| Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
		
		
			Di Fabrizio  (del 10/03/2011 @ 09:18:29, in Europa , visitato 1622 volte)
		 
      Da
Czech_Roma  Rappresentanti islamici ed ebrei si oppongono all'estrema destra in Europa 
- Czech Press Agency, translated by Gwendolyn Albert
 Parigi, 8.3.2011 11:35, AFP riporta che i principali rappresentanti islamici 
ed ebrei hanno espresso la loro comune volontà di resistere alla crescita dei 
partiti di estrema destra in Europa. Durante un incontro oggi a Parigi, 
hanno adottato una dichiarazione in cui dicono essere inaccettabile banalizzare 
questi partiti razzisti e xenofobi, e mettono in guardia contro il crescente 
pericolo che pongono alle minoranze etniche e religiose nel continente. Il consiglio di coordinamento dei leader islamici ed ebrei da Belgio, Gran 
Bretagna, Italia, Paesi Bassi, Stati Uniti ed altri paesi, hanno anche 
annunciato che lanceranno una serie di eventi pubblici nelle capitali europee, 
il 9 maggio in onore della Giornata d'Europa. Il consiglio ha tenuto il suo 
primo incontro nel dicembre 2010 a Bruxelles. I partecipanti alla riunione odierna, tra i cui organizzatori figura il 
Congresso Mondiale Ebraico, hanno condannato il fatto che i partiti estremisti e 
xenofobi nei Paesi Bassi ed altrove, sono diventati partner di governo nelle 
coalizioni governative. Hanno inoltre espresso disagio sulle recenti 
affermazioni di alti rappresentanti di Gran Bretagna, Francia e Germania, per 
cui il multiculturalismo nei loro paesi ha dimostrato di essere un fallimento.   
		
		
			Di Fabrizio  (del 10/03/2011 @ 09:31:37, in Italia , visitato 2316 volte)
		 
      A Milano, sono da tempo in corso i preparativi per la 
campagna elettorale. Anche stavolta proverò, assieme a pochi audaci, a cercare 
di coinvolgere i miei amici rom, che invece non ne vogliono sapere (finché 
qualche sgombero non li convince che anche loro sono parte in gioco della 
partita). Intanto ripesco un vecchio
POST del 27 aprile 2004, che mi sembra ancora valido Uno degli sport nazionali in Italia sono le campagne elettorali.Durante questa specie di campionati interregionali, i giocatori delle varie 
squadre cercano argomenti per far presa sui loro elettori. Purtroppo x noi, un 
argomento che ha sempre molta presa sulla folla è la polemica contro gli 
zingari brutti, sporchi e ladri. Visto che l'Italia non è ancora il Kosovo (dove 
il problema zingari è stato risolto bombardandoli), non potendo parlare in 
campagna elettorale di "soluzione finale o altre amenità", la polemica si sposta 
spesso sul rendere impossibili gli insediamenti nomadi nel territorio. Quindi, 
Rom e Sinti hanno il diritto di vivere, ma il + lontano possibile.
 
 Questa polemica anti-zingara è manifesta in ogni periodo dell'anno, così le 
elezioni svolgono la funzione di cassa di risonanza per questo e per tutta una 
serie di malcontenti presenti nel corpo elettorale; ciò è dovuto anche al fatto 
che gli stessi mezzi di informazione danno scarsissimo risalto alle 
comunicazioni che arrivano dai Rom e dalle loro organizzazioni. Per ovviare a 
questa mancanza di comunicazione, bisogna quindi utilizzare le varie occasioni 
di incontri politici per "saltare fuori dai nostri buchi".
 
 COSA FARE:
 Occorre preparare un calendario delle iniziative pubbliche in programma nella 
propria città, quartiere, provincia (privilegiare quelle con rinfresco – dopo 
vediamo il perché). Preparare e coinvolgere una squadra di intervento nei campi 
sosta (dalle 5 alle 10 persone), se possibile anche con minori. Studiare gli 
interventi possibili e documentarsi – individuare chi può fare gli interventi 
(consiglio di restringere il campo a 3/4 persone massimo).
 
 OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE:
 Per la comunità Rom e Sinta:
 - capire che la partecipazione alla vita sociale può essere utile e divertente
 - familiarizzare con le regole civili e i componenti attivi della società
 
 Per la società gagé:
 - è molto facile essere offensivi e razzisti verso chi è assente. Viceversa, se 
tra il pubblico (che di solito può anche porre domande) ci sono Rom, e sappiamo 
che è facile identificarli, allora i toni si ammorbidiscono, talvolta l'oratore 
pur guardandoci come bestie da circo, alla fine aggiunge qualche parola di 
circostanza sulle tristi condizioni degli zingari. L'importante è che lo faccia 
in un'occasione pubblica.
 - il razzismo è sempre la maschera di altri problemi. Dietro un campo sosta che 
i cittadini non vogliono, c'è quasi sempre l'ennesimo centro commerciale, un 
grattacielo, un parcheggio da costruire, quasi mai quell'area sarà a 
disposizione della cittadinanza… informatevi sugli interessi immobiliari!
 - i candidati si fanno belli coi soldi stanziati dagli altri (e pagati dai 
cittadini). Possono dire che sono stati spesi milioni di euro per i Rom (che 
quindi dovrebbero essere dei signori), o lamentarsi perché quei soldi sono stati 
spesi. Informatevi su quanti soldi effettivamente hanno visto i Rom, su quanto 
costa una fontanella o l'allaccio dell'acqua. Insomma, mostrarsi attenti e 
partecipi, come è necessario in ogni democrazia. Se queste spese apparissero 
gonfiate, proporre, nel quadro democratico, una regolare gara d'appalto, a cui 
poter partecipare anche come comunità destinataria dell'intervento, nel piano di 
una razionalizzazione degli investimenti. Dimostrare che in un campo vivono 
manovali, camionisti, muratori, senza lavoro, che potrebbero essere in grado di 
badare a se stessi.
 - comprendere che se quei Rom, che sono lì a discutere, dovessero essere 
cacciati, dovrebbero ricominciare con gli stessi problemi da un'altra parte, 
mentre probabilmente nella stessa area o poco distante, arriveranno altre 
persone, anche di un'altra etnia, ugualmente disperate. Quindi, i problemi non 
cambierebbero, mentre c'è la possibilità di iniziare a risolverli. Se tra il 
pubblico c'è un aspirante Bruno Vespa, coinvolgerlo nel siglare un patto con gli 
elettori… non sarebbe il primo. In caso mancasse questo personaggio, servirà 
qualcuno che faccia la cronaca dell'incontro (e 
magari mi spedisca il riassunto [...])
 
