Di seguito gli articoli e le fotografie che contengono le parole richieste.
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SUCAR DROM via Tazzoli n.14 46100 Mantova telefono (0039)0376 360643 fax (0039)0376 318839
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In ricordo di Beppe Collu
Lunedi 3 Ottobre 2005 ore 11:48:39
A un anno dalla scomparsa ricordiamo l'amico Beppe Collu. Beppe è stato il referente dell'Opera Nomadi in Sardegna e in occasione della Settimana della Cultura Romanì, Yuri Del Bar, ha ricordato il suo contributo di umanità alle popolazioni Rom presenti sull'isola e a tutti noi. L'Istituto di Cultura Sinta ha voluto dedicargli, nel novembre dell'anno scorso, il libro la mediazione culturale: una scelta, un diritto.
Nella foto scattata a Roma il 9 maggio 1997 vediamo da sinistra: Bernardino Torsi (Presidente dell'Associazione Sucar Drom), Maria Grazia Dicati (Presidente dell'Ente Morale Opera Nomadi Sezione di Piove di Sacco, Padova), l'amico Beppe, Mario Salomoni (allora Presidente Nazionale dell'Ente Morale Opera Nomadi) e Davide Gabrieli (Vice Presidente dell'Ente Morale Opera Nomadi Sezione di Mantova).
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MENGUR VELTO (LA NOSTRA CULTURA)
Giovedi 6 Ottobre 2005 ore 18:56:45 Premessa La comunità sinta mantovana e le diverse famiglie rom, presenti nel Comune di Mantova, vivono ancora oggi situazioni di discriminazione ed emarginazione culturale. L’Ente Morale Opera Nomadi Sezione di Mantova e il Comune di Mantova attraverso la realizzazione del progetto: RICONOSCONO i diritti civili e politici delle minoranze etniche linguistiche dei Sinti e dei Rom e considera la...
(continua)
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Mediazione Culturale nella Provincia di Mantova
Giovedi 6 Ottobre 2005 ore 19:17:31 Premesso che: la Provincia di Mantova, nell’aderire alle Dichiarazioni Internazionali riguardanti il riconoscimento dei Diritti dell’Uomo, riconosce i diritti civili e politici delle minoranze etniche linguistiche dei Sinti e dei Rom e considera la promozione e la protezione dei loro diritti fondamento a stabilire le politiche sociali dell’Amministrazione Provinciale; la Provincia di Mantova tutela il patrimonio sociale e culturale delle minoranze etniche linguistiche dei Sinti e dei Rom e favorisce la fruizione dei servizi per la tutela della loro salute, per la promozione del loro benessere sociale nonché per agevolare il perseguimento della loro autonomia economica e politica; la Provincia di Mantova fa...
(continua)
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Micro Area Residenziale a Guastalla
Giovedi 6 Ottobre 2005 ore 20:13:14 Da alcune settimane sono iniziati i lavori per la realizzazione della prima micro area residenziale per Sinti Italiani. La progettualità, sostenuta dal Comune di Guastalla e dalla Regione Emilia Romagna, è iniziata tre anni fa con la stesura del progetto tecnico insieme alle famiglie sinte guastallesi. Il progetto prevede sei terreni privati, uno per ogni nucleo familiare, con sei casette prefabbricate. Il progetto si è reso possibile grazie al lavoro dell'Ufficio Tecnico del Comune di Guastalla, dell'Associazione Sucar Drom e del facilitatore culturale sinto guastallese, Fabio Suffré. Questa progettualità è uno dei primi esempi in Italia di habitat per le Minoranze Etniche Linguistiche dei Sinti Italiani, costruita attraverso le metodologie della mediazione culturale. L'apporto dell'Associazione Sucar Drom si deve al sostegno finanziario dell'Assessorato alle Politiche Sociali della Provincia di Mantova. Si prevede l'inaugurazione in primavera, dopo qualche mese dalla consegna alle famiglie sinte.
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Trascrizione (quasi esatta) dell’intervista di questo pomeriggio.
In qualche caso ho cambiato l’ordine di domande e risposte, per rendere il testo più comprensibile.
Mahalla 15.11
Ciao! qui piove a dirotto!
Yuri Del Bar 15.11
è spuntato il sole a Mantova
Mahalla 15.11
a Vicenza piove?
Yuri Del Bar 15.12
non lo so, certo piovono gli sgomberi per le famiglie sinte
Mahalla 15.13
Dopo ne riparliamo, se vuoi. Volevo cominciare con la tua candidatura: com'è nata?
Yuri Del Bar 15.13
c'è qualcuno di Vicenza collegato? Battete un colpo!
Mahalla 15.14
Da parte del tuo partito che reazione c'è stata?
Yuri Del Bar 15.17
io non ero iscritto al partito della Rifondazione Comunista, in effetti sono stato eletto come indipendente. Carlo ha battuto tutti i partiti politici, l'unico a rispondere positivamente è stata Rifondazione
Mahalla 15.17
e gli altri, perché no?
Yuri Del Bar 15.19
evidentemente perché non credevano nel nostro sogno: un sinto in consiglio comunale
Mahalla 15.20
così sei risultato il secondo della lista per preferenze. Hanno buttato via parecchi voti!
Yuri Del Bar 15.21
si è stato un disastro! mi ha superato di quattro voti Fausto Banzi, attuale assessore ai servizi sociali della Provincia di Mantova. Molti sinti sono analfabeti e quindi non sono riusciti a scrivere il mio nome, altri hanno proprio sbagliato… comunque è stato bello, sia la campagna elettorale che l'attesa dei risultati
Mahalla 15.22
Sempre sullo stesso argomento: secondo te, perché questo è stato possibile proprio a Mantova?
Yuri Del Bar 15.23
probabilmente per il lavoro fatto insieme negli ultimi quindici anni. Il primo progetto di mediazione culturale, coinvolgendo direttamente Sinti, è partito all'inizio degli anni '90
Mahalla 15.24
è un'esperienza che si potrà fare in altre città? e quali?
Yuri Del Bar 15.25
speriamo e già ci stiamo lavorando. la prima scadenza è per le comunali a Bolzano. Speriamo di poter aiutare Radames Gabrielli a diventare il secondo consigliere comunale Sinto in Italia. Naturalmente ci stiamo preparando per le provinciali a Mentova: i socialisti sono interessati
Mahalla 15.26
mi sembra che proprio in Trentino un consigliere comunale (Lega) abbia rifiutato di sedersi accanto a un eletto "extracomunitario"
Yuri Del Bar 15.28
non lo sapevo, ma non mi stupisce. nella Lega ci sono diverse manifestazioni di discriminazione razziale. come a Piovene Rocchette, dove il sindaco leghista fa scavare i fossati anti-sinti. Tutto molto triste
Mahalla 15.27
Quali sono i tuoi rapporti con i colleghi di giunta?
Yuri Del Bar 15.28
io non sono in giunta. Rifondazione è in minoranza anche se stiamo lavorando per entrare nella maggioranza
Mahalla 15.29
intendo, di consiglio
Yuri Del Bar 15.30
buoni anche se un consigliere della lega non voleva, all'inizio salutarmi. ora è meglio. Sono comunque tutti contenti della mia elezione. sindaco compreso.
Mahalla 15.30
Come si è svolta la tua campagna elettorale?
Yuri Del Bar 15.31
naturalmente ci siamo accordati con Rifondazione. anche se all'inizio qualcuno aveva del mal di pancia sulla mia candidatura. Abbiamo formato un comitato elettorale che mi ha supportato per tutta la campagna elettorale. Eravamo una ventina: lo slogan era “un sinto in consiglio comunale è ricchezza per tutti”
Mahalla 15.32
mal di pancia "partitici" o degli elettori?
Yuri Del Bar 15.33
mal di pancia partitici, in particolare i giovani comunisti. gli elettori incontrati in piazza erano tutti curiosi e contenti. Non sarei stato eletto con il solo voto dei sinti, visto che moltissimi hanno sbagliato a votare
Mahalla 15.35
Dobbiamo sempre farci riconoscere 
Yuri Del Bar 15.36
Al conteggio il 50% dei voti sono sinti e l'altro 50% di appartenenti alla cultura maggioritaria
Mahalla 15.36
Hai rapporti con altri Rom e Sinti eletti in Europa?
Yuri Del Bar 15.36
No, non conosco nessuno
Mahalla 15.37
Veniamo ai temi che un consigliere affronta: Casa: sta cambiando qualcosa?
Yuri Del Bar 15.39
per i sinti sì. stiamo già lavorando con la nuova giunta per far chiudere il campo nomadi, luogo di segregazione. e realizzare piccole microaree. inoltre, stiamo discutendo per realizzare una'area di transito ed eliminare i divieti di sosta ai "nomadi"
Mahalla 15.41
Ti riporto di seguito un commento, che ho trovato in un blog che aveva ripreso la notizia sul camping austriaco (che avete riscritto anche su Sucardrom): “Esistono norme precise che regolano l'accesso a luoghi pubblici (come un campeggio, un bar, un ristorante, etc.). Nessuno può dire tu sì, tu no; lo posso fare a casa mia, ma trattasi di luogo privato.Invece che sbraitare, chiamare i carabinieri e denunciare. Non è indignandosi che si toglie il razzismo dalla testa della gente, quello c'è sempre stato e sempre ci sarà.” Cosa risponderesti?
