Il segno delle epidemie nel sistema immunitario di europei e Rom
Di Fabrizio (del 08/02/2014 @ 09:08:20, in Europa, visitato 2020 volte)
La popolazione europea e quella Rom - tra le quali non c'è stato un
significativo mescolamento genetico - condividono però un gruppo di geni del
sistema immunitario, assenti in altre etnie, che si sono evoluti in seguito
all'esposizione alle stesse grandi epidemie, in particolare alla Peste Nera (red)
I geni del sistema immunitario di europei e Rom mostrano segni di un'evoluzione
convergente dovuta alla pressione selettiva esercitata dalle grandi epidemie del
Medioevo, e in particolare dalla Peste Nera. A scoprirlo è un gruppo di
ricercatori dell'Universitat Pompeu Fabra a Barcellona, della Radboud University
a Nijmegen, dell'Università "Iuliu Hatieganu" a Cluj-Napoca, in Romania, e del
Dayanand Medical College and Hospital a Ludhiana, in India, che firmano
un
articolo sui "Proceedings of he National Academy of Science".
L'evoluzione dei geni del sistema immunitario sotto la pressione selettiva delle
malattie infettive è un fatto ben noto, ma finora pochi studi hanno analizzato i
meccanismi di questo processo a livello di modificazione del genoma.
Hafid Laayouni e colleghi hanno potuto sfruttare la rara condizione demografica
di due popolazioni con un'ascendenza genetica diversa, europea e Rom, ma che
hanno vissuto nella stessa area geografica senza un significativo mescolamento,
e sono stati esposti a rischi ambientali simili, comprese le infezioni. Studi
linguistici e genetici hanno infatti mostrato che la popolazione rom è
originaria delle regioni settentrionali dell'India, paese che ha lasciato fra il
V e il X secolo, per stabilirsi in Europa nel XI secolo, soprattutto nell'area
dell'attuale Romania.
La popolazione rom ha condiviso per secoli lo stesso ambiente della
popolazione europea rumena, ma geneticamente è più affine a un'etnia che ancora
vive in India, dalla quale si è separata per migrare verso l'Europa, in più
ondate, fra il X e il XII secolo. (Cortesia H. Laayouni et al./PNAS)
I ricercatori hanno effettuato un confronto incrociato fra i geni immunitari
della popolazione rumena, di quella Rom stabilitasi in Europa e dell'etnia
indiana da cui discendono i Rom (poiché la storia delle grandi epidemie in
Europa e in India è differente).
Per un complesso di ragioni non perfettamente chiarito – la quasi aella
popolazione rumena, di quella Rom stabilitasi in Europa e dell'etnia indiana da
cui discendono i Rom (poiché la storia delle grandi epidemie in Europa e in
India è differente).
Per un complesso di ragioni non perfettamente chiarito – la quasi assenza
nell'ambiente indiano di pulci della specie Xenopsylla cheopis, che vi si
sarebbe diffusa solo dal XVII secolo, le barriere geografiche e le difficoltà di
spostamento su distanze quali quella che separano l'Europa dall'India - la peste
risparmiò il subcontinente indiano, dove si diffuse in misura limitata e con una
mortalità non superiore al 5 per cento.
Analizzando il genoma di soggetti dei tre gruppi etnici per saggiare ben 196.524
varianti genetiche (polimorfismi a singolo nucleotide, o SNP), i ricercatori
hanno identificato sul cromosoma 4 un cluster di geni che codifica per recettori
immunitari, e che è presente nelle popolazione rumena e in quella rom, ma non in
quella dell'India settentrionale.
Attraverso una serie di esami i ricercatori hanno poi confermato che questo
gruppo di geni è coinvolto nella risposta immunitaria degli europei al bacillo
Yersinia pestis, l'agente eziologico della peste, e a Y. pseudotuberculosis, un
suo stretto parente.
Grazie a questi risultati la ricerca fornisce una prospettiva unica sugli
effetti dell'evoluzione sul sistema immunitario sotto pressione dalle infezioni.
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