Impronte ai rom. Gay in piazza
Di Fabrizio (del 11/07/2008 @ 10:38:46, in blog, visitato 1571 volte)
Da
Puta a queer invader
Il testo della mia lettera al giornale, pubblicata oggi da Il Domani di
Bologna
Oggi alle 17.00 in Piazza del Nettuno, la cittadinanza bolognese si
ritrova per un appuntamento promosso dall'Arci e dall'Ufficio Stranieri della
CGIL:
Prendete le impronte anche a noi!. L'obiettivo è protestare contro le
schedature dei rom avviate dal Ministro degli Interni Roberto Maroni. Durante il
Bologna Pride, gli organizzatori hanno sottolineato con
iniziative e dichiarazioni che questi provvedimenti prefigurano l'avvio di
una politica discriminatoria su base etnica e che ricordano dolorosamente le
leggi razziali. Leggi razziali che il fascismo approvò contro la popolazione
ebraica e che portarono al confino e ai campi di concentramento anche molte
persone omosessuali. La comunità gay e lesbica bolognese sarà in piazza
a lasciare le sue impronte: se qualcuno dev'essere schedato, che lo siano tutti,
allora. Zingari, froci, etero, donne, operai, casalinghe, impiegati,
disoccupati. Tutti. Fabrizio De André cantava che gli zingari sono
speciali perché sono la memoria vivente del nostro lontanissimo passato di
nomadi e cacciatori. Che questi versi risuonino anche nelle stanze del Viminale:
"Porto il nome di tutti i battesimi / ogni nome il sigillo di un lasciapassare /
per un guado, una terra, una nuvola, un canto / un diamante nascosto nel pane /
per un solo dolcissimo umore del sangue / per la stessa ragione del viaggio,
viaggiare".
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