Yuri Del Bar 15.45
Sicuramente abbiamo sbagliato in questi anni a non denunciare certe situazioni, ma è pur vero che in Italia non avevamo una legislazione precisa fino al 1999. In secondo luogo la legislazione è molto blanda e non prevede il penale per la discriminazione razziale. il penale è solo per incitamento alla discriminazione razziale. è per questo che a Verona abbiamo denunciato i sei leghisti, condannati in primo grado. Terzo: chi crede che il razzismo rimarrà è un'inguaribile pessimista. io credo che non bastino le denuncie. ma azioni concrete per poter costruire una cultura della pace
Mahalla 15.46
La vertenza in Veneto mi sembra molto estesa territorialmente…
Yuri Del Bar 15.47
Considera che in Veneto le associazioni di sinti e rom sono inesistenti. l'Opera Nomadi è a Padova e basta.
Mahalla 15.48
Secondo te, quello che state facendo a Mantova per la casa, può servire come progetto-pilota?
Yuri Del Bar 15.50
Sì, lo speriamo. Da quello che sappiamo per le micro-aree c'è la sola esperienza della Fondazione Michelucci insieme alla nostra. a Guastalla (RE) stiamo realizzando la nostra prima micro-area. Considera che c'è molta confusione in giro su cosa è una micro-area: per alcuni è solo un piccolo campo nomadi…
Mahalla 15.51
Approfittane per spiegarlo: come intendi una micro-area?
Xpisp 15.51
ma è strutturato con tutti i servizi necessari?
Yuri Del Bar 15.53
Una micro-area è costituita da unità abitative singole per ogni nucleo familiare. al massimo sei nuclei famigliari tutti legati da stretti vincoli di parentela o affinità. Inoltre, la micro-area deve essere progettata insieme alle famiglie che l'abiteranno in un percorso guidato dalla mediazione culturale
Mahalla 15.53
Chi provvede al mantenimento dell'area?
Yuri Del Bar 15.55
La manutenzione ordinaria è a carico delle famiglie, la straordinaria al comune se resta proprietario. pensiamo anche a percorsi dove le famiglie acquistano le stesse micro-aree. In ogni spazio famigliare deve esserci un'unità abitativa, una casa, pensata per la famiglia che ci abiterà e uno spazio, almeno 500mq, per l'arrivo di parenti. Inoltre nello studio preliminare è da considerare la proiezione demografica per i successivi quindici anni. Naturalmente a questi progetti vanno affiancati altri sui temi del lavoro e della scuola
Mahalla 15.57
In Inghilterra un progetto simile sta cadendo, perché non si trovano accordi sull'individuazione delle aree
Yuri Del Bar 15.58
Perché nessuno vuole un "campo nomadi" di fianco alla propria abitazione. Ciò che succede in Inghilterra è causato da una politica abitativa solitaria. ovvero non supportata da un lavoro di mediazione culturale
Mahalla 16.00
questo non saprei, in Inghilterra sono attivi da anni da questi temi
Xpisp 15.59
scusa 500 mq per famiglia???? Forse sarebbe meglio chiarire la dimensione di una famiglia, altrimenti potrebbe nascere un po’ d'invidia leggendo solo queste parole
Yuri Del Bar 16.01
Certo che ci sarà invidia. vedi Xpisp nelle culture sinte la famiglia è il valore primario per questo i figli non lasciano i genitori ed è per questo che abbiamo bisogno di più spazio. Una famiglia sinta in mezzo a tanti "gagi" avrebbe paura e piuttosto andrebbe in un "campo nomadi". Devi anche pensare che durante il nazismo ci avete mandato allo sterminio e ancora oggi ci rinchiudete nei campi nomadi. forse bisogna ribilanciare la situazione. Non pensi Xpisp?
Xpisp 16.03
leggendo la tua risposta ho pensato ad una persona ignorante come me che ritiene la famiglia quella tipo di 3-5 persone, quindi ne nascerebbe un equivoco. Ho chiesto solo un chiarimento per capire cosa si intendesse per famiglia.
Scusa ma io non ho mandato nessuno allo sterminio, se fare domande per capire mi fa paragonare a ciò che dici....
Yuri Del Bar 16.06
Un nucleo familiare è formato da cinque sei persone in media. poi quando i figli si sposano devono rimanere per alcuni anni con i genitori. sei mesi dai genitori della moglie, sei mesi dai genitori del marito. solo dopo alcuni anni le famiglie diventano autonome.
Mi dispiace che tu ti senta offeso. ma vedi in Italia ancora non è stata fatta un'elaborazione del lutto su quanto successo durante il fascismo. e quindi, se noi siamo ancora rinchiusi nei campi nomadi chi ne ha colpa?
Mahalla 16.09
Se volete discutere del fascismo, cause e concause, non se ne esce +. Preferirei rimanere al discorso del lavoro che si può fare oggi. Eventualmente, riprendere il discorso storico in un altro incontro.
Xpisp 16.10
Non mi sono offeso, solo non darmi responsabilità che non ho, conto così poco che non ho influenza, continuate sui discorsi precedenti che sono interessanti, grazie a tutti
Yuri Del Bar 16.11
Vedete il vero problema è che in Italia si ha un complesso di colpa per quanto successo agli ebrei. Al contrario per noi sinti si pensa, in larga maggioranza, che se siamo finiti nei camini è perché ce lo meritavamo. Siamo ladri, no?
Mahalla 16.13
Se tutti i ladri dovessero finire ai camini, avremmo risolto il problema energetico! Volevo magari capire meglio se queste mini aree sono da intendere come una riparazione per la storia o invece una possibilità di ovviare anche ai problemi di devianza. A Milano, ad esempio, nei grandi campi è impossibile vivere anche per un Rom o un Sinto!
Yuri Del Bar 16.14
E in effetti c'è qualcuno, vedi il blog della sucar drom, che ancora oggi ci invita a finire nei termovalorizzatori. E siamo nel 2005!
No, le micro-aree non sono una riparazione alla storia ci vorrà ben altro. ma è un primo passo per un riconoscimento della nostra cultura, della nostra società... di noi come persone!
Penso che nei grandi campi sia impossibile vivere, sia per i sinti/rom sia per qualsiasi altra 'persona. Provare per credere
Mahalla 16.17
Ho letto con interesse, a proposito del riconoscimento come persone, il post Mengro Labatarpe… volevo capire, oggi, come può evolvere la situazione lavorativa
Xpisp 16.17
chiarimento: ma 500 mq è la casa o la casa + lo spazio intorno???
Yuri Del Bar 16.18
casa + lo spazio intorno. per meglio capire sarò lieto di averti come mio ospite a gennaio quando inauguriamo la micro-area a Guastalla. Insomma è come una villetta: il progetto lavoro nasce da un'esigenza: valorizzare il lavoro che svolgono le famiglie sinte e rom a Mantova.
In effetti si pensa che noi non lavoriamo. Sbagliato, lavoriamo tutti. E’ che abbiamo una struttura sociale diversa e quindi non abbiamo divisione del lavoro come avete voi. In altre parole tutti i Sinti in Italia fanno lo stesso lavoro.
Xpisp 16.22
Una sola curiosità, qual'è questo lavoro?
Yuri Del Bar 16.23
il furto… scherzo!
Xpisp 16.23
dai non scherzare
Yuri Del Bar 16.24
Gli uomini fanno la raccolta dei materiali ferrosi, anche se alcuni hanno ancora lo spettacolo viaggiante. Le donne vedono calze, fazzoletti, centrini... porta a porta.
Xpisp 16.25
Scusa la domanda ignorante, ma dopo aver raccolto materiale ferroso...cosa ne fanno???
Mahalla 16.25
La mia domanda, sottintendeva: c'è ancora spazio per queste attività, o c'è da investire in formazione professionale verso nuovi lavori?
Yuri Del Bar 16.25
Il progetto quindi vuole valorizzare le potenzialità presenti nelle diverse famiglie. Questo è un buon momento: più il petrolio cresce e più il prezzo dei materiali ferrosi si alza, e basta con i corsi per giardinieri... non se ne può più!
Bisogna cercare di far coincidere le potenzialità, le aspirazioni e gli spazi presenti sul mercato, naturalmente senza mediazione culturale si torna a fare i corsi per giardinieri: vedi quello che sta succedendo in Emilia Romagna con due milioni di euro dell'Unione Europea
Mahalla 16.28
e con la mediazione culturale?
Xpisp 16.29
Personalmente ritengo che abbiate una grossa forza, la famiglia, con questa forza conosco molti immigrati nord-africani che sono riusciti ad aprire attività e ad avere un notevole successo, non penso che abbiano avuto bisogno di mediazioni culturali, anche se non guasterebbero.
Yuri Del Bar 16.30
certo perché altrimenti l'operatore della formazione professionale se ne va per i campi a prendere parole o sorrisetti ironici e lo pseudo corso diventa un modo per tirare avanti, con le borse di studio, per qualche mese, poi nulla.
