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FIRENZE: Tra i rom nella favela di Quaracchi: "Qui rischio colera" (con precisazione)
Di Fabrizio (del 10/07/2010 @ 09:12:51, in Italia, visitato 2318 volte)

Si avvicina lo sgombero per i rom accampati a Quaracchi. Dopo il sopralluogo della ASL che ha definito invivibile la situazione, il Comune di Sesto ha già inviato in due riprese la Polizia municipale, e solo l'intervento, fra gli altri, di don Santoro, ha impedito che le persone venissero cacciate su due piedi,senza neppure raccogliere quel poco che hanno. Per il dopo sgombero, che ormai è imminente, è pronta la consueta tradizionale soluzione: lasciare che si arrangino. Purché vadano più in là. E' da gennaio che vanno più in là, questi rom qui, hanno dormito fuori nel gelo e ora bollono nelle baracche di cartone. Pazienza…
Malgrado l'esistenza di fondi europei inutilizzati, destinati specificamente all'inclusione dei rom, i comuni dicono di aver finito i soldi e quindi di essere impotenti.
Certo, per ottenere i fondi bisogna presentare dei progetti, e per fare progetti occorre una volontà politica che, evidentemente, non c'è.
Così come ci appare tristemente latitante la chiesa… il nostro pensiero corre alle decine di strutture religiose – istituti, conventi, canoniche – abbandonate o semivuote, oltre che esenti dall'ICI, che invece di accogliere lo straniero restano sbarrate e inespugnabili.
Malgrado i tanti discorsi sulla vita sacra, sull'infanzia da proteggere, sui diritti umani… Questi sono zingari, mica umani.

di Antonio Passanese, dal Corriere Fiorentino
Un cancello arrugginito divide il mondo reale da quello irreale. A Quaracchi, a due passi dalle industrie della Piana c'è una vera e propria favela. Ci vivono un centinaio di rom tra grossi ratti, zecche, pulci, tonnellate di immondizia, escrementi. Hanno occupato due capannoni completamente rivestiti di amianto. Le strutture cadono a pezzi ma "gli zingari che sono qui non sanno dove andare" denuncia Arianna Contini di Opera Nomadi.
C'è un rischio epidemia, hanno segnalato gli ispettori del dipartimento di prevenzione della Asi 10. Dopo il sopralluogo del 29 giugno scorso i medici hanno riscontrato "che le condizioni complessive dell'area in oggetto sono attualmente incompatibili, dal punto di vista igienico sanitario, con la permanenza di persone". Nella favela di Quaracchi non è difficile prendere la tubercolosi "e tra un po', se qualcuno non interviene, potrebbe scoppiare il colera". Cartoni e lastre di compensato dividono le improbabili camere da letto. Non c'è acqua, non c'è elettricità "la situazione è gravissima — continua Arianna Contini —, in particolare per i numerosi bambini, quasi tutti malati".
Gli oltre cento rom che oggi occupano quell'area dell'Osmannoro (di proprietà di un'azienda di Verona poi affittata alla Cir, ora fallita), fino a qualche tempo fa, erano alla ex Osmatex. "E' inutile scaricarli qui e lì come dei pacchi. Bisogna risolvere il problema alla radice", continua la rappresentante di Opera Nomadi.
Nella favela di Quaracchi i rom hanno paura. Non vogliono parlare e non vogliono farsi fotografare altrimenti "ci mandano via. Però fate vedere come stiamo vivendo". I miasmi sprigionati dalla spazzatura, che da mesi non viene raccolta, prendono allo stomaco. La zona circostante è una fogna a cielo aperto e con il caldo di questi giorni l'odore acre delle urine rende impossibile la permanenza in quell'area, anche per pochi minuti.
Il sindaco Gianassi, qualche giorno fa, ha voluto rendersi conto in prima persona della precaria situazione di Quaracchi. Dice di avere le mani legate perché "non ci sono più fondi. E poi devo anche pensare agli altri 65 rom che alloggiano nel campo di via della Madonna del Piano". Qualche giorno fa il primo cittadino ha ricevuto la nota della Asl e "adesso sto cercando di capire se il rischio epidemia ed amianto sia circoscritto a quel dormitorio abusivo o se riguarda tutta l'area". Intanto nella favela di Quaracchi la spazzatura cresce. E così anche il rischio malattie.


Ma per chiudere:

9 luglio 2010 - Comunicato stampa “Infondato il pericolo di epidemia di colera negli insediamenti rom di Sesto Fiorentino”
Intendiamo smentire con fermezza i riferimenti ad un presunto pericolo di epidemia di colera nell’insediamento spontaneo rom nell’area di Quaracchi a Sesto Fiorentino (FI) diffusi nella giornata del 6 luglio dall’Agenzia Ansa, dai quotidiani La nazione (pag.18) e Corriere Fiorentino (pag.8) e da diversi siti internet. Non esistono a tutt’oggi segnalazioni di epidemia di colera sul territorio italiano e non sono state svolte analisi specifiche nell’area di riferimento, come confermato dallo stesso Dipartimento di Igiene Pubblica della Asl.10. Ciò non significa che la situazione igienico sanitaria non sia da considerarsi preoccupante dal punto di vista igienico sanitario. La scorsa settimana Medici per i Diritti Umani ha presentato e diffuso il rapporto dal titolo “L’Europa Invisibile”, contenente tutti i dati sanitari a seguito di due anni di lavoro all’interno degli insediamenti della zona. Invitiamo pertanto gli organi di informazione ad avere maggiore cautela nel diffondere notizie che posso ingenerare inutili allarmismi nell’opinione pubblica. La drammatica condizione di vita di quelle famiglie richiede uno sforzo comune per predisporre soluzioni positive, che una cattiva informazione finisce col rendere ancora più difficili e osteggiate.
Medici per i Diritti Umani
Fondazione Michelucci
Arci Toscana
Caritas Diocesana di Firenze