 La base di questi ragionamenti è che anche a livello locale, non esistono 
problemi isolati, e ogni appiglio è buono tanto per presentare il "problema 
zingari" in chiave positiva o viceversa negativa. Solo che "gli zingari" (e 
anche il resto della popolazione) esistono indipendentemente dal fatto di essere 
un problema.
 
 NOTE AGGIUNTIVE:
 Scrivevo prima di privilegiare le riunioni con rinfresco. Ecco alcune ragioni:
 - chiudere la giornata in attivo e mettere qualcosa nello stomaco.
 - a tavola, con calma, siamo tutti meno aggressivi e più facili a socializzare. 
Quello che non si ottiene nel dibattito politico, può essere raggiunto 
buttandosi sulle patatine, e ci sarà sempre qualche gagio che alla fine vi 
avvicinerà e comincerà a parlarvi.
 - attenzione al vino… se qualcuno non lo regge, può rovinare tutto il lavoro 
fatto. Viceversa, un bicchiere offerto all'oratore (se non è astemio) può 
renderlo loquace il sufficiente.
 - nel caso l'iniziativa politica si svolga presso un'associazione "amica", è 
possibile accordarsi per portare qualcosa di tipico al rinfresco
   
		
		
			Di Fabrizio  (del 11/03/2011 @ 09:18:37, in Italia , visitato 2106 volte)
		 
      Segnalazione di Giancarlo Ranaldi In memoria di Eva, Danchiu, Mengji, Tutsa, Raul, Fernando, Sebastian, 
Patrizia e per Giulia che ancora vive.
 Nella notte fra il 10 e l'11 agosto del 2007, quattro bambini, Eva (10 anni), 
Danchiu (8 anni) e Mengji (4 anni) e Lenuca "Tutsa" (6 anni), bruciarono 
vivi sotto un cavalcavia alla periferia di Livorno. Eva e Mengji erano 
sordomuti. Si disse mai più.
 
 Domenica 6 febbraio 2011, quattro bambini, Raul (4 anni), Fernando (5 anni), 
Sebastian (11 anni) e Patrizia (8 anni), perdevano la vita nel tragico incendio 
di uno dei tanti "non luoghi" della periferia romana. Raul e Fernando erano 
sordomuti.
 
 Sono molti i bambini Rom, presenti sul territorio italiano che, giorno dopo 
giorno, rischiano la vita per il freddo, gli incendi e le malattie, e rischiano 
il proprio futuro, come Giulia (6 anni), che ogni volta che vede un Vigile si fa 
la pipì addosso, che negli ultimi mesi a Milano ha subito 15 sgomberi, ed oggi 
vive "nascosta" ma non ha rinunciato alla Scuola, l'unico luogo che le consente 
di sentirsi "bambina".
 
 Nell'Italia dei nostri giorni, la "disperazione" si è fatta "uomo", la "povertà" 
è divenuta "clandestina" e sopravvive nelle miserie dei campi Rom.
 
 Tutto ciò premesso
 
 IL CONSIGLIO PROVINCIALE
 
 nel ricordare la tragica morte di Eva, Danchiu, Mengji, Tutsa, Raul, Fernando, 
Sebastian, Patrizia e per Giulia che ancora vive
 
 DELIBERA
 
 di dare mandato al Presidente della Provincia ed all'Assessore alle Politiche 
Sociali, Pace ed Immigrazione, affinché si rendano portavoce presso la 
Presidenza della Repubblica, del profondo sconcerto di questo Consiglio 
Provinciale;
 
 - per sollecitare reali politiche di sostegno alla povertà, ripartendo dalle 
miserie dei campi Rom, dando voce e speranza a queste persone, che oggi non 
hanno rappresentanza;
 
 - per l'attuazione di un Piano Nazionale, che superi gli egoismi locali, la cui 
gestione non potrà essere demandata alle sole Amministrazioni Comunali né, 
tantomeno, delegata al variegato mondo del "volontariato", ritrovando il sano 
protagonismo delle Istituzioni attraverso l'attivazione, su base provinciale, di 
strumenti di concertazione tra Università, Scuole di ogni ordine e grado, 
Presidi Sanitari, Consultori Familiari, Uffici del lavoro, al lato delle 
Famiglie, tutti insieme, per superare la triste logica dei "campi";
 
 - per ricordare nella "Giornata della Memoria", istituita ai sensi della Legge 
20 luglio 2000, n. 211, la persecuzione su base razziale, il Porrajmos 
(divoramento), subita dai Cittadini italiani e stranieri appartenenti alle 
minoranze Sinte e Rom;
 
 - per sostenere l'inclusione della lingua "Sinta e Romanes", in tutte le sue 
accezioni, nel patrimonio di tutela delle minoranze linguistiche storiche ai 
sensi della Legge 15 dicembre 1999, n. 482;
 
 - per riconoscere i diritti negati ai profughi dei Balcani e per dare 
cittadinanza alle migliaia di minori nati in Italia;
 
 - per ridare luce alla nostra Costituzione, laddove riconosce e garantisce i 
diritti inviolabili dell'uomo e stabilisce che, noi tutti, abbiamo pari dignità 
sociale senza distinzioni di sesso, religione o razza, nel caldo delle nostre 
case o al freddo di un accampamento Rom.
   
