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Da
Mundo_Gitano
MADRID: Gli Zingari hanno lasciato un villaggio spagnolo dopo che la folla
aveva assaltato con lanci di pietre le loro case, in seguito ad una collutazione
tra giovani, ha comunicato ieri un'associazione gitana.
Un gruppo della comunità di circa 90 zingari è ritornato ieri alle loro case
a Castellar, con la polizia che proteggeva la lor presenza, ha detto Juan
Luis Munoz, presidente di Romani Chungalo, locale gruppo per i diritti degli
zingari.
Ha detto Munoz che poco dopo la collutazione di sabato notte, gli abitanti
del paese hanno tirato pietre alle case ed alle macchine degli zingari del
paese, che ospita 3.800 persone per lo più impegnate nella produzione olearia
della provincia di Jaen nella Spagna meridionale.
"Hanno colpito molte famiglie. Le hanno anche minacciate. E' razzismo," ha
detto.
Un portavoce della Guardia Civil ha confermato che pietre sono state tirate
contro le case, ed il giornale El Pais scrive che i locali a dozzine hanno
attaccato diverse case di zingari.
Dice sempre il portavoce che domenica, circa 300 persone si sono riunite nel
villaggio per protestare contro la criminalità, da loro imputata agli zingari.
Il sindaco di Castellar non ha risposto alle richieste di ieri mattina di
spiegare cos'era accaduto.
I locali accusano la comunità zingara di comportamenti minacciosi, furti ed
altri piccoli crimini, ha detto una negoziante del paese, che ha richiesto
l'anonimato.
"L'ultima goccia sono stati questi ragazzi che sabato ne colpivano altri, i
genitori sono intervenuti e tutto si è riscaldato. E' il culmine di tante cose.
La gente è al colmo," ha detto per telefono alla Reuters, aggiungendo di non
aver notizia che le famiglie zingare stessero lasciando il paese.
[...]
Reuters
La notizia viene riportata anche da
il Giornale
Sui fatti di ieri in
Spagna, ricevo da Union Romani
Stimati amici,
In risposta agli orribili accadimenti di Castellar (Jaen), dove la
comunità gitana ha dovuto abbandonare le proprie case per paura delle
aggressioni di alcuni cittadini, vi rimettiamo un comunicato stampa in cui la
Unión Romaní spiega i fatti e le azioni che ha intrapreso.
Chiediamo la massima diffusione
Saluti
Silvia Rodríguez - responsabile stampa
OCCORRE PORRE FRENO A QUALSIASI MANIFESTAZIONE CHE COMPORTI PERICOLO PER
L'INTEGRITA' DELLA COMUNITA' GITANA
Il Presidente di Unión Romaní, Juan de Dios Ramírez-Heredia, a nome di tutta
la Giunta Direttiva della Federazione, ha inviato una petizione alla Delegazione
Governativa della Giunta Andalusa, perché si prendano tutte le misure necessarie
riguardo ai deplorevoli accadimenti che si stanno vivendo nella località jaense
di Castellar.
Nel documento citato, il Presidente di Unión Romaní vuole manifestare la
grave preoccupazione creatasi nella comunità gitana spagnola, per i fatti
accaduti nella città di Castellar, ampiamente diffusi dai mezzi di comunicazione
in tutta la Spagna, dove si mostra il confronto tra giovani "payos" e gitani,
che ha motivato la fuga massiva dei gitani residenti a Castellar.
Inoltre, si spiega nel testo che nessuno ha riportato che la Unión Romaní si
è messa in contatto con le autorità municipali di Castellar, in particolare col
sindaco, al fine di avere una conoscenza precisa dei fatti così ampliamente
diffusi.
Da questa conversazione col sindaco, Juan de Dios Ramírez-Heredia ha ricevuto
la più ferma rassicurazione che l'autorità non si farà influenzare da pretesi
estremisti di qualsiasi segno e che non ci sarà la più minima concessione dalla
sua ferma volontà di difendere i diritti costituzionali di tutti i cittadini di
Castellar, della cui popolazione i gitani formano parte indiscutibile ed
indivisibile.
Coscienti che il razzismo sia una ferita latente in buona parte della società
spagnola, e che in questi momenti sia come un appello a cui rispondere con
grande facilità, Unión Romaní manifesta la sua più ferma volontà a difesa della
comunità gitana, da sempre la parte più vulnerabile in questi tipi di conflitti.
Nello scritto inviato alla Giunta Andalusa, affermiamo, con la forza della
Legge e della Costituzione, che non si permetterà nessuna aggressione, da
qualsiasi parte arrivi, contro la popolazione gitana di Castellar e si esige che
le autorità civili e politiche garantiscano il ritorno in pace e sicurezza delle
famiglie gitane che, a causa di minacce o di legittima paura, si sono viste
obbligate ad abbandonare le loro residenze.
Su questa linea, l'organizzazione ha manifestato la più ferma volontà nel
richiedere tutta l'assistenza da parte delle Forze dell'Ordine Pubblico, a
difesa dell'integrità delle famiglie gitane oggi allontanate dai loro domicili.
In questa forma si è chiesto - per un elementare senso di prudenza ed in base
alla triste esperienza acquisita in circostanze molto simili - che venga
impedita o posposta qualsiasi manifestazione che sotto il motto di altre
rivendicazioni, possa sottintendere il pericolo che si incendino gli animi e,
una volta di più, siano i gitani le vittime dell'odio razzista e di azioni
incontrollate dei più violenti.
