| Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
		
		
			Di Fabrizio  (del 28/02/2007 @ 10:26:09, in Regole , visitato 2754 volte)
		 
      Ricevo da Mariagrazia 
Dicati 
[...] Giovedì 15 febbraio
una donna Rom è stata tradotta, insieme ai due figli di 1 e 3 anni, dal 
carcere femminile di Napoli presso la Corte di Appello per l'udienza relativa 
all'accusa di evasione dagli arresti domiciliari, per il reato di furto. 
Assistevano al processo chiusi in una gabbia di ferro.Per questo bruttissimo episodio non abbiamo visto o ascoltato una protesta 
coerente alla gravità del fatto,
 
INTERVIENE L'UNICEF con la seguente dichiarazione
 
Dichiarazione del Presidente dell'UNICEF Italia Antonio Sclavi: «Suscita 
sdegno e viva preoccupazione la notizia delle due bambine Rom di 1 e 3 anni, 
rinchiuse in una gabbia assieme alla madre durante un'udienza svoltasi giovedì 
scorso presso la Corte di Appello del Tribunale di Napoli. 
 Ritengo ingiustificabili comportamenti così lesivi dei diritti dei bambini, 
ancora più gravi perché avvenuti nel nostro paese e auspico che a simili 
episodi facciano seguito provvedimenti efficaci da parte delle autorità 
competenti.
 
Non bisogna dimenticare che fenomeni di questo 
tipo, oltre ad offendere la dignità dei minori, possono causare loro anche gravi 
traumi psicologici.  
Mi auguro che tutto ciò induca il paese a una 
riflessione che riconosca la necessità di ampliare il sistema di garanzie dei 
diritti, istituendo al più presto il Garante nazionale per l'infanzia e i 
Garanti regionali (ove ancora non istituiti)con il compito di tutelare i diritti 
dei bambini in tutto il territorio, attraverso un continuo ed attento 
monitoraggio.  
Occorre inoltre che gli operatori competenti in 
materia di giustizia e sicurezza ricevano un'adeguata formazione sui diritti dei 
bambini, affinché prevalga l'interesse superiore dei minori in tutte le 
decisioni e circostanze che li riguardano e a nessun bambino venga mai più 
riservato un trattamento tanto discriminante e lesivo della dignità.» 
   
		
		
			Di Sucar Drom  (del 28/02/2007 @ 09:50:47, in blog , visitato 2541 volte)
		 
      
Finalmente Bucarest, viaggio di un'occidentale al confine d'OrienteInutile descrivere il gate d’ingresso dell’aeroporto di Bucarest Otopeni, 
l’accesso asettico – moquettes e insegne luminose – utilizzato dai manager, 
simile ai gates di tutti gli aeroporti del mondo. È il confine terrestre il 
luogo migliore per misurare i cambiamenti della Romania.
 La dogana di Bors-Oradea, al chilometro 450 della superstrada che collega 
Budapest a Cluj Napoca, il capoluog...
 
Basilicata e Puglia, Roby Lakatos in concertoL'Orchestra della Magna Grecia, diretta dal maestro Maurizio Dini Ciacci, e il 
violinista Roby Lakatos (in foto) terranno una serie di concerti in Puglia e 
Basilicata: si comincia domani domenica 25 febbraio alle ore 19.30 a Potenza, 
presso l' Auditorium del Conservatorio Gesualdo da Venosa; lunedi' 26 febbraio 
alle ore 20.30 si esibiranno a Molfetta presso la Chiesa della Madonna della 
Pace; mart ...
 Novara, 
mai più "campo nomadi" per i Rom Polacchi?Il campo nomadi “provvisorio” di via Fermi, da anni al centro di proteste della 
comunità rom e degli abitanti della zona, è tornato alla ribalta, a seguito del 
“blitz” effettuato dalla Polizia di Stato che l’ha individuato come base per 
un’associazione per delinquere dedita a furti e rapine ai danni di anziani...
 Modena, 
microaree già sperimentate nelle Circoscrizioni 2 e 3Sul tema delle nuove microaree per i Sinti, intervengono i presidenti delle 
Circoscrizione n. 2 e 3, Antonio Carpentieri e Fabio Poggi. Queste 
Circoscrizioni infatti hanno già visto la sperimentazione delle nuova forma di 
organizzazione della presenza dei Sinti.
 "Tutta la città, ogni forza politica, ogni forza sociale, tutto il territorio, 
devono farsi carico con responsabilità del s...
 