      
	La più giovane, una ragazzina, sgranocchia un pezzo di focaccia: Sono arrivati alle 7 di mattina. Ti lasciano sotto la pioggia. Dovevo 
scaldare il latte per mio figlio di 4 mesi e non potevo, perché avevano tolto 
l'elettricità. Ma intanto davano da mangiare ai cuccioli di cane. "Che carini!" 
dicevano. 
	La più anziana è come un fiume in piena. Ci conosciamo da oltre 20 
	anni; i miei figli e i suoi nipoti sono praticamente cresciuti assieme. Mi 
	investe con frammenti di frase, ripetendomi cose che io e lei sappiamo a 
	memoria. Mi hanno portato via la mia casetta. Capisco se fosse stata rubata, ma 
l'avevo pagata tutta coi miei soldi. Ho 62 anni, sono italiana e non rubo. Quando io e mio marito avevamo un 
negozio, ci siamo dissanguati con le tasse, e siamo finiti qui. Mi hanno messo per strada solo perché sono una zingara. Mi cacciano e non ho 
più dove andare. Mi hanno detto vai via, e poi mi hanno chiesto "Dove dormirai stanotte?". 
"Sotto quell'albero," ho risposto,. Ma ti rendi conto? Sono cardiopatica, ho il pace-maker e mi hanno dovuto 
mettere nell'ambulanza perché stavo male, e la dottoressa mi ripeteva che dovevo 
andare via. Ma con che cuore?? Io ho forse cacciato di casa quella dottoressa? Se avessi rubato, non sarei qui. Ma se fossi stata una ladra o una 
extracomunitaria, avrei avuto un aiuto. Vorrei avere un mitra qua tra le mani. Farei una strage, credimi, ho perso 
ogni speranza. I miei vestiti, sono nella casa che mi hanno sequestrato, ed io sono qui... Eppure questo campo l'ho fatto anch'io, sono andata in piazza assieme a tutti 
quando chiedevamo acqua e luce. Guardami in che condizione sono... 
	E poi ricomincia, arrabbiandosi con me, con i politici, con i 
	giornalisti. Deve sfogarsi, sa che nessuno vuole ascoltarla. Io, forse ho fatto troppa abitudine a ragionare, mediare, spiegare. Ma 
	poi torno a casa con la stessa rabbia di questa gente e mi stanco di dover 
	essere sempre diplomatico. Non servirà a nulla, ma uno sgombero sono 
	persone, beni, affetti, sicurezze, che ogni volta sono messi in discussione. 
	Ecco cosa state leggendo.   
		
		
			Di Fabrizio  (del 12/03/2011 @ 09:20:11, in Italia , visitato 3190 volte)
		 
