computer per l'accesso ad Internet, ecc.
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Contribuito a instaurare gruppi d'iniziativa, OnG locali, centri femminili, per i giovani e i bambini.
A seguito del lavoro svolto, continueremo l'attività tramite la European Roma Grassroots Organization Network (ERGO).
Nel quadro delle attività sin qui svolte, continueremo a monitorare lo sviluppo delle comunità Rom, non solo nelle aree rurali, ma allargandoci alle medie città e ai villaggi. Lo scopo è creare e rafforzare le strutture auto-rappresentative dei Rom, perché possano partecipare a tutti i livelli delle decisioni che li riguardano, preservando la loro lingua, identità e cultura.
Integro Association 7200 Razgrad 4 Osam Str.,
room 220 Youth hostel Phone/fax: (+ 359 84) 66 14 93 (+ 359 84) 66 10 26
Di Daniele (del 21/07/2006 @ 14:28:33, in Italia, visitato 1668 volte)
GIUGLIANO in Campania: I ROM NON SONO LADRI DI BAMBINI
"I Rom non sono ladri di bambini! Basta con queste superstizioni che servono solo a generare altri pregiudizi nei confronti di persone vittime di esclusione sociale!", sono le parole amareggiate di Tanio Angioino, dell'Opera Nomadi di Giugliano in Campania, l'organizzazione che si prende cura da anni del più grande campo ROM della Campania, il campo di Ponte Riccio, dove vivono oltre 500 bosniaci, dei quali 250 minori, perlopiù nati in Italia, come molti dei loro genitori. "Non desideriamo entrare nel merito dell'indagine giudiziaria che deve accertare se c'è stata la riduzione in schiavitù, e deve prevedere l'accompagnamento ai servizi sociali dei minori, come prevede la normativa in vigore, ma ciò che non troviamo accettabile è che sul presunto comportamento criminoso di alcuni si colpisca una comunità intera, con metodologie discutibili quali il prelievo di materiale biologico per l'esame del DNA. Grave è stata anche la spettacolarizzazione di questo metodo, che induce a rafforzare i pregiudizi nei confronti dei Rom." "Ciò che non emerge mai in questi veri e propri pogrom giornalistici sono le ragioni dell'esilio delle comunità rom della Campania", aggiunge Emiliano Di Marco, collaboratore dell'Opera Nomadi ed operatore del Programma che il Comune di Napoli ha avviato in partenariato con l'assessorato alle politiche sociali del Comune di Giugliano per la tutela dei Rifugiati, "i Rom di Ponte Riccio sono tutti bosniaci, sono persone fuggite dalla terribile guerra civile in Jugoslavia, vittime di persecuzioni e violenze documentate dai più autorevoli organismi internazionali di tutela dei diritti umani.
Ma il paradosso è che molti di loro sono nati in Italia, ma non sono cittadini italiani per il nostro paese e non sono bosniaci per le autorità della Bosnia Erzegovina, sono quindi apolidi di fatto, persone che andrebbero aiutate ed essere accolte con programmi sociali degni delle migliori esperienze sviluppate in Europa". "E' necessario che nei nostri territori le istituzioni prendano atto che non è con i programmi di rimpatrio che si risolve il dramma sociale e l'abbandono in cui vivono le popolazioni Rom. La Provincia non ha mai sbloccato i fondi per intervenire strutturalmente a ponte Riccio per realizzare un campo accogliente e dotato di servizi, nonostante la disponibilità del Comune di Giugliano. Ci auguriamo che questo appello trovi una riposta, prima che la stampa torni nuovamente ad accorgersi dei Rom, magari la prossima volta parlando dei bambini che muoiono di freddo." Opera Nomadi Progetto IARA (art. 1 sexies 189/02)
Caserta24ore news - 20/07/2006 17.18.23
ЈУГОСЛАВИЈА: www.flickr.com/photos/gustomaina
COMUNICATO STAMPA
L'Eurotour di Alexian tocca l'Abruzzo con un concerto all'Aquila e la presentazione del suo nuovo lavoro discografico in Prima Nazionale a Sulmona
All'Aquila il 21 Luglio prossimo presso il Parco della Transumanza (Complesso Collemaggio) alle ore 21,30 Alexian Santino Spinelli ed il suo gruppo si esibiranno in concerto. L'evento è inserito nel progetto "Differenti identità" percorsi di conoscenza della Cultura Romanì promosso dalla Presidenza della Provincia dell'Aquila e dall'Assessore alla promozione sociale la Dott.ssa Teresa Nannarone.
L'evento prevede la realizzazione di 4 settimane culturali rom all'Aquila, a Sulmona, a Castel Di Sangro e ad Avezzano nel corso delle quali sarà possibile visitare un'esposizione sull'arte, la storia e la cultura dei Rom in Italia e la ricostruzione di un accampamento rom dell'inizio del '900 ed assistere ad un concerto di Alexian Santino Spinelli ed il suo gruppo (vedi programma dettagliato http://www.alexian.it/programmadifferenti.jpg).
