 Vergogna a misura olimpica per l'Irlanda razzista by Peter 
Mc Guire - 17 agosto 2012
Vergogna a misura olimpica per l'Irlanda razzista by Peter 
Mc Guire - 17 agosto 2012
Il razzismo era alle porte quando gli eroi olimpici della boxe vinsero oro e 
argento a Londra. E' stato sconfortante, prevedibile ed ampiamente condiviso.
Settimana scorsa, la pugile venticinquenne Katie Taylor ha conquistato 
l'Irlanda con una performance mozzafiato al primo torneo olimpico di boxe 
femminile, contestato e voluto per introdurre i Giochi. Taylor, figura di 
grande ispirazione per lo sport, le donne ed il popolo irlandese molto 
meritatamente hanno ottenuto grande attenzione dai media con quella medaglia 
d'oro.
Non sempre la
copertura è stata positiva. Il quotidiano australiano The Age ha 
risposto al successo di Taylor con una serie di pigri stereotipi irlandesi 
"bevitori-di -punch", "la Guinness e il whiskey hanno mandato gli Irlandesi 
fuori di testa" e, alla perplessità di molti, "[Taylor] è circondata da gente 
che preferisce un punch ad una patata." Il giornale Usa Today ha 
adoperato un po' di luoghi comuni ed imprecisioni nel suo pezzo sulla vittoria 
di Taylor: "Nell'isola verde smeraldo, scorrono libere pinte di Guinness, forse 
abbastanza per riempire il mare d'Irlanda. Gli scommettitori fanno girare le 
sterline come fossero caramelle" (Tanto per iniziare, l'Irlanda usa l'euro e non 
la sterlina. Ma comunque... )
L'ambasciatore irlandese in Australia si è indignato ed ha spedito una 
lettera infuocata a The Age, costringendo il giornale a scuse 
imbarazzate. Nel contempo, la reazione contro Usa Today ha portato ad 
una similare ritrattazione.
Ma il razzismo peggiore non è stato diretto a Taylor, né è arrivato da un 
maleducato opportunista sotto forma di giornalista straniero. La vera bile 
proviene direttamente dal cuore stesso dell'Irlanda, contro la medaglia 
d'argento nella boxe di John Joe Nevin. Lui potrebbe essere un eroe olimpico, il
golden boy della boxe irlandese, ma è anche un Traveller irlandese. I 
TRaveller, che conducono uno stile di vita semi nomade, sono la comunità 
minoritaria più antica d'Irlanda ed una minoranza significativa anche in GB.  
Tutti sanno che è bene odiarli.
Come molte polemiche odierne, è cominciato tutto su Twitter. Poco dopo 
l'argento di Nevin, un popolare ristorante di Dublino ha inviato un tweet 
di scherno dicendo che presto la famiglia di Nevin sarebbe venuta per il piombo 
e il rame, chiamandoli ladri. Lo scherzo è stato ampiamente diffuso via SMS. Il 
ristorante è stato messo alla berlina per il suo razzismo estemporaneo, e 
rapidamente ha espresso le sue poco convinte scuse. Ma non è trascorso molto 
tempo che sono apparsi altri messaggi su Twitter, chiedendo dove fosse il 
problema. Non vi siete divertiti? Non avete senso dell'umorismo? Alcuni hanno 
suggerito che nel commento vi fosse un briciolo di verità, perché si sa che i 
Traveller sono "zingari, ladri",  usando una tipica diceria irlandese di 
uso quotidiano.
Mullingar, città natale di Nevin, aveva applaudito il ragazzo prodigio della 
boxe locale durante i suoi assalti olimpici. Traveller e locali si sono 
mischiati, fianco a fianco, con l'entusiasmo che circondava Nevin ad abbattere 
le molte barriere che dividono le due comunità. Alcuni l'hanno guardato nei pub 
locali, ma la famiglia di Nevin non era tra loro; come membri della comunità 
Traveller, è stato loro rifiutato il servizio. Molti pensano che sia stato 
giusto così: un Traveller tra i tanti che erano nei pub, sembra abbia assalito 
un barman - quindi a nessun Traveller è stato consentito entrare nei pub locali 
(ovviamente, nel frattempo il resto astemio della città pregava piamente e senza 
nessun screzio tra gli abitanti...).
Per inciso, la famiglia di Nevin è stata poi servita al bar The Covert
e, secondo tutti i testimoni, l'atmosfera era elettrica.
