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La storia infinita
Di Fabrizio (del 11/01/2011 @ 09:45:40, in casa, visitato 1441 volte)

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Bresciaoggi.it E adesso Brixia Sviluppo deve rimborsare i sinti

Il terreno di Guidizzolo

Brixia Sviluppo dovrà forse restituire i 2.200 euro di caparra che erano stati dati dalle famiglie sinti di via Orzinuovi per l'area di Guidizzolo nel Mantovano.

La vicenda è nota e ha messo a rumore la politica bresciana: a fine 2009 Brixia Sviluppo, società controllata dal Comune al 100 per cento, acquista per 150mila euro un'area edificabile di 500 metri quadrati a Guidizzolo. Obiettivo dell'operazione è rivendere l'area a un prezzo vantaggioso ad alcune famiglie sinti del campo di via Orzinuovi che, in questo modo, lascerebbero il capoluogo e si trasferirebbero a Guidizzolo. Nei piani del Comune di Brescia questa dovrebbe essere solo la prima di una serie di permute con acquisto e successiva rivendita di terreni che dovrebbe portare alla chiusura del campo di via Orzinuovi.

L'OPERAZIONE Guidizzolo, in realtà, si arena ben presto, a causa della protesta degli abitanti e dell'Amministrazione (di centrodestra) del Comune del Mantovano, i quali, di avere come vicini di casa i sinti bresciani, non ne vogliono proprio sapere. Erigono muri, arano i terreni, deliberano atti amministrativi per impedire che nell'area (edificabile) possano esserci case mobili. La mobilitazione nel comune virgiliano occupa le cronache a cavallo tra gennaio e febbraio scorsi.
Risultato: la palla torna a Brescia, con però un nodo in più. Brixia Sviluppo ha già venduto l'area alla famiglia Quirini. L'accordo prevede il pagamento di 300 rate mensili per 25 anni da 512 euro ognuna (in tutto fanno 153.720 euro, 128.100 + Iva, esattamente il costo dell'area), una caparra iniziale di 2.200 euro, la clausola che senza il pagamento di tre rate l'area torni di proprietà della società controllata del Comune di Brescia.

COSÌ ACCADE puntualmente: i sinti, quando vedono quanto accade a Guidizzolo (con tanto di atto amministrativo che vieta l'accesso delle case mobili) si chiedono perché mai dovrebbero acquisire quell'area e infatti non pagano.

L'area torna dunque nella piena disponibilità di Brixia Sviluppo, ma resta il nodo della caparra. È dei Quirini, ma i soldi li ha in cassa Brixia Sviluppo che ora, per provare a vendere l'area ad altri privati (presumibilmente non sinti), ha bisogno di una liberatoria. Firmata da chi? Dai Quirini ovviamente, i quali però - lo hanno fatto sapere nei giorni scorsi - daranno la liberatoria solo se avranno indietro i soldi della caparra. Non si sa se con gli interessi o meno.

Nel frattempo, tramontato il piano acquisto/rivendita di terreni, l'opzione di riserva ideata dal Comune è stata la sottoscrizione del «Patto di cittadinanza» con i sinti di via Orzinuovi. L'accordo, sottoscritto un paio di mesi fa, prevede la bonifica dell'area (costo in carico all'Amministrazione: circa 150 mila euro) e il pagamento da parte di ogni famiglia che vive nel campo di una cifra forfettaria di 150 euro mensili per i consumi elettrici.

I LAVORI DI BONIFICA sono iniziati da un mesetto e dovrebbero concludersi entro poche settimane. Le famiglie che vivono nel campo sono venti (formate da 70 adulti e 35 bambini). Di queste, cinque famiglie dovranno andare via entro febbraio. Due o tre famiglie, che hanno disabili o anziani ultra 75enni, andranno in case popolari, altre due o tre si trasferiranno nel campo di via Borgosatollo.
Il campo di via Orzinuovi, sull'area che rientra fra gli snodi stradali della Piccola Velocità, dovrebbe essere lasciato libero entro un anno. Le 15 famiglie sinti del campo dovrebbero finire nel campo di via Borgosatollo, per il quale è prevista una futura bonifica. E i rom di via Borgosatollo? Alcuni si sono già trasferiti in case popolari del Comune, altri dovrebbero andarci in futuro.

TH. BEN.