A Sulmona (AQ) il 28 Luglio prossimo nel cortile interno della Santissima Annunziata alle ore 21,00 ci sarà la presentazione in prima nazionale del nuovo lavoro discografico di Alexian Santino SpinelliIl nuovo lavoro discografico del’eclettico artista abruzzese è un doppio Cd dal titolo Andre Miro Romano Gi: Viaggio nella mia anima Rom è stato realizzato dall'Associazione Thèm Romanò ONLUS e dalla Romani Union Internazionale con il patrocinio dell'Assessorato alla promozione Sociale della Provincia dell'Aquila.
I due CD che compongono Andrè Miro Romano Gi sono rappresentabili come un viaggio millenario, profondo nelle culture dei Rom, nella loro stratificazione, nel loro autorappresentarsi e nello svelarsi a chi li ascolta. Sono le diverse ramificazioni, gli stili delle aree musicali romanì che scaturiscono dall’incontro del Popolo Rom con i patrimoni etnofonici: dal subcontinente indiano all’Anatolia, dai Balcani al Nord-Africa, dall’Europa centro-orientale alle sponde mediterranee, dall’Europa settentrionale fino all’America latina.
Questa volta Alexian non esprime solo quello che lui definisce il “terzo livello” della musicalità romanì, espressività intima e familiare dell’essere e dell’esserci nel mondo, ma omaggia autori gagé che hanno saputo cogliere appieno lo spirito romanés. Ecco allora la poesia cantata della magnifica Khorakhan é di Fabrizio De André e Ivano Fossati, che viene riletta da Alexian in chiave del tutto personale. Nel secondo CD prevale l’impronta del jazz che, peraltro, ha fin dagli inizi fatto parte del retroterra musicale di Spinelli. Le liriche possiedono una significativa pregnanza letteraria ed una forte connotazione esistenziale: descrivono eventi del presente, rievocano storie familiari dei Rom italiani, nella cui lingua si esprime Spinelli, cantano la romanipé, l’identità romanì.
Non poteva mancare il tributo al geniale chitarrista manouche francobelga Django Reinhardt, con una interpretazione del suo tema più impressionista. Andrè Miro Romano Gi è un lavoro curato che ci porta per mano nelle intricatissime vicende di un popolo. Si assapora come un emozionante racconto di viaggio nel passato e nel presente, ma è soprattutto percorso di conoscenza e riconoscimento. per maggior informazioni http://www.alexian.it/andremiririmanogi.html
Alexian Santino Spinelli dal 2002 è docente di “Lingua e Cultura Romaní” all’Università di Trieste, la Iru (International Romanì Union, organismo non governativo riconosciuto dall’Onu che rappresenta i Rom di tutto il mondo) lo ha nominato di recente “ambasciatore dell’arte e della cultura romanì nel mondo”. Dal 30 Marzo è l’unico Rom al mondo con 2 lauree, una in Lingue e l’altra in Musicologia entrambe conseguite all’Università di Bologna, é musicista-compositore di fama internazionale.
E' on line il nuovo sito di Alexian Santino Spinelli, potete visitarlo clikkando sul link http://www.alexian.it
Il terrone, l'ebreo e lo zingaro, la performance che vede in gara i fiati di Frank London (USA) della Boban Marcovic Orkestar (Serbia) e di Roy Pai con gli Aretuska (Sicily), è ascoltabile dal vivo, stasera alle 21.00 in streaming su Radio Popolare.
...Oppure appuntamento a Mantova tra pochi giorni
Di Fabrizio (del 23/07/2006 @ 10:34:29, in media, visitato 1612 volte)
Mercato – Slovacchia
Other Worlds: documentari in crescita
La produzione slovacca di Marko Skop, Other Worlds ( Ine svety) ha fatto storia la scorsa settimana, diventando il primo documentario vincitore del Premio del Pubblico al Karlovy Vary International Film Festival. Il documentario ha dato al cinema slovacco una ragione di esistere, in questi giorni. Di quattro lungometraggi che hanno visto un produttore slovacco coinvolto, e che hanno avuto la loro anteprima in patria nella prima metà di quest’anno, due erano documentari. Nessuno dei due, però, è riuscito ad entrare nella top-20 dei botteghini nazionali, incluso Other Worlds. Secondo i critici, però, il successo di Karlovy Vary potrebbe non solo spingere in alto, ovviamente, il morale del cinema slovacco, ma anche spingere il lavoro di Skop a un successo di vendita internazionale. Other Worlds segue gli effetti della globalizzazione sulle vite e le culture, tradizionalmente diverse, di sei rappresentanti di diverse etnie — i sarisan, i ruteni, gli ebrei e gli zingari — nelle piccole città slovacche di confine di Saris, una delle frontiere europee più estreme. "Il film presenta semplicemente le storie di sei eroi in una Babilonia di piccolo scala, ai confini dell’Europa— i confini del mondo globalizzato", ha detto Skop del suo primo lungometraggio documentario. A causa delle difficoltà pratiche legate al progetto, il film ha richiesto tre anni e mezzo per essere completato, metà dei quali dedicati alla ricerca e allo sviluppo della sceneggiatura. Skop ha presentato l’idea nel 2003 in forma di progetto in sviluppo al Jihlava East European Forum. Nel 2005, è stato tra i nove film presentati ai programmisti e distributori del Docu Talents From The East di Karlovy Vary. Other Worlds è una co-produzione tra la slovacca Artileria e la ceca Mirage, supportata dal Ministero Slovacco della Cultura, la tv ceca, il Premio Tibor Vichta e lo East European Forum, organizzato dall’Institute of Documentary Film. L’anteprima slovacca si è tenuta nello scorso febbraio.