Nevin ha espresso disappunto per il razzismo diretto contro la sua famiglia, 
ma ha detto di essere rincuorato per l'ondata di sostegno nella sua città 
natale, e di voler mettere l'incidente alle spalle. Spera che la sua vittoria 
possa costruire un ponte tra Traveller e stanziali.
Il divieto ad entrare nei bar (negozi, alberghi, parrucchieri) è un problema 
comune per la comunità Traveller irlandese, ma è l'ultima delle loro 
preoccupazioni. Negli ultimi anni, i governi hanno selvaggiamente tagliato i 
servizi educativi di base per migliaia di bambini traveller - bambini che non 
hanno scelto di nascere in una comunità così insultata e diffamata. Ha così 
chiuso la porta alla possibilità di una vita decente per molti, e non ci sono 
voci di ripensamenti.
Ci sono circa 30.000 Traveller in Irlanda. I
dati mostrano che le donne traveller vivono 11,5 anni meno del resto della 
popolazione, mentre per i maschi la differenza è di 15 anni. I Traveller sono 
svantaggiati nell'accesso ai servizi sanitari. I suicidi sono sei volte maggiori 
rispetto al resto della popolazione. Significativamente più alta anche la 
mortalità infantile.
Sino agli anni '90, i Traveller sono stati segregati dal sistema scolastico 
di massa, molte madri che hanno tentato prima di allora che i loro figli fossero 
istruiti, non si sono trovate sostenute dallo stato. L'eredità dello svantaggio 
educativo, come in molte comunità della working-class, e che se i 
genitori sono analfabeti, i figli non ricevono lo stesso supporto dei loro 
coetanei delle famiglie più agiate, e c'è poca o nessuna tradizione di 
istruzione. L'analfabetismo tra i Traveller è ancora alto in Irlanda. 
L'argomento che uno stile di vita nomade è incompatibile con l'educazione 
standard è un non senso: molti paesi, inclusi
Kenya e
Mongolia, sono riusciti a fornire un sistema di istruzione per nomadi. Non 
c'è ragione per cui l'Irlanda non possa usare un semplice sistema di centri 
educativi in rete per bambini traveller.
In ogni caso la questione è del tutto discutibile, dato che effettivamente la 
maggior parte dei Traveller è stata forzata a stanzializzarsi ed integrarsi. 
Nevin è stanziale. Ma anche comportandosi al meglio, essere identificati di 
provenienza traveller chiude le porte - come si è visto col trattamento 
rimediato da Nevin. I Traveller sono obbligati in siti autorizzati, ma i servizi 
di base sono regolarmente sotto gli standard richiesti. Spesso ci sono 
commissioni e rapporti sulla questione, ma uno dei più recenti ha dovuto essere 
rilanciato, due anni dopo la sua pubblicazione, causa il mancato interesse.
La disoccupazione è diffusa, sono in pochi che offrirebbero lavoro ad un 
Traveller, ma i Traveller sono regolarmente etichettati come sfruttatori del 
sussidio di disoccupazione. Comprensibilmente, forse, l'abuso di alcol è 
superiore al resto della popolazione, Varrebbe la pena elencare il resto delle 
statistiche, se importasse a qualcuno, ma nessuno lo fa.
In Irlanda la discussione è sempre a senso unico. Il grido sprezzante della 
"PC brigade" 
- come se la correttezza politica fosse una maledetta seccatura che ci impedisce 
di offendere le persone vulnerabili - risuona ogni volta che un "liberal dal 
cuore tenero" sottolinea la discriminazione, la diffamazione e la povertà 
sistematiche patite dai Traveller, e la conversazione cambia immediatamente in 
quello che io Traveller dovrebbero fare per essere accettati dalla comunità 
stanziale: essere immuni da ogni macchia di reato, la piccola minoranza di 
Traveller benestanti deve pagare le tasse, devono finire i feudi delle bande 
traveller, e deve ridursi il problema della violenza domestica. Tuttavia, che 
sorpresa, gli stessi problemi si registrano anche nella comunità degli 
stanziali, come in alcuni settori della comunità traveller.
Però, se un Traveller commette un reato, la comunità stanziale reclama che 
l'intera comunità traveller sia in qualche modo collettivamente 
responsabile. Ai Traveller viene detto che sono loro, piuttosto che la polizia, 
a dover affrontare i crimini commessi dai Traveller, o trovarsi di fronte 
all'obbrobrio della nazione, e vedersi allora ignorati legittimamente le loro 
reali esigenze sociali di salute, istruzione ed alloggio. Anche se possono 
provarci - la rottura dell'omertà non è impresa da poco per le migliaia di 
Traveller rispettosi della legge e che stanno lottando per tenere assieme le 
loro famiglie - questa lotta tende a togliere spazio ai 
focus group, 
all'attivismo di comunità e all'auto-riflessione.
