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Certe sere in Consiglio di Zona (a quattro mani)
Di Fabrizio (del 04/04/2014 @ 09:05:20, in Regole, visitato 1813 volte)

La prima volta che vidi, ero seduto accanto a loro, dei Rom durante lo svolgimento di un Consiglio di Zona fu nei primissimi anni '90, e la cosa mi fece un effetto strano: beceri, urlanti e litigiosi i consiglieri, calmi ed educati i Rom presenti in sala. Quella sera ci furono anche risvolti comici, ma non è questo il momento di scriverne.

Martedì sera, ho rivissuto la stessa sensazione, purtroppo senza gli effetti comici di allora. Per capire qual era il contendere della serata, potete leggere questo intervento che alcuni cittadini hanno letto prima dell'inizio del consiglio.

    Mercoledì sera ne ho riparlato con un rom che era presente, mentre in televisione sbirciavamo distrattamente una partita che non interessava a nessuno dei due. Lui è A.B., lo conosco da anni, incensurato, lavora e ha la fortuna di un contratto a tempo indeterminato, con la sfortuna di fare dei turni micidiali; ha anche una bella famiglia e da tempo (come molti) vorrebbe uscire dal campo. Per seguire i nostri ragionamenti, le sue parti saranno in corsivo.

Non c'era alcuna certezza che l'argomento venisse discusso, sino all'ultimo avevo anche il timore che dal campo non si presentasse nessuno - e sarebbe stato abbastanza incongruente discutere un argomento che i rom ritengono molto urgente quando loro per primi non si facevano vivi.

Ma poi, puliti e ordinati, abbiamo fatto fatto ingresso in sala.

La maggioranza in CdZ, a fatica, era dalla nostra parte; l'opposizione, con altrettanta fatica e stanchezza, del tutto contraria, per cui sin dall'inizio si assisteva a varie comunicazioni in codice. Il dibattito prosegue lentamente, i due fronti sembrano squadre che si studiano in attesa della mossa altrui. L'opposizione traccheggia, insomma tira per le lunghe, fa intendere che sul punto che ci interessa non intende arrivare alla discussione.

I cittadini possono intervenire solo a inizio seduta, non a consiglio in corso. Non è piacevole rimanere seduti in fondo senza niente da fare. Ogni tanto qualcuno dai banchi della maggioranza veniva a salutarci, o solo a controllare che non ci fossimo addormentati.

Nonostante i tentativi di tirare per le lunghe, alla fine la minoranza soccombe e deve accettare di discutere sulla mozione presentata dalla maggioranza. Ma prima di votare la mozione, c'è ancora da affrontare il dibattito: tirare nuovamente per le lunghe o tentare un assalto alla baionetta?

Le opinioni le rispetto, anche quelle diverse, ma mentre che parlavano di noi sentivo inesattezze una dopo l'altra: c'era chi parlava di scontri tra bande e con lo stesso cognome mischiava vittime e colpevoli.

Come se io mi chiamassi Provenzano e dovessi per forza essere affiliato ad un clan o condividerne le colpe.

E poi c'era una che era fissata che nei campi rom ci fosse l'aria condizionata.

Neanch'io ho mai saputo di un campo con l'aria condizionata. Qualche tempo fa nel centro di via Lombroso i rom si lamentarono che nei container d'estate si sarebbe morti di caldo, e il Giornale titolò che volevano l'aria condizionata. Da lì la voce è circolata ed è stata stravolta sino a ieri sera.

Ma io ricordo che quei consiglieri sono stai qui. Hanno visto in che condizioni viviamo. Non possono far finta di non sapere e inventarsi queste cose.

Credo che allora l'abbiano fatto apposta.

Perché mentre li stavo ad ascoltare, alle cose inventate si aggiungevano, qualcuno sottovoce e altri molto sfacciatamente, sempre più provocazioni. Tanto noi dovevamo ascoltare in silenzio.

Ad esempio, c'era uno spilungone che continuava a ripetere che chi abita nel vostro campo (tutti, indistintamente) vive nell'illegalità, e se vuole può uscirne. Ma io non capisco come si possa essere nell'illegalità, solo perché si abita in un campo comunale, assegnato dallo stesso comune. Bisogna vivere in un campo abusivo? Comunque, non ho problema a farvi leggere cosa scrive chi la pensa in quella maniera.

Sembra che per essere illegale basti essere rom. Qualcuno provava a rispondere con un semplice ragionamento: anche noi siamo persone, individui, non una cosa o una categoria politica.

Ci sono stati interventi (anche nella minoranza) che erano più ragionevoli, e man mano crescevano i toni, il presidente del consiglio (non lo invidio) provava a sanzionare gli interventi e riportare un tono civile.

Finché non ha convocato i capigruppo, forse per calmare il dibattito, ma a questo punto i provocatori hanno alzato ancora di più la voce.

Avevano capito che stavano perdendo la partita e non sapevano più cosa fare. Così hanno provato a buttarla in caciara, sperando di fare la figura delle povere vittime. Ma a quel punto hai perso la pazienza.

Non ce l'ho fatta più. Ognuno può pensarla come crede, ma il rispetto è dovuto a tutti. Così ho risposto a voce alta che io ero più italiano di loro.

Ma è stato quello che hanno detto, o per tutto quello che avevi ascoltato prima?

Non ho neanche capito cosa avessero detto in quel momento. So che ad un certo punto anche gli altri consiglieri dicevano che era troppo, che si stava esagerando e che frasi simili non dovevano essere accettate. Ecco, è stata la goccia che ha fatto traboccare il bicchiere.

A quel punto, ti abbiamo gentilmente accompagnato fuori (A.B. è la persona più pacifica del mondo, ma se perde la pazienza sono 140 kg. scatenati. Chi lo ferma? ndr.)

Avete fatto bene. Anche se sono convinto che avevo ragione, poi mi sono fermato fuori ad aspettare. C'era un consigliere che continuava a ripetere a me e gli altri di rientrare, ma non volevamo cadere nelle provocazioni.

Devo dirti, non mi è spiaciuto sentirti rispondere a quel modo. Ma ormai mancava pochissimo ad approvare la mozione, e il rischio era di rovinare tutto all'ultimo momento. Era quello che volevano.

Insomma, alla fine la mozione è passata.

Il Consiglio di Zona ha fatto tutto il possibile, ma non ha potere in merito, può solo fare pressione in Comune, che in questi mesi è stato il vero collo di bottiglia della vostra vicenda.

Allora siamo a posto! Vero...???

Come si dice "Stai sereno".

Va bene. Domenica passi ancora a trovarci, così posso salutarti nello stesso modo?


Milano 1° aprile 2014

Al Presidente e ai Consiglieri del Consiglio di Zona 2 di Milano

Non è la prima volta che interveniamo in questa sede sulla questione di via Idro e sappiamo che potrebbe non essere l'ultima. Siamo del tutto consci che i problemi complessi non si risolvono con i proclami militareschi alla De Corato, con i continui trasferimenti di persone da un capo all'altro della città e nemmeno con gli atti amministrativi, se questi non sono sostenuti da un progetto politico e da risorse economiche e umane. E sappiamo che ci vuole del tempo.

Ma non possiamo fare a meno di segnalare, appunto, che il tempo sta passando e le misure prese finora sono lontane dall'essere adeguate. Aspettiamo che il Piano rom sinti e caminanti decolli e ci auguriamo che produca effetti positivi, sia per le comunità rom, sinti e caminanti, sia per quelle che sono maggiormente investite dalle problematiche connesse, per questioni diverse tra le quali, innanzitutto, la prossimità.

Stasera interveniamo proprio per sollecitare questo Consiglio ad affrontare, con le misure che gli sono proprie, con maggiore determinazione la situazione che si va creando anche a causa della crisi economica e nello specifico quella di via Idro, di cui stiamo segnalando da tempo i problemi. E ci permettiamo di sollecitarlo ad approvare senza esitazioni la delibera all'ordine del giorno, che riteniamo coerente con gli obiettivi che questo Consiglio ha finora perseguito.

Non avremmo altro da aggiungere se nei giorni scorsi non fosse stata qui approvata una mozione che non investe direttamente la questione in oggetto, ma la evoca, secondo il nostro parere, con ambiguità. Ci riferiamo a quella presentata dalla consigliera Sardone, che ha ottenuto un consenso molto ampio. Noi comprendiamo il disagio e i timori dei cittadini di fronte a situazioni di degrado e di devianza e comprendiamo anche le preoccupazioni del Consiglio di zona, che a quei cittadini deve cercare di rendere conto. Non è pertanto nostra intenzione sindacare la decisione di installare una barriera antiroulotte in via Trasimeno. Ma non è un caso che su questa decisione si siano gettate con un interesse sorprendente, e sospetto, la stampa e la televisione, forse opportunamente messe al corrente della vicenda. Raramente una barriera antiroulotte ha avuto tanto risalto mediatico.

D'altronde, si va verso le elezioni e non c'è da stupirsi se forze politiche travolte da ripetuti scandali e a corto di argomenti si apprestano nuovamente a giocarsi il jolly degli "zingari", rivolgendosi non alle teste ma alle pance dei cittadini. Sappiamo bene che c'è sempre chi è disposto, pur di guadagnare qualche voto, a usare queste furbizie, senza badare ai danni che producono nel corpo vivo delle comunità, nella loro cultura. E non ci meraviglia se a farlo con più sistematicità e spregiudicatezza sono quelli che pretendono di essere i migliori italiani e i migliori cristiani. Sono vent'anni che governano, qui e altrove, e abbiamo imparato a conoscerli bene: sappiamo che è la povertà a disturbarli, non la corruzione, né, è ormai risaputo, la mafia.

E non ci meraviglia nemmeno che certa informazione, in questo caso quella incarnata dal giornalista Capuozzo, sia sempre alla ricerca di "sangue" (lo diciamo usando le virgolette), e scelga di accompagnare un'intervista a due consiglieri di una zona di Milano con immagini riprese non importa dove purché allarmanti. In Zona 2 ci saranno anche tantissime situazioni di degrado, come sostiene la consigliera Sardone, ma non è ancora la periferia di una megalopoli del sud del mondo, nonostante sia molto colorata: e se è un male o un bene ce lo diranno la storia e la demografia.

Amici di via Idro


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