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Ri-letture
Di Fabrizio (del 28/08/2005 @ 01:48:04, in musica e parole, visitato 3361 volte)
Cent'anni

Qui la foresta man mano cede alla palude, l’acqua si mischia alla foglie e alla poca terra. Il mondo doveva essere così, quando arrivammo la prima volta a Macondo.

La storia appartiene a chi sa scrivere, ma noi fummo qui prima che José Arcadio Buendía e la sua gente fondassero il villaggio. Ma allora giravamo, e nessuna traccia è rimasta di quei tempi così lontani.

Presto, anche il ricordo di Melquíades sparirà, come quei petali che la mattina volano sulla palude appena il sole si è alzato. Melquíades, che conosceva la giungla palmo a palmo, come conosceva la mente degli uomini. Lui è stato rispettato da tutti, senza mai aver combattuto nessuna guerra e ha portato qui benessere e felicità. Lui ci guidò sino a qui, dai porti della Grecia e dell’Egitto, risorgendo ogni volta. Scampando a tutti gli eserciti.

Questa volta, dovremo farcela da soli. La palude è circondata dai soldati e non ci permettono di andar via. Per il nostro bene e per proteggerci, dicono loro.

Il figlio “dilo” di José Arcadio, il grande colonnello Aureliano Buendía, ha combattuto tutte le guerre, e tutte le ha perse. Ora l’esercito è sulle sue tracce, e dice che l’ultima guerra il colonnello Aureliano l’ha dichiarata contro noi Zingari.

Non sarebbe la prima volta che succede questo. Siamo cresciuti assieme, c’era un patto di sangue tra la sua gente e la nostra, quando suo fratello José Arcadio fuggi con una delle nostre donne. Ma i Gagé non hanno mai rispettato il sangue, e José Arcadio, che era tanto forte, fu ammazzato da loro.

Ogni volta che uno Zingaro risorgeva, moriva uno dei figli di Aureliano Buendía. Furono l’esercito e gli squadroni della morte, ma fu facile dare la colpa a noi. Così, per proteggerci, l’esercito ci disse che avremmo dovuto rimanere nella palude senza poter più girare.

Confinata tra i rifiuti e la malaria, la mia gente muore piano piano di fame e malattia.

Deepali sta leggendo nelle foglie del the. Quando anche l’ultimo Zingaro morirà, nascerà l’ultimo erede dei Buendía, e avrà una coda di maiale. Quel giorno, si onorerà il vecchio patto di sangue. Senza più Zingari, sparirà anche la sua stirpe.

(Macondo XIX secolo - Europa XX secolo)