E' importante conoscere i complessi processi  sociopolitici che influenzano la determinazione di quello che si etichetta come  "Rom".  
Negli ultimi 15 anni, l'intelligentsia romanì in Ucraina  ha iniziato ad auto-organizzarsi culturalmente e politicamente, attraverso un  network di OnG. Un numero considerevole delle 80 OnG romanì in Ucraina oggi sono  finanziate esternamente da enti come l'Open Society Institute e la International Renaissance Foundation  di Kiev, che sono parte delle fondazioni finanziate da George Soros. Loro scopo  è sponsorizzare progetti ed attività volte ai bisogni e agli obiettivi  individuali e comunitari. [...] Giocano anche un ruolo importante nella politica  post-socialismo, perché danno forza ai gruppi che mancano di una presenza  pubblica e continuano ad essere marginalizzati socialmente, politicamente ed  economicamente.
Le organizzazioni del terzo settore all'interno della  sfera romanì contribuiscono a mobilitare idee, risorse finanziarie e culturali,  collegamenti politici a livelli transnazionale. L'introduzione di capitali e  nuove idee attraverso le strutture delle OnG, ha aiutato nel creare una nuova  realtà sociale e politica che metta in discussione i rapporti tra maggioranza e  minoranza in Ucraina. Gli sviluppi hanno dato accesso ai leaders di queste  organizzazioni a vari media [...] e permesso eventi come l'annuale festival  culturale Amala a Kiev. [...]
POLITICA CULTURALE
In Ucraina si sente sempre più spesso parlare di  "Rinascimento Romani": [...] culturale quanto politico. In effetti molti Rom che  si sono impegnati nelle rivendicazioni per i diritti civili hanno un passato  artistico: Aladar Adam, direttore di Romani Yag (Fuoco Romani), che è sia  la più grande OnG Rom in Ucraina che il titolo di un giornale pubblicato a  Uzhorod, era musicista nell'orchestra di famiglia. Ihor Krykunov, organizzatore  del festival Amala, era un componente del Teatro Romen di Mosca; è anche  un attore conosciuto, avendo interpretato Tsyahn (termino ucraino per  Zingaro) nel film sovietico Tsyganka Aza (1987).
Progetti come Romani Yag e il festival Amala  rivelano i complessi processi che contribuiscono a costruire la coscienza dei  Rom come "un popolo unico". Gli intellettuali rom sono al lavoro per unificare  le differenze culturali e linguistiche tra i vari gruppi sparsi in Ucraina sotto  il comune ombrello "Rom" [...] Nazione transnazionale ma senza stato, i cui  componenti condividono radici storiche e linguistiche che sono piantate  nell'India da cui migrarono attorno al X secolo. Una nozione che ricorre nel  festival Amala, la parola in romanès indica "armonia" e deriva dal  sanscrito amal, "pulito, puro". [...] e il progetto consiste nel cercare  i legami e le similitudini comuni ai gruppi. Questo porta alla partecipazione al  festival di gruppi dalla Macedonia, dalla Germania, dalla Slovacchia e dalla  Russia. [...]
Ma chi sono veramente i "Rom ucraini"? Chi li rappresenta?  La risposta appare meno chiara per chi come me ha lavorato come etnografa e  compiuto ricerche sulle tradizioni musicali e sui movimenti romanì in Ucraina  sin dal 2000. Mi è capitato spesso nei villaggi transcarpatici, quando chiedevo  di parlare con i "Rom" che mi sentissi rispondere "noi siamo Tsyhany -  per trovarli devi andare a Uzhorod." Il fatto è che ad Uzhorod hanno sede le più  influenti OnG che operano in nome dei Rom, mi ha stupito su questo passare dalle  ambizioni transnazionali alle identificazioni meno che locali - stupore  confermato dal direttore di Romani Yag quando afferma: "Senza George  Soros, non ci sarebbero Rom".