      Il mio intervento all'iniziativa di "Sinistra Ecologia e Libertà" in zona 2 a 
Milano, lo scorso 10 marzo. Prima di dimenticarmi, c'è una
PREMESSA [incredibile! c'erano anche "i miei amici"  ] Chi mi conosce sa già di cosa parlerò e probabilmente sta sbuffando - vediamo 
di non deluderlo. Si tratta di stretta attualità: proprio una settimana fa nel campo comunale 
di via Idro sono state sgomberate 4 famiglie, 3 delle quali vi risiedevano dalla 
sua formazione; una addirittura sulla carta d'identità aveva segnato proprio 
"via Idro 62". In compenso, i residenti abusivi nel campo sono ancora al loro 
posto. Visto che c'erano degli allacciamenti abusivi alla cabina elettrica, è stato 
divelto tutto il quadro, così hanno tolto la corrente anche a chi aveva un 
regolare contatore.  RISULTATO: 4 famiglie sono a spasso per la città, forse sotto casa vostra. 
Ora tutte le famiglie hanno allacci elettrici volanti, e naturalmente abusivi. 
Insomma, vorrei PARLARE CHIARO con voi. Uno si chiede se TUTTO CIO' HA UN SENSO. Io lo chiedo alla sinistra. Perché dalla destra so cosa aspettarmi (e se lo so io, forse lo sanno anche 
gli elettori); ma la sinistra, a parte protestare contro i BARBARI, cosa 
propone? C'è un equivoco buonista: SI FA FINTA CHE IL PROBLEMA NON ESISTA ed intanto 
quel problema marcisce. Questa sinistra ha idea di quanti campi nomadi ci siano in città? Quanti 
siano regolari e quanti no? Quanti siano i Rom e i Sinti in città e nel 
circondario? Forse conosce solo il nome di qualche associazione che se ne occupa, perché 
preferisce star zitta e delegare. IN CITTA' NON ESISTE UNA POLITICA che affronti il problema, al limite c'è la 
destra, che lo sposta di qua e di là. COME NON ESISTE PIU' UNA POLITICA CHE SI RIVOLGA ALLE PERIFERIE. 
	TRADUCO IN POLITICHESE: nei giorni pari si critica DE CORATO, ed in 
	quelli dispari, per mancanza di idee, si finisce ad appoggiare PENATI alle 
	elezioni (quello che diceva "...non sono mica i Gipsy King!"). Parlando invece della zona 2, non ce ne preoccupiamo perché quei Rom siano i 
più belli, ma perché sono qua da più di 40 anni. Le proposte ci sono, mi riferisco al lavoro del TAVOLO ROM, presentato lo 
scorso maggio, che fornisce indicazioni pratiche nel campo della casa e del 
lavoro. Soprattutto, non promette soldi, ma investe il necessario. Viceversa, sinora 
la destra ha sbandierato somme da capogiro ("abbiamo messo sul piatto 13 
milioni, non potete dire che siamo razzisti"), senza che nessuno abbia visto 
un euro. Quanto proposto dal TAVOLO ROM prevede soluzioni differenti a seconda delle 
caratteristiche delle varie comunità, e  può applicarsi anche al nostro 
caso. Difatti in via Idro c'è chi ha già acquistato un terreno dove trasferirsi, 
chi lo farebbe e chi intende rimanere se il campo fosse risistemato. Tutti 
obbligati a rimanere perché il comune non ha rispettato le sue promesse di 
finanziare queste 3 possibilità. Se l'avesse fatto, il campo vedrebbe ora una cinquantina di presenze, e dal 
punto di vista dei numeri sarebbe sicuramente gestibile con più facilità. DI COSA CI SAREBBE BISOGNO? Di risistemare i bagni, collegare le colonnine 
antincendio, ripristinare la cabina elettrica con contratti a forfait per le 
famiglie (come da loro richiesto), di risistemare il fondo stradale perché il 
campo non si allaghi quando piove. Il tutto, con gare d'appalto che finalmente siano regolari. Insomma, ROBA NORMALISSIMA, questo il guaio 
in un paese dove si promettono sempre i miracoli e si dimentica l'ordinaria 
amministrazione. Esiste al campo una cooperativa che da oltre 20 anni si occupa di 
manutenzione del verde. Ed è senza lavoro, anche se il campo si trova immerso in 
uno dei pochi polmoni verdi della zona. Non usciremo da questa storia, se non si capisce il valore di quest'area: una 
cerniera tra il parco Lambro, il parco della Martesana e quello della Media 
Valle del Lambro. Un'area che dobbiamo valorizzare, visto che non ci sono tanti 
spazi verdi in zona. Ma bisogna anche rendersi conto che il destino del campo e quello di polmone 
verde sono legati tra loro. Se il campo dovesse sparire per qualche strana 
ragione, sappiamo che da anni ci sono forti appetiti immobiliari su quella zona. TERMINANDO: I rom non si limitano a rubarvi le autoradio. Non ci crederete, 
leggono anche con attenzione i giornali. Una delle notizie più gettonate al 
campo è quella di De Corato che giudica del tutto regolare la famosa questione 
della
BATCAVERNA del figlio della Moratti. Siamo indecisi: 
	Ci costruiamo un rifugio antiaereo (che sarà ovviamente condonato)?O invitiamo DE CORATO ad una grigliata? Nel caso, fateci sapere il telefono del vicesindaco.   
		
		
			Di Fabrizio  (del 12/03/2011 @ 09:49:33, in Europa , visitato 1740 volte)
		 
      Segnalazione di Lorenzo Bagnoli Approvata con 576 voti a favore, 32 contrari e 60 astenuti la relazione di 
Lívia Járóka, popolare ungherese e unica eurodeputata rom. Il prossimo 5 aprile 
la Commissione presenterà la propria versione dell'attesa Strategia
 STRASBURGO - In attesa che il prossimo 5 aprile la Commissione europea presenti 
la propria versione dell'attesa Strategia europea per l'inclusione dei rom, 
il Parlamento europeo ha finalizzato oggi la propria proposta in materia. 
Approvando con 576 voti a favore, 32 contrari e 60 astenuti la relazione di 
Lívia Járóka, popolare ungherese e unica eurodeputata rom, il PPE riafferma la 
necessità di assumere un approccio comune per affrontare l'integrazione 
socio-economica della più vasta minoranza etnica europea. I 10-12 milioni di rom 
che vivono sul territorio dell'Ue soffrono una discriminazione sistematica e 
combattono contro "un livello intollerabile di esclusione" e violazioni dei 
diritti umani, afferma la risoluzione degli europarlamentari. I recenti fatti, 
in particolare le espulsioni da Francia e Italia, hanno ampiamente dimostrato 
che la questione rom non conosce confini nazionali: l'Europa avverte quindi la 
necessità pressante di prendere l'iniziativa e dettare agli Stati nazionali la 
linea da percorrere. Fulcro della proposta del PPE è infatti la richiesta di 
introdurre standard comunitari obbligatori di integrazione e la possibilità di 
imporre penalità ai governi nazionali che non li rispettano.
 
 La strategia proposta dal PPE si propone come innovativa in quanto si basa su 
una valutazione dei fattori socio-economici legati all'emarginazione dei rom, 
invece di concentrarsi esclusivamente su fattori etnici e culturali. Inoltre 
Járóka propone di stilare una mappa dell'esclusione, individuando le 
microregioni dove povertà e segregazione sono più accentate. Sull'occupazione, 
la strategia Ue dovrà assicurare un accesso effettivo al mercato del lavoro, 
oltre a misure di contrasto al lavoro sommerso e in favore dell'assunzione di 
rom nell'amministrazione pubblica. Per quanto riguarda l'educazione, i deputati 
chiedono ai governi nazionali di impiegare un numero maggiore di mediatori e 
insegnanti rom nelle scuole per garantire l'educazione anche nella loro lingua.
 
