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Aggiornamento sgombero Casoria
Di Marco Nieli (del 24/11/2005 @ 09:21:31, in Italia, visitato 1715 volte)
Cari compagni e amici,
desidero darvi un aggiornamento della situazione rumeni di Casoria, a circa 20 giorni dallo pseudo-sgombero.
Sebbene non se ne parli più sui media e le istituzioni ci abbiano del tutto abbandonato, la situazione mi pare ancora drammatica.
Abbiamo circa 60 persone a Scampia (tra baracca degli slavi, chiesa dei Gesuiti e chiesa degli evangelici); circa 30 a Torre del Greco in uno stabile fatiscente, minacciate dalla polizia e altre 11 a Bari che chiedono di tornare. Parecchi sono in giro per l'Italia, senza sapere dove andare e cosa fare, aspettando ancora una risposta dalle istituzioni.
Con il freddo incipiente e la pioggia, la situazione si fa sempre più critica. Già una bambina, Rebecca, è stata ricoverata da noi per disidratazione al Cardarelli (in seguito è emersa una immunodeficienza congenita, su cui il freddo o le infezioni avrebbero potuto essere fatali); un altro bimbo disabile e debole di cuore, Emanuel, che aveva quasi avuto un collasso a Gianturco per la paura, sta rifacendo le analisi al Policlinico, in preda a crisi di pianto e ansia; infine, diversi neonati in strada soffrono di bronchite cronica, che potrebbe degenerare.
Vorrei allertare gli avvocati Valle e Simona dello studio Coccia, perché, nel caso malaugurato di una sciagura si prendessero i provvedimenti legali del caso: si tratterebbe di omicidio colposo per i responsabili di quest'azione così idiota e dalle cosneguenza così drammatiche.
Nel frattempo, vorrei ancora una volta sollecitare le istituzioni a non ignorare oltre questo dramma silenzioso che si compie sotto i nostri occhi e a predisporre un'accoglienza d'emergenza per questa gente, indifesa e smarrita sul nostro territorio, che almeno in quello schifo di baracche aveva un punto di riferimento in un ambiente così differente e potenzialmente ostile a loro.
Vorrei inoltre invitare i giornalisti a non dimenticare le dramnmatiche conseguenze di quello che Zanotelli ha definito uno sgombero degno di un regime dittatoriale del sud del mondo.
A tutti gli altri amici, operatori sociali e compagni vorrei dire di non abbassare la guardia e se possibile di farsi venire idee su possibili soluzioni di accoglienza temporanea, in vista di prospettive più solide che ancora non si intravvedono però all'orizzonte.
Ma la Chiesa che aspetta ad aprire le porte, visto che non lo fa il Comune di Napoli o la Provincia?
Prego tutti di farsi sentire sull'argomento e fare proposte concrete,
ciao e buon lavoro a tutti,

Marco Nieli,
vicepresid. Opera Nomadi di Napoli