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Gli immigrati adoperano la radio per superare le divisioni culturali
Di Fabrizio (del 23/04/2008 @ 09:04:57, in media, visitato 3042 volte)

Da Roma_Italia

Roma, 18 Aprile (AKI) - Le radio etniche forniscono un'importante presa culturale che rafforza i migranti in Italia [..].

Isabella Clough-Marinaro, dell'Università Americana di Roma, dice che è importante per i migranti come pure per gli italiani avere media pluralistici, specialmente con l'elezione del primo ministro Silvio Berlusconi. mantenere le loro radici" ha detto ad Adnkronos International (AKI).

Clough-Marinaro commenta così la crescita di stazioni radio etniche in quella che è una società sempre più varia.

L'Italia ha almeno 40 stazioni radio o programmi radio che trasmettono dal romanes al bengali, come pure in italiano.

Nonostante ciò, Clough-Marinaro dice che la politica non ha supportato adeguatamente i migranti.

Dice Clough-Marinaro ad AKI che "l'Italia è parecchio indietro rispetto ad altre nazioni riguardo ogni tipo di politiche integrative."

Visto che alcune stazioni radio trasmettono in italiano invece che nella lingua nativa dei migranti, Marinaro dice che i programmi dovrebbero essere in entrambe le lingue, per prevenire l'isolamento delle comunità.

Continua: "Se ci sono dei media nella sola lingua della minoranza, questa sarà ghettizzata."

"Dev'essere parte di un più vasto progetto d'integrazione, ciò significa che dev'essere possibile parlare in italiano, ma anche nella loro lingua nativa."

Clough-Marinaro dipinge un quadro fosco delle politiche italiane sotto il nuovo governo ed intravede difficoltà per gli immigrati.

Dice ad AKI: "La situazione politica non aiuta, con l'ultimo governo Berlusconi, la destra ha visto l'immigrazione come un problema di sicurezza e di criminalità."

"Il nuovo governo non ha intenzione di fare molto per enfatizzare il ruolo importante degli immigrati, specialmente con la Lega Nord che ha avuto una forte crescita."

Berlusconi ha vinto le elezioni ma la sua maggioranza è condizionata dall'appoggio della Lega Nord contro gli immigrati, che ha ottenuto l'8% dei voti.

Martedì (scorso ndr) Berlusconi ha affermato l'intenzione di chiudere le frontiere agli immigrati illegali.

Bajram Osmani, membro preminente della comunità rom, è direttore della Voce Rom o Romano Krlo, trasmessa da Radio Onda d'Urto nella settentrionale città di Brescia.

Osmani arrivò in Italia nel 1991 dall'oggi indipendente Kosovo, da dove scappava per la situazione di tensione nel paese balcanico.

Adopera il suo programma radio per promuovere la cultura rom in Italia, dove questo gruppo è sotto-rappresentato dai principali media pubblici e privati, anche se molti componenti della comunità sono cittadini italiani o nati in Italia.

Molte stazioni radio e trasmissioni sono effettuate su base volontaria e non ricevono fondi dallo stato italiano, ciò rende difficile il loro successo.

"Questo è un programma di volontariato. Nell'Europa occidentale o fai da te o sei fuori,"  dice Osmani ad AKI.

Nell'Europa dell'est, la comunità rom è meglio organizzata. Ci sono radio e show televisivi che trasmettono in lingua romanes, riviste ed altri mezzi di comunicazione.

Osmani trasmette notizie importanti per la comunità rom, come informazioni sul processo immigratorio - un tema fondamentale per gli immigrati rom in Italia.

Osmani non è preoccupato dal nuovo governo Berlusconi, e dice di apprezzare il governo serbo per dare alla comunità un'opportunità di partecipare alle prossime elezioni dell'11 maggio.

Durante le elezioni del gennaio 2008 in Serbia, due candidati rom hanno ottenuto seggi in parlamento.

Clough-Marinaro, esperta sulla comunità rom, dice che i rom sono soggetti ad una seria discriminazione in Italia, e niente sembra cambiare fino a che l'Italia non sarà penalizzata per la sua azione.

"Se niente accade per forzare i media a terminare con la discriminazione sistematica, un programma radio è come una goccia nell'oceano," dice.

L'anno scorso, il governo italiano ha passato un controverso decreto che ordinava la rapida espulsione di cittadini dell'Unione Europea sospetti di minaccia pubblica, dopo il brutale omicidio di una donna, commesso da un immigrato illegale rumeno a Roma.

L'assassinio causò tensioni e sentimenti anti-immigrati in tutto il paese.

In un apparente "attacco di rivincita" razzista, assalitori mascherati armati di lame, bastoni e catene, hanno picchiato quattro rumeni fuori da un supermercato nei giorni caldi dopo l'omicidio.