 Inoltre il Parlamento denuncia le "discutibili operazioni di rimpatrio" di 
cittadini rom verificatesi in vari Stati membri che hanno creato un "clima di 
paura e inquietudine" fra la popolazione rom, e che hanno innalzato il livello 
di "razzismo e discriminazione". Per questa ragione la Strategie europea dovrà 
combattere ogni forma di violazione dei diritti fondamentali, inclusi "la 
discriminazione, la segregazione, i discorsi d'incitazione all'odio, il 
profiling etnico, il rilevamento illegale delle impronte digitali, nonché lo 
sfratto e l'espulsione illegali".
 
 Infine il PPE chiede la creazione di enti europei di sostegno, sotto la 
supervisione dell'esistente Task Force per i Rom (creata in seno alla 
Commissione Ue), per assicurare un uso più mirato dei fondi europei a 
disposizione dei governi nazionali e locali. I deputati chiedono poi alla 
Commissione di prevedere finanziamenti ad hoc, nel quadro della politica di 
coesione, per sostenere la Strategia Ue per i rom.
 
 La Commissione dovrebbe presentare la sua proposta il 5 aprile. Il testo 
dovrebbe poi passare al Consiglio europeo del 24 giugno: l'inclusione dei rom è 
una delle priorità della presidenza semestrale dell'Ungheria, che ha collaborato 
strettamente con la Járóka nella definizione di una strategia comune. (mm)
   
		
		
			Di Fabrizio  (del 13/03/2011 @ 09:31:05, in Europa , visitato 1574 volte)
		 
      Da
Czech_Roma  Un racconto sul razzismo ceco Prague, 6.3.2011 16:50, Slávek Pařenica, translated by Gwendolyn Albert
 Cari lettori, Grazie per la pazienza che dedicherete alla lettura di questa storia. E' una 
storia reale su persone reali. Soltanto i nomi dei luoghi e delle persone sono 
stati cambiati. Non comprendiamo quante storie simili si sviluppino 
costantemente attorno a noi. La maggior parte della gente non è cattiva. Non vorrebbe far del male a 
nessuno - almeno non intenzionalmente. Come tutti sanno, la strada per l'inferno 
è pavimentata di buone intenzioni. Stiamo tutti vivendo le nostre vite. Per la 
maggior parte facciamo del nostro meglio per vivere come ci è possibile, e non 
siamo abbastanza consapevoli di come siamo collegati agli altri, di come una 
parola può migliorare o peggiorare la vita di qualcuno. Una parola pronunciata, 
oppure no, ed una vita umana può puntare in una direzione completamente 
differente. La nostra storia inizia in un negozio di alimentari in una città di 
provincia. E' un negozio piccolo e carino, ben tenuto da un proprietario 
simpatico, un vecchio gentiluomo che vi ha lavorato tutta la vita. Amava il suo 
lavoro sin dai giorni in cui tutto apparteneva allo stato, e nell'ambito delle 
sue possibilità ha fatto del suo meglio, come gestore, per avere scorte di 
prodotti freschi (anche quando la selezione era più povera), cosicché i suoi 
clienti potessero sempre acquistare al meglio ed essere felici di tornare. 
Sapeva benissimo che non avevano molta scelta, che non c'era una vasta gamma di 
prodotti, ma anche così. Poi venne la rivoluzione ed all'inizio degli anni '90 aprì la sua propria 
attività. Era il SUO negozio di alimentari. Lo amava sinceramente e gli affari 
fiorirono. Non divenne mai un miliardario, ma non gli andò mai male. Era felice. Così questo proprietario (lo chiameremo Novotný) gradualmente ampliò la gamma 
dei prodotti ed inoltre dopo il 2000 estese l'orario di apertura del negozio 
[...]. Ovviamente, i suoi prezzi non potevano competere con gli ipermercati, ma 
anche così aveva abbastanza clienti - grazie soprattutto all'atteggiamento del 
suo staff ed alla qualità dei prodotti. Era anche accessibile a chi viveva lì 
attorno. Ad un certo punto a luglio qualcuna del suo staff andò in congedo di 
maternità. Stanco di lavoro extra, il signor Novotný decise di assumere una 
nuova venditrice. Mise un cartello "Personale cercasi". Jarmila Demeterová è una zingara - così la chiamano, lei non si preoccupa se 
adoperano il termine "Romnì" o "zingara". Tutti e due possono essere usati bene, 
o in senso peggiorativo. Sono in cinque in famiglia. Suo padre beveva parecchio 
e sua madre amava la famiglia con tutto il cuore e si prese cura di loro. 
Jarmila è andata a scuola, era un'alunna nella media. Non stupida, ma neanche un 
genio. Soltanto una ragazza normale - con la pelle leggermente più scura degli 
altri. Terminati gli studi ha fatto apprendistato come addetta alle vendite. Jarmila faceva la spesa regolarmente al negozio del signor Novotný. Le 
piaceva lì, più che altro perché non aveva la sensazione di non essere 
benvenuta. Nessuno la seguiva con sospetto mentre faceva acquisti, cosa che 
accadeva di solito negli altri negozi. Da un lato capì perché era così. Sapeva 
molto bene che alcuni zingari rubano e non lavorano, e comprendeva il malessere 
che incontrava, la mancanza di fiducia. Ciò non significa che non la 
preoccupava. In verità talvolta anche lei era stata tentata di rubare qualcosa 
negli ipermercati - se tutti ti guardano come un ladro, allora diamogli una 
ragione - ma non l'aveva mai fatto. Il cartello "Personale cercasi" pendeva da diversi giorni alla porta del 
negozia e Jarmila continuava a passarci davanti. Pensò che doveva chiedere del 
lavoro, ma aveva paura di essere umiliata un'altra volta. Nessuno le aveva mai 
detto direttamente che non l'avrebbero assunta perché era una zingara, ma a 
volte gli occhi dicono più delle parole. Alla 
fine ebbe il coraggio di chiedere per il lavoro. Mentre entrava nel negozio dove 
per tanto tempo aveva fattola spesa, il cuore le batteva forte, come succede a 
ogni ragazza di 19 anni in cerca di lavoro. "Capo, c'è qui una ragazza interessata al lavoro di vendita. Per favore, 
aspetta qui un momento, il capo sarà qui subito." Questo trattamento dignitoso e gradevole la sorprese, e si calmò un poco. Ci 
vollero pochi secondi perché il signor Novotný uscisse dal suo ufficio, ma a 
Jarmila parve un'ora. "Salve signorina. Prego, venga nel mio ufficio." Il signor Novotný conosceva Jarmila di vista. Sapeva che era una cliente 
abituale, che era ben educata, tranquilla e vestita decentemente. Le piaceva. 
Lui non era mai stato razzista. Era un uomo d'affari, ed i clienti sono clienti, 
non importa il loro colore. Dopo una breve intervista, decise di dare una 
possibilità a Jarmila. Concordarono un periodo standard di prova di tre mesi, lo 
stipendio iniziale e le altre condizioni. Jarmila non diede molta attenzione a 
questi dettagli. Era contenta di avere un lavoro, e cominciò a sognare un posto 
suo dove vivere - anche se amava la sua famiglia, voleva un po' di privacy. Era 
grata al signor Novotný. Passato il periodo di prova di tre mesi, Jarmila aveva acquisito una notevole 
esperienza di lavoro. Non era perfetta, ma non lo è nessuno quando si impara un 
nuovo lavoro. Bisogna dire che scuola e apprendistato sono un po' differenti - 
ma lei era competente ed imparava in fretta. Le piaceva lavorare per quanto il 
lavoro possa essere piacevole - quasi nessuno di noi in realtà si rallegra di 
andare a lavorare, ma sapete tutti cosa intendo. Un ano dopo, Jarmila era una venditrice esperta. Era veloce, amichevole, 
molte persone avevano di lei una buona opinione. Un giorno, era al servizio dei clienti, come al solito. C'erano poche persone 
nel negozio, e tra loro un gruppetto di giovani uomini. "Vedete quella cioccolata?" "Hm, dovrebbe stare sull'autostrada E55, non ad importunare la gente qui in 
negozio. Andiamocene prima di prendere l'epatite." I giovani non hanno parlato esattamente a voce alta, ma le loro parole sono 
state udite. Gli altri clienti non ci hanno fatto attenzione. Nessuno vuole 
problemi inutili. Anche Jarmila li ha ignorati, anche se si sentiva 
terrorizzata. Da tempo non sentiva discorsi simili e non era abituata. Talvolta 
basta qualche parola per ricordarsi molto in fretta del passato. Non era finita. I giovani tornarono nel piccolo negozio sempre più spesso, ed 
i loro attacchi si intensificarono. Una volta, il signor Novotný ne fu testimone 
e si intromise. "Signori, c'è qualche problema?" "Non per noi, sei tu quello col problema, vecchio." "Uscite o chiamerò la polizia." Gente come quella di solito non ha molto coraggio. Mormorarono qualcosa del 
tipo ci vediamo dopo e lasciarono il negozio. Quando il signor Novotný tornò a lavoro il giorno dopo, c'erano graffiti su 
tutta la vetrina, con scritto "Morte agli zingari", ecc. La cosa si ripetè, ma ciò non fu il peggio. Successe che i clienti smisero di 
venire. I giovani non entrarono più, ma ogni tanto vennero lasciate all'ingresso 
uova e verdure marce, o altre cose simili. I clienti smisero di trovare 
piacevole il negozio. Il treno aveva lasciato la stazione e non si poteva più fermarlo. Pochi mesi dopo, sulla vetrina apparve un cartello "IN VENDITA". The opinions published in our Commentary section do not necessarily 
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			Di Fabrizio  (del 13/03/2011 @ 09:55:46, in Italia , visitato 2620 volte)
		 