I nord africani sono venuti e hanno accettato la cultura capitalistica; il discorso è molto complesso...
Mahalla 16.32
Ti chiedo un commento a questo esempio: Reggio Emilia corso per panettieri, diplomati una cinquantina (credo) di Rom stranieri. La giunta vanta questo risultato, Forza Italia dice che solo 50 non valgono i soldi spesi
Yuri Del Bar 16.33
in effetti non sono cinquanta e in secondo luogo avere cinquanta panettieri qualificati e nessuno assunto non è un buon risultato... o no?
Mahalla 16.33
E che ne so? Il commento lo lasciavo a te 
Yuri Del Bar 16.34
e io ho commentato... non offenderti anche tu 
Mahalla 16.34
Io????
Yuri Del Bar 16.34
un po di humor… altrimenti la vita è triste
Mahalla 16.35
Io faccio il bravo presentatore 
Xpisp 16.35
forse ora sarebbe il caso di finanziare l'apertura di una panetteria
Yuri Del Bar 16.35
ti immagini la massaia emiliana che va a comprare il pane nella panetteria rom... grande idea… e tu sei bravissimo
Xpisp 16.36
vedo quella brianzola che compra la carne dal mussulmano...non bisogna fare il razzismo al contrario
Yuri Del Bar 16.36
e in effetti è una grande idea, cosa ho detto di male?
Xpisp 16.37
Mi sembrava un po’ ironica...chiedo scusa!!! ho toppato!!!!
Mahalla 16.37
Sempre a fare gli offesi! L La situazione scolastica a Mantova com'é?
Yuri Del Bar 16.38
Era a doppio senso... è che qui ci stiamo divertendo.
Buona, se i bambini non vanno a scuola... pessima se ci vanno.. e ci vanno tutti... un dramma.
Torniamo seri.
Mahalla 16.39
Con gli stranieri come procede? (a me va bene anche di scherzare)
Xpisp 16.40
Chiedo venia ma devo tornare a lavorare (avendo anch'io accettato la cultura capitalista), peccato perché stavo avendo delle risposte interessanti. Un saluto a tutti, ci vediamo da sucar. Ciao da Xpisp
Yuri Del Bar 16.41
La scuola è uno strumento della cultura maggioritaria. L'intento è di far conoscere la scuola ai genitori in modo tale che possano fare richieste formative. E' a quel punto che il bambino troverà nella scuola tracce del suo mondo concreto
Mi dispiace Xpisp, un saluto a te. Carlo deve risponderti sul blog. Non disperare.
Xpisp 16.42
un abbraccio a tutti
Mahalla 16.43
Un attimo, prima di perdere il filo sulla scuola...
Yuri Del Bar 16.43
ti sei perso Fabrizio...
Mahalla 16.43
Sinora si è parlato di Sinti (italiani) volevo sapere la situazione dei Rom stranieri nel vostro comprensorio
Yuri Del Bar 16.44
Sinti lombardi. A Mantova ci sono rom rudara, arljia e rumeni: sono in casa e hanno diversi lavori, uno lavora come autista degli autobus pubblici
Mahalla 16.45
Integrazione scolastica?
Yuri Del Bar 16.45
Interazione! niente integrazione, è una brutta parola
Mahalla 16.46
Se uso frequenza? Insomma, come procedono i rapporti?
Yuri Del Bar 16.47
La scuola è buona per i rom rumeni e arlija. diverso il discorso per i rudara... o meglio la famiglia è ursara. I rom rumeni vanno a scuola e pretendono il rispetto culturale. E lo ottengono. I rudara si nascondono, sono più vicini a noi sinti.
Mahalla 16.48
Potresti darmi delle cifre per capire di quanta gente si tratta?
Yuri Del Bar 16.49
A Mantova abbiamo 45 minori sinti, nove rudara, quattro rumeni, 3 arljia. Parlo del comune di Mantova, in provincia i sinti sono un centinaio e i rom una trentina. I gruppi etnici sono una decina tra sinti e rom.
Mahalla 16.52
Ho l'impressione che in una città come Mantova, le cose si vivano e si affrontino differentemente da una metropoli. Cosa ne pensi? (lo so che è banale, non mi veniva meglio)
Yuri Del Bar 16.53
Certo, ma comunque fa un rapporto tra le popolazioni e vedrai che a Mantova ci sono molti ma molti più sinti e rom che a Milano. Mantova ha quarantamila abitanti
Ci dovrebbero essere due tre associazioni per quartiere per lavorare bene.
Mahalla 16.56
Io a questo punto, se sei d'accordo farei uno stop. Riscriverò tutto e poi lo rimetto online (tra stasera e inizio settimana prossima). Se sei d'accordo, possiamo stabilire anche altri appuntamenti simili in futuro
Yuri Del Bar 16.57
Adesso che abbiamo tredici persone collegate...
Mahalla 17.02
Credo che il contatore ogni tanto vada per i fatti suoi, ma se qualcuno ha domande o vuole salutarti, ha tutto lo spazio a disposizione.
Un ringraziamento a te e alla squadra mantovana
Yuri Del Bar 17.03
Io rimango collegato a disposizione per nuove domande. ciao Fabrizio
Xpisp 17.22
ciao, breve rientro (ho lasciato aperto per rileggervi quando potevo) non era riferito a te il pigiar male, era riferito a Fabrizio, parlare con te è stato un piacere...ma sei tu che mi rispondi in sucar? grazie comunque per le risposte.
Yuri Del Bar 17.25
le risposte in sucar le scrivono diverse persone. di solito ti risponde Carlo
Sono io che ringrazio te. se non c'eri era un dialogo a due con Fabrizio. bello il tuo blog...
Xpisp 17.33
Ti ringrazio del complimento anche se immeritato, non riesco ad esprimere chiaramente i miei pensieri come Fabrizio o NNS, inoltre non ho spesso il tempo per scrivere quello che mi passa per la testa. Ad esempio spesso nel farvi le domande temo di passare per arrogante o fazioso, indubbiamente non sono privo di esperienze negative che mi hanno influenzato, ma credo che conoscendosi (deve essere reciproco) si possano capire molte cose che ci rendono ostili e forse migliorarsi reciprocamente
Yuri Del Bar 17.42
Devi fare tutte le domande che ti passano per la testa, nessuno giudica nessuno. Concordo, la conoscenza reciproca può portare alla costruzione di un mondo dove ognuno di noi si possa sentire a casa propria.
Un saluto a tutti gli amici e un nuovo ringraziamento a Fabrizio per l'occasione data.
Sunaimi sigo (ci sentiamo presto, traduzione dal sinto lombardo)
Mahalla 18.01
Sastipé, but, baxt!
(salute, lavoro e fortuna)
Di Fabrizio (del 27/11/2005 @ 19:50:54 in casa, visitato 4313 volte)
Opera Nomadi
Via di Porta Labicana 59– 00185 ROMA
ENTE MORALE D.P.R. n.347 del 26.3.1970
Roma 6 e 7 Dicembre 2005
SEMINARIO NAZIONALE HABITAT
O CHER LACIO’
La cultura dell’abitare fra i Rom, Sinti e Camminanti
Conduttore di gruppo: Massimo Converso (Presidente Nazionale Opera Nomadi)
Segreteria del gruppo: Elena Coluccia (Volontaria in Servizio Civile)
·
Il superamento del “Campo-Nomadi” e, progressivamente, anche del “Villaggio Attrezzato”
· L'architettura di chi ricerca l'integrazione stabile - in abitazioni mononucleari in muratura - con la storia della sua cultura
· Il viaggio e la sosta nelle trasformazioni territoriali richiedono tipologie edilizie che definiscano un'architettura rispondente alla richiesta ed all'idea dell' "abitare" che appartiene al mondo dei Rom, Sinti e Camminanti;
· Risposte ed iniziative attraverso lo studio e il confronto tra i progetti in atto nelle diverse realtà territoriali del nostro paese;
· La legalizzazione di un processo già ampiamente in atto: il ricorso all'autocostruzione come processo che, partendo dall'autoriflessione sull'architettura dell'abitazione Romanì, giunga alla sua attuazione formale attraverso procedimenti costruttivi partecipativi.
