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Francia
Di Fabrizio (del 11/07/2008 @ 08:41:13, in scuola, visitato 1483 volte)

Da Roma_Francais

"La scuola deve giocare il proprio ruolo" - domenica 06.07.2008, 05:34 - La Voix du Nord

Giovedì sera, nella sala parrocchiale in route de Desvres, a Saint-Martin-Boulogne, s'è costituito un collettivo di difesa dei Rom. La sua prima azione, iscrivere sei bambini, di età tra i 6 e gli 11 anni, alla scuola di Wimille, comune dove sono installati.

"Buongiorno, mi chiamo Samantha, ho 8 anni, vorrei andare alla scuola a Wimille. Buongiorno, mi chiamo Abel, ho 7 anni, anch'io vorrei andare alla scuola a Wimille..." Anitsa, Samir, Sévère, Ionut, che per la circostanza ha messo gli abiti della domenica e le sue scarpe di vernice, vi accolgono nella sala parrocchiale di Saint-Martin-Boulogne messa a disposizione dall'abbé Boutoille, un posto dove funziona il seminario di pre-scolarizzazione animato dalle associazioni che sostengono e vengono in aiuto ai Rom.

Oltre a questi bambini e le loro mamme, rappresentanti della LDH, della FCPE, di Agir pour les Roms, dei Verdi, dei sindacati (Sud éducation solidaire) e dei cittadini. "Sono già due anni che i Rom sono arrivati nel Boulonnais" ricorda Jeadette Vaillant, presidente della LDH, senza omettere le numerose espulsioni di cui queste famiglie sono state oggetto nella nostra regione. Il presidente di Agir pour les Roms insiste: "Un certo numero tra loro hanno veramente l'intenzione di inserirsi nella nostra regione." "La scuola della Repubblica deve giocare il suo ruolo", reclama Christian Daquin, rappresentante della FCPE.

Il punto è che la domanda d'iscrizione di sei bambini, di età tra i 6 e gli 11 anni, alla scuola di Wimille, per il momento non è ancora realizzata. I rappresentanti di queste differenti associazioni si sono raggruppati in collettivo ed hanno deciso di interpellare il prefetto, la Halde, i difensori dei bambini ed il ministro dell'Educazione Nazionale per far rispettare gli articoli della Costituzione che data del 1946 e 1958.

Il parere del sindaco

Contattato sabato mattina, Antoine Logié, sindaco di Wimille, a cui il collettivo "rimprovera non di volere iscrivere i piccoli Rom per timore della reazione negativa dei genitori degli altri allievi e della popolazione", spiega di aver saputo della domanda d'iscrizione da rappresentanti della LDH e della FCPE solo sabato scorso. "I Rom si sono installati su un terreno umido e che appartiene allo Stato. Vogliono rimanere là? Bisogna scolarizzarli? Sarebbe auspicabile che la commissione insegnamento del consiglio municipale desse la propria opinione sulla questione. La direttrice della scuola primaria è stata contattata, così come i rappresentanti dei genitori degli alunni. I pareri sono estremamente condivisi. Mercoledì sera, parleremo di questo oggetto nel consiglio municipale." E' l'inizio di un'apertura?

In ogni caso, la negoziazione non si chiude.