      Da Redattore Sociale Per il presidente della Casa della Carità il presidio sociale non è più 
nelle condizioni di aiutare le famiglie che ci abitano. Il progetto del comune 
prevede di trasformarlo in un campo di transito. "Č tutto sospeso"
 MILANO - "Non c'è chiarezza sul futuro del campo rom di via Idro. Così non si 
può lavorare": per don Virginio Colmegna il presidio sociale gestito dalla Casa 
della carità, di cui è presidente, non è più nelle condizioni di aiutare i 115 rom harvati italiani che ci abitano. Il progetto del 
Comune prevede di trasformarlo in un campo di transito. "Č tutto sospeso, non 
c'è idea di come sistemare chi ora ci vive".
 
 Dopo lo sgombero di tre famiglie abusive settimana scorsa, 12
associazioni della zona (tra cui Anpi, i comitati dei genitori delle
scuole di via S. Mamete e via Russo, il Comitato Vivere in zona 2 e il
Pd locale) hanno firmato un appello in cui chiedono alla giunta Moratti
come abbia intenzione di spendere i fondi messi a disposizione dal
ministero dell'Interno. Per l'emergenza rom in tutta Milano infatti sono
stati stanziati 13 milioni di euro, di cui 5 sarebbero destinati alla
struttura via Idro per riconvertirla in un campo di transito. Progetto
che alle associazioni non piace. "Come hanno gestito i campi in questi
anni? Hanno controllato gli ingressi e garantito sicurezza a tutti?".
Il timore è che si trasformi in qualcosa di ingovernabile. "Non ci
fidiamo della Moratti, della Lega nord e delle loro promesse. Spendono i
nostri soldi solo per demolire. Anzi a loro interessa far passare in
televisione e sui giornali il messaggio che combattono l'illegalità e
sono dalla parte dei cittadini: alimentano solo la paura senza
preoccuparsi di trovare soluzioni!".
 