· La quarantennale generalizzata esperienza nel Centro-Sud dell’edilizia popolare per le Comunità ROM “autoctone
· Il Socialismo Reale e la politica per la casa per i 5 milioni di Rom dell’est europeo
Lunedì 5 Dicembre ore 17e30
presso la Sala TEATRO Municipio 3 in Via dei Sabelli 119 (San Lorenzo)
La casa nelle Comunità Rom in SerbiaMostra fotografica di Monika Bulaj
Presentazione del libro"Le ha ma la ja”
da un viaggio di parole e immagini tra i Rom della Serbia, il tratto di un popolo " (Editrice Monti) con l’autrice Marzia Ravazzini, Volontaria nei Villaggi Rom in Serbia
Martedì 6 dicembre 2005
pressoAssessorato Politiche Sociali Comune di Roma
in Viale Manzoni 16 (Quartiere San Giovanni – Fermata Manzoni Metropolitana Linea A)
ore 15:30 Registrazione partecipanti presso la Segreteria del Seminario
ore 16:00 Introduzione generale del Dott. Massimo Converso (Presidente Nazionale Opera Nomadi)
ore 16:15 Proiezioni immagini e filmati
· Microarea attrezzata Comunità Sinti GackaneVia delle Sette Chiese (Roma)
· Microarea residenziale (Comunità Sinti Guastalla di Mantova)
· Microaree attrezzate, istituzionali, in Alto Adige
· Villaggio Rom di case popolari (Quartiere urbano San Vito - Cosenza)
· Casilino 900 : il Campo-Rom più antico d’Italia
ore 20:15 Cena in loco
ore 21:30 1° CONCORSO ROMANO dei MUSICISTI di STRADA Rom/Sinti
presso la Sala TEATRO Municipio 3 in Via dei Sabelli 119 (San Lorenzo)
Mercoledì 7 dicembre 2005
al mattino
pressoAssessorato Politiche Sociali Comune di Roma
ore 9:00 Dibattito sulle proiezioni
ore 13:00 Conclusioni
ore 13:30 Pranzo in loco
nel pomeriggio
presso la Sala TEATRO Municipio 3 in Via dei Sabelli 119 (San Lorenzo)
ore 15:30 Relazioni finali dei 5 GRUPPI SEMINARIALI (Habitat, Lavoro, Scuola, Sanità, Diritti e Mediatori Rom/Sinti)
ore 17:30 Risposta dei Rappresentanti del Governo Italiano (Ministeri Affari Regionali, Istruzione, Pari opportunità) ; presiede il Senatore Sinto Livio Togni
ore 19:00 Partenza dei partecipanti per le sedi di provenienza
Di Sucar Drom (del 07/01/2006 @ 19:00:48 in casa, visitato 1824 volte)
Sabato 14 gennaio 2006alle ore 11.00invitiamo tutti a Guastalla (Reggio Emilia)per l'inaugurazione del residenze Sucar Plazain via Argine Po (traversa della Strada Statale n.62, via Cisa Ligure)Come sapete a Guastalla abbiamo realizzato una micro area residenziale per Sinti Italiani. La progettualità, sostenuta dal Comune di Guastalla e dalla Regione Emilia Ro...
Di Sucar Drom (del 17/11/2005 @ 18:29:29 in casa, visitato 2386 volte)
postato da sucar drom
Come vi avevamo già annunciato, a Guastalla stiamo realizzando una micro area residenziale per Sinti Italiani. La progettualità, sostenuta dal Comune di Guastalla e dalla Regione Emilia Romagna, è iniziata tre anni fa con la stesura del progetto tecnico insieme alle famiglie sinte guastallesi. Il progetto prevede sei terreni privati, uno per ogni nucleo familiare, con sei casette prefabbricate. Il progetto si è reso possibile grazie al lavoro dell'Ufficio Tecnico del Comune di Guastalla, dell'Associazione Sucar Drom e del facilitatore culturale sinto guastallese, Fabio Suffré. Questa progettualità è uno dei primi esempi in Italia di habitat per le Minoranze Etniche Linguistiche dei Sinti Italiani, costruita attraverso le metodologie della mediazione culturale. L'apporto dell'Associazione Sucar Drom si deve al sostegno finanziario dell'Assessorato alle Politiche Sociali della Provincia di Mantova. In questi giorni stiamo pensando di inaugurare il residence domenica 27 novembre. nei prossimi giorni vi aggiorneremo. Di seguito la proposta per la gestione e l'utilizzo del residence che stiamo discutendo con le famiglie sinte e con l'amministrazione comunale.
Fabrizio 11.00: L'intervista a Radames Gabrielli sarà condotta dagli amici blogger dell'associazione Sucar Drom di Mantova
Radames 11.03: Ciao a tutti da Bolzano
Fabrizio 11.04: Ciao Radames, piacere di conoscerti
Sucar Drom 11.04: Ciao Radames siamo felici di averti in chat questa mattina. La prima domanda: chi è Radames Gabrielli?
Radames 11.04: Allora Radames Gabrielli è un sinto italiano, di genitori italiani e nato a Bolzano 47 anni fa. Residente a Bolzano, vivo qui con mia moglie e i miei tre figli felicemente sposati. Dalla più grande ho due bellissime nipotine che amo moltissimo. Ho fatto il militare e ho sempre lavorato.
Sucar Drom 11.06: Che lavoro fai?
Radames 11.07: Vengo da una generazione di sinti musicisti. Io sono musicista per tradizione familiare, sin da quando avevo 14 anni ho suonato nel complesso della mia famiglia i "Figli del Vento", però con la musica non si guadagna abbastanza per vivere; allora lavoro come guardiano notturno presso un cantiere edile
Sucar Drom 11.07: avete un gruppo musicale oggi?
Radames 11.08: Sì, oggi il nostro gruppo musicale si chiama "U sinto". Abbiamo fatto anche un cd dal vivo.
Sucar Drom 11.08: Perchè ti sei candidato per il Consiglio Comunale a Bolzano?
Radames 11.09: Perchè anche i sinti possano pensare e decidere per la loro città. Ma non solo per i sinti: a me piacerebbe migliorare la città anche per i gage e lavorare insieme sinti e gage per superare i problemi
Sucar Drom 11.10: che minoranze rom e sinte sono presenti a Bolzano?
Radames 11.11: Intanto i miei sinti sono sinti estrecharia, poi ci sono alcuni sinti taic, alcuni lombardi, mentre i rom sono quasi tutti stranieri e vengono dallla ex jugoslavia - Macedonia - principalmente rom xoraxanè. Ma ci sono anche alcune famiglie di cergari e poche famiglie di rom hrvati, ormai italiani da generazioni.
Fabrizio 11.13: Circa, quanti sarete in tutto tra Rom e Sinti?
Radames 11.14: Ci sono circa 600 persone tra rom e sinti.
Sucar Drom 11.13: Quali sono i problemi che vivono le famiglie rom e sinte a Bolzano?
Radames 11.14: Allora: intanto la discriminazione e l'emarginazione...i problemi sono tanti...
Sucar Drom 11.14: immagino...
Radames 11.15: dicevo la discriminazione è uno , non abbiamo lavoro, molti vivono nei campi sosta che sono dei lager, e chi vive negli alloggi ha problemi con i vicini perchè nessuno li vuole come vicini di casa
Sucar Drom 11.16: A Bolzano tra i sinti e i rom si è parlato di micro aree, cosa ne pensano i sinti e cosa ne pensano i gage?
Radames 11.16: I sinti sono favorevoli al 100%
Sucar Drom 11.16: Quante sono le famiglie in casa e quante nei campi? quanti campi?
Radames 11.17: Bisogna distinguere tra sinti e rom: ci sono un campo per i rom e un campo "lager"per i sinti; mentre poi altri sinti, come la mia famiglia vivono in piccole aree, non sappiamo ancora per quanto tempo. Nel campo sinti attualmente vivono circa 90 persone, mentre nel campo rom sono 117.
Sucar Drom 11.18: Quando i sinti parlano di micro aree cosa immaginano?
Radames 11.19: secondo me una micro area è un posto dove io posso stare tranquillo con decenza con la mia famiglia e non in un campo "lager"; senza essere ammassati ed essere meglio integrati, perchè se sei una sola famiglia c'è un capo che decide per i suoi figli
Sucar Drom 11.20: Ma come deve essere una micro area? Un piccolo campo?
Radames 11.21: Deve essere un posto per 4 5 roulottes, una costruzione pe i bagni o dei prefabbricati di legno al posto della roulotte - non di cemento che ammazza la gente
Sucar Drom 11.22: Quindi un'area per una sola famiglia allargata? e ogni nucleo famigliare deve avere un suo spazio diviso dalle altre famiglie? o un'area senza vincoli?
Radames 11.23: Sì, uno spazio dove possa stare una famiglia al massimo con i fratelli e sorelle. Non parenti più lontani o addirittura altra gente, Non un posto con un guardiano. Gestito dal capo famiglia e basta, cioè il padre con i figli: perchè se è così posso decidere io chi far stare nel mio posto per un paio di giorni
Sucar Drom 11.24: Noi a Guastalla abbiamo relaizzato una micro area per una famiglia allargata, dove ogni famiglia ha una propria casa, un proprio giardino, un proprio cancello. Tu cosa ne pensi?
Radames 11.25: Magari! Avete fatto una bella cosa
Sucar Drom 11.25: Negli anni scorsi i Sinti e i Rom hanno partecipato alla realizzazioni dei progetti per i campi?
Radames 11.26: negli anni scorsi no. Però adesso si parla tanto delle micro aree sia sinti che alcuni politici
Sucar Drom 11.27: Quindi vi hanno costruito una "casa" senza chiedervi come la volevate?
Radames 11.27: Per i campi possiamo dire di si: ci hanno detto "o entrate lì o andate fuori dalla provincia di Bolzano". In pratica eravamo obbligati ad entrare accompagnati dai carabinieri proprio come in tempo di guerra faceva qualcun'altro
Sucar Drom 11.28: A Guastalla i Sinti hanno partecipato a tutta la progettazione, pensi sia possibile anche a Bolzano?
