09 Nov 2007 09:48:22 GMT - Source: UNHCR
Reuters
PRISTINA, Kosovo, 8 Novembre (UNHCR) - Gli operai stanno livellando un 
container collettivo per rifugiati interni vicino alla capitale Pristina, dopo 
che l'ultima famiglia si è spostata verso una nuova casa nel loro villaggio 
d'origine.
Il centro collettivo temporaneo di Plemetina era stato aperto nel 1999per 
fornire una sistemazione d'emergenza a circa 1.300 persone disperse appartenenti 
alle minoranze del Kosovo. Ha chiuso settimana scorsa quando un felice Demir 
Gashi e la sua famiglia Rom di cinque persone sono usciti con le loro 
proprietà.
L'UNHCR li ha trasportati a qualche centinaio di metri nei loro nuovi 
appartamenti a Plemetina, costruiti dal Ministero dello Sviluppo e 
Pianificazione Spaziale. Demir ha detto di essere contento nel lasciare le dure 
condizioni di vita del centro collettivo per trasferirsi in una casa in città.
Il governo è stato capace di chiudere il centro collettivo dopo aver assisti 
i rifugiati interni nel ritorno alle loro case e aver trovato posti dove 
costruire edilizia sociale con l'aiuto dell'agenzia ONU per i rifugiati. 
Giuseppe Lococo, capo dell'ufficio UNHCR di Pristina, ha ringraziato tutti 
quanti, compresi i donatori, sono stati coinvolti nel trovare soluzioni 
durature.
Le autorità kosovare -assistite anche dall'UNHCR - hanno lavorato per trovare 
soluzioni abitative ai rimanenti residenti del Campo di Plemetina. Due progetti 
di edilizia sociale sono stati completati a Plemetina ed uno a Magura, mentre il 
governo ha costruito nove case a Plemetina su terreno pagato dagli stessi 
rifugiati.
L'UNHCR ha aiutato i residenti del centro collettivo di Plemetina fornendo 
assistenza legale, portando avanti casi di valutazione individuali ed aiutando 
la distribuzione di cibo ed altri beni. Ha anche aiutato quanti hanno voluto 
lasciare il centro per andare in nuove case.
A seguito della politica delle autorità serbe nel 1999, oltre 900.000 Albanesi 
erano stati forzati a lasciare il Kosovo, per farvi ritorno pochi mesi dopo 
aseguito dell'intervento militare ONU. In quei giorni iniziò l'esodo di 200.000 
Serbi, Rom, Ascali ed Egizi, che continuò per mesi.
Anche se 17.000 dispersi interni hanno fatto ritorno alle loro case, ce ne 
sono in Kosovo altri 21.000 che necessitano di soluzioni durevoli.
By Shpend Halili
In Pristina, Kosovo