 Nel campo di via Idro non esistono contatori individuali della corrente
elettrica. E così viene sospesa ogni volta che la morosità "collettiva"
del campo raggiunge livelli insostenibili. Le associazione chiedono "la posa di contatori personalizzati che li ponga nelle condizioni di pagare
le bollette o andare incontro alla sospensione della fornitura in caso
di morosità in modo individuale e non collettivo. Come in tutti i
condomini, le utenze vengono sospese solo alla famiglia morosa". (dp)
  
      Da
Roma_Italia Gentilissimi, con la presente desidero presentarvi le proposte artistiche 
di Alexian Santino Spinelli per l'anno 2011. Per maggiori informazioni e 
contenuti come: discografia, gallery fotografica, mp3 e video vi invitiamo a 
clikkare sui seguenti link: 
 - Mp3
 -
Foto
 -
Video
 - 
Discografia
 
 Le proposte artistiche di Alexian Santino Spinelli
 Alexian Ta Le Chave (Alexian e i suoi figli)
clikka qui 
per scaricare la scheda artistica e altre fotoguarda il video 1
 guarda il 
video 2
 
 Romano Drom
 Viaggio Concerto nella musica Rom con Orchestra Europea per la Pace e 
Alexian Group. Musiche testi e arrangiamenti originali di Alexian Santino 
Spinelli
 guarda il sito
 
 Alexian Romani Orkestar E' un fantastico viaggio con danze e musiche per 
conoscere la varietà ed il grande fascino di una cultura millenaria.
 Una musica romanì originale legata da sempre ai momenti più importanti della 
vita: nostalgia, passione, energia, sensualità, allegria si succedono in una 
colorata festa Rom da ballare e da cantare
 Formazione da 18 elementi
guarda il 
video
 
 Eurotour
 Un percorso musicale e canoro nella lingua romaní dei Rom abruzzesi per un 
viaggio ideale attraverso l'intimità di un‚arte assolutamente originale.
 (in formazione da 4 a 7 elementi)
 guarda l'Alexian Group in concerto
 - Malay 
Gipsy
 - Echi 
d'Oriente
 - Oci 
Ciornia
 
 Concerto per il PORRAJMOS
 il genocidio dimenticato dei Rom e Sinti.
 Canti e poesie della memoria in lingua romaní
clikka qui
 
 Io Ac-Canto a Dio
 Canti religiosi dei Rom italiani
 guarda 
Alexian in concerto a Jubilmusic
 
 Teatro Romanó
 "Duj Furàtte Muló" - "Due volte morto"dramma bilingue di Santino Spinelli e Daniele Ruzzier
 Lettura scenica con musiche, canti e danze romanès originali
 interpreti :
 "Alexian" Santino Spinelli (Fisarmonica, canto e voce recitante)
 Silvia Faugno (voce recitante, danza e percussioni)
 Musiche originali di Alexian Santino Spinelli
 Coreografia di Silvia Faugno
 regia: Santino Spinelli
 guarda il 
video
 
 Su richiesta è possibile organizzare settimane culturali dedicate alla 
cultura romani, possiamo realizzare:
 - un'esposizione di arte storia e cultura Romani,
 - seminari su storia, olocausto, lingua, cultura, tradizioni,
 - corsi di aggiornamento per insegnanti,
 - proiezioni film e video con dibattito,
 - presentazione del nuovo libro del Dott. Spinelli "O Romano Gi - Saggi di 
letteratura romanì" Roma, Edizioni Romanì, 2010,
 - Concerto e/o recital Alexian
 - Teatro Rom
 
 PROGETTI 
SPECIALI
 
 Se siete interessati ad inserire l'evento nelle vostre programmazioni, non 
esitate a contattarci,
 tel. 3406278489
 tel. 0872 660099
 skype:alexiansantinospinelli
 e-mail: spithrom@webzone.it
 
 sarà nostra cura farvi avere al più presto un preventivo di spesa comprensivo 
di cachet, viaggi, ENPALS
   
		
		
			Di Daniele  (del 14/03/2011 @ 10:54:39, in Europa , visitato 1915 volte)
		 
      Da
Roma_Daily_News 
Iangreen.org - I rom vivono in povertà
 Ci sono quasi 2,2 milioni di persone rom che vivono in Romania, il 75% 
dei quali vive in povertà. Poiché l'UE dichiara il 2010 come l'anno per 
combattere la povertà e l'esclusione sociale, la fondazione Proton inizia ad 
esplorare nuove opportunità di trasformare la vita per la comunità rom.
 