Radames 11.29: Se vince il candidato che sostengo anche io, allora sicuramente potremo parlarne insieme. Se vince la destra allora dovremo scappare da Bolzano
Sucar Drom 11.29: Siamo felici, sperando che vinciate
Radames 11.30: Lo speriamo anche noi, vedremo dopo domenica. Vi sapremo dire come va a finire
Sucar Drom 11.30: Mi dicevi prima che ti candidi non solo per i sinti, cosa senti debba essere fatto per tutti i cittadini di Bolzano?
Fabrizio 11.32: Cosa diresti a un gagio che vive a Bolzano?
Radames 11.32: Bolzano ha bisogno di più solidarietà tra tutti. Ci sono problemi pratici come ad esempio i parcheggi e il traffico, se vinciamo dobbiamo cambiare molte cose in meglio e per tutti
Sucar Drom 11.34: Hai detto che se vince la destra sarà un disastro, non pensi che la tua candidatura abbia scosso gli animi anche della destra? si parla in città della tua candidatura?
Radames 11.35: Purtroppo non mi stanno dando molto spazio, perchè qui c'è soltanto un giornale quotidiano e appoggia di più i partiti di destra. Anche quando hanno parlato di sinti e rom hanno chiamato due poilitici e non me. Adesso stiamo pensando di scrivere una lettera per dire anche noi la nostra
Sucar Drom 11.36: Ci dispiace... è un'occasione persa!!! Qual'è il partito che ti ha candidato?
Radames 11.37: il partito come per Mantova è Rifondazione Comunista: è l'unico partito che da la possibilità anche a chi come me non è iscritto di candidarsi come indipendente e portare avanti le proprie ragioni
Sucar Drom 11.39: Abbiamo partecipato all'incontro per il lancio della tua candidatura e siamo rimasti colpiti dalla voglia che c'era di sostenerti, parlaci delle persone che ti hanno candidato?
Radames 11.40: Luigi Gallo, il segretario di Rifondazione per la provincia di Bolzano con Paola che lavora con noi sinti a Bolzano, mi ha proposto di candidarmi. La serata è stata un successo per noi, c'è stata veramente partecipazione. Anche il candidato sindaco Spagnolli lo conosciamo da tanto, è quasi un amico per i sinti
Sucar Drom 11.41: Come vivono i sinti e i rom la tua candidatura?
Radames 11.42: Certi sinti la vivono bene e certi non si esprimono. Con i rom non saprei perchè loro non votano neanche
Sucar Drom 11.43: Considera che è la prima volta a Bolzano... si discute?
Radames 11.43: Sì è vero è l'inizio
Fabrizio 11.44: Sei il solo che parla per i Sinti? Ci sono altri Sinti che si danno da fare?
Radames 11.44: Al momento no. Ognuno parla per sé
Sucar Drom 11.45: Ti vogliamo fare un'ultima domanda, perchè pensi sia importante che per la seconda volta in Italia, dopo Mantova, a Bolzano un Sinto debba essere eletto in Consiglio Comunale
Fabrizio 11.46: Non hai paura di essere un specie di mosca bianca?
Radames 11.46: Perchè è importante che i sinti diventino partecipi della vita politica, perchè così possono decidere per la loro città. Perchè anche i sinti lavorano vivono, amano, crescono i loro figli in questa città come per le altre città e gli altri sinti, risolvere insieme i problemi di tutti, sia sinti che gage ed essere riconosciuti come parte della città, come parte attiva, della città per costruire insieme per una Bolzano migliore,
Sucar Drom 11.50: sono bellissimi questi tuoi pensieri... in bocca al lupo e ... chiamaci se hai bisogno ma non fermarti...
Radames 11.51: Beh, intanto grazie per essere venuti a sostenerci e crepi il lupo. grazie a tutti
Fabrizio 11.51: Se puoi restare ancor qualche minuto, magari ci sono altri lettori che hanno domande
Radames 11.52: ... volevo dire per una Bolzano migliore con la speranza di una migliore convivenza uguaglianza e fratellanza, per dare ai nostri figli un futuro migliore
Noi rimaniamo diteci fino a quando.
Fabrizio 11.56: Non voglio tenervi troppo in attesa. Facciamo 5 minuti se qualcuno ha domande. In ogni caso, grazie tantissime a te e agli amici di Mantova. Spero di risentirci presto, magari con buone notizie già da settimana prossima
Radames 11.57: Sì, aspettiamo volentieri domande di qualsiasi tipo. Sapete che qui a Bolzano c'è un partito che raccoglie voti facendo una campagna discriminatoria sui sinti e rom, oltre che sugli stranieri: il loro slogan è "basta case a zingari ed extracomunitari" o l'altro "basta soldi agli zingari". Puntano sui problemi della povera gente che magari aspetta da tanti anni una casa, ma non dicono che anche noi sinti siamo itlaliani e abbiamo gli stessi diritti di tutti gli altri.
La cosa più importante per me è che la gente cominci a conoscere i sinti... dicono che siamo tutti ladri: prima di tutto in tutti i popoli ci sono persone che rubano e persone che non lo fanno, al sinto disoccupato nessuno da una opportunità di lavoro perchè c'è sempre la discriminazione, appena vedono un sinto lo timbrano come ladro anche se non lo è, e non lo fanno lavorare perchè manca la fiducia non gliela danno
Adesso basta parlare. Ringraziamo tutti, Fabrizio e gli amici di Mantova. Rimaniamo comunque qui ancora qualche minuto per eventuali domande
Fabrizio 12.07: Entro domani, ripubblico l'intervista. Grazie a tutti voi, e anche a chi si è collegato "in silenzio" 
Sabato abbiamo inaugurato il residence Sucar Plaza a Guastalla, in Provincia di Reggio Emilia. Erano presenti tante, tante persone (circa un centinaio) che insieme a noi e alla comunità sinta guastallese hanno voluto condividere questo momento di gioia. Particolarmente applauditi gli interventi di Mario Dallasta (Sindaco di Guastalla), Fabio Suffré (Mediatore Culturale dell’Associazione Sucar Drom), Gianluca Borghi (Consigliere Regionale ed ex Assessore alle Politiche Sociali della Regione Emilia Romagna), Teresa Spagna (Funzionaria della Provincia di Mantova che sostituiva l’Assessore Fausto Banzi) Tutti e quattro questi interventi hanno evidenziato che ai Sinti deve essere riconosciuto lo status di Minoranze Etniche Linguistiche e che l’esperienza di Guastalla deve essere esempio replicabile a livello nazionale per uscire dalle logiche ghettizzanti e assistenziali del “campo nomadi”. In particolare si è posta l’attenzione sulle tre “parole chiave” che hanno guidato la progettualità: interazione, mediazione culturale e partecipazione. Infatti, il progetto abitativo di Guastalla non è tanto importante per la scelta della tipologia abitativa (micro-area), ma è importante perché è stato un progetto partecipato a tutti i livelli dalle famiglie guastallesi appartenenti alla Minoranza Etnica Linguistica dei Sinti Emiliani e soprattutto consapevole che le Minoranze Etniche Linguistiche Sinte e Rom sono soggetto pensante della città e per la città di Guastalla. Infatti, il raggiungimento degli obiettivi fissati si è reso possibile per il coinvolgimento diretto e a tutti i livelli (nelle fasi decisionali, progettuali, nella realizzazione e nelle verifiche) delle famiglie Sinte Guastallesi. Sono intervenuti anche Anna Maria Dapporto (Assessore alle Politiche Sociali della Regione Emilia Romagna), Marcello Stecco (Assessore alle Politiche Sociali della Provincia di Reggio Emilia) e Vladimiro Torre (Presidente dell’Associazione Them Romano di Reggio Emilia). L’inaugurazione è stata allietata dal gruppo musicale U SINTO di Bolzano e da un rinfresco con brindisi in un clima di gioia e felicità. Il residence Sucar Plaza è stato benedetto da Monsignor Ambrogio Morani. In foto il taglio del nastro. Da sinistra: Fabio Suffré, Mediatore Culturale dell’Associazione Sucar Drom; Mario Dallasta, Sindaco di Guastalla; Gianluca Borghi, Consigliere Regionale; Anna Maria Dapporto, Assessore alle Politiche Sociali della Regione Emilia Romagna; Marcello Stecco, Assessore alle Politiche Sociali della Provincia di Reggio Emilia. Dietro a Fabio Suffré, all’estrema sinistra della foto si scorge Monsignor Ambrogio Morani. La foto è stata gentilmente concessa dal fotografo Ermes Lasagna che si è offerto di costruire insieme a noi un progetto fotografico, di cui vi parleremo nei prossimi mesi
Ancora una volta si fa sciaccallaggio su una drammatica vicenda, il rapimento del piccolo Tommaso, alimentando sentimenti di razzismo e di xenofobia verso le Minoranze Etniche Linguistiche Nazionali Sinte e Rom.
Questa volta l’infamia è caduta sulla comunità sinta guastallese e bene ha fatto il Sindaco, Mario Dallasta, rispondendo duramente alle dichiarazione della “sensitiva” di turno che ha indicato, attraverso un programma televisivo della RAI, le case dei sinti guastallesi come il luogo di prigionia del piccolo Tommaso.
È sintomatico che la RAI, servizio pubblico, continui ad propinare stereotipi che portano a presentare le Minoranze Etniche Linguistiche Sinte e Rom come nemici della società: rubano i bambini.
Infatti, da alcuni anni monitoriamo la programmazione RAI e il servizio pubblico continua ad alimentare i peggiori pregiudizi: i Rom e Sinti sono ladri, chiromanti, sporchi, sfruttatori… Non ultimo lo sceneggiato “Orgoglio”, dove una “banda di zingari” rapisce un bambino.
In questo continuo attacco alle Minoranze Etniche Linguistiche Sinte e Rom, ringraziamo il Sindaco di Guastalla che con parole chiare ha troncato le dichiarazioni della “sensitiva” intervenuta nel programma “la vita in diretta”.
Proprio a Guastalla le scorse settimane è stato inaugurato il residence Sucar Plaza (bella piazza, in lingua sinta), primo esempio in Italia di un habitat dignitoso per le Minoranze Etniche Linguistiche Nazionali Sinte.

Di Fabrizio (del 02/03/2006 @ 09:53:41 in casa, visitato 5509 volte)
Ricerca fotografica: Microaree abitative per Rom e Sinti (ha collaborato la redazione di Sucar Drom)
cliccare sulle immagini per ingrandirle
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Una micro-area è costituita da unità abitative singole per ogni nucleo familiare. al massimo sei nuclei famigliari tutti legati da stretti vincoli di parentela o affinità. Inoltre, la micro-area deve essere progettata insieme alle famiglie che l'abiteranno in un percorso guidato dalla mediazione culturale
...
La manutenzione ordinaria è a carico delle famiglie, la straordinaria al comune se resta proprietario. pensiamo anche a percorsi dove le famiglie acquistano le stesse micro-aree. In ogni spazio famigliare deve esserci un'unità abitativa, una casa, pensata per la famiglia che ci abiterà e uno spazio, almeno 500mq, per l'arrivo di parenti. Inoltre nello studio preliminare è da considerare la proiezione demografica per i successivi quindici anni. Naturalmente a questi progetti vanno affiancati altri sui temi del lavoro e della scuola
Yuri del Bar (cooperativa Sucar Drom) intervista a Mahalla – 9 settembre 2005
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Il cantiere della microarea di Guastalla (RE)
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L'articolo di redattore sociale.it
Terreni e non campi: sarebbero ormai 5000, soprattutto nel nord Italia, le aree private ad uso agricolo acquistate da famiglie sinte e rom per viverci con le proprie roulotte. Ma per lo Stato si tratta di abusi edilizi...
continua
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Le unità abitative terminate, sempre a Guastalla
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Testi e immagini che seguono, sono tratte da tempiespazi.toscana.it
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Dal campo nomadi alla città Ipotesi di residenza per donne e uomini rom che hanno deciso di fermarsi
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planimetria generale

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Linee di progetto
Gli alloggi, i laboratori artigiani, lo spazio attrezzato per la preparazione e vendita di piatti tradizionali, il mercato coperto e scoperto, la piccola moschea, l' ambulatorio-centro sociale e il giardino, sono stati delineati lasciando margini di flessibilità per dare spazio non soltanto a bisogni particolari, ma anche alla creatività degli abitanti.
La configurazione tipologica degli alloggi permette, nel tempo, di modificarne la grandezza a seconda delle esigenze familiari (garantire ad esempio agli anziani di vivere questo loro tempo della vita vicini a figli e figlie, ma in autonomia).
Al Piano Terra é stata prevista inoltre la possibilità di trasformare un vano per organizzare un laboratorio dove svolgere lavori compatibili con la residenza (sartoria, assemblaggio di elementi elettrici, piccole riparazioni, ecc.).
L'articolazione degli spazi e le loro diverse funzioni rispecchiano chiaramente la scelta di non limitarsi soltanto all'alloggio (che é certamente importante per chi parte da zero), ma di affrontare il nodo dell'occupazione creando opportunità di lavoro, senza il quale non è possibile nessun cambiamento significativo, nessun riscatto personale e collettivo dalla povertà e da tutto ciò che ne consegue, nessuna inversione di rotta delle politiche rispetto -ma non solo- all'accoglienza dei cosiddetti nomadi.
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Unità abitativa, A
Ho cercato una forma spaziale che consenta ai singoli nuclei familiari di aggregarsi fra loro garantendo ad ognuno spazi, sia chiusi che aperti, esclusivi. La 'piccola piazza' é il luogo dove il clan familiare si ritrova insieme per celebrare i propri riti, le proprie feste e tutti quei momenti che segnano una quotidianità dove lo spazio esterno é parte integrante oltre che specchio di quello interno. E' lo spazio che protegge i giochi dei bambini più piccoli e lo svago degli anziani che fan fatica a camminare.
La 'piccola piazza' non ha porte, ma la sua organizzazione richiama in qualche modo al rispetto di una intimità che si infrange soltanto se si é invitati ad entrarvi. Lo spazio aperto 'grande' é di tutti, come il mercato circondato dai laboratori dove scoprire o ritrovare antiche e nuove abilità e creatività. E' un frammento di città dove possono incontrarsi e convivere culture, tradizioni e religioni diverse
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sezione
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prospetto
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piano terra

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primo piano

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Risorse: Fondazione MichelucciArticolo precedente: Progetto di recupero ambientale-lavorativo
Di Fabrizio (del 13/02/2009 @ 09:24:40 in Italia, visitato 1894 volte)

Nessun intervento delle forze dell'ordine nonostante la scadenza del termine
per abbandonare l'area di Via Islanda fissato alla mezzanotte di ieri. Gerardi (Sucar
Mero): "lo sgombero sarebbe un abuso".
| 11 febbraio 2009 | Ospite, questa mattina, della trasmissione Tempo Reale, in
onda su Radio Icaro e Icaro Rimini Tv, Gerardi - esponente dell'associazione
culturale Sucar Mero e membro della comunità Sinti, da anni nel campo di Via
Islanda - mette in guardia le istituzioni dal compiere atti affrettati.
"Penso che non possano fare niente - osserva -. Lo sgombero dei romeni potrebbe
essere un abuso di potere da parte del Comune: lì vivono famiglie che lavorano
onestamente e hanno residenza la da 7-8 anni. Non è giusto mandarli in mezzo a
una strada come vuole fare il Comune: comunque - aggiunge - penso che prima di
fare dei passi si accerteranno bene se possono farli".
Anche perche', puntualizza ancora, "queste famiglie rischiano anche di perdere
il posto di lavoro. Stanno a casa ad aspettare l'intervento delle forze
dell'ordine e non abbandonano" le loro dimore "per paura di non ritrovarle".
Guardando all'area di Via Islanda, dove i Sinti vivono da tempo, Gerardi invita
le istituzioni a trovare soluzioni alternative, in particolare la creazione di
micro-aree. Da anni, argomenta, "chiediamo la chiusura del campo nomadi e
l'apertura di micro-aree. In tanti comuni d'Italia è stato fatto. In 16 comuni
come Modena Guastalla, Bologna, Reggio Emilia, Bolzano" si è scelta questa
soluzione. "Abbiamo inviato una lettera aperta al prefetto, al sindaco,
all'assessore Vitali - prosegue ancora Gerardi -. Sono due anni che non ci
vogliamo incontrare e la motivazione non si sa. Dicono di avere fatto e forse
hanno fatto per le famiglie Rom slave. Vitali ci aveva promesso che avrebbero
sistemato anche il campo di via Islanda - conclude -: chi ha colpa si deve
mettere la mano sul cuore".
Di Fabrizio (del 20/07/2012 @ 09:18:47 in Italia, visitato 2180 volte)
Con l'occasione della presentazione del "Progetto rom sinti
caminanti - Comune Milano" lo scorso 6 luglio, e la successiva richiesta da parte
del comune di aprire il dialogo con le associazioni coinvolte, penso possa
interessare questo mio contributo di un paio di anni fa, al convegno "La
condizione giuridica di Rom e Sinti in Italia" (cfr. ATTI - pagg.
843-847, Giuffrè editore)
- Introduzione
- Presenze Rom e Sinte
- Un'agenzia: strumento per il lavoro e la
casa
- Il lavoro
- L'abitare
L'Italia è conosciuta come il paese dei campi e degli sgomberi, sgomberi che
a Milano in due anni sono stati oltre 2701. Presenterò alcuni dati su questa
città, non solo perché è la realtà che conosco meglio, ma anche perché le
politiche che si applicano qui sono sempre state un laboratorio di quanto accade
poi in Italia.
Sgomberi che riguardano tanto i campi autorizzati che quelli informali,
limitandosi a spostare i problemi, senza risolverli. Come attivisti per i
diritti dei rom e dei sinti veniamo, però, rimproverati di essere solamente
capaci di protestare. Tenterò di presentare alcune proposte concrete per
affrontare questi problemi. Tra l'altro anche il
messaggio del presidente Napolitano, letto all'inizio della Conferenza
internazione sulla condizione giuridica di rom e sinti in Italia chiedeva un
impegno alla ricerca di soluzioni praticabili. E' proprio in questa direzione
che vanno le nostre riflessioni, nella speranza che si possa aprire finalmente
aprire un tavolo di confronto col comune di Milano. (Si veda il documento:
Tavolo Rom, Rom e Sinti: politiche possibili nell'area metropolitana di Milano.