Per tutto questo, in conclusione, Unión Romaní ha sollecitato la Delegazione
Provinciale del Governo della Giunta Andalusa a ricevere un gruppo di persone
che a nome dell'organizzazione e capeggiato da don Antonio Torres Fernández,
presidente della Unión Romaní Andalucía e vicepresidente dell'Unión Romaní
Spagnola, al fine di manifestare apertamente la posizione dell'organizzazione e
concordare, appena possibile, le azioni da prendere a difesa dei diritti
costituzionali di tutti.
Barcelona y Castellar, 29 de octubre de 2008
JUAN DE DIOS RAMÍREZ-HEREDIA
UNION ROMANI
Dirección Postal/Postal Address:
Apartado de Correos 202
E-08080 BARCELONA (Spain)
Tel. +34 934127745
Fax. +34 934127040
E-mail: u-romani@pangea.org
URL:
http://www.unionromani.org/index_es
Di Fabrizio (del 12/11/2008 @ 09:18:37 in Europa, visitato 1379 volte)
Da
Mundo_Gitano
Le organizzazioni gitane che durante gli ultimi giorni si sono preoccupate di
conoscere la situazione dei gitani attorno a
Castellar, che si son visti obbligati ad abbandonare le loro case davanti al
timore di essere aggrediti violentemente dagli altri vicini non gitani della
località, vogliono manifestare quanto segue:
Primo. Dobbiamo fare un appello a tutti, gitani, "gadches" (non
gitani), autorità, giornalisti e cittadini in generale per analizzare i fatti
con sufficiente obiettività al fine di evitare che la situazione si radicalizzi
rendendo sempre più difficile il ritorno alla normalità democratica. Normalità
che deve manifestarsi nel mutuo rispetto, che sempre c'è stato nell'immensa
memoria dei popoli d'Andalusia dove vivono i gitani, inclusi i nostri fratelli
di Castellar.
Secondo. Anche se sembra inutile, dobbiamo insistere perché non si
debba cadere in accuse assurde, inappropriate e false, come dire che tutti i "gadches"
sarebbero razzisti, o che tutti i gitani siano delinquenti. Quello che pare sì
evidente è che a Castellar ci sono stati comportamenti razzisti da parte di
alcuni cittadini del posto e che alcuni gitani sono intervenuti in un confronto
per strada tra giovani, atti che entrambe vanno condannati.
Terzo: Tanto la violenza razzista che i comportamenti incivili o
delittuosi sono croste che qualsiasi società democratica deve sradicare;
noi, gitani e gitane del secolo XXI, diciamo che questi fatti devono essere
denunciati davanti ai giudici perché sia la giustizia, non gli individui, ad
appurare le responsabilità, castigare esemplarmente i colpevoli e difenda con
fermezza le vittime di qualsiasi aggressione.
Quarto. Da qui vogliamo e dobbiamo manifestare il nostro appoggio alle
autorità locali e provinciali di Castellar e di Jaén. Il dialogo con queste, non
sempre facile, è stato possibile per il mutuo rispetto ed il desiderio che tutti
condividiamo di porre fine il prima possibile alla situazione che Castellar vive
e continua a vivere. Il Consiglio Cittadino, la Sottodelegazione e Delegazione
del Governo hanno ascoltato le nostre ragioni ed assieme siamo arrivati ad
accordi precisi che possono essere la soluzione definitiva al conflitto in atto.
Quinto. A noi, gitani e gitane preoccupati per la situazione di
evidente povertà e marginalizzazione in cui vivono i gitani di Castellar,
interessa porre in risalto che gli assi del nostro intervento davanti alle
autorità di Jaén, siano stati i seguenti:
- Si deve garantire la protezione e la sicurezza delle famiglie gitane di
Castellar. Queste persone sono terrorizzata. Non possono esercitare con
libertà i loro diritti fondamentali come cittadini, per paura di essere
aggrediti. I bambini, specialmente, devono essere protetti perché possano
andare a scuola senza paura.
- La situazione di estrema povertà dei gitani di Castellar esige
un'attenzione urgente da parte delle autorità. Garantire loro il diritto
alla sussistenza e stabilire un piano di aiuto alle famiglie, personalizzato
per ognuna a livello delle loro necessità, è un'azione che si deve
realizzare senza alcun ritardo.
- Il Consiglio Comunale e la Giunta Andalusa da parte loro devono
includere queste famiglie nei piani di promozione sociale e sviluppo
personale da loro stabiliti. Solo un'azione decisa in questa materia può
essere la garanzia che in un futuro prossimo spariscano le differenze che
ancora oggi esistono nella nostra terra, dove c'è chi ha tutto mentre altri
scarseggiano dell'indispensabile per vivere.
- Nel contempo abbiamo manifestato il nostro desiderio che venga
costituita una commissione che segua puntualmente gli accordi presi, e
vigili, tanto con le autorità che con le associazioni gitane presenti in
questo dialogo, quando una delle parti non tenga fede ai compromessi
adottati.
Sesto. Vogliamo manifestare che da parte delle autorità che assieme a
noi han partecipato a questo dialogo, abbiamo incontrato la miglior volontà di
dare risposta alle nostre petizioni. Lo puntualizziamo perché giusto.
Settimo. Per finire, vogliamo manifestare che avendo presentato varie
denuncie alla Guardia Civil, che avranno il loro logico proseguimento davanti
agli organi giudiziari pertinenti, noi, facendo valere i nostri diritti
costituzionali, saremo part in causa nelle denuncie che riterrà la Corte, perché
venga fatta giustizia e venga punito chi abbia violato il diritto di qualsiasi
cittadino a vivere in pace, con la garanzia che la sua persona ed i suoi beni
non siano violati o distrutti.
UNION ROMANI Dirección Postal/Postal Address: Apartado de Correos 202 E-08080 BARCELONA (Spain) Tel. +34 934127745 Fax. +34 934127040 E-mail:
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