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L'essere straniero per me non è altro che una via diretta al concetto di identità. In altre parole, l'identità non è qualcosa che già possiedi, devi invece passare attraverso le cose per ottenerla. Le cose devono farsi dubbie prima di potersi consolidare in maniera diversa.

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Ricerca articoli per Magyar Garda

Di Sucar Drom (del 03/07/2009 @ 19:52:28 in blog, visitato 1680 volte)

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Ddl sicurezza, questa settimana l'ultima lettura al Senato
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Insetti clandestini? Razzismo italiota
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«Bisogna trovare delle formule per andare incontro all´esigenza dei rom di fare dei mercatini dove vendere la loro merce, come è avvenuto con il mercato artigianale del IV municipio, un´esperienza ...

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Ddl sicurezza, posta la fiducia su tre maxiemandementi
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Sarà trasferito all'inizio del prossimo anno, entro febbraio al massimo, il "campo nomadi" di Cesare Lombroso, nel XIX Municipio. L'area, ancora top secret, sarà una di quelle proposte dai rappresentanti locali, e verterà sempre all'interno del quartiere a nord di Roma. Lo hanno assicur...

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Tradito dalle "sentinelle" del rione. Accusato dalle persone che, a vario titolo, vivono la strada, o lo spaccio o gli altri affari border-line dei Quarteri Spagnoli. Così, grazie alle testimonianze di quattro persone, tra neo-pentiti e testimoni di giustizia, la polizia ha catturato uno dei killer dell´...

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Al via "IntegrAzione", il progetto partecipativo volto a favorire l’inserimento della popolazione Rom. Il progetto, finanziato dalla Regione Toscana, è promosso dal Quartiere 4 e curato da numerose associazioni...

Roma, una brutta storia
Volevano essere considerati i veri eredi della banda della Magliana con la loro attività di traffico di cocaina, ma anche di prestiti ad usura e con la vendita o l'affitto di armi ad altre organizzazioni criminali. Una organizzazione criminale dedita al traffi...

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Siete tutti invitati alla presentazione del libro “Speranza” di Antun Blazevic che si terrà il 6 luglio 2009 alle ore 19.00, presso l' enoteca "l'Infernotto" in via del Pigneto n. 31 (isola pedonale)...

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Poche ore fa è stato approvato il ddl sicurezza in Senato tra le proteste dell'opposizione dalla quale, secondo Maroni, sono state dette «falsità». Idv, Pd e Udc hanno votato contro il provvedimento "blindato" da tre fiducie...

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Ddl sicurezza, le norme approvate
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Ddl sicurezza, i commenti in Italia e in Europa
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Ungheria, sciolta la milizia dell’estrema destra
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Bari, clima di razzismo
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Di Fabrizio (del 04/08/2009 @ 09:51:09 in media, visitato 1729 volte)

Da Roma_Daily_News

by Will Conroy - 27 luglio 2009

I recenti esempi cechi ed ungheresi dimostrano differenti modi di trattare gli annunci politici infiammatori.

PRAGA - Gli attivisti per i diritti umani a fatica potevano credere a quel che stavano vedendo quando un partito anti-Rom di estrema destra parlava di "soluzione finale" sulle onde della Televisione Ceca (CT), proprio prima delle elezioni di giugno del Parlamento Europeo.

Le reazioni pubbliche allo spot e susseguente decisione di rimuoverlo sono state relativamente smorzate, ma gli scoraggiati gruppi della società civile vedono l'incidente come una dimostrazione di quanto molto più radicato e tollerato il razzismo sia diventato nella Repubblica Ceca negli anni recenti. Stanno chiedendo che la CT dichiari apertamente di rendere più severe le proprie procedure contro i cosiddetti discorsi razzisti nelle pubblicità e nelle trasmissioni politiche.