Modelli e proposte, Milano, 2010. ndr.)
Presenze Rom e Sinte
Nel corso della Conferenza, in molti interventi si è sottolineato come manchino
a diversi livelli dati certi sulla presenza numerica di Rom e Sinti. Nel nostro
caso possiamo contare nella città di Milano circa 1.300 presenze nei campi
comunali, tra di loro cittadini italiani (Rom harvati, abruzzesi e Sinti
piemontesi) e stranieri (comunitari: Rom rumeni ed extracomunitari: Rom
bosniaci, kosovari e macedoni) ed altri 1.300 negli insediamenti informali. In
Lombardia contiamo circa 13.000 presenze.
Il dato da cui partire (tra poco spiegherò il perché) è quello provinciale:
secondo la Prefettura le presenze sarebbero 3.500 unità, mentre l'Osservatorio
Regionale per l'integrazione e la multietnicità ne conta circa 3.300.
Quindi: le cifre stesse indicano che il "problema nomadi" è tranquillamente
affrontabile, se esistesse la volontà politica. Nei prossimi paragrafi, perciò,
cercherò di sintetizzare alcune proposte concrete e realizzabili elaborate dal
Tavolo Rom di Milano.
Un'agenzia: strumento per il lavoro e la casa
Oltre agli sgomberi, nel territorio milanese dobbiamo affrontare la questione
della chiusura della maggior parte dei campi comunali. Il Tavolo Rom ha proposto
l'istituzione di un'Agenzia apposita, organizzata sulla forma di società
consortile, che possa gestire questa fase tanto nel breve che nel medio termine.
Siamo coscienti che lo "strumento Agenzia" non è replicabile automaticamente in
altre realtà (anche regionali), ma ci sembra utile invece sottolineare alcuni
dei suoi compiti chiave.
- Affrontare congiuntamente i nodi del lavoro e quello dell'abitare: l'uno non
può sussistere senza l'altro se si vogliono ottenere risultati duraturi.
- Agire in ambito sovracomunale: coinvolgere tutto il territorio metropolitana
(circa 5 milioni di abitanti), fornendo aiuto e consulenza ai comuni coinvolti e
coordinando strategicamente le loro politiche.
- Mediare, trovando soluzioni ai conflitti che via via possono crearsi, tramite
l'impiego di personale esperto nell'ambito del lavoro e dell'abitare e di
operatori che abbiano già stabilito rapporti di fiducia con i Rom ed i Sinti
coinvolti, ed allocando risorse adeguate.
Scopo dell'Agenzia è di sostenere le capacità e l'autonomia di Rom e Sinti,
tenendo conto di una situazione che, lungi dall'essere uniforme, vede grandi
differenze tra un gruppo e l'altro, per provenienza, durata della presenza in
Italia, composizione familiare ed esperienze pregresse.
Il lavoro
Per molti disporre di una residenza è condizione indispensabile per poter
lavorare in maniera autonoma ed iscrivere i figli a scuola.
In particolare i Rom provenienti dall'Europa dell'Est lavorano in maniera
abituale, o frammentaria, nell'edilizia ed il problema più grande per molti è di
regolarizzare la loro posizione.
Invece molti Rom e Sinti italiani hanno sviluppato piccole attività artigianali
in proprio o imprese di servizi a carattere familiare. Attività
autoimprenditoriali già in corso comprendono: una cooperativa di servizi e
manutenzioni, una lavanderia, un'attività di recupero, riparazione e produzione
di bancali, una sartoria. In questi casi occorrerebbe un supporto, anche di
marketing e di programmazione, a queste attività.
Occorre poi sostenere il commercio ambulante praticato dai Caminanti presenti a
Milano nel periodo estivo. Infine, predisporre percorsi di accompagnamento
mirato ai giovani Rom (14 - 18 anni) che si affacciano al mercato del lavoro
dopo la scuola dell'obbligo, tenendo conto che sinora le esperienze delle
borse-lavoro non si sono tramutate in sbocchi occupazionali.
Una rapido esame della situazione lavorativa mostra, quindi, che, pur di fronte
ad un'altissima percentuale di disoccupazione, non esiste il deserto, ma
possiamo già contare su varie capacità professionali che necessitano di percorsi
diversi.
Intendiamo quindi operare, sempre tramite l'Agenzia, svolgendo un ruolo di
mediazione con diversi enti locali e organizzazioni di rappresentanza degli
interessi, quali: Confcooperative, Camere di Commercio, Lega delle Cooperative,
Associazione Provinciale Albergatori Milano, Scuola di Formazione Edile.
L'abitare
Come nel lavoro, anche per l'abitare le soluzioni non sono univoche.
Mi limito a ricordare che siamo passati da un'esaltazione dei campi sosta come
politica valida per tutti (non entro nel merito di un argomento discusso
ampiamente in altri capitoli in questo volume) alla loro negazione, senza
affrontare il tema chiave della mediazione, necessaria per affrontare il
passaggio dai campi all'alloggio stabile. Il risultato è che le esperienze
precedenti si sono tramutate in "campi verticali", cioè l'ingresso dei Rom dai
campi in quartieri "gagé", parimenti abbandonati e privi di servizi, spesso con
una forte presenza di malavita organizzata. Per assurdo, uno dei pochi casi di "integrazione" riuscita, con i Rom che, in mancanza di politiche generali della
casa, sono risultati funzionali alle economie sommerse, se non criminali, che
permettono il sopravvivere di questi quartieri.
Nel merito, un aspetto minoritario è dato da quelle comunità che tuttora
svolgono una vita nomade, come ad esempio i Caminanti. Occorre stabilire aree
soste attrezzate per piccoli gruppi, munite di servizi igienici, lavanderia,
docce e opere di urbanizzazione primaria per ogni piazzola, senza ripetere
errori del passato, quando i campi spacciati come attrezzati mancavano di questi
servizi di base. Un altro rischio è che aree simili da provvisorie diventino
definitive ed attraggano altri Rom e Sinti che non trovino una sistemazione.
Un caso a parte è poi costituito dai Sinti della missione evangelica zigana (una
minoranza nella minoranza!), che da anni si vede negare senza ragione dal comune
di Milano uno spazio per tenere i propri raduni religiosi.
Una richiesta che arriva soprattutto dai Sinti e dai Rom harvati è quella di
attrezzare micro aree dove potersi installare con la propria famiglia allargata,
in piccole comunità di 10/massimo 50 persone. E' possibile anche prevedere
progetti di autocostruzione e mantenimento, oltretutto riducendo notevolmente i
costi di gestione rispetto ai mega campi di sosta. Esperienze simili sono già in
funzione a
Guastalla (RE) e
Casalmaggiore (CR), con i progetti curati
dall'associazione Sucar Drom di Mantova.
Rom harvati e ultimamente anche rumeni si stanno indirizzando verso il recupero
e la manutenzione di cascine dismesse o abbandonate, dove potersi installare,
dopo averle restaurate (e recuperato così un nostro patrimonio in abbandono) con
logiche simile a quelle delle micro aree.
Nei due casi presentati, l'Agenzia, assieme alla Regione, potrebbe attingere ai
fondi strutturali europei per finanziare i lavori necessari o per mediare se
dovessero verificarsi dei contratti di affitto. Inoltre le persone
acquisirebbero i diritti su quanto costruito, ma non sul suolo (dunque non
potrebbero rivendere la proprietà senza autorizzazione del Comune); questo per
evitare possibili speculazioni.
Molti Sinti e Rom harvati, per uscire dalle logiche ghettizzanti del campo
sosta, hanno scelto in autonomia di acquistare privatamente dei terreni agricoli
dove sistemarsi con la propria famiglia. Il T.U. 380 del 2001 ha reso illegale
installare su questi terreni anche solo una roulotte, paragonandola ad un
edificio. Queste famiglie si trovano, spesso dopo essersi indebitate per
l'acquisto del terreno, nella condizione di essere cacciate dalla loro stessa
proprietà. E' una situazione presente purtroppo su tutto il territorio
nazionale, e nessun caso sinora è stato sanato. Anche questo appare come un caso
di discriminazione razziale indiretta.
I Rom dell'Est Europa di solito abitavano in case nei paesi di origine e, anche
di fronte ad un mercato della casa obiettivamente difficile, potrebbero essere
interessati a rientrare nell'edilizia pubblica o privata. Di fronte alla
ventilata chiusura dei campi sosta, occorrerebbe stabilire che chi vi abita e si
trovasse in una situazione di effettivo sfratto, potesse acquisire un punteggio
supplementare per l'assegnazione di casa popolare. Nel caso di accesso
all'edilizia privata, di fronte ai probabili timori del proprietario, sarebbe
l'Agenzia a sottoscrivere il contratto, garantendo i pagamenti dell'affitto e
delle utenze e seguendo le famiglie a cui subaffitterebbe i locali.
Infine, nei casi di fasce particolarmente deboli o problematiche, si potrebbe
ricorrere all'housing sociale, prevedendone comunque la temporaneità e
approntando percorsi di accompagnamento verso le soluzioni precedenti.
