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Non vogliono studiare
Di Fabrizio (del 21/07/2010 @ 09:13:47, in scuola, visitato 1874 volte)

La notizia viene ripresa anche da Inviato Speciale, riporto invece quanto pubblicato dall'Avvenire (credo versione cartacea, segnalazione di Marco Brazzoduro)

Le "mamme-maestre" di via Feltre chiedono alle Istituzioni una soluzione per il nuovo anno scolastico
"Rom bocciati per troppe assenze" DI DANIELA FASSINI

Costretti a continue e prolungate assenze, a causa degli sgomberi, alcuni bambini rom, nell'anno scolastico che si è appena concluso, non so no stati ammessi alla classe successiva. "Diversi bambini sono sta ti bocciati perché non han no raggiunto il numero minimo delle presenze sufficienti per la promozione", racconta Assunta, in segnante della scuola primaria ma anche attiva nel l'organizzazione volontaria delle mamme-maestre di via Fel­tre, affiancate dalla Comunità di Sant'Egidio, per l'integrazione dei rom romeni più volte sgomberati dagli insediamenti di Lambrate e Rubattino.

"Così abbiamo deciso di scrivere una lettera alle istituzioni, al sindaco ma anche al presidente dei Tribunale dei minori, al prefetto, al questore e per conoscenza ad Amnesty International – informa 'la mamma–maestra' – per affrontare il problema e trovare entro settembre una soluzione". "Ora ci troviamo davanti a un paradosso – scrivono nella lettera – le istituzioni con gli sgomberi rendono impossibile la frequenza e sono sempre le istituzioni a bocciare perché le assenze sono troppe" . Sono perlopiù bambini i scritti alle scuole primarie, 12 per l'esattezza, che dovrebbero proseguire gli studi già iniziati e altrettanti nuovi iscritti, qualcuno anche alle medie.

"Chiediamo semplice mente che l'anno scolasti co possa iniziare anche per i bambini rom sotto il segno del rispetto, della serenità, della continuità, dell'osservanza dei diritti sanciti dalla costituzione e dall'ordinamento giuridico nazionale ed internazionale " conclude Assunta.

Sancito da convenzioni, patti e stabilito negli standard internazionali sui di ritti umani, quello all'istruzione è un diritto che tutti devono garantire. Per i bambini rom è anche qualcosa di più: per loro l'istruzione è una possibilità di riscatto, dalla povertà e dall'emarginazione.

IL CASO: CINQUE SGOMBERI E A SCUOLA TRA MILLE DIFFICOLTÀ
"Simone ha nove anni e frequentava la terza elementare quando lo scorso 19 novembre ha subito il primo sgombero da via Rubattino" inizia così il racconto di Stefano, volontario della Comunità di Sant'Egidio che ha seguito la vicenda personale di Simone, bocciato a scuola per le troppe assenze. "Da lì, dopo pochi giorni, la famiglia ha trovato 'rifugio momentaneo' in via Forlanini. Simone riusciva a frequentare la scuola, anche se non c'erano mezzi pubblici". Allontanata da Forlanini, a inizio anno, la famiglia si è poi trasferita in via Lorenteggio. Stefano e alcuni volontari della Comunità avevano già iniziato le pratiche per il trasferimento della scuola di Simone, impossibilitato a raggiungere tutte le mattine via Rubattino da Lorenteggio. "Neppure il tempo di completare le pratiche, ed ecco l'ennesimo sgombero – prosegue il racconto Stefano – Li abbiamo ritrovati a Chiaravalle e lì Simone ha potuto, ma solo per una settimana, frequentare la scuola di via Ravenna, al quartiere Corvetto".
Poi il 9 febbraio lo sgombero da Chiaravalle. Quella mattina Samuel era andato a scuola. "Dopo un mese passato a girovagare, la famiglia si è nuovamente insediata a Rubattino e tra aprile e maggio Simone è riuscito a frequentare la scuola, quella in cui aveva iniziato l'anno scolastico. Ma a fine anno aveva accumulato troppe assenze". (D.Fas.)