Il vituperato spot del Narodni strana (Partito Nazionale) si riferiva ai Rom come "parassiti". Il Direttore Generale di CT Jiri Janecek ha spiegato che l'annuncio era stato permesso perché negli scorsi 18 anni la rete aveva sottoscritto un impegno per permettere la libertà di espressione e di non interferire coi contenuti degli spot delle campagne elettorali. "La Televisione Ceca non controlla preventivamente lo spot in senso editoriale, come è solito per altri contenuti. Così c'è stato [soltanto] un controllo elementare tecnico e di identificazione," ha detto.

CONTRAPPOSTO AI CECHI, L'APPROCCIO UNGHERESE

L'approccio di CT contrasta con quello della Televisione Ungherese (MTV), una rete che sta contrastando la crescita del partito di estrema destra Jobbik (Movimento per un'Ungheria Migliore), che ha ottenuto 427.000 voti e tre seggi nel Parlamento Europeo. Il messaggio elettorale di Jobbik si è limitato ad un attacco "tra le righe", nonostante il fatto che i suoi componenti nella Magyar Garda marciassero apertamente, in pantaloni neri e stivaloni, contro gli "zingari criminali".

"Anche se la Televisione Ungherese non è responsabile del contenuto degli annunci politici [secondo la legge sulle trasmissioni del 1996], MTV presta sempre attenzione al controllo preventivo dei suoi contenuti," dice Gina Pronay-Zakar, portavoce di MTV. "Se MTV considerasse offensivo o razzista un contenuto, la compagnia è legalmente istruita a dipendere dal giudizio ufficiale dell'Ufficio Nazionale Elezione [OVB]. OVB può decidere che un annuncio non vada in onda a causa del contenuto offensivo. Sino al giudizio, MTV può rifiutarsi di trasmettere l'annuncio," ha detto.

Zsolt Varkonyi, portavoce per il comitato affari stranieri di Jobbik, non ha risposto alla questione se Jobbik sia contento dell'accesso alla trasmissione garantito da MTV, ma ha accusato la stampa ungherese ed i media online di aver tenuto un incontro segreto su come agire riguardo la copertura di Jobbik, in seguito al suo exploit elettorale.

I cechi in generale hanno mostrato una distinta mancanza di preoccupazione riguardo gli annunci del Partito Nazionale, ha detto Zdenek Rysavy, direttore esecutivo del gruppo rom di appoggio Romea. "Secondo me, la maggior parte della società concorda con vedute simili. Sono le organizzazioni non profit hanno protestato. Sembra che parecchia gente veramente non se ne interessi," ha detto. Romea ha combattuto con successo per fermare i maggiori server di notizie ceche dal mostrare la trasmissione, ha aggiunto Rysavy.

Lo spot si apriva con uno schermo che mostrava le parole, "La soluzione finale alla questione Zingara portata avanti dal Partito Nazionale è una guida per tutti gli stati europei". Ancora foto di uomini dalla pelle scura che brandiscono una scure e case decrepite alternate a slogan come "No al razzismo nero" e "No ai favoritismi per gli Zingari".

Non c'era bisogno di introdurre cambi legislativi per fermare le trasmissioni politiche razziste nella Repubblica Ceca, dice Rysavy, perché esistevano già le leggi richieste. Questo punto di vista era condivisa da Karolina Ryvolova, una giornalista ceca freelance e laureata in studi rom, che per circa 10 anni si è specializzata nel coprire le questioni delle minoranze per pubblicazioni come il settimanale ceco Respekt. "La decisione di CT di non visionare preventivamente quel contenuto mostra negligenza ed incompetenza," dice. "Qualcosa così apertamente ostile e razzista non ha posto nella televisione pubblica. E' stato totalmente scioccante. La legge è lì; CT deve soltanto regolarsi in accordo con essa."

Ha aggiunto che l'attitudine ceca verso i Rom "si è drasticamente deteriorata" negli anni scorsi, in parte perché sono capri espiatori duranti i tempi economici difficili ed in parte perché alcuni politici ben noti hanno "dato l'OK" al razzismo apertamente mostrato. Ryvolova, che è anche insegnante di inglese alle superiori, continua: "Posso accorgermene anche soltanto seguendo i discorsi su Facebook. Non posso credere alle cose che escono dalle bocche di alcune delle dolci persone a cui insegno... Come è tipico di questo paese riguardo alle questioni rom, questa storia di CT, come il rogo della bambina rom di 2 anni [in un attacco incendiario alla sua casa in Moravia ad aprile] ha causato chiasso tra i media per un paio di giorni ma poi tutto è andato nel dimenticatoio."

I rappresentanti del Partito Nazionale non sono stati potuti essere raggiunti per commentare. Ma il partito ha dichiarato che citerà CT per interferire nel suo diritto di parola, a seguito della decisione di Janecek di ritirare lo spot dopo un'iniziale programmazione.

Janecek, che è stato riconfermato direttore generale di CT il 15 luglio, ha rifiutato una richiesta del Partito dei Verdi che ne chiedevano le dimissioni. Negando ogni addebito di negligenza o incompetenza per aver permesso la messa in onda, ha detto, "Un simile sistema ha funzionato per 18 anni senza problemi seri. E' tempo di modificarlo riflettendo sulla crescita del radicalismo in alcuni partiti registrati ufficialmente.. Ho deciso di non trasmettere [nuovamente] lo spot dopo averlo visto [alla prima proiezione]."

Il direttore generale ha detto che CT si è trovata di fronte a due leggi in conflitto; una insisteva che non ci fosse il diritto di interferire con la trasmissione di un partito politico, mentre l'alta dichiarava che non dovevano essere permesse la trasmissioni con contenuto razzista. "Il conflitto legale pubblico su questo mostra che c'è qualcosa di sbagliato nella legislazione," ha aggiunto.

Guardando come il problema potrebbe essere corretto, Janecek ha detto che alcuni critici a torto presumono si tratti di una questione legale facile. "Ma non lo è," ha detto. "Le persone intelligenti possono intendere che non è l'ideale per una rete indipendente che copre notizie di politica, essere arbitro di una campagna elettorale. Devono intendere che un tribunale o una speciale commissione elettorale sarebbero migliori per decidere se proibire o meno uno spot da trasmettere."

QUANDO I PRINCIPI COLLIDONO

Formatasi da 2 anni, l'Agenzia dell'Unione Europea per i Diritti Fondamentali sta trattando nel dettaglio la questione della trasmissione politica di partiti potenzialmente razzisti, dice il suo rappresentante Cristopher Coxon. Le valutazioni su queste trasmissioni chiaramente riguardano la questione di bilanciare libertà di parola con dichiarazioni razziste, aggiunge Coxon. La legislazione UE nell'applicare la legge criminale a determinate forme di razzismo e xenofobia è stata adottata a novembre, ma il testo dev'essere ancora trasportato nelle legislazioni nazionali dei membri UE, dice.

Sejal Parmar, avvocato anziano di Article 19, un gruppo di consulenza legale, con base a Londra, per la libera espressione e l'accesso all'informazione, ha detto che c'è stato "un evidente valore nel principio di non-interferenza con le trasmissioni dei partiti politici, anche se il loro contenuto può apparire spregevole alle orecchie dei legali dei diritti umani e a parte del pubblico. Così, fintanto che un partito sta operando legalmente nel quadro delle leggi elettorali, ad un partito dovrebbe essere permesso di svolgere le sue trasmissioni." Nondimeno, ha detto Parmar, la legge ha un ruolo importante nel limitare i discorsi quando questi costituiscano incitamento alla discriminazione.

Un disaccordo su principi simili all'incidente del Partito Nazionale è accaduto anche in Gran Bretagna durante la campagna per le elezioni europee, quando la BBC ha mandato in onda uno spot del Partito Nazionale Britannico di estrema destra, che come lo Jobbik ha ottenuto per la prima volta due seggi. Quando sono arrivati i dissensi, la BBC ha pubblicato una giustificazione dicendo che la trasmissione aderiva ai criteri concordati tra media e partiti politici.

Come sottolineato da Ric Bailey, consigliere politico capo della BBC che è anche presidente del Gruppo di Collegamento dei Media in GB, ognuno "sicuramente ha il diritto di vedere preventivamente le trasmissioni politiche sottoposte" e "abbia la responsabilità legale di che cosa esce sul suo canale". D'altra parte, qualsiasi cosa che si ritenga possa causare danno o offesa può essere riferito al gruppo di collegamento. Questo, dice Bailey, da "le linee guida nel trovare un metodo che accontenti tutti".

Una fonte membro del gruppo ha detto di "non poter ricordare un periodo in cui i cambiamenti o alcune omissioni non fossero gradite ad entrambe le parti della disputa, ma ciò che succede spesso è che il Partito Nazionale Britannico concordi felicemente con la rimozione dei suoi pezzi decisa dal gruppo di collegamento, ma che lo spot riappaia nel formato originale sul loro sito web infischiandosene di essere stato censurato". Le dispute più calde, ha aggiunto, hanno riguardato le campagne anti-aborto che contenevano immagini potenzialmente disturbanti.

Ha detto Janecek che l'approccio mostrato dalla BBC può essere di "buona ispirazione" per un cambiamento.

Will Conroy is a freelance journalist in Prague.

 
Di Fabrizio (del 20/05/2009 @ 09:43:47 in Europa, visitato 2385 volte)

Da Roma_Daily_News

The Prague Post
La destra è tornata in Europa Centrale, ora con moderne tecniche di pubbliche relazioni
14 maggio 2009 | By Jaroslaw Adamowski, For the Post

Courtesy Photo

Mentre i mezzi d'informazione cechi sempre più riportano di incidenti a sfondo nazionalista o razziale, anche gli osservatori più passivi iniziano a chiedersi: E' cambiato qualcosa nella società ceca? Col crescere dell'intolleranza verso la minoranza rom, manifestazioni neonaziste e leader stranieri di organizzazioni suprematiste bianche invitati a tenere letture alle università, sono soltanto tentativi di gruppi marginali per ottenere attenzione, o c'è qualcos'altro? La società ceca è l'unica a confrontarsi con questi problemi?

L'aumentata attività dei movimenti di estrema destra è parte di una tendenza nell'intera regione. In quasi tutti i paesi dell'Europa centrale - Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia e Slovacchia - politici nazionalisti e di estrema destra stanno preparando un grande ritorno. Stavolta, hanno imparato la lezione dalle sconfitte precedenti e, come risultato, hanno ammorbidito la loro immagine. Ora, la questione è: Perché e come sono tornati?

Non è una coincidenza che, come l'economia globale ha smesso di scendere e la recessione ha colpito duro l'Europa centrale, i partiti di estrema destra si sono rafforzati. Quando i politici, di destra o sinistra, offrono poche soluzioni dirette per superare la crisi, c'è sempre il rischio che la gente voti di getto per qualcuno che offre soluzioni semplici a problemi complicati.

Ungheria

In Ungheria, ad esempio, Jobbik, il Movimento per un'Ungheria Migliore, è un partito di estrema destra con un'agenda che include la reintroduzione della pena di morte, "l'indipendenza economica", e di mandare tutti i cittadini di origine rom fuori dal paese. Potrebbero entrare nel Parlamento Europeo con le elezioni di giugno. Il partito si nutre con le paure della società ungherese: un'economia nazionale in arretramento che ha sofferto della stagnazione molto prima del tracollo globale, la crescita della disoccupazione, del crimine ed una minoranza rom che rimane non integrata. Jobbik ha approfittato dell'incapacità della classe politica dirigente o della mancanza di volontà di affrontare quelle paure. I sondaggi dicono che Jobbik potrebbe avere un base tra il 4 e il 5%, che è abbastanza per passare la soglia per ottenere seggi in Parlamento.

Formatosi nel 2002 come organizzazione giovanile del partito di di destra Fidesz - la più grande opposizione parlamentare e probabile vincitore delle prossime elezioni - Jobbik si è trasformato in un partito autonomo un anno dopo e da allora si è ritagliato una posizione propria con discorsi d'odio e violenza contro i Rom, gli Ebrei e le "elite liberali e di sinistra". Nell'agosto 2007, un gruppo di 56 indossando uniformi bianche e nere ed i distintivi cappelli Bocksai del periodo tra le due guerre, si sono riuniti a Budapest presso la famosa Budai Var, la Collina del Castello, accanto al Palazzo Presidenziale. Il leader di Jobbik, il trentunenne Gabor Vola, prestò giuramento di lottare per "una nazione, una religione e una patria". Politici del Fidesz ed il primo ministro della difesa del post comunismo, Lajos Fur, parteciparono alla cerimonia. Il numero degli aderenti alla Magyar Garda - un gruppo paramilitare associato a Jobbik, è cresciuto a circa 2.000. Sono stati senza successo i tentativi giudiziari di mettere fuorilegge il gruppo, registrato da Jobbik come "associazione culturale". La forza del gruppo, secondo Vona, è di "proteggere la nazione ungherese".

Anche se le inclinazioni di destra per le uniformi e per l'arte militare non sono cambiate dagli anni '30, questi gruppi hanno provato a modificare la loro immagine negli anni. I moderni nazionalisti non hanno niente dei loro predecessori negli anni '90, che sembravano vivere soprattutto nel passato. Vestito con abiti di buon taglio e sorridente, Vona assomiglia ad un uomo d'affari, piuttosto che ad un leader dell'auto proclamato "partito cristiano patriottico radicale". Laureato in storia e psicologia ed ex insegnante, Vona pesa le sue parole quando risponde alle domande dei giornalisti. Al posto di invocare slogan razzisti, parla della "situazione irrisolta della sempre crescente popolazione zingara". Al posto della retorica anti UE, dice che il suo partito "appoggia la cooperazione europea, ma non l'attuale alleanza burocratica tra stati".

Il giovane leader di Jobbik sa che, per accogliere un più ampio spettro di votanti, deve comunicare contenuti estremi con una confezione moderata. E' per questo che il partito ha scelto Krisztina Morvai, professoressa dell'Università di Budapest, come capolista alle elezioni europee. La sua eloquenza, stile e curriculum, che include il lavoro per le Nazioni Unite, fanno di lei un perfetto candidato per Jobbik che sta tentando di migliorare la propria immagine. I nuovi nazionalisti sanno che un altoparlante ed un gruppo di militanti violenti non basta per ottenere un seggio al Parlamento. Stanno provando ad espandere la loro influenza oltre i tradizionali steccati politici entrando nei media o convincendo imprenditori stranieri a sponsorizzare le loro attività, come nel caso della Polonia, dove l'estrema destra si è infiltrata nei media pubblici.

Polonia

Anche se i due maggiori partiti nazionalisti - LPR, o Lega delle Famiglie Polacche, e Samoobrona, o Auto-Difesa - dal 2007 non hanno seggi in Parlamento, i loro aderenti hanno mantenuto i posti in vari corpi influenti, come il tavolo di supervisione della televisione pubblica. Nel dicembre 2008, Piotr Farfal, ex membro della LPR e neonazista in gioventù, divenne il presidente delle trasmissioni della televisione pubblica.

