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Scheda
Autori:
Daniela Sala
Credits:
Musiche: Grre en famille - "Roots culture"; Grre en famille - "Chacun pour soi"
Data: 18 dicembre, 2013 - 15:56
Sfantu Gheorghe è una piccola cittadina nel nord della 
Romania che conta 60mila 
abitanti e si trova nella regione storica della Transilvania. In questa zona la 
minoranza seclera
(di lingua ungherese), costituisce circa il 75% della 
popolazione, mentre nella sola Sfantu Gheorghe la popolazione di etnia rom è 
stimata tra le 5 e le 6mila persone. Duemila di loro vivono ad
Orko, un 
quartiere ghetto ai margini della città. Ufficialmente, almeno stando ai dati 
dell'ultimo censimento, in tutta Sfantu Gheorghe le persone di etnia Rom non 
sarebbero più di 200.
Nella sola scuola di Orko, la scuola San Filippo Neri che va dall'asilo alle 
medie, i bambini iscritti sono più di 500. Tutti Rom. "Non è una scuola per Rom 
- ci tiene a precisare Robert Kiss, direttore della scuola - chiunque può 
iscrivere i propri figli qui". Semplicemente, spiega, è la scuola di questo 
quartiere e trovandosi a ridosso del quartiere rom è normale che i genitori 
iscrivano i propri figli qui. Peccato però che a ridosso della scuola abitino 
anche famiglie di etnia ungherese: tutti i loro figli sono iscritti ad altre 
scuole in città.
La scuola di Orko esiste grazie ad un prete, Markos Andras. Mandato qui 
all'inizio degli anni '90, visto che la maggior parte dei rom qui sono di 
religione cattolica, Andras fece costruire un luogo di ritrovo per gli abitanti 
del luogo. In breve si rese conto che la maggior parte dei bambini e ragazzi di 
Orko non sapeva né leggere né scrivere e i pochi che frequentavano le scuole in 
città erano fortemente discriminati e abbandonavano gli studi dopo pochi anni. 
Così nel 1999 la struttura è stata convertita in una scuola e da allora funziona 
ininterrottamente. Lo spazio è poco e i bambini molti, così le lezioni si 
svolgono in due turni, mattina e pomeriggio.
L'analfabetismo, rispetto a 15 anni fa è certamente in calo, ma i numeri 
testimoniano un tasso di abbandono scolastico tuttora altissimo. Se infatti gli 
alunni iscritti alla prima elementare sono 59, quelli di quinta sono meno della 
metà, solo 23. E alle medie va ancora peggio: 25 in prima media, 18 in seconda e 
solo 10 in terza.
Il caso di Orko è tutt'altro che è un caso isolato: nel 2006 30 città rumene 
hanno ricevuto dei fondi dall'Unione europea per l'integrazione scolastica dei 
minori rom e per 4 anni, fino al 2010 la regista e attivista per i diritti umani 
rumena Mona Nicoara ha seguito e documentato le vite di 3 studenti Rom di Targu 
Lapus per vedere come l'integrazione stava funzionando. Il risultato è il 
documentario "Our school" (vedi
QUI, ndr.): i giovani protagonisti non solo alla fine non sono 
integrati nelle scuole della città ma sono addirittura spostati in una "scuola 
speciale" per disabili mentali. Nel 2007 la Corte europea per i diritti 
dell'uomo ha condannato la segregazione scolastica dei rom come una violazione 
della dignità umana. Sentenza ad oggi senza conseguenze.