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Finalmente revocata l'espulsione per Jovica, Maestro fisarmonicista Rom
Di Fabrizio (del 06/03/2010 @ 18:37:31, in Italia, visitato 2038 volte)

Lunedì 8 marzo alla questura di via Montebello 26 (MILANO) alle ore 11, le autorità consegneranno al maestro Jovica Jovic , la revoca dell'espulsione dall'Italia ed il permesso di soggiorno.

Questo è un riconoscimento ad un artista che fa onore non solo al popolo Rom ed alla sua cultura, ma anche alla nazione che lo ospita.

Ringraziamo tutti gli artisti, le associazioni e le singole persone che hanno contribuito al raggiungimento di questo risultato e ci auguriamo che questa buona notizia possa contribuire al miglioramento della condizione di tante persone i cui meriti spesso non sono riconosciuti. In particolare il nostro augurio è rivolto al popolo Rom.

“ Seminateci bene e daremo i nostri frutti” - Jovica Jovic

Associazione culturale "Terra del fuoco"

L'appuntamento su Facebook

IMPORTANTE NOVITA': [...], il Maestro J. Jovic dopo aver ricevuto il permesso di soggiorno in questura verrà ricevuto dal Ministro dell'interno Maroni: alle ore 12 in Prefettura (corso Monforte 31), il ministro incontrerà J.J. e in questa occasione il maestro consegnerà in dono al ministro un arazzo creato dalla sartoria delle donne del campo nomadi di v. Sesia a Rho dove lui risiede e che è attualmente sotto sfratto.


+ bicchierata-rinfresco in terra del fuoco h.13.30 via morigi 8 milano

www.jovicajovic.blogspot.com

se fossimo ventenni, col petto pieni d'ideali...per esempio mantenuti , avremmo una sola certezza: NON SCENDERE A COMPROMESSI CON NESSUNO.

"noi non sappiamo perché il ministro degli interni abbia deciso di concedere il permesso di soggiorno a Jovica" dice terra del fuoco

Fa bene la Terra del Fuoco associazione per la diffusione delle arti manuali a ribadire di non essere un partito politico, e di essersi preso cura, insieme ai suoi amici del maestro Jovica soprattutto perché incarna pienamente l'arte del fare in tutti i suoi aspetti, insieme alla sua gente, dalla musica, alla lavorazione, del legno dei metalli , all'antica arte culinaria insieme a quella circense e oggi dell'arte del riciclo come pochi sanno fare.

Fa bene a ribadire che gli sta a cuore anche il destino che accomuna il popolo rom a quello italiano , da sempre migrante come loro , e come loro bistrattato e denigrato sin dai primi anni delle emigrazioni verso il nord europa e verso le terre d'america, dove i giornali dell'epoca testimoniano come gli americani descrivevano gli italiani, e poco si distanziassero dalle descrizioni che potrebbe fare un giornale medio italiano che ha dimenticato le proprie non lontane origini.

Terra del Fuoco fa anche molto bene a ribadire , anche il proprio stupore di quello che accadrà lunedì, il ministro degli interni Maroni, colui che ha scritto e approvato leggi che azzerano la vita intera di persone, famiglie e bimbi che vanno a scuola, additando un nemico: lo straniero, accoglierà il nostro amico, e gli darà il permesso di soggiorno.

Fa bene Terra del Fuoco anche a sottolineare di quanto, al di là del proprio personale pensiero sulle politiche del ministero degli interni, che lunedì verrà celebrato il maestro jovica, come esempio positivo della cultura rom.
Questo è un fatto.
Questo è un fatto importante, perché anche le persone a casa, nei loro tinelli, convinti delle loro certezze potranno forse per la prima volta leggere sui giornali che il ministro Maroni si è accorto , che un rom è onorevole di permesso di soggiorno, per essere vissuto secondo la propria cultura diffondendola attraverso la musica e connettendosi a sua volta con altri musicisti e contribuendo ancora a diffondere l'uso e l'apprendimento della fisarmonica attraverso i corsi da lui tenuti.

Quindi noi amici di Jovica e del popolo rom non possiamo fare altro che felicitarci, di vedere un piccolo pezzetto di una grande lunga strada, ancora da compiere, perché sia possibile invertire la rotta dei media che normalmente diffondono solo pessimi esempi degli stranieri che attraversano o che vivono in italia, abbiamo molto lavoro da fare , dobbiamo operare culturalmente, coscienti dello stato d'urgenza, ma coscienti che le battaglie urlate, oggi servono sempre meno,
Servono operatori e operazioni culturali che avvicinino le culture diverse e che facciano inesorabilmente emergere quanto di positivo vi sia nell'incontro fra le diversità.
Non serve storcere il naso per un battesimo cattolico, anziché intravederne una festa e un incontro fra diverse culture, o per un ministro che è ciò che è, serve agire, in tanti , e in modo costruttivo, dobbiamo essere gli anticorpi , come diceva Moni Ovadia al battesimo di Sanela, dobbiamo essere un virus che attraverso tutti i mezzi possibili a disposizione possa essere una rete in espansione di iniziative , del fare, nel fare cultura.


Inoltre: Revocato il decreto di espulsione di Jovica. Il campo di via Sesia non va smantellato