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Milano: Consiglio di Zona 2
Di Fabrizio (del 08/06/2012 @ 09:39:04, in Italia, visitato 1599 volte)

Mozione approvata dalla Commissione Coesione Sociale, Inclusione e Sicurezza e presentata in Consiglio di Zona martedì 5 giugno 2012:

L'emendamento  proposto dal consigliere del M5S prevedeva che il futuro comitato di gestione comprendesse anche una rappresentanza dei residenti. Emendamento respinto dal presidente della commissione coesione sociale, che ha rimandato la risposta al comune, ed accolto invece da SEL. La votazione su questo emendamento ha visto: 12 favorevoli, 16 contrari, 3 astenuti.

La delibera è poi stata votata: favorevoli 24, contrari 6, astenuti 1

Segue il testo:

Il Consiglio di Zona 2

Preso atto della perdurante situazione di degrado in cui versa il Campo Rom di Via Idro e della necessità di una riqualificazione sia sul versante sociale che urbanistico;
Vista la mozione presentata il 27 aprile 2010, approvata dal Consiglio di Zona 2 nella riunione del 27 luglio 2010, in cui, tra le richieste, veniva evidenziata la necessità di una urgente riqualificazione del campo (vedi QUI, ndr.);
Visto quanto previsto dal Programma presentato per le ultime Elezioni Amministrative dai partiti della attuale maggioranza in cui si ribadiva la necessità di riqualificare il campo e di opporsi alla realizzazione di un campo di transito;
Visto il progetto di "villaggio solidale" presentato recentemente da un gruppo di Associazioni e firmato anche da diversi residenti del campo (vedi QUI, ndr.);
Considerate le ripetute richieste avanzate da alcune Associazioni di Cittadini della zona 2, che seguono da tempo le vicende del campo, di provvedere con interventi di riqualificazione alla sistemazione definitiva del campo e alla assunzione di provvedimenti sanzionatori nei confronti di quanti all'interno del campo sono responsabili di gravi gesti di illegalità;

Chiede

  • che il servizio di presidio sociale all'interno del campo, sia affidato in concessione per una durata almeno biennale, in modo da poter assicurare un lavoro continuativo ed efficace di supporto alle famiglie presenti, con particolare riguardo agli aspetti educativi, sanitari e sociali;
  • che i bambini e i ragazzi siano inseriti e seguiti nei loro percorsi educativi e di scolarizzazione;
  • di prevedere che il pulmino scuola-bus possa prelevare e riaccompagnare i bambini all'ingresso del campo;
  • di favorire la formazione professionale degli adulti e il loro accompagnamento nell'inserimento lavorativo:
  • di rivitalizzare l'attività della Cooperativa "Laci Buti" attraverso l'affidamento diretto nelle forme e nei limiti previsti dalle vigente normativa, di talune attività legate alla manutenzione e cura del Verde pubblico e/o dell'igiene urbana, (pulizia aree verdi, vuotatura cestini, ecc.) e/o di facchinaggio (sgomberi locali, cantine, solai, ecc.);
  • che siano ultimati i lavori di ripristino dell'impianto di distribuzione dell'energia elettrica interno al campo, dopo che A2A ha ripristinato e rimesso in sicurezza la fornitura dalla rete, installando il quadro elettrico generale (gestito dall'Amministrazione Comunale), derivando secondo le norme i singoli allacciamenti verso ogni abitazione e prevedendo la stipula di un contratto a forfait per ogni famiglia;
  • di garantire il funzionamento della rete fognaria presente all'interno del campo;
  • di ripristinare gli impianti di sicurezza (idranti e estintori);
  • la ristrutturazione dei servizi igienici comuni anche mediante la fornitura dei materiali necessari direttamente ai residenti cui rimarrebbe l'onere della corretta posa in opera (anche tramite la Cooperativa Laci Buti);
  • l'apertura dello spazio polivalente, attualmente privo di energia elettrica e riscaldamento, affinché possa essere utilizzato - sotto la responsabilità del soggetto affidatario della gestione del campo - per le attività sia legate alla gestione sia per quelle di tipo sociale quali, ad esempio, corsi per bambini ed adulti, momenti ricreativi e culturali anche aperti al quartiere;
  • qualora non fosse possibile riattivare la serra, la stessa andrebbe demolita con ripristino dell'area a verde, anche attraverso l'affidamento dei lavori direttamente alla cooperativa Laci Buti
  • l'accompagnamento verso le soluzioni abitative delle famiglie Rom che si erano rese e che si renderanno disponibili;
  • di ridisegnare le piazzole esistenti ricalibrandole per gli abitanti che rimarranno nell'area;
  • che le piazzuole libere non divengano spazi incontrollati oggetto di abbandono di rifiuti; a tal fine si auspica la definizione di un piano sistematico di sgombero dei materiali (soprattutto inerti) presenti sia all'interno del campo sia nei terreni limitrofi di proprietà pubblica (comunale e/o demaniale), anche attraverso l'affidamento dei lavori alla cooperativa Laci Buti;
  • che nel campo sia garantita la legalità, attraverso anche una verifica periodica della presenza di soggetti non aventi titolo a risiedere nel campo e/o nelle immediate vicinanze (in particolare presso la cascina adiacente al campo in totale stato di abbandono e di degrado);
  • che siano ripristinate le telecamere finalizzate ad un controllo delle parti comuni (spazio polifunzionale, cabina elettrica, strada interna ed ingresso al campo);
  • che sia verificata la fattibilità della posa in opera di efficaci sbarramenti posti l'uno sulla Via Idro subito dopo l'ingresso del campo, l'altro tramite un cancello all'ingresso del campo al fine di garantire ai residenti il controllo degli accessi ed evitare l'intrusione di mezzi e soggetti non autorizzati.

