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Rom Lavoro, valorizziamo le potenzialità lavorative dei Sinti e dei Rom
Di Sucar Drom (del 27/07/2006 @ 10:18:14, in lavoro, visitato 3867 volte)
Il 24 luglio 2006 è stato pubblicato dal quotidiano Abitare a Roma un articolo per presentare lo sportello lavoro aperto a Roma dall'Amministrazione Comunale, in collaborazione con l'Opera Nomadi del Lazio.

Il progetto, come sanno molti di voi, è attivo da diverso tempo ma abbiamo colto questa occasione per intervistare Aleramo Virgili, operatore e referente di questa importante iniziativa.

Quando nasce il progetto?
Il servizio è nato a gennaio 2005, sostenuto dall'Opera Nomadi Sezione del Lazio e dal Comune di Roma (Dipartimento 14, Assessorato alle Periferie, per lo Sviluppo Locale e per il Lavoro).

Quante persone si sono rivolte al servizio?
Il servizio è rivolto ai Sinti, ai Rom e ai Camminanti della Capitale: sia italiani sia europei. Nel 2005 abbiamo avuto 830 primi contatti. Inoltre, abbiamo svolto un servizio di segretariato sociale e di accompagnamento per i Rom Europei appena arrivati in Italia e per quelli con il tesserino di temporaneamente presenti.

Quali sono le tipologie lavorative che hanno avuto più successo?
Il servizio si è molto impegnato nel sostenere il progetto dei mercatini, dove le famiglie vendono i propri manufatti artigianali e/o i materiali recuperati durante la settimana, ad esempio con gli sgomberi delle cantine. Abbiamo anche conosciuto tantissimi rom e romnì che lavorano come panettieri, badanti, muratori, elettricisti,... Naturalmente per lavorare non possono dichiarare di essere Rom perchè altrimenti perderebbero subito il lavoro. Abbiamo scoperto ed sostenuto tante e diverse realtà.

Quante richieste avete avuto da Rom e Sinti?
Nell'ultimo anno abbiamo ricevuto 965 richieste di lavoro, di cui 430 per nuove occupazioni. Abbiamo anche accompagnato 850 persone per la richiesta del permesso di soggiorno e 530 per il rinnovo del permesso.

Come giudichi il lavoro che state svolgendo?
Siamo molto soddisfatti perchè siamo riusciti a colpire i pregiudizi che esitevano nei confronti delle Minoranze Rom e Sinte. Siamo felici anche perchè stiamo riuscendo ad offrire speranza a tante persone che svolgono ancora alcune attività tradizionali, come lo spettacolo viaggiante o l'attività musicale. Siamo riusciti in tanti casi a valorizzare le diverse attività lavorative che già svolgevano le persone in una logica di sussistenza e così abbiamo anche contrastato alcuni fenomeni di devianza ma dobbiamo fare ancora tanto e gli ostacoli sono a volte insuperabili.

Qualche esperienza?
Molti dicono che bisogna lavorare sui bambini, attraverso la scuola perché con gli adulti non è possibile costruire molto ma ti faccio l’esempio di una donna rom rumena che, grazie al nostro servizio, ha iniziato a lavorare come sarta e oggi sua figlia frequenta il liceo classico.

Quali sono gli ostacoli che dovete affrontare?
Sicuramente sarebbe tutto molto più semplice se ai Sinti e ai Rom fosse riconosciuto lo status di Minoranze Nazionali, questo è un punto fondamentale. Inoltre, ogni giorno ci scontriamo con tanta burocrazia e tante regole assurde, ad esempio sulle regolarizzazioni dei Rom Europei: il Comune di Roma ritiene il container un alloggio idoneo e lo installa quale abitazione per molte famiglie, la Questura al contrario nega l’idoneità del container. Questo mette in difficoltà tante famiglie costrette a vivere nei cosiddetti “campi nomadi”.

Esistono dei settori economici dove può essere più utile insistere?
In tutto il settore del riciclaggio già operano moltissime famiglie: raccolgono i materiali ferrosi, gli ingombranti,… Sono bravissimi e già molto capaci nella divisione dei materiali, ad esempio in un attimo se hai un vecchio banco di scuola ti dividono la plastica, il ferro e il legno. In una società del consumo come la nostra che ha un estremo bisogno di riciclare, i Sinti e i Rom dovrebbero essere sostenuti con strumenti ad hoc, ad esempio facilitando l’acquisizione delle licenze.

Ritieni replicabile l’esperienza?
Si, sarebbe importante l’istituzione di uno sportello nazionale che sappia offrire a tutte le amministrazioni locali gli strumenti per sostenere le attività lavorative dei Sinti, dei Rom e dei Camminanti. Anche per promuovere la figura professionale del mediatore culturale perchè solo i Sinti e i Rom sono capaci di offrire strumenti di lettura e comprensione delle loro società e delle loro culture.

Ringraziamo Aleramo Virgili e l'Opera Nomadi del Lazio
Rif:.
pijats romanò

Per contatti diretti
ROM LAVORO, Sportello di Segretariato Sociale
per l’avviamento al lavoro delle Comunità Rom e Sinte
telefono 06 72671701, e-mail romlavoro@tiscali.it

Nella foto scattata a Brescia nel "campo nomadi" per Sinti Italiani uno dei tanti automezzi utilizzati per la raccolta dei materiali ferrosi.