Stereotipi di un italiano istruito che vive all'esteroIeri sui marciapiedi, a Montréal, era proibito alla gente di sostare e 
conversare con amici. Del resto a nessun quebecchese o canadese era venuto mai 
in mente di farlo, non perché fosse proibito ma perché non faceva parte delle 
sue abitudini. Più di un italiano, invece, dovette trascorrere una notte in 
prigione, in quei tempi, e pagare una multa salata per aver osato "oziare" sul 
marciap...
 Milano, 
un'occasione persa per la cittàLa sera di martedì 20 febbraio circa duecento persone hanno partecipato 
all’incontro organizzato da Gad lerner e Aldo Bonomi per interrogarsi sui fatti 
di Opera e più in generale sulla Milano “barbara” che caccia i Rom. Molte sono 
state le personalità del mondo culturale, politico ed economico che hanno 
accettato l’invito.
 Intervento appassionato di Marco Revelli, pubblicato sul ...
 
Catania, un nuovo caso di pedofiliaUn 53enne è stato trovato abbracciato ad un ragazzino di 14 anni dentro un 
locale del cosiddetto "campo nomadi". Erano seminudi e in atteggiamenti intimi. 
L’uomo è stato arrestato per violenza carnale su un minore.
 Le attività sessuali dell’uomo sono state scoperte quasi per caso in quanto una 
pattuglia, la notte scorsa, ha notato un ragazzino Rom in piazza Stesicoro. 
Considerata...
 
Carpaneto (PC), Pino Petruzzelli e il suo spettacolo sul PorrajmosUn'orazione civile che risveglia le coscienze e ci richiama ad una verità 
scomoda. Ad un Olocausto dimenticato, di cui si fa certamente meno memoria che 
del genocidio ebraico. Pur senza diminuire l'unicità di quest'ultimo, riemergono 
dalle pieghe della storia, i "senza storia", quelli che vivono alla giornata, 
che magari rubano pure per sopravvivere, quelli che non hanno né passato né 
fu...
   
		
		
			Di Fabrizio  (del 27/02/2007 @ 10:20:59, in Italia , visitato 2694 volte)
		   
		
		
			Di Fabrizio  (del 27/02/2007 @ 09:54:00, in Regole , visitato 6148 volte)
		 
      Da  Roma_Italia 
 Di: Blaga Bangieva - http://international.ibox.bg/news/id_692666547
 Non sta aumentando il numero di nomadi sugli aerei in volo verso l'Italia  da Sofia e Bucarest. Non c'è afflusso di Bulgari e Rumeni alla frontiera  italo-slovena, vicino a Trieste - la porta naturale dell'Italia per i lavoratori  che arrivano dai due paesi balcanici.  
 Nei primi due giorni da quando Bulgaria e Romania hanno  raggiunto l'UE, la vera invasione non arrivava da fuori , ma dall'interno, dice  la pubblicazione "Balkans". Il rapporto è collegato con le notizie  di ieri  che a Torino l'ultimo nato del 2006 ed il primo del 2007 erano Rumeni. Rumeni e Bulgari hanno già adesso gli stessi diritti di  Francesi, Tedeschi e Spagnoli. Il "Corriere della Sera" ha accennato alle loro speranze che la  UE non si dispiaccia di questa espansione. Inoltre OnG italiane come "Caritas" e la Fondazione "Iniziative  ed esami delle società multi-etniche" sono in competizione nel fare prognosi su  quanti Rumeni e Bulgari arriveranno in Italia. Le aspettative variano tra i 60 e i 105 mila in corsa verso  l'Italia. Non è facile fare pronostici esatti, ma gli Italiani mostrano di aver  timore degli Zingari, che sono circa il 2,5% della popolazione totale dei due  paesi balcanici. Secondo il "Corriere della Sera" il governo italiano starebbe  considerando un disegno di legge sugli Zingari che arrivano in Italia, la  maggior parte senza documenti. Il giornale poi afferma che a Capodanno, da tutti i centri di  permanenza temporanea, sono stati rilasciati i Bulgari e i Rumeni, arrestati  perché con documenti irregolari o col permesso di residenza scaduto.   
		