 Č ampiamente accettato che c'è un grande bisogno, tra i rom, d'istruzione, 
alloggio, assistenza sanitaria e identità. Senza un miglioramento di queste 
quattro grandi aree di necessità, il ciclico problema della povertà non può 
essere superato. Nel dicembre 2009 il dipartimento della commissione europea per 
l'occupazione, affari sociali e pari opportunità, ha pubblicato
il seguente video ed articolo sul proprio sito web.
 "I rom hanno i stessi sogni e speranze per il futuro come tutti gli europei: 
ad esempio, avere una buona educazione ed una carriera appagante e d'integrarsi 
nella società. Sebbene la discriminazione contro i membri di questa importante 
minoranza è ancora diffusa, ci sono esempi che i rom possono realizzare i propri 
sogni. Gli stati membri della UE insieme con le istituzioni della Comunità 
Europea, promuovono l'inclusione sociale dei rom e danno loro supporto per 
accedere all'istruzione, per trovare un lavoro e per partecipare alla vita 
pubblica. Questo cortometraggio si concentra sul caso dell'Ungheria e mostra 
esempi di iniziative che aiutano i rom a partecipare attivamente al 
miglioramento delle loro vite."
 La fondazione Proton ha lavorato da diversi anni al fianco della
King's Contruction, una 
società di sviluppo immobiliare che mette a disposizione una terra ed alloggi a 
prezzi accessibili nella zona di Costanza. Usando questa conoscenza ed 
attraverso la sua rete, la fondazione Proton ha recentemente iniziato a 
dialogare con i potenziali partner e con le organizzazioni per esplorare modi di 
lavorare insieme per fornire una risposta ai bisogni del popolo rom che vive in 
Romania.
 
 Nel gennaio 2010 Amnesty 
International ha pubblicato il seguente rapporto nel proprio sito web:
 
 "Ci sono quasi 2,2 milioni di rom in Romania – che costituiscono circa il 10% 
della popolazione totale. Come conseguenza di una diffusa discriminazione, il 
75% dei rom vive in povertà, rispetto al 24% dei romeni e al 20% degli 
ungheresi, la più grande minoranza in Romania. I livelli di salute fisica e 
delle condizioni di vita dei rom, sono tra i peggiori del paese.
 Anche se alcuni rom vivono in strutture permanenti con diritto di locazione, 
molte altre abitazioni di vecchia data rom, sono considerate dal governo come 
"temporanee" e non ufficiali ed i loro abitanti non hanno nessuna prova di 
locazione, il che aumenta la loro vulnerabilità allo sfratto.
 Gli sgombri forzati violano gli standard legali regionali ed internazionali 
della Romania come quelli contenuti nella Convenzione internazionale sui diritti 
economici, sociali e culturali e la Convenzione europea sui diritti dell'uomo 
che esige che tutte le persone debbano avere un livello minimo di sicurezza nel 
diritto di proprietà, garantendo loro la tutela legale nei confronti degli 
sfratti, delle molestie e di altre minacce.
 
 "Siamo zingari ed è per questo che non ci ascoltano" - Monika, maggio 
2009.
 Più di cento persone rom - incluso famiglie con bambini – vivono in baracche di 
metallo vicino ad una fabbrica di depurazione in Romania, dopo che sono stati 
sfrattati con la forza dalle loro case, secondo un nuovo rapporto di oggi di 
Amnesty.
 Il rapporto, Trattati come rifiuti: case dei rom distrutte e salute a rischio 
in Romania, racconta come il popolo rom è stato sfrattato con la forza dalle 
autorità comunali da un edificio nel centro di Miercurea Ciuc – il capoluogo 
della provincia di Harhita nel centro della Romania. La maggior parte sono stati 
riaccolti dalle autorità in capanne di metallo alla periferia della città, 
dietro un impianto di depurazione. Alcuni hanno deciso di trasferirsi in una 
discarica vicino, piuttosto che vivere vicino al depuratore.
 Erszebet, che vive accanto agli impianti di depurazione con il marito e nove 
figli, ha riferito ad Amnesty International com'è la vita in una capanna di 
metallo: "E' stretta, quando tutta la famiglia va a dormire non ci entriamo. Non 
possiamo fare il bagno, non ci possiamo lavare. E' troppo piccola. Non vogliamo 
che le ragazze più adulte fanno il bagno davanti al loro padre."
 Le capanne di metallo temporanee e le baracche sono vicine al depuratore, nei 
300 metri di protezione stabiliti dalla legge romena per separare le case da 
potenziali rischi di tossicità. La mancata tutela del diritto alla salute è 
un'altra violazione degli obblighi nazionali ed internazionali della Romania. 
Ilana ha raccontato ad Amnesty International: "Le case si riempiono di 
quell'odore. Di notte... i bambini si coprono la faccia con i cuscini. Non 
vogliamo mangiare quando sentiamo l'odore... ho avuto un altro bimbo che è morto 
a quattro mesi... non voglio perdere gli altri miei figli."
 Le autorità romene devono fermare lo sgombero forzato delle famiglie rom e 
riposizionare immediatamente quelli che vivono da anni in condizioni pericolose 
vicino a discariche di rifiuti, impianti di depurazione o aree industriali alla 
periferia della città, ha dichiarato Amnesty International. L'organizzazione 
chiede al governo della Romania di riformare la propria legislazione sugli 
alloggi per incorporare gli standard internazionali sui diritti umani e con 
particolare attenzione agli alloggi.
 Halya Gowan, Direttore del programma europeo di
Amnesty International, 
ha dichiarato: "In tutto il paese le famiglie rom sono state sfrattate dalle 
loro case contro la loro volontà. Quando questo accade, non solo perdono le loro 
case, perdono i loro averi, i loro rapporti sociali, i loro accessi al lavoro ed 
ai servizi dello stato.
 "Questo modello di sgomberi forzati, senza un'adeguata consultazione, 
comunicazione o sistemazione alternativa, perpetua la segregazione razziale e 
viola gli obblighi internazionali della Romania. Il calvario delle famiglie rom 
è proseguito per sei anni, ora è il momento per le autorità locali di fornire 
loro un alloggio adeguato vicino a servizi e strutture e in un luogo sicuro e 
sano. Qualcosa deve accadere adesso. Un esempio dev'essere impostato – gli 
sgomberi forzati devono essere fermati ed il diritto alla casa dev'essere 
garantito. E questo può e dovrebbe essere fatto dalle autorità di Miercurea Ciuc".
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