Dopo la sconfitta elettorale della LPR nel 2007, Farfal e i suoi seguaci di estrema destra cominciarono ad organizzare la branca polacca del movimento pan-europeo Libertas, fondato dal multimilionario irlandese Declan Ganley, sperando che un nuovo marchio straniero con un ricco investitore - come nel commercio ordinario - possa sostenere le loro probabilità nelle elezioni europee. Anche se Ganley assicura che il suo partito è de facto pro-europeo, i candidati di Libertas in Polonio offrono un'impressione differente. Tutte le figure chiavi erano precedentemente associate a movimenti anti-UE, fondamentalisti cristiani e nazionalisti, che spingevano per radicalizzare la legislazione polacca contro l'aborto (che è già una delle più severe in Europa), proibire la prostituzione, reintrodurre la pena di morte e rendere economicamente la Polonia del tutto autosufficiente. Ironicamente, la stessa globalizzazione che loro così disprezzano, ha permesso ai nazionalisti polacchi di ricevere supporto finanziario da un milionario irlandese.

Mentre Farfal non si è unito al nuovo partito, le sue simpatie politiche si fanno sempre più evidenti con l'avvicinarsi delle elezioni del 7 giugno. Ad una prima occhiata, i contenuti televisivi non sembrano essere cambiati significativamente, ma sono i dettagli che importano. Quando Ganley ha visitato la Polonia il 20 marzo, la televisione pubblica ha interrotto la normale programmazione per trasmettere la sua conferenza stampa. Il giorno stesso, un'intervista speciale con Ganley è andata in onda subito dopo un popolare programma di informazione, un conduttore che originariamente doveva condurre l'intervista ma rifiutò di farlo venne sospeso poche settimane dopo. Dato che la manipolazione politica è sempre stata un tema caldo nella televisione pubblica polacca, "adattare" i suoi programmi ai bisogni di un partito valutato meno dell'1% nei sondaggi pre-elezione, ha causato abbastanza agitazione. Un certo numero di importanti figure pubbliche ha protestato contro i colleghi nazionalisti di Farfal, assumendo la direzione delle trasmissioni pubbliche e rimpiazzando i manager ed i giornalisti con altri provenienti dai loro ranghi.

Slovacchia

In Slovacchia, gli estremisti hanno similarmente appreso a valutare più il pragmatismo dell'idealismo. L'SNS di estrema destra, o Partito Nazionale Slovacco, è parte della bizzarra coalizione socialdemocratica e nazional-populista del Primo Ministro Robert Fico, che ha governato dal 2006. L'SNS accusa i giornali slovacchi di favorire l'opposizione, ma non esita a sua volta nell'usarli strumentalmente. Il suo talento nel manipolare i media si è mostrato pienamente lo scorso 5 aprile, quando il presidente Ivan Gašparovič si assicurò il suo secondo termine di governo con l'approvazione della coalizione in carica. Il suo principale oppositore, la liberale Iveta Radičová, doveva la sconfitta soprattutto alla campagna negativa lanciata dall'SNS. Mentre si avvicinava il giorno delle elezioni, i nazionalisti slovacchi pagarono una pagina intera di pubblicità con false accuse a Radičová di promettere l'autonomia alla minoranza ungherese. In un paese dove la disoccupazione supera l'11% ed il governo offre poche soluzioni alla crisi finanziaria, la tentazione di incolpare Ungheresi e Rom durante la campagna è cresciuta e ha trovato un elettorato attento.

Le moderne tecniche di pubbliche relazioni hanno fornito utili attrezzi all'estrema destra. Sfortunatamente, questo va crescendo e non è l'eccezione. I politici estremisti ne stanno diventando adepti e si auto dipingono come alternative ragionevoli; questo è forse più preoccupante dei messaggi stessi.

- The author is is a Polish freelance writer who divides his time between Warsaw and Istanbul. He writes about Central Europe for the Journal of Turkish Weekly.