Generazioni di Traveller, incluso Johnny Doran, la ben nota famiglia Furey ed i 
Keenans, hanno dato un grande contributo alla musica irlandese, mentre la famosa 
tradizione dei contastorie irlandese probabilmente sarebbe da lungo tempo 
estinta senza il contributo dei Traveller. Il loro contributo è stato vitale 
all'essenza stessa dell'Irlanda, ma è talmente trascurato che gli stessi 
Traveller spesso non ne sono a conoscenza. Anche quando uno di loro come Joe 
John Nevin, ottiene un risultato spettacoilare e monumentale, viene subito 
rimesso al suo posto. Qual è il messaggio mandato ai bambini traveller?  
Perché 
dovrebbero mostrare una qualche lealtà ad una società che, anche 
se vincono la medaglia olimpica, sembra odiarli, escluderli e vilipenderli?
Agli stessi stanziali che sarebbero inorriditi per il tentativo di dipingere 
neri o gay come se fossero un tutt'unico, non importa, o preferiscono ignorare, 
il fatto che la maggioranza dei Traveller siano cittadini decenti e rispettosi 
della legge. Pensano che sia perfettamente normale - addirittura divertente - 
scherzare alle spalle di una minoranza oppressa, e considerare "buonista" 
chiunque lo contesti (e senza riconoscere che burlarsi da una posizione di 
privilegio di un popolo oppresso, non è umorismo ma bullismo). A loro non 
potrebbe importare di meno che un essere umano decente, che non ha commesso 
reati, affronti regolarmente miseria ed umiliazioni se vuole entrare in un 
negozio, soltanto perché Traveller. Le persone che altrimenti pretendono la 
decenza, sono indifferenti alle sofferenze di un bambino che impara presto 
quanto il mondo lo odi. Questa è la spaventosa mancanza di empatia conseguenza 
della disumanizzazione del razzismo.
Raramente, se non mai, la comunità stanziale è interessata nell'affrontare le 
cause della comunità traveller, o confrontarsi con i propri pregiudizi. E' più 
facile riproporre i pigri stereotipi e scrivere dei Traveller, in massa, come 
bugiardi, truffaldini, ladri, alcolizzati, truffatori del welfare, [...] che 
godono di una vita magnifica a spese dei contribuenti - ignorando tutte le prove 
che mostrano chiaramente il contrario. Le conversazioni nei social media sono 
dominate dalla diffamazione dei Traveller, anche da parte di persone colte, che 
occasionalmente possono tacitarsi riconoscendo che può esistere un Traveller 
onesto, se solo non fosse ricoperto da una pila di reprobi.
Questi pregiudizi sono così radicati che, per assurdo, le
organizzazioni per i diritti dei Traveller ogni volta che i media riportano 
di un crimine commesso dai Traveller, devono sempre ripetere di aborrire il 
crimine e che non tutti i Traveller sono la stessa cosa. Ma nessuno dovrebbe 
sorprendersi che gli stessi meccanismi psicologici  che portano alcuni 
Ebrei ad auto odiarsi o alcuni gay ad interiorizzare l'omofobia, possano 
appartenere anche ai Traveller.
Sono in troppi in Irlanda a ritenere che i problemi che affliggono la comunità 
traveller siano causati da qualcosa di intrinsecamente sbagliato nella loro 
stessa cultura ("I Traveller hanno una cultura?" ci si chiede, ignorando i molti 
contributi positivi culturali e linguistici all'Irlanda), e che se fossero un 
poco più simili a noi, allora tutto sarebbe a posto. Una nozione simile 
presuppone che noi abbiamo il diritto di guidare i Traveller, e conformare in 
tal senso le politiche pubbliche: la definizione stessa di razzismo.
Parlando di Olimpiadi, Nevin non è stato il solo campione di boxe a subire il 
razzismo dalle mani dei connazionali. Dopo che Muhammad Ali vinse l'oro per gli 
Stati Uniti nel 1960, in un ristorante a Louisville gli venne detto: "Qui non 
serviamo negri." Fu così che Ali gettò la sua medaglia nel fiume. Tanto Ali che 
Nevin sono stati abbastanza bravi per vincere medaglie olimpiche per il loro 
paese, ma non bravi abbastanza per essere serviti in un luogo pubblico. Fu una 
vergogna per l'America. Questa lo è per l'Irlanda.