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Spagna
Di Fabrizio (del 30/07/2009 @ 09:46:55, in Regole, visitato 2092 volte)

Segnalazione di Demetrio Gomez

ADRA (ALMERÍA), 28 luglio

La giunta andalusa, attraverso il servizio Giochi e Spettacoli, ha decretato la chiusura provvisoria del chiringuito "Garfield" situato sulla spiaggia di levante nella località almeriense di Adra per "aver infranto la normativa vigente riguardo il diritto di ammissione", dopo che lo stabilimento è stato denunciato dall'associazione culturale gitana "El callí abderitano", la quale afferma che si negava l'ingresso a persone di etnia gitana.

Fonti della giunta andalusa hanno specificato ad Europa Press che la misura si mantiene "in forma cautelare" sin quando il locale non possa comprovare di aver sanato le deficienze della denuncia, tra le quali, secondo la segnalazione dell'associazione, il pagamento di 20 euro per le persone gitane per conseguire un'identificazione personalizzata con la firma del gerente che permetta loro di passare il recinto, quando l'entrata è gratuita.

Secondo la relazione sui fatti da parte dell'associazione, i guardiani del locale "pongono qualsiasi scusa, sia i vestiti o che sia in corso una festa privata" per impedire di passare alle persone di etnia gitana, motivo per cui si è rivolta al Consiglio comunale di Adra (PP), alla Giunta di Andalusia e alla Sottodelegazione del Governo in Almería per denunciare i fatti.

L'associazione segnala anche che è stata informata dei fatti anche l'Unità del Corpo della Polizia ascritta alla Comunità Autonoma di Andalusia che, affermano, si sono presentati lo scorso 10 luglio nel locale dove "scoprirono deficienze in materia di sicurezza", secondo la versione dell'associazione.

"El callí abderitano" aveva già formulato denunce e reclami amministrativi su questo locale prima di rilevare che il chiringuito non ammetteva il passaggio di persone di etnia gitana nel locale, da cui i suoi membri accusarono tanto il gerente che i portieri del chiringuito di reato di discriminazione.

I membri dell'associazione ricordano così che lo scorso 30 maggio si presentarono attorno all'1.00 nello stabilimento per comprovare se si verificavano i fatti in seguito segnalati. Al loro arrivo, osservarono che il locale era quasi vuota e che all'ingresso c'erano dei controllori che, secondo le loro dichiarazioni, negavano l'ingresso solamente a persone di etnia gitana, adducendo che c'era una "festa privata".

"Non era segnalata né c'era alcuna traccia di tale festa privata",  ha indicato il denunciante, il quale ha assicurato che insistendo con i guardiani perché gli spiegassero il motivo per cui non li lasciavano entrare, questi lo guardarono in modo "intimidatorio", al ché sollecitò il foglio dei reclami dello stabilimento, che pure furono negati, da cui la denuncia.

Con la presenza della polizia sul luogo dei fatti, l'associazione ha interposto nuovi reclami amministrativi, un reclamo penale ed ha ottenuto di denunciare anche la presenza di un minore di 15 anni dentro il locale. "E' inaudito che se neghi l'ingresso ad una persona di etnia gitana di 40 anni e si permetta di accedere ad un minore di 15 anni", ha detto uno dei portavoce nelle dichiarazioni a Europa Press.