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Belgio
Di Fabrizio (del 04/07/2005 @ 18:19:10, in Europa, visitato 4415 volte)

Intervista alla radio tedesca su Deutschlandfunk - 29/06/05. Riportata su: Roma_Benelux

Rom mendicanti: "Famiglie poverissime che vogliono credere ai miracoli" (Bild: AP)

  • Il business della povertà
  • con false promesse i trafficanti attraggono in Occidente i bambini dall'Europa dell'Est

In Ungheria, Slovacchia, Romania e Bulgaria centinaia di migliaia di Rom vivono in situazione di povertà, senza assistenza medica, riscaldamento o acqua corrente. La vita di ogni giorno è segnata dall'aperta discriminazione, alti tassi di disoccupazione, mancanza di scolarizzazione e di possibilità di sviluppo. Le organizzazioni criminali approfittano del desiderio di una vita migliore. Il rapporto di Christiane Feller da Bruxelles.

Frida Uyttebrouck è nuovamente di pattuglia. Da anni assieme a due colleghi questa poliziotta controlla che tutto sia in ordine nelle strade del centro di Bruxelles. Una donna con accanto un bambino piccolo è seduta sul ciglio del marciapiedi.. Stendono la mano. Gentilmente i poliziotti chiedono i documenti. Quelli della donna sono a posto. Ma quel bambino di tre anni, le dice la poliziotta, dovrebbe essere al nido d'infanzia e non a mendicare per strada.

Madri mendicanti con i figli di dodici anni, arrivate nell'Unione Europea a guadagnarsi il pane pulendo i vetri delle macchine agli incroci di Bruxelles, sono comuni in tutte le grandi città. Ma quello che i guidatori vedono con disturbo, è una vera pena per Valeriu Nicolae, Rom:

"Molti bambini scappano da casa, da condizioni di povertà estrema che non sono in grado di sopportare. Qualcuno ha subito violenza, o i loro padri sono alcolizzati. Arrivano nelle grandi città della Romania, Slovacchia, Bulgaria e Moldavia (vedi NDR). Anche lì le loro condizioni sono misere. L'Occidente sembra loro il paradiso. I criminali lo sanno."

Europol, la polizia europea dell'Aia, preferisce mantenere il silenzio sulla natura di queste bande. Ma si da per certo negli uffici dell'Organizzazione dei Migranti (OIM) a Bruxelles: i Rom di solito non sono i colpevoli, ma le vittime di questi crimini.

Valeriu Nicolae, 35 anni, è lui stesso nato in una povera famiglia Rom della Romania. Ma ha avuto la fortuna di poter studiare grazie ad una borsa di studio: "Anch'io sono cresciuto accanto ad una discarica, ho frequentato le scuole differenziali e parlavo il rumeno a fatica. Poi mi fecero un test di intelligenza e scoprirono che non ero affatto stupido". Da circa due anni Valeriu Nicolae è a capo di ERIO, European Roma Information Office di Bruxelles. Il compito di questa organizzazione è di funzionare come lobby, bussando alle porte degli uffici dell'Unione, ai parlamentari e alle autorità del Belgio, e portare testimonianza sui problemi del suo popolo, in particolare dei bambini. Nicolae descrive così i metodi di lavoro delle bande criminali:

"Vanno dalle famiglie e dicono loro: Ci cureremo dei bambini e vi faremo avere tanto denaro. Comprano i bambini per 100 $. Poi dicono che i loro figli studieranno francese e vivranno in case bellissime. Mostrano delle fotografie e concludono dicendo che loro figlio sarà di ritorno tra un anno. Chi è alla miseria, vuole credere ai miracoli."

Chi si è occupata di questa situazione è Roeli Post. La Commissaria EU si è recata ben 43 volte in Romania negli ultimi sei anni. Nei ghetti rumeni, la donna olandese ha detto di aver trovato condizioni neanche da terzo, ma da quarto mondo. La povertà da un lato è un grave problema per i Rom, dice Roeli, e nel contempo un lucroso affare per le bande criminali di tutta Europa: "Direi che il Belgio è soprattutto un paese di transito, dove i bambini arrivano per essere smistati in altre nazioni, ad esempio, Francia, Italia o Austria. Mi sembra che sia un problema europeo e non specificamente belga."

Le radici della mendicità dei Rom, la loro povertà e mancanza di prospettive, sono analizzate in un rapporto della George Soros Foundation. Assieme alla Banca Mondiale ha lanciato "Il decennio dell'inclusione dei Rom, dal 2005 al 2015"., un percorso di inclusione per otto paesi dell'Europa centrale e orientale finanziato anche dalla Commissione Europea: Bruxelles intende investire 30 milioni di Euro per combattere la povertà nei ghetti, che Kósáne Kovács, ex ministra ungherese dell'Educazione, membro del Parlamento Europeo e Rom lei stessa, definisce peggiori di quelle dell'Africa.

Non sono solo le gang criminali a sfruttare la povertà. Racconta ancora Valeriu Nicolae che a volte nei ghetti si presenta qualcuno che offre tra 5.000 e 20.000 Euro per un fegato o un rene. Il peggio, termina Nicolae, è che spesso si trova qualcuno disposto a vendere il proprio rene.

© 2005


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Luci e ombre sul decennio dei Rom: