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Macedonia
Di Fabrizio (del 25/08/2011 @ 09:55:32, in Regole, visitato 1606 volte)

Da Roma_ex_Yugoslavia

La Macedonia non ha alcuna base giuridica per vietare ai Rom di viaggiare

9 agosto 2011, by Karin Waringo - Quasi 800 persone, soprattutto Rom, sono state rimandate a casa dalle autorità di frontiera macedoni

Sembra un brutto scherzo. Cinque componenti di una famiglia macedone sono in viaggio dalla loro città natale verso Belgrado, per partecipare al matrimonio di un parente stretto. La macchina è carica di abiti tradizionali da sposa e regali per la giovane coppia. Eppure, all'attraversamento del confine a Tabanovce, una guardia di frontiera macedone ritira i loro passaporti, dicendo che sono diretti a Surcin, l'aeroporto di Belgrado, per imbarcarsi su di un aereo diretto verso l'Unione Europea.

La guardia li accusa di essere falsi richiedenti d'asilo, di quelli che stanno mettendo la Macedonia nei guai con la UE. La famiglia nega. Dopo tutto, hanno lasciato dietro a loro due bambini a scuola, così certo che torneranno in Macedonia dopo il matrimonio. Ma le loro proteste non hanno sortito risultato, se non i francobolli apposti dalla guardia di frontiera sui loro passaporti, ad indicare il divieto a viaggiare. La famiglia è stata rispedita a casa.

Casi come questo - che è stato riportato dal network di OnG ARKA - sono diventati frequenti da quando ai cittadini macedoni sono stati concessi visti per viaggi di breve durata verso la UE. Un mese fa, la rivista internet Balkan Insight ha citato il portavoce della polizia macedone, Ivo Kotevski, che affermava che 80 persone erano state respinte alla frontiera.

Gordana Jankulovska, ministro dell'interno, è stata persino più specifica. In un incontro al Forum di Salisburgo, dove si riuniscono i ministri di otto paesi dell'Europa centrale ed orientale, ha annunciato che a 764 persone è stato impedito di lasciare la Macedonia tra il 29 aprile ed il 27 giugno. Ha affermato che lo scopo di questa "energica misura" era di prevenire l'abuso del regime senza visti - nel 2010, 7.550 macedoni fecero richiesta di asilo nella UE.

Il problema è che le autorità macedoni non hanno alcun fondamento legale per emettere un divieto a viaggiare. Rispondendo ad una nostra richiesta, ci è stato detto che la misura si basa sull'art. 15 della legge sulla sorveglianza di frontiera, che prende a prestito elementi del cosiddetto codice delle frontiere di Schengen. Ma mentre il secondo definisci i criteri secondo cui ai cittadini di paesi terzi può essere rifiutato l'ingresso nell'area Schengen, la Macedonia ha effettivamente iniziato ad impedire ai suoi cittadini di lasciare il proprio paese, cioè tutt'altra cosa.

Ciò che è ancora più preoccupante in queste misure è il fatto che, come nel caso sopra riportato, sembrano riguardare principalmente i Rom. I Rom macedoni sono spesso di pelle scura, per le guardie di frontiera è facile identificarli ed isolarli. Al tempo della nostra indagine, uno dei pochi incaricati consolari che aveva accettato di rispondere alle nostre domande senza far finta di non sapere, ci raccontò di un caso, un esempio di manifesto abuso nel regime della liberalizzazione dei visti per la UE - che diversi Rom viaggiassero in bus alla volta di un matrimonio, ma si suppone che furono in grado di informare la guardia di frontiera sull'esatta destinazione. Pudicamente riferì anche in qualche modo di "problemi che abbiamo in alcune zone del paese" e sul fatto che la Macedonia non fosse capace di fare di più per combattere la povertà.

Di conseguenza, per i Rom poter viaggiare è diventato una specie di lotteria. Molti di quanti vengono fermati al confine, ci riproveranno. E' per questo che le autorità macedoni hanno iniziato a bollare i loro passaporti. Ma non ci sono basi giuridiche per questo divieto, che in realtà viola le leggi internazionali sui diritti umani. E' per questo che la mia organizzazione, assieme ad altre, ha scritto al governo macedone per esortarlo ad abbandonare questa pratica. Governo che da parte sua non ha ancora sviluppato completamente la propria strategia.

Il mese scorso Antonio Milošoski, ex ministro della giustizia, ha presentato una proposta di riforma del codice penale, che renderebbe l'abuso del regime di esenzione dei visti un reato penale. Mentre l'attuale proposta è rivolta alle imprese di viaggio, che possono essere sanzionate anche in assenza di prove sul loro coinvolgimento in presunti abusi, un'altra proposta intende sanzionare quanti hanno fatto domanda d'asilo "sulla base di false ragioni", secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa macedone INA che cita fonti vicino al governo. Queste sanzioni potrebbero includere la confisca temporanea dei passaporti.

Come ha spiegato l'ex ministro della giustizia in un incontro con Cecilia Malmström, commissario UE agli affari interni, il governo macedone "si aspetta che queste misure possano sradicare questi fenomeni non voluti e spiacevoli". Questo è, alla fine, l'elemento più preoccupante dell'intera storia: il fatto che queste violazioni dei diritti umani fondamentali accadano sotto gli auspici e probabilmente il coinvolgimento della UE. Che a sua volta ha già inviato propri rappresentanti nella regione.

Martellano nella testa dei governi: "Le migrazioni di Rom potrebbero condizionare il processo di allargamento", come citato dai media serbi a proposito di Pierre Mirel, direttore della commissione per i Balcani Occidentali. O, nel caso di due settimane fa, di Robert Liddell, capo della sezione politica della delegazione UE a Skopje: "Se nel clima attuale le prossime adesioni  saranno associate alle questioni migratorie,  allora aumenteremo il rischio di rifiuto."

Consapevole delle implicazioni, il governo macedone, al pari di quello serbo, sta già negoziando con la commissione sulle misure da prendere senza interferire con gli standard sui diritti umani. Sarebbe bene se questi negoziati fossero aperti e se fossero condotti per una reale salvaguardia e non per protezioni fasulle.

Dr Karin Waringo è presidente di Chachipe, un gruppo di pressione e consulenza per il rispetto dei diritti dei Rom


NDR - Ho chiesto un parere a Francesco, nostro redattore: ha sposato una ragazza macedone e conosce da tempo i meandri kafkiani della burocrazia e della politica macedone. Questo il suo parere:

"Questa storia la conosco dai media macedoni, fondamentalmente dipende dal fatto che alcuni stati europei hanno minacciato alla Macedonia il ritiro del regime no visa, perché molti rom ne hanno approfittato per espatriare. Ecco perché adesso la Macedonia blocca l'espatrio in assenza di requisiti molto rigidi per la popolazione rom. La mia opinione è che è un ricatto folle, si parla di poche migliaia di persone (considerate che in tutto i macedoni saranno circa due milioni) che vengono usate come strumento di pressione per politiche razziste."