    Credo sia giusto dare voce anche a quei 6 consiglieri di opposizione che hanno votato contro. Questo è stato pubblicato il successivo 6 giugno sul blog del capogruppo della Lega Nord in Consiglio di Zona. Io non rispondo, giudicate da voi. Naturalmente, ho tenuto da parte il testo di quanto da lui (e dai suoi colleghi) REALMENTE affermato durante la seduta del 5 giugno. Fossi della sua stessa pasta, ci sarebbero gli estremi per una denuncia.
    Aggiornamento del 7 giugno: c'è un limite anche ai "io non rispondo". Gli stessi concetti espressi sul suo blog, vengono ripetuti dal capogruppo della Lega Nord in Consiglio di Zona in questo contributo su affaritaliani.it. Contento della possibilità di un confronto, posto un commento attorno alle 17.00.  Alle 20.00 in coda all'articolo ci sono 4 commenti. Stranamente il mio è sparito. : - o In seguito vedo che il mio commento, assieme ad altri, continuerà a tornare e sparire. Probabilmente, mr. capogruppo non c'entra, ma permettete che lo riscriva qui:

Forse al consigliere mancano alcuni particolari. Li aggiungo per completezza di ricostruzione:
Iniziando dal titolo: in via Idro 62, campo rom comunale, vivono cittadini italiani da generazioni, l'unica differenza è che sono Rom. Fanno parte dei Rom Harvati, originari dell'Istria e Dalmazia, quindi presenti sul territorio italiano dal 1918. I primi arrivi a Milano di questo gruppo risalgono alla fine degli anni '40, l'arrivo + consistente in città è degli anni '60.
Ma ecco alcuni dati:
- i servizi igienici erano perfettamente funzionanti sino al 2005. Vennero allora ristrutturati dal comune (dove credo che il partito di Piscina fosse in maggioranza), ma il lavoro non venne terminato, perché la ditta che aveva ottenuto il sub-sub-appalto era fallita;
- visto i risultati precedenti nell'assegnazione dei lavori, si chiede di valutare se impiegare nei vari lavori la cooperativa e le professionalità già presenti nel campo. Non solo muratori, elettricisti, artigiani, ma anche una cooperativa di operatori del verde, formata dai Rom che operano in un'area ai margini del neocostituendo parco della Media Valle del Lambro. La cooperativa avrebbe quindi possibilità di lavoro, ha esperienza comprovata anche dalle amministrazioni precedenti, ma se sino a 10-15 anni fa vi lavoravano una ventina di Rom, ora mancano le commesse;
- riguardo il ripristino della corrente elettrica, a seguito di un dialogo aperto da settembre con gli assessori e gli uffici competenti, si era concordato a dicembre (presenti assessori, direttore di settore, rom e associazioni di zona) un contratto di fornitura elettrica a forfait. Benché annunciato, il ripristino non è mai avvenuto. Lo si ricorda alle autorità competenti, anche perché diventa difficile chiedere loro il rispetto delle regole, se è l'amministrazione a non rispettare i patti;
- scuola: l'impegno per la scolarizzazione in via Idro nasce alla metà degli anni '80. I risultati si concretizzano in una frequenza scolastica dell'obbligo oltre al 90%, c'è anche chi ha frequentato le superiori. Ma, stranamente, in via Idro dove circolano quotidianamente ogni tipo di automezzo, il pullmino scolastico non può entrare, e non si capisce perché. Ogni giorno, con ogni condizione atmosferica, i bambini da 6 anni in su fanno a piedi gli 800 m. della via, avanti e indietro. Se poi non c'è neanche la corrente elettrica, i bambini si ammalano (le malattie non sono razziste) e ovviamente frequenza e rendimento caleranno.
Il capogruppo nel corso della seduta del CdZ in cui è stata votata la delibera, affermava anche che "questi son personaggi che per cultura non vogliono regolarizzarsi e integrarsi" (anche se qua non lo scrive). Il problema che viene affrontato dalla delibera è che questa integrazione è già iniziata anni fa, mentre gli ultimi periodi hanno visto una volontà POLITICA di interrompere ogni possibilità di farlo.
Ecco, ci ricorda il capogruppo, c'è stata una sparatoria, che ha coinvolto degli abitanti di via Idro. Una banda? Mi sembra un'affermazione avventata, ma la questione che pongo è differente: se lo stesso fattaccio fosse successo coinvolgendo qualsiasi non-rom, immagino che il capogruppo avrebbe chiesto di mettere al gabbio i colpevoli e magari buttare la chiave. Anche se il colpevole fosse nato in Lombardia (certificati di nascita in via Idro: sono di Milano, Seriate, Carate Brianza ecc.). Ma penso che neanche il capogruppo in un caso simile avrebbe pensato di incolpare della sparatoria tutto il resto degli abitanti.


Comunque, e poi smetto, io questo capogruppo della Lega Nord mica lo capisco: a dicembre (sempre in Consiglio di Zona) diceva che Pisapia regalava le case ai Rom, quando in realtà la nuova giunta milanese si era limitata ad onorare gli impegni assunti dal ministro Maroni e dalla giunta precedente (ma dov'era allora il suo partito?). Se gli si ricorda che i Rom per quelle cascine hanno aperto un mutuo con i propri soldi, se ne dimentica o non lo registra proprio. Non vuole neanche che vengano fatti interventi manutentivi dove gli stessi Rom (che avrebbero già potuto andarsene) sono obbligati a restare.

Qualcuno ha idea di che proposte abbia? (e se ne abbia?)