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CPT VIA CORELLI: BASTA SEGRETI
Di Fabrizio (del 25/07/2006 @ 12:48:46, in Regole, visitato 1700 volte)

ASSOCIAZIONI CHIEDONO AL PREFETTO PUBBLICAZIONE DATI

È passato più di un anno dalla rivolta nel Cpt di Via Corelli a Milano. Nel frattempo è cambiato il governo ed è stato messo all’ordine del giorno il “superamento” dei Centri di Permanenza Temporanea, cioè di quei luoghi dove vengono imprigionati fino a 60 giorni i cittadini stranieri non in regola con il permesso di soggiorno. Eppure, il dibattito politico sui Cpt stenta a diventare intelligibile per la grande maggioranza dei cittadini e delle cittadine, principalmente perché quelle strutture continuano ad essere circondate dalla segretezza.

Già un anno fa avevamo aperto un confronto con la Prefettura, sfociato poi in una bozza di intesa che prevedeva l’accesso regolare al Cpt di via Corelli delle associazioni. Tuttavia, una volta inviata al Ministero degli Interni per il nulla osta, non se ne seppe più nulla e tornò a regnare il silenzio più assordante.

Pensiamo che sia inaccettabile e intollerabile che continuino il silenzio e la segretezza. Per questo, a inizio luglio, abbiamo richiesto formalmente al Prefetto di Milano un incontro e la pubblicazione di tutti i dati relativi al Cpt di via Corelli, dai costi di gestione e di quelli delle convenzioni con soggetti privati fino al numero di trattenuti che transitano nella struttura.

La nostra opinione è risaputa, cioè che i Cpt vadano chiusi insieme alla stagione della Bossi-Fini e delle politiche incentrate sulla repressione, la quale assorbe peraltro oltre il 70% delle risorse pubbliche in materia di immigrazione. Vanno chiusi perché inutili, inumani e in palese contrasto con le più elementari norme dello stato di diritto. E il fatto che i Cpt siano oggi in Italia una specie di buco nero dell’informazione pubblica non fa che renderli ancora più preoccupanti.

Non abbiamo mai preteso che la nostra opinione venga condivisa a “scatola chiusa”, ma pretendiamo che i cittadini vengano messi in condizione di sapere, di poter partecipare ad un dibattito pubblico e democratico. Non ci sono motivi di sicurezza che impediscano di poter sapere cosa succede nei Cpt e quali siano le convenzioni economiche che li riguardano. Auspichiamo dunque vivamente che il Prefetto di Milano e il Ministero degli Interni, dopo lunghi anni di oscurità e segretezza, decidano finalmente di consegnare ai cittadini di Milano un po’ di trasparenza.

 
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