Di Sucar Drom (del 26/11/2005 @ 07:52:53 in blog, visitato 1682 volte)
Cliccare sul titolo o sull'immagine per leggere l'articolo completo:Unione Europea: i Rom e i Sinti sono i più esposti al razzismo in EuropaLe popolazioni Sinte e Rom sono le più esposte al razzismo in Europa. Lo dice nel Rapporto annuale il Centro di monitoraggio europeo sul razzismo e la xenofobia – il Centro, agenzia di controllo UE, ha sede a Vienna - nel quale si sottolinea che la diversità etnica della UE è cambiata con l’allargamento del 2004: l’Europa occidentale ha grandi comunità di minoranze etniche, composte da migranti p...

Campo nomadi: smantellato a Firenze il MasiniErano circa le sei del 23 novembre quando le ruspe hanno cominciato a lavorare al campo rom Masini per smantellarlo.
Via le vecchie baracche e trasferite le 30 famiglie che ancora vi abitavano. Si tratta di 160 persone fra adulti e bambini che adesso alloggeranno nelle nuove case in legno lamellare al Poderaccio alto. Alle operazioni di trasferimento e demolizione hanno preso parte, oltre a...

UN’IDEA ALTRA DI CITTA’Il comune di Trezzo sull’Adda, in coordinamento con la Provincia di Milano, organizza un convegno per avviare un percorso di lavoro orientato a divulgare una migliore conoscenza della cultura e della storia del popolo Rom attraverso il coinvolgimento attivo delle comunità Rom presenti sul territorio. Tra gli obiettivi che il convegno si pone vi è l’individuazione di aree di criticità sollevat...

Carlo Innocenti - Erranti su tutta la TerraHo dedicato vent’anni di attenzione fotografica, e non solo, anche come volontario e Presidente dell’Opera Nomadi di questo popolo presente nell’immediata periferia di Udine. Ho fotografato l’infanzia (ma non solo), che è la parte più debole di qualsiasi gruppo etnico. Ho descritto con l’immagine il loro mondo di esclusi: “Noi aspettiamo fuori dalla porta che ci regaliate spiccioli della vostra f...

SUCAR PLAZA, residence per Sinti Emiliani a Guastalla (RE)Come sapete a Guastalla stiamo realizzando una micro area residenziale per Sinti Italiani. La progettualità, sostenuta dal Comune di Guastalla e dalla Regione Emilia Romagna, è iniziata tre anni fa con la stesura del progetto tecnico insieme alle famiglie sinte guastallesi. Il progetto prevede sei terreni privati, uno per ogni nucleo familiare, con sei casette prefabbricate. Il progetto s...

Di Sucar Drom (del 18/01/2006 @ 01:20:15 in casa, visitato 2260 volte)
Rif: l'inaugurazione domenica scorsaDa redattoresociale.itTerreni e non campi: sarebbero ormai 5000, soprattutto nel nord Italia, le aree private ad uso agricolo acquistate da famiglie sinte e rom per viverci con le proprie roulotte. Ma per lo Stato si tratta di abusi edilizi Il campo nomadi di Guastalla GUASTALLA (RE) – Sarebbero ormai 5000 i terreni privati agricoli acquistati, prevalentemente nel nord Italia, da famiglie sinte e rom, per viverci con le proprie roulotte. La stima è dell’Associazione Sucar Drom – Opera Nomadi di Mantova secondo cui sceglierebbero questa soluzione soprattutto i sinti italiani - sinti piemontesi, lombardi, veneti, Teich, Gackane, emiliani e marchigiani, Rom Harvati, Lovara e abruzzesi - decisi ad uscire ad ogni costo dalla logica assistenziale del campo. Una tendenza iniziata negli anni ’80 ed esplosa in un decennio, perché poco onerosa a livello finanziario - più difficile sarebbe l’acquisto di una casa o di un terreno edificabile - e non straniante culturalmente. Più cauta nei numeri la valutazione di Nicola Solimano della Fondazione Michelucci di Firenze, realtà all’avanguardia nella progettazione e nella ricerca urbanistica e della architettura moderna e contemporanea, con particolare riferimento ai problemi delle strutture sociali. “E’ una tendenza in crescita, soprattutto tra i sinti. In Toscana nel 1992 erano uno o due i casi ed oggi sono almeno una ventina”. La Fondazione ha progettato e realizzato due aree, una a Prato per i Sinti ed una a Firenze per i Rom macedoni, oltre ad aver appaltato i lavori di un micro-area a Pisa ed aver esteso la propria consulenza a Trento e Bolzano. L’intervento dipende molto dalle caratteristiche dei destinatari, spiega la Fondazione; i Rom ad esempio hanno una tradizione abitativa e sono quindi pensabili soluzioni più vicine ad un modello di casa tradizionale, anche individuale, mentre per i sinti che mantengono una mobilità accentuata e sono legati ad un sistema di famiglia allargata (25-40 persone) vengono forniti più coerentemente servizi di supporto alla loro vita in roulotte. Importante adottare le diverse soluzioni insieme alle famiglie destinatarie del progetto: “E’ importante dimostrare che si sta lavorando alla loro casa e non per uno spazio di nessuno, questo mantiene un senso di identificazione e fa si che, ad esempio, non si verificano cattivi utilizzi delle strutture”. Il problema è che per la legge italiana queste roulotte sono e restano un abuso edilizio. Secondo Sucar Drom questo non solo mette in crisi le famiglie che attualmente vivono in terreni agricoli di proprietà, ma investe le amministrazioni comunali costrette a trovare anche soluzione alternative. “Il rischio evidente è il ritorno al campo nomadi”, paventa l’associazione Sucar Drom che chiede la possibilità di sanare le situazioni esistenti e creare le condizioni perché questa tipologia abitativa venga estesa, attraverso il lavoro di confronto in un tavolo interistituzionale con Ministeri e Regioni. Obiettivo: arrivare ad una soluzione uniforme su tutto il territorio nazionale. “Sono molte le famiglie che stanno facendo questa scelta – commenta Solimano della Fondazione Micheletti, secondo cui questa “è una strada da percorrere”. “Il discrimine è quello del rapporto con la legge sugli abusi edilizi – aggiunge - Occorre trovare un soluzione di equilibrio, in genere non si tratta di aree di pregio. Basterebbe consentire gli allacci alla rete idrica e fognaria, sanare piccoli abusi. Si tratta di interventi limitati”. (vedi lancio successivo) (cch) © Copyright Redattore Sociale
intervento di Fabio Suffré, mediatore culturale dell'Associazione Sucar Drom. Carissimi, vi ringrazio tutti per essere oggi qui con noi oggi a festeggiare u kher nevo (la nostra nuova casa), il Residence Sucar Plaza. Questa realizzazione è un primo segno in Emilia Romagna per costruire insieme un nuovo rapporto tra noi Sinti, le Istituzioni e il resto dei Cittadini. In questi quattro anni di lavoro partecipato abbiamo sperimentato la metodologia della mediazione culturale che vede noi Sinti per la prima volta protagonisti. Insieme con il Sindaco, il Vice Sindaco, il Geometra Eber Bianchi e tutti gli Uffici Comunali interessati abbiamo discusso, lavorato, costruito questa esperienza. Oggi io, a nome dell’Associazione Sucar Drom e delle famiglie Sinte guastallesi, li voglio ringraziare per l’impegno e la volontà che hanno dimostrato in questi quattro anni. Ringrazio anche tutto l’Assessorato alle Politiche Sociali della Regione Emilia Romagna e l’Assessore alle Politiche Sociali della Provincia di Mantova per il concreto sostegno che hanno offerto a questa esperienza. Oggi possiamo dire che abbiamo una casa dove poter vivere, crescere i nostri figli, gioire e anche soffrire come ogni famiglia al mondo. In questi giorni qualcuno ha affermato pubblicamente che il Residence Sucar Plaza, la nostra casa, non sarebbe altro che un “campo nomadi”. Oggi io rispondo a tutte queste persone che non hanno mai provato a vivere in un “campo nomadi”. Sucar Plaza non è un “campo nomadi” dove sei costretto a vivere contro la tua volontà, al di fuori della propria famiglia, senza privacy, decine e decine di famiglie ammassate una contro l’altra. Si provino questi signori a vivere una settimana in un “campo nomadi” a Reggio Emilia, a Bologna, a Carpi e la lista è tristemente lunga. La micro-area che oggi inauguriamo sarà esempio in tutta l’Italia per chiudere i cosiddetti “campi nomadi” e offrire alle Minoranza Etniche Linguistiche Sinte un habitat dignitoso. Ma ciò non è sufficiente e per questo chiedo alla Regione Emilia Romagna e alla Provincia di Reggio Emilia di sostenere il nostro progetto di mediazione culturale perché oltre all’habitat dobbiamo tutti insieme elaborare subito, senza perdere tempo, strategie condivise negli ambiti del lavoro, della cultura, della sanità e della scuola. Oggi gioiamo per questo momento, ma da domani vi chiediamo di lavorare insieme per costruire il reale riconoscimento dello status di Minoranze Etniche Linguistiche Nazionali per noi Sinti e per i Rom.
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