		
			Di Fabrizio  (del 26/02/2007 @ 09:43:59, in casa , visitato 3047 volte)
		 
      Ustiben reportDALE FARM DI FRONTE ALLA DECISIONE FINALE
 
 By Grattan Puxon
 Il Governo UK rigetta l'appello finale dei residenti di Dale Farm e spiana  la strada per l'abbattimento della quinquennale e più estesa comunità di Nomadi  e Viaggianti della Gran Bretagna.
 Durante lo scorso inverno un centinaio di famiglie hanno atteso con ansia il  responso del Ministro per le Comunità Ruth Kelly - mentre montavano le proteste  anti-zigane guidate dal deputato John Baron.
 Queste dimostrazioni, nelle quali i sostenitori del neo-fascista National  Party hanno avuto un ruolo preponderante, hanno avuto il risultato di aumentare  gli attacchi razzisti ai Viaggianti, bambini inclusi.
 Attualmente non si registrano tentativi di sgombero, nell'attesa del giudizio  della magistratura sulla decisione finanziata con cinque milioni di euro dal  consiglio comunale di Basildon per radere al suolo Dale Farm. Questo è previsto  non prima di luglio.
 
 Giudizio a parte, Basildon intende avvalersi dei servizi della Constant & Co.,  la compagnia privata specializzata negli sgomberi di Zingari.
 Nei mesi scorsi è stata impegnata nella distruzione di varie piccole  proprietà di Zingari nel distretto di Basildon. Queste attività, assieme alle spese legali, sono costate circa un milione di  euro [...]
 Nel rigettare il diritto dei Viaggianti a risiedere nelle proprie aree di  proprietà, Ruth Kelly nel contempo ha sottolineato che gli sgomberati saranno  forzati a vivere per strada.
   
		
		
			Di Fabrizio  (del 25/02/2007 @ 10:27:30, in Europa , visitato 2759 volte)
		 
      Segnalato da Tommaso Vitale Da  Euregion.net - Saturday 24 February 2007 In Slovenia dilaga la rivolta razzista anti-rom. Scenari inquietanti per un  Paese che nella prima metà del 2008 presiderà l'UE. Per sensibilizzare  l'opinione pubblica su questo problema, in novembre scorso ha avuto luogo una  marcia, che partendo da Lubiana, ha toccato anche Trieste e Monfalcone.
 La famiglia Strojan
 La lunga marcia dei cancellati si è svolta in novembre, cominciando da Lubiana.  E' passata per Trieste, dove 48 vittime della cancellazione che non si vogliono  arrendere o rassegnare di fronte all'indifferenza del governo e del parlamento  di Lubiana che continuano a glissare sul problema, sono state accolte in  Consiglio regionale dall'assessore alla cultura e alle politiche della pace  Roberto Antonaz e da alcuni consiglieri di diversi partiti della sinistra  (Rifondazione, PdCI, DS e Verdi).
 
 Poi è stata la volta di Monfalcone, dove ad esprimere la propria solidarietà ai  cancellati della Slovenia (ma anche a qualche cancellato italiano che si è unito  alla carovana, come il giovane rom nato a Roma da genitori ex-jugoslavi Zvonko  Đurđević) sono stati gli operai della Fincantieri, quelli del sindacato FIOM,  con alle spalle una lunga tradizione di lotte operaie e di solidarietà  interetnica.
 
