Da Antonella Loconsolo

Ieri sera, leggucchiando su Facebook, mi imbatto in una notizia allarmante. 
Milanopost, giornale online di formazione e cultura (sic!) mi dice che 
nell'Esselunga dietro casa mia, in viale Suzzani, quartiere Bicocca, zona 9, 
sarebbe stato sventato un rapimento di un bambino da parte di una rom, 
naturalmente definita "zingara", perchè così si usa su certe testate vicine al 
centro destra. 
Questa mattina vado appena posso al supermercato e il direttore mi dice che non 
c'è nulla di vero.
Ennesima bufala sul rapimento dei bambini da parte degli "zingari". D'altronde 
una ricerca dell’Università di Verona Dipartimento di Psicologia e Antropologia 
culturale, ha preso in esame per quel che riguarda il periodo tra il 1986 e il 
2007, i documenti delle Procure italiane: molti i presunti rapimenti, ma nessuna 
condanna. Segno evidente che non esiste nessun caso in cui sia avvenuto 
veramente il rapimento o tentativo di rapimento di qualsivoglia bambino.
Ma il peggio deve ancora venire. Il direttore infatti mi dice che questa mattina 
una giornalista di Milanopost si è presentato da lui, che lui ha smentito 
categoricamente la notizia. Evidentemente la notizia è stata PRIMA PUBBLICATA e 
poi controllata. Tanto, si sa, i rom non querelano. 
A questo punto, letti anche gli allarmanti commenti in rete ( e altre simili amenità), scrivo alla 
redazione di Milanopost (, nel caso voleste 
scrivergli due paroline anche voi), fornendo le mie generalità complete e il mio 
numero di telefono, e invitando la redazione a rimuovere il post e a posizionare 
una smentita e delle scuse allo stesso link della notizia falsa.
Pochi minuti dopo ricevo una chiamata da un numero privato, una persona che 
rifiuta di qualificarsi mi dice che la notizia è vera, che il direttore del 
supermercato andrebbe denunciato, che lui non toglie nessun link e tantomeno 
pubblica smentite. Chiedo di parlare con il direttore e lui si rifiuta di 
passarmelo o fornirmi un numero telefonico. 
A questo punto sono inferocita. Avverto tutti, direttore del supermercato, 
giornalisti che conosco, commissariato Greco Turro, dove parlo con l'ufficiale 
di turno che non ha notizie di una denuncia del genere. 
E con questo post avverto voi. Spesso le bufale sui rom precedono attacchi agli 
insediamenti. E da due mesi in Bicocca e nella vicina Pratocentenaro ricorrono 
spesso voci false, bufale che inducono all'odio razziale e alla violenza. 
Occorre quindi alzare la soglia di attenzione e far circolare il più possibile 
la smentita di questa notizia.