Jaroslaw Adamowski can be reached at features@praguepost.com
 

 
Di Fabrizio (del 29/08/2009 @ 09:36:20 in conflitti, visitato 2249 volte)

Da Hungarian_Roma (segnalazione precedente)

NRC Handelsblad Le uccisioni dei Rom mettono in mostra le tensioni sociali in Ungheria 26 agosto 2009 10:41

Parenti di Maria Balogh, colpita a morte il 3 agosto scorso, confortano sua madre durante i funerali a Kisleta. Photo AP
Quattro neonazisti ungheresi arrestati per la grande quantità di orribili omicidi di zingari. La minoranza rom organizza la propria difesa.
By Marloes de Koning in Gyöngyöspata

Gli uomini della comunità rom di Gyöngyöspata si alternano nel pattugliare il loro quartiere. Ogni sera alle 18 girano per il villaggio in due macchine, guidando molto lentamente attraverso le strade tortuose dove vivono i Rom.

"Le case senza recinti sono le più vulnerabili" dice Tamás Bangó, un uomo grosso e ciarliero che fa parte del gruppo vigilante a Gyöngyöspata, guidando per il villaggio. "Da alla gente un senso di sicurezza sapere che siamo qua intorno."

Nove attacchi

Tra i sedili anteriori ha un bastone metallico telescopico ed un coltello. "Non li ho mai dovuti usare, ma sono pronto," dice Bangó. Sottolinea come il suo gruppo stia nei limiti della legge. L'arma più potente del gruppo è il telefono mobile.

In apparenza, qui ci sembra ci sia poco da giustificare una simile vigilanza. Nella penombra, le case isolate ai limiti del sonnolento villaggio, ad un'ora di strada a nord est di Budapest, sembra più pacifico che mai.

Ma la comunità rom in Ungheria è terrorizzata dopo la recente serie di uccisioni. Da novembre sei Rom sono stati uccisi in nove attacchi.

L'ultimo incidente è successo il  agosto, quando una donna rom, Maria Balogh, è stata uccisa nel sonno e sua figlia di 13 anni seriamente ferita, nella città di Kisleta, nell'Ungheria Orientale.

A febbraio, un padre e suo figlio di 5 anni furono colpiti a morte mentre correvano fuori dalla loro casa a cui era stato dato fuoco, a Tatarszentgyörgy nell'Ungheria Centrale.

Venerdì scorso [21 agosto ndr] la polizia ha arrestato quattro sospettati di essere dietro alle uccisioni dei Rom. Giovedì la polizia aveva detto di aver trovato il DNA di due degli uomini in diversi posti luogo di omicidi. Ha detto che gli assassinii erano motivati razzialmente e accuratamente pianificati. Secondo i media ungheresi avevano svastiche tatuate ed erano conosciuti per il loro odio verso i Rom.

Gli attacchi hanno messo in mostra e alimentato le crescenti tensioni sociali dentro l'Ungheria.

Segregazione crescente

Nella cucina della casa di János Farkas, capo dell'Autogoverno rom nella regione, un gruppo di uomini stava discutendo animatamente. "L'Ungheria sembra pacifica," diceva Farkas, un piccol uomo con baffi ispidi ed una maglietta Puma senza maniche. "Ma nel frattempo dei bambini sono stati brutalmente uccisi. Dobbiamo organizzare la nostra difesa."

Nonostante la mancanza di statistiche credibili ci sono molti segni che la divisione tra Rom e non-Rom in Ungheria si stia ampliando.

"La segregazione sta aumentando," ha detto János Ladányi dell'Università Corvinus di Budapest, esperto di Rom. Sotto il comunismo tutti in Ungheria avevano un lavoro e le differenze sociali erano sensibili. Ma dagli anni '90 molti occupati con bassa professionalità sono stati espulsi dalle città verso i cosiddetti "villaggi ghetto", riducendo inoltre le loro possibilità di trovare lavoro.  In questa categoria gli anziani ed i Rom sono sovra-presenti.

Mentre la popolazione ungherese sta invecchiando ed assottigliandosi, la giovane popolazione rom è in crescita, dice Ladányi. In cima ai problemi strutturali viene la discriminazione e la rapida ricerca di un capro espiatorio. La crisi economica serve soltanto ad aumentare il problema.

Nelle elezioni parlamentari europei di giugno, