Da
Mundo_Gitano
Le organizzazioni gitane che durante gli ultimi giorni si sono preoccupate di 
conoscere la situazione dei gitani attorno a
Castellar, che si son visti obbligati ad abbandonare le loro case davanti al 
timore di essere aggrediti violentemente dagli altri vicini non gitani della 
località, vogliono manifestare quanto segue:
Primo. Dobbiamo fare un appello a tutti, gitani, "gadches" (non 
gitani), autorità, giornalisti e cittadini in generale per analizzare i fatti 
con sufficiente obiettività al fine di evitare che la situazione si radicalizzi 
rendendo sempre più difficile il ritorno alla normalità democratica. Normalità 
che deve manifestarsi nel mutuo rispetto, che sempre c'è stato nell'immensa 
memoria dei popoli d'Andalusia dove vivono i gitani, inclusi i nostri fratelli 
di Castellar.
Secondo. Anche se sembra inutile, dobbiamo insistere perché non si 
debba cadere in accuse assurde, inappropriate e false, come dire che tutti i "gadches" 
sarebbero razzisti, o che tutti i gitani siano delinquenti. Quello che pare sì 
evidente è che a Castellar ci sono stati comportamenti razzisti da parte di 
alcuni cittadini del posto e che alcuni gitani sono intervenuti in un confronto 
per strada tra giovani, atti che entrambe vanno condannati.
Terzo: Tanto la violenza razzista che i comportamenti incivili o 
delittuosi sono croste  che qualsiasi società democratica deve sradicare; 
noi, gitani e gitane del secolo XXI, diciamo che questi fatti devono essere 
denunciati davanti ai giudici perché sia la giustizia, non gli individui, ad 
appurare le responsabilità, castigare esemplarmente i colpevoli e difenda con 
fermezza le vittime di qualsiasi aggressione.
Quarto. Da qui vogliamo e dobbiamo manifestare il nostro appoggio alle 
autorità locali e provinciali di Castellar e di Jaén. Il dialogo con queste, non 
sempre facile, è stato possibile per il mutuo rispetto ed il desiderio che tutti 
condividiamo di porre fine il prima possibile alla situazione che Castellar vive 
e continua a vivere. Il Consiglio Cittadino, la Sottodelegazione e Delegazione 
del Governo hanno ascoltato le nostre ragioni ed assieme siamo arrivati ad 
accordi precisi che possono essere la soluzione definitiva al conflitto in atto.
Quinto. A noi, gitani e gitane preoccupati per la situazione di 
evidente povertà e marginalizzazione in cui vivono i gitani di Castellar, 
interessa porre in risalto che gli assi del nostro intervento davanti alle 
autorità di Jaén, siano stati i seguenti:
	- Si deve garantire la protezione e la sicurezza delle famiglie gitane di 
	Castellar. Queste persone sono terrorizzata. Non possono esercitare con 
	libertà i loro diritti fondamentali come cittadini, per paura di essere 
	aggrediti. I bambini, specialmente, devono essere protetti perché possano 
	andare a scuola senza paura.
- La situazione di estrema povertà dei gitani di Castellar esige 
	un'attenzione urgente da parte delle autorità. Garantire loro il diritto 
	alla sussistenza e stabilire un piano di aiuto alle famiglie, personalizzato 
	per ognuna a livello delle loro necessità, è un'azione che si deve 
	realizzare senza alcun ritardo.
- Il Consiglio Comunale e la Giunta Andalusa da parte loro devono 
	includere queste famiglie nei piani di promozione sociale e sviluppo 
	personale da loro stabiliti. Solo un'azione decisa in questa materia può 
	essere la garanzia che in un futuro prossimo spariscano le differenze che 
	ancora oggi esistono nella nostra terra, dove c'è chi ha tutto mentre altri 
	scarseggiano dell'indispensabile per vivere.
- Nel contempo abbiamo manifestato il nostro desiderio che venga 
	costituita una commissione che segua puntualmente gli accordi presi, e 
	vigili, tanto con le autorità che con le associazioni gitane presenti in 
	questo dialogo, quando una delle parti non tenga fede ai compromessi 
	adottati.
Sesto. Vogliamo manifestare che da parte delle autorità che assieme a 
noi han partecipato a questo dialogo, abbiamo incontrato la miglior volontà di 
dare risposta alle nostre petizioni. Lo puntualizziamo perché giusto.
Settimo. Per finire, vogliamo manifestare che avendo presentato varie 
denuncie alla Guardia Civil, che avranno il loro logico proseguimento davanti 
agli organi giudiziari pertinenti, noi, facendo valere i nostri diritti 
costituzionali, saremo part in causa nelle denuncie che riterrà la Corte, perché 
venga fatta giustizia e venga punito chi abbia violato il diritto di qualsiasi 
cittadino a vivere in pace, con la garanzia che la sua persona ed i suoi beni 
non siano violati o distrutti.
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