Le vicende di cronaca degli ultimi giorni (vedi
QUI ndr) hanno riportato alla ribalta la "questione rom", come se la 
stessa dovesse diventare una priorità assoluta per la nuova Giunta milanese.
In realtà, il fatto accaduto due giorni fa (il grave incidente in cui ha 
perso la vita un automobilista milanese), non ha alcuna relazione diretta 
con la situazione sociale in cui versano le comunità rom e il tema dei campi 
nomadi, su cui si attorciglia in modo forsennato ogni tentativo di ragionamento.
Eppure, ancora una volta, non solo è stato il pretesto per dare il via 
all'ennesima campagna volgare e denigratoria contro la generalità degli zingari 
di Milano, dimenticandosi del dolore dei parenti della vittima dell'incidente 
stradale e di quelli dei giovani coinvolti, ma ha messo a nudo la povertà delle 
strategie politiche e culturali degli ultimi anni.
Cosa ci aspettiamo ma, soprattutto, sapremo fare di meglio per il futuro?
Avrà il coraggio e il buon senso, il nuovo Assessore, di ripartire da un 
riesame di quanto accaduto durante la Giunta Moratti e di chiedersi a cosa sono 
servite la costruzione delle attuali politiche pubbliche comunali ricercando una 
via diversa?
Di sicuro ripartiamo da un esito fallimentare su molti fronti: la politica 
degli sgomberi senza una prospettiva di miglioramento, il peggioramento delle 
condizioni sociali aggravate dall'imposizione di un patto di legalità e 
socialità inefficace quanto discriminatorio, la stesura di un regolamento per i 
campi comunali che andrebbe rapidamente archiviato e sostituito, la richiesta di 
un utilizzo proprio, e non improprio come è avvenuto finora in gran parte, dei 
finanziamenti previsti dal Piano Maroni per sostenere l'accesso alla casa e il 
sostegno al lavoro.
OPERA NOMADI sezione di Milano - il Vicepresidente Maurizio Pagani