E' importante la conoscenza dei complessi processi sociopolitici che  influenzano la costruzione cosciente dei cosa significhi l'etichetta "Rom". E'  altrettanto cruciale riconoscere che le  indicazioni riferite ai Rom sono  polisemiche e devono essere interpretate come forme vaganti tra conscio e  inconscio, attraverso riferimenti politici, etnici e classisti. Nel quadro del  festival Amala, particolarmente riguardo le tradizioni dei gruppi di Rom  Servy dell'Ucraina centrale e orientale, viene presentato un repertorio  Servy che differisce da quello tradizionalmente romani dell'area transcarpatica,  sia in termini di linguaggio, uso della vocalità, improvvisazione, scelta degli  strumenti musicali (i Rom usano tradizionalmente strumenti a corda di  derivazione ungherese, che i musicisti Servy non adoperano). Ho chiesto perché i  Rom della Transcarparzia, la regione che ha il maggior numero di insediamenti  rom, non partecipino al festival Amala; gli organizzatori hanno addotto  difficoltà finanziarie. Nel contempo, i musicisti rom di Uzhorod  parlano di grandi opportunità apertesi per le altre bande dell'Ucraina  orientale, che rende questi ultimi gruppi popolari tra Rom e no. Le discussioni  spesso non intervengono su quello che è il livello di vita delle comunità rom  nell'est del paese, che è miserrimo rispetto a quello dell'area transcarpatica,  come venne testimoniato da un reportage di Krykunov del 2002. Quindi, una  mancanza di dialogo e di omogeneità che persiste tra le varie comunità e i suoi  stessi esponenti intellettuali [...].
TRA POLITICA ED AUTORAPPRESENTAZIONE
La sfera [riguardante] le minoranze spesso si presentano come parallele a  quella riguardanti i settori integrati [...] Mentre i movimenti sociali di  minoranza contribuiscono a costituire gli spazi pubblici in cui i conflitti  guadagnano la visibilità, ogni vittoria nel campo dei diritti delle minoranze ha  un contrappeso nelle istituzioni e nello stato. Malgrado gli sforzi delle OnG,  la mancanza di miglioramenti significativi nella vita di tutti i giorni, rivela  che gli aiuti internazionali e la politica transnazionale, da sole non sono  sufficienti. Le OnG forniscono servizi che di fatto sono di responsabilità del  governo, inclusa l'assistenza legale, il sostegno alle attività culturali,  l'accesso alla scuola e ai servizi sanitari, tutti quello di cui beneficiano i  cittadini ucraini. Il punto, è che il governo ha potuto ignorare queste  richieste, proprio per lo sviluppo di OnG finanziate dall'occidente, che si sono  accollate della questione.
Il governo uscito dalla rivoluzione arancione ha espresso la volontà di  cooperare con i leaders romani che fanno riferimento alle OnG riconosciute.  Nell'aprile 2005, il comitato parlamentare sui diritti umani e le minoranze si è  riunito per preparare un incontro col governo, le OnG e i rappresentanti delle  minoranze. A discolpa dell'inattività governativa, la presidente Hennadiy Udovenko ha dovuto ammettere che "il governo non è  in grado di conoscere quanti Rom vivano in Ucraina". Le stime variano tra 47.600  (dati del censimento 2001) e 400.000 (fonte International Renaissance Foundation).  Cifre che rivelano tanto la portata della sfida dei Rom in Ucraina che il  livello di dilettantismo che lo stato continua a mantenere. Mentre le  organizzazioni meglio collegate tra loro, come OSI e IRF si sono fiondate dove  lo stato aveva fallito o non era stato in grado di provvedere, c'è il pericolo  reale che la presenza di OnG al servizio della comunità romanì continui a  giustificare la mancata presa di responsabilità dell'apparato dello stato.
Per una politica governativa efficace è cruciale riconoscere i Rom come una  minoranza non omogenea. [...] Ogni segmento della  popolazione rom affronta le relative difficoltà ed il governo ucraino deve  prendere considerazione nelle differenze linguistiche e culturali regionali fra  i vari gruppi [...]
Adriana Helbig opera nel campo  etnografico sui collegamenti tra cultura e politica presso le comunità rom nei  Transcarpazi. Insegna storia della musica alla Fordham University di New York e  traduce in inglese il giornale Romani Yag