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Protesta dei sinti per avere regolare licenza per la raccolta del ferro
Di Fabrizio (del 19/07/2012 @ 09:05:28, in lavoro, visitato 1349 volte)

E' stata una protesta itinerante quella approdata questa mattina ad Asti e che ha coinvolto i sinti piemontesi specializzati nella raccolta porta a porta di materiale ferroso. Dopo Cuneo e Torino la manifestazione ha toccato anche la nostra città, partendo con un corteo di camion da corso Alessandria, per poi arrivare in piazza Alfieri e piazza San Secondo dove una delegazione di smaltitori di ferro ha incontrato l'Amministrazione. Scopo del corte avere la licenza per lo snaltimento del ferro, senza incappare, come succede ora, in salate sanzioni e sequestro dei mezzi. "Noi chiediamo di venire messi in regola - spiegano i manifestanti - anche dietro il pagamento forfettario della licenza. In questo momento, secondo le leggi in vigore, non possiamo lavorare senza incappare in multe che arrivano fino ai 3.000 euro". I sinti chiedono quindi di avere a disposizione un regolare permesso per raccogliere porta a porta ferro e altro materiale da smaltire in giornata dagli appositi rottamatori. "Il nostro è un impiego che si tramanda da generazioni - continuano - ed è un lavoro che se regolarizzato potrebbe rappresentare il futuro dei nostri figli". Questo tipo di lavoro non prevede inoltre un accumulo del materiale raccolto, particolare che richiederebbe permesse speciali e camion appositi. I raccoglitori infatti recuperano il ferro da cantine o garage e nella stessa giornata lo smaltiscono negli appositi impianti di stoccaggio. Michele Piramide, rappresentante dei sinti, assieme ad alcuni colleghi, è stato ricevuto da una delegazione dell'Amministrazione a cui ha preso parte anche l'assessore all'Ambiente Alberto Pasta. "E' stato un incontro proficuo - spiega il rappresentante -. Gli assessori ci hanno assicurato che prenderanno contatti con altri sindaci piemontesi per capire come agire. Proprio domani a Torino si svolgerà una riunione tecnica".

"Si tratterà di un colloquio strettamente tecnico - ha commentato l'avvocato Gabriella Turco, che tutela gli interessi dei sinti -. Per risolvere questo complicato problema è necessario un intervento a livello regionale".

"Noi non abbiamo appalti - sottolinea la delegazione - e non facciamo depositi, ma dal 1° settembre entrerà in vigore una normativa che non permetterà più ai rottamatori di prendere il nostro ferro e questo rappresenta un problema per entrambe le categorie".