Salis Kontos
Dopo il tentato sgombero dei Sinti Italiani, residenti a Treviso, la Lega Nord in chiara difficoltà chiede il dibattito parlamentare. Immediata la replica della Margherita che predispone un'interrogazione parlamentare sul comportamento discriminante della Giunta Leghista di Treviso.
La Rubinato (Margherita) si erge a difesa di Prefetto e Questore, «ingiustamente attaccati dall’amministrazio
A quanti siano interessati: il 26 giugno 2006 è uscito il rapporto "At Risk: Roma and Displaced in Southeast Europe", curato dal Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite (UNPD). Qui la versione integrale.
Il rapporto è basato su dati raccolti e congiunti nel corso di una ricerca unica a carattere regionale, che abbraccia la situazione dei Dispersi Interni (IDP) in Albania, Bosnia Herzegovina (BiH), Bulgaria, Croazia, FYR Macedonia, Montenegro, Romania e Serbia, inclusa la provincia del Kosovo. Fornisce una immagine onnicomprensiva e statistica sui problemi dei gruppi vulnerabili nella regione - e porta avanti discorsi concreti e pragmatici su cosa i governi, la comunità internazionale e i rappresentanti dei gruppi vulnerabili, devono fare per rompere il circolo vizioso di povertà ed esclusione. Inoltre enfatizza come gli Obiettivi di Sviluppo (MDG) possano essere raggiunti, solo confrontandoli a livello nazionale, e questo anche per la comunità dei Rom IDP.
Il rapporto è costruito attorno a diversi messaggi prioritari:
- Rafforza il principio di vulnerabilità come criterio di intervento - a gruppi come i Rom viene data attenzione speciale non in quanto Rom, ma in quanto vulnerabili. Oltre ai Rom, il gruppo più vulnerabile nella regione, viene prestata attenzione ad altri gruppi di IDP. Un criterio che dovrebbe essere assunto dai principali donatori internazionali.
- Il rapporto non si basa esclusivamente sui dati e la correlazione dei gruppi vulnerabili. Aggiunge idee pratiche per soluzioni tangibili e invoca un nuovo approccio per i temi legati alle minoranze - gruppi sensibili e sviluppo regionale [...]. L'esperienza dimostra che un approccio focalizzato sul territorio ha vaste potenzialità ed è anche il più adatto ad un realtà frammentata come quella dei Balcani.
- Contiene infine indicazioni per iniziare (spin-offs). Abbiamo già precedentemente lavorato su simili analisi di vulnerabilità, come nel caso dell'HIV; colleghi stanno svolgendo una ricerca simile sulla vulnerabilità dei Rom in Moldavia. [...]
Per richiedere copia completa del rapporto, scrivere ad erika.adamova@undp.org
Erika Adamova, Assistant for the Skills Building Programme UNDP, Europe and the CIS Bratislava Regional Centre Grosslingova 35, 81109 Bratislava, Slovak Republic Tel: +421 2 59337 Fax: +421 2 59337 450 www.undp.org/europeandcis
Di Fabrizio (del 24/07/2006 @ 10:07:07, in blog, visitato 1536 volte)
Ricevo e porto a conoscenza:Ciao sono Fabrizio, autore del blog Italian Blogs For Darfur. Mi permetto di segnalarti l'iniziativa in favore del Darfur e della libera informazione, che ha già raccolto più di cento sostenitori. Ho pensato che si debba porre fine al silenzio dei media italiani sul genocidio in atto nel Darfur, così sto lanciando questa iniziativa: Italian Blogs For Darfur. Mi sembra che possa essere efficace l'idea delle email alle emittenti televisive, basta compilare un modulo sul blog. Se trovi l'iniziativa interessante, ti sarei veramente grato se potessi iniziare un tam-tam, in modo tale da darci più risalto. Grazie. Fabriziohttp://itablogs4darfur.blogspot.com (Però rimango perplesso su come agire e con quali mezzi: mi ricordo come 10 ani fa andò a finire in Somalia...)
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