 Ad applaudire il gruppo accompagnato nel loro viaggio verso Bruxelles dagli  attivisti sloveni e italiani di "Karavla mir" e "Dostje" c'erano pure alcuni  lavoratori del Bangladesh e del Pakistan, alcuni dei tanti che nella Monfalcone  progressista e cosmopolita hanno ottenuto un diritto di domicilio esemplare  rispetto ad altre realtà industrializzate. Da Monfalcone a Parigi, al parlamento  francese insieme ai "sans papier" e poi a Bruxelles dal commissario Franco  Frattini, accompagnati da due deputati della sinistra europea, Giusto Catania e  Roberto Musacchio che avvertono: la Slovenia risolva questo problema prima di  prendere in mano le redini dell'UE. Viaggio imbarazzante per il governo sloveno,  che sulla marcia europea dei diseredati ex-jugoslavi preferisce per ora mordersi  la lingua. Solo due i messaggi pervenuti dal mondo politico ai cancellati in  procinto di partire; quello solidale del deputato socialdemocratico Aurelio Juri,  e quello critico e stigmatizzante dell'eurodeputato del Partito democratico  sloveno Miha Brejc.
 
 Molti cancellati, nonostante due delibere a loro favore della corte  costituzionale slovena, continuano a rimanere tali, a non godere cioé di quegli  elementari diritti di cittadinanza o di residenza che furono cancellati  amministrativamente in una notte del 1992 e più tardi solo parzialmente  riconosciuti a coloro che risucirono a mettere insieme tutta la documentazione  richiesta, perlopiù andata in fiamme lì dove infuriava la guerra.
 
 La rivolta razzista
 
 Ma il problema dei cancellati è solo uno dei problemi che la Slovenia dovrà o  dovrebbe risolvere prima di assumere la presidenza dell'Unione Europea nella  prima metà del 2008. L'altro inquietante scenario che sembra purtroppo dilagare  ed essere sfuggito di mano allo stesso governo Janša, che fin'ora lo ha ispirato  e sostenuto tramite i propri commissari politici, è la rivolta anti-rom in tutta  la Slovenia.
 
 Ad Ambrus c'è stato sabato scorso il primo caso di violenza, con in prima fila  la testa insanguinata di un contestatario locale che assieme ad altre centinaia  di compaesani bloccava le strade impedendo alla polizia l'accesso  all'insediamento rom della famiglia Strojan. La polizia ha caricato ed ha  colpito la testa di un locale militante del partito di governo. Negli scontri  sono stati leggermente feriti anche altri paesani.
 
 Il giorno dopo ne ha fatto le spese il direttore della polizia di Lubiana,  mentre Janša ed il ministro degli Interni Mate hanno chiesto scusa alla  popolazione di Ambrus, dove quasi tutti votano tradizionalmente per il loro  partito.
 
 I disordini erano cominciati in seguito alla notizia che la famiglia rom,  ospitata nel centro di permanenza per stranieri di Postumia (25 persone di cui  21 tra donne, bambini ed un'anziana) per sfuggire al linciaggio della folla di  Ambrus, si era decisa a tornare a casa propria dopo che le tante promesse del  governo di trovare una sistemazione alternativa erano finite in una sommossa  nazionale;da Ambrus a Mala huda, da Grosuplje a Ig, da Kocevje a Ribnica e  Lubiana. Barricate, blocchi stradali persino con la partecipazione dei locali  vigili del fuoco e dei loro mezzi antincendio, uomini minacciosi armati di pali  e seghe a motore, pronti ad affrontare anche le unità speciali di polizia, gli  skin head e le "viole", gli ultras del Maribor, pronti ad aiutare gli insorti, e  una polizia tollerante e intimidita con l'eccezione dei disordini ad Ambrus di  sabato, finiti con una testa rotta e le dimissioni immediate del direttore di  polizia.
 
 Immagini da klu klux klan ma con dimensioni di massa da far rabbrividire anche  il regista cinematografico più azzardato. Ogni ipotesi di insediamento dei rom,  in qualsiasi parte del paese, persino a Lubiana, porta in strada le cosiddette "vaške  straže" la cui simbologia politica rievoca direttamente il collaborazionismo  filonazista nella seconda guerra mondiale.
 
 Una revansce in chiave attuale e xenofoba, su cui - salvo rare eccezioni - il  mondo politico tace o balbetta, mentre la chiesa cattolica e un buona fetta  dell'intellighenzia glissano pavidamente. A fare le spese della furia popolare  anti-rom è stato pure il nuovo sindaco di Lubiana Zoran Janković che ha tentato  di offrire una sistemazione alla famiglia Strojan nel proprio comune. E' stato  fischiato e contestato aspramente dalla folla della comunità locale interessata  ed ha fatto, vistosamente preoccupato, un realistico dietro front.
 
 Martedì per il solo sospetto (infondato) che nei veicoli della polizia  dell'accademia di Gotenica presso Kočevje ci potesse essere uno Strojan è  insorta la cittadina di Ribnica; al post odi blocco le »straže« hanno fermato  persino i poliziotti e li hanno perquisiti, umiliando nuovamente lo stato di  diritto. Cinquanta intellettuali di area liberal-progressista hanno richiesto  intanto, in un appello a favore dei diritti dei Rom, le dimissioni del ministro  degli interni Dragutin Mate cui addebitano la responsabilità diretta del caos  razzista nel paese.
 
 Gli Strojan intanto aspettano nel CPT di Postumia, il governo mantiene un  atteggiamento ambiguo, esibendo la propria impotenza ed umanitaria benevolenza  ma senza perdere occasione di puntare l'indice su presunte divisioni in seno  alla stessa famiglia e sulla "poca affidabilità" di questa al momento di trovare  un accordo.
 
 La stessa sindrome dell'antisemitismo
 
 Cosa sta succedendo nella Slovenia del 2006, nel paese che tra meno di due anni  dovrebbe presiedere l'Unione Europea? E' forse in preda alla sindrome di  angoscia collettiva che sembra pervadere una buona fetta dei paesi dell'est  europeo e che ricorda quella dell'antisemitismo nella Germania di Weimar? Dalla  Polonia all'Ungheria, alla Slovenia. Com'è possibile che un paese con il reddito  più alto tra quelli dei nuovi membri UE e noto per la sua tradizionale  moderazione e per una proverbiale (apparente) stabilità politica, diventi ora  poligono di lotte razziali e di un crescente culto del linciaggio e delle "vaške  straže"?.
 
 La risposta va probabilmente cercata nella dilagante insicurezza, nel disagio  che accompagna la gente in una fase di transizione particolarmente incerta, dove  diventa tangibile e dolente ma anche redatto a tavolino, in nome delle leggi del  libero mercato, il ridimensionamento dello stato sociale, dell'assistenza  pubblica, di quella pensionistica, dei pari diritti alla scuola ed alla sanità.
 
 E poi è in arrivo l' Euro e con lui la grande paura dei rincari e dell'  ulteriore perdita del potere d'acquisto. E poi Schengen e la libera circolazione  all'interno dell' area, e l'arrivo della Romania e della Bulgaria e di tanti  immigrati più giovani e più fertili.
 
 Insomma la percezione è quella di un sommovimento tettonico epocale che sta  angosciando il piccolo individuo, sempre più insicuro e che cerca nella propria  rassicurante comunità tradizionale un rifugio, da difendere ad ogni costo, anche  con le seghe a motore.
 
 La classe politica al potere è impegnata ormai da alcuni anni a spiegare alla  gente che l'assistenzialismo sociale va ridotto al minimo, cominciando dai  settori più "parassitari". E l'idea del "parassita sociale", responsabile del  malessere generalizzato, s'insinua nell' immaginario collettivo della gente che  cerca e trova il capro espiatorio nei più deboli.
 
 Emira è bosniaca e lavora alla TV pubblica come donna delle pulizie con un  contratto precario; entra nello studio tutta imbronciata e borbotta: "Maledetti  Zingari, loro non lavorano e incassano l'assistenza sociale. Ed io qui a  sgobbare! Maledetti!".
 Fonte:  www.osservatoriobalcani.org
   
		
		
			Di Fabrizio  (del 24/02/2007 @ 10:26:37, in media , visitato 3156 volte)
		 
      Ricevo da Tommaso Vitale:  	 			Autori e curatori:  			 			 			Gabriella Amiotti  			 			,  			 			 			Alessandro Rosina
 			 			Contributi: Cinzia Bearzot, Anna Maria Birindelli,  			Elena Dell'Agnese, Alessandro Ghisalberti, Giuseppe A. Micheli,  			Daniele Montanari, Rosella Pellerino, Sergio Rovagnati, Giovanna  			Salvioni, Laura Terzera, Teresio Valsesia, Tommaso Vitale, Giuseppe  			Zecchini  			 			Collana:  			 			 			Equivalenze  			 			Argomenti correlati:  			 			 			Storia sociale e demografica  			-  			 			 			Storia urbana e del territorio  			-  			 			 			Antropologia  					 					Codice Volume: 570.10 Codice ISBN 13:  					978-88-464-8245-7  					 					Pagine: 176  					 					Edizione: in  					preparazione, 1a  
   			 			Presentazione del volume: 
 			 			La questione delle minoranze, da  			sempre tema spinoso e ricco di implicazioni, è stata, direttamente e  			indirettamente, al centro dei conflitti europei del secolo appena  			concluso e delle maggiori tragedie a essi connesse. Non a caso  			l'idea di un'Europa unita si fonda sulla premessa del rispetto e  			della valorizzazione delle identità culturali, religiose, etniche e  			linguistiche. Ogni minoranza è una storia a sé stante, ciascuna con  			un proprio delicato, spesso instabile, equilibrio tra salvaguardia  			della propria identità e integrazione nel contesto più generale nel  			quale è inserita.   			 			Un equilibrio sempre a rischio, messo  			in discussione sia da forze esterne sia da forze interne e  			facilmente suscettibile di strumentalizzazioni. L'accelerazione e  			l'estensione dei percorsi di mobilità, in una società che evolve a  			passi rapidi verso la globalizzazione, rende peraltro ancor più  			difficile la definizione dei marcatori di confine identitario:  			l'ampliamento dello spazio di vita può causare il collasso delle  			stesse coordinate fisiche di riferimento, quello "spazio vissuto"  			che consente di delimitare il territorio del sé.  			 			Il volume vuole stimolare una  			riflessione critica su questi temi, a partire da casi concreti.  			Vengono a tal fine proposti alcuni approfondimenti del modo nel  			quale specifiche minoranze hanno declinato, nella storia e nel  			presente dell'Europa mediterranea, il delicato rapporto tra  			integrazione e identità.  			
  			 			Gabriella Amiotti, è docente  			di Geografia storica del mondo antico presso la Facoltà di Lettere e  			Filosofia dell'Università Cattolica di Milano. Ha svolto attività di  			ricerca su temi di storia politica, di storia della geografia e  			storia della cartografia nel mondo classico.  			 			Alessandro Rosina è docente di  			Demografia presso la Facoltà di Economia dell'Università Cattolica  			di Milano. Ha svolto attività di ricerca su temi di demografia  			storica, di transizione alla vita adulta e di formazione della  			famiglia.  			   			 			Indice:  			 			Giuseppe A. Micheli,  			Prefazione  			 			Nel passato  			 			Gabriella Amiotti,  			Introduzione  			 			Cinzia Bearzot, Rivendicazione  			di identità e rifiuto dell'integrazione nella Grecia antica  			(Ateniesi, Arcadi, Plateesi, Messeni)  			 			Giuseppe Zecchini, L'identità  			dei Celti tra conservazione e assimilazione  			 			Alessandro Ghisalberti,  			Minoranza etnica e uniformità socio-culturale: aspetti della civiltà  			medievale nell'area del mediterraneo  			 			Daniele Montanari, Aspetti  			dell'identità ebraica in Età moderna. La Comunità mantovana  			 			Nel presente  			 			Alessandro Rosina,  			Introduzione  			 			Giovanna Salvioni, Identità e  			memoria: uno sguardo alle comunità albanesi del sud Italia  			 			Rosella Pellerino, Teresio  			Valsesia, Sergio Rovagnati, Le alpi ed oltre: Occitani, Walser,  			Ladini  			 			Elena Dell'Agnese, Tommaso Vitale, 			Rom e Sinti: una galassia di minoranze senza territorio  			 			Laura Terzera, Anna Maria  			Birindelli, Riflessioni sul processo di integrazione della  			popolazione immigrata in Italia. Il caso della Lombardia.   
		
		
			Di Daniele  (del 23/02/2007 @ 11:50:55, in media , visitato 2422 volte)
		 
      caro fabrizio, ti mando il
link a due articoli apparsi ieri sul manifesto....un abbraccio!
 daniele
 assembleaDopo Opera, è difficile guardarsi allo specchio
 Gad Lerner chiama Milano a discutere del caso Opera
 gli zingari cacciati da Opera cercando soluzioni pratiche per uscire almeno 
dall'emergenza. Molto più complicato comprendere perché sia stato possibile che 
un gruppo di cittadini abbia saputo fare comunità in nome dell'odio e abbia 
vinto. E infatti la domanda è rimasta inevasa
 Luca Fazio
 Giorgio Salvetti
 L'altra sera, nella sala della Provincia di Milano, Gad Lerner, l'unico volto 
noto del giornalismo italiano che ha compreso tutta la gravità del caso Opera - 
«quando i rom hanno deciso di scappare, quel giorno si è consumata una sconfitta 
dell'umanità» - avrebbe potuto introdurre il dibattito da lui convocato 
parafrasando John Lennon: «Quelli in prima fila possono far tintinnare i 
gioielli, gli altri in fondo possono anche battere le mani». La platea, chiamata 
a riflettere sul perché nessuno ha impedito che un gruppo di razzisti aggredisse 
70 rom, fra cui 37 bambini che vanno a scuola, pur senza poter [continua]
 Profondo nordLa metamorfosi padana nasce dal senso perduto dell'esistenza
 Marco Revelli
 I 60 rom che erano stati ospitati nel campo provvisorio di Opera, alle porte di 
Milano, «stanchi di insulti», se ne sono andati via, e non vi torneranno più. 
«E' [continua]
   
		
		
			Di Fabrizio  (del 22/02/2007 @ 12:06:03, in Italia , visitato 2822 volte)
		 
      A forza di essere vento. Lo sterminio nazista degli zingari
 SABATO 03.03.07 ore 20.00
 cena rom macedone
 15€ bevande incluse
 
 ore 21.00 proiezione dvd
 
 presso il circolo Arci Blob /
 via Casati 31, Arcore (MI). 039 61 69 13 
info@arciblob.it
 www.arciblob.it ingresso 
con tessera Arci
 prenotazioni entro il 23.02   
		
		
			Di Sucar Drom  (del 22/02/2007 @ 10:59:03, in blog , visitato 2543 volte)
		 
      Reggio 
Emilia, micro aree e terreni privati per i SintiIl Sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio, la scorsa settimana durante il 
Congresso della Margherita, ha dichiarato di voler chiudere i cosiddetti "campi 
nomadi" e realizzare delle piccole microaree su base famigliare.
 Alcuni giorni prima il Sindaco si era recato nel cosiddetto "campo nomadi" di 
via Gramsci, dove trecento sinti vivono concentrati in una piccola area c...
 Lamezia 
Terme (CZ), l'associazione "Donne e Futuro" chiede attenzione per i RomFavela, bidonville o ghetto? Ci si può veramente sbizzarrire con la fantasia per 
trovare una definizione azzeccata al "campo" Rom di Scordovillo. Il "villaggio", 
un po' baraccopoli, un po' accampamento container, continua a sprofondare in un 
degrado che spaventa e fa vergognare.
 A mettere la ciliegina sulla torta del caos assoluto, si ci è messo anche i 
maltempo di ques...
 San 
Remo (IM), la bella stradaIl calendario definitivo del programma di Tenda della Pace FEST, giunto alla 
quinta edizione, che proporrà i suoi eventi collaterali al Festival di Sanremo, 
dal 28 febbraio al 3 marzo, propone un concerto d'eccezione con Roberto Durkovic 
e i Fantasisti del Metrò.
 Il progetto musicale di Roberto Durkovic che si chiama "la bella strada" (sucar 
drom, nelle lingue sinte) è legato alle...
 Milano, 
contro l'assuefazione alla barbaria quotidianaIl libro pubblicato e poi ritirato da Ariel Toaff sugli omicidi rituali di cui 
furono accusati gli ebrei nell'Europa cristiana, rivela una salutare 
ipersensibilita' intorno a stereotipi che hanno favorito persecuzioni terribili.
 Ci risulta intollerabile che qualcuno affermi: "Gli ebrei uccidono i bambini e 
usano il loro sangue per impastare la farina del pane azzimo". Meno male.<...
 Verona, 
alle radici dell’Europa: Mori, Giudei e ZingariSi è svolto presso il Polo didattico Zanotto dell’Università di Verona nei 
giorni di Giovedì 15 e Venerdì 16 febbraio il convegno internazionale: "alle 
radici dell’Europa, Mori, Giudei e Zingari nei Paesi del Mediterraneo 
occidentale (secoli XV-XVII)".
 Numerosi i relatori che dopo i saluti dell’autorità si sono succedut...
 Sarzana 
(SP), sgomberate le famiglie di Sinti CamminantiOperazione della Polizia Municipale di Sarzana in collaborazione con una 
pattuglia della locale stazione di Polizia. Dal Piazzale dello stadio Miro 
Luperi sono state sgomberate alcune famiglie di Sinti Camminanti Siciliani, 
intorno alle ore 17 di ieri.
 Automobiti e relative roulottes, camper e vere case viaggianti. Almeno cinque 
nuclei famigliari, per una complessiva trentina di persone tr ...
 Milano, 
no al "campo nomadi" in via Viano ValleRom in zona Ripamonti, dietrofront del Comune. In via Vaiano Valle non sorgerà 
nessuna area attrezzata per Rom. Motivo? «Non si possono mettere i Rom dove già 
ci sono» spiega l’assessore Mariolina Moioli ventiquattr’ore dopo aver invece 
sostenuto che lì, a due passi da via Ripamonti, «non si sta costruendo nessun 
nuovo campo nomadi». Come dire: una conferma della notizia preceduta dalla 
smentita d...
 Roma, 
allarme povertà ed emarginazioneAffitti sempre più alti, tasse insopportabili, servizi cari: e così aumenta 
sempre di più il rischio di scivolare nella povertà nella capitale. E anche di 
finire a vivere per strada: a lanciare l'allarme è l'assessore alle Politiche 
sociali del Comune, Raffaella Milano (in foto).
 "Basti pensare che arrivano ai nostri servizi persone che un anno fa non 
avrebbero mai pensato nemmeno lon...
 Pavia, 
il Comune vuole i "campi nomadi" ma non sa dove realizzarliCampi nomadi: nessun dubbio sulla necessità di realizzarli. Soprattutto ora che 
il Comune, atraverso il vice sindaco Ettore Filippi, ha indicato tempi (2009) e 
costi (90mila euro). Dimenticando però di dire anche “dove”. Un’incognita che 
coinvolge direttamente i quartieri. Uno in particolare: Pavia Storica, che per 
sette anni ha già fatto i conti col problema.
 «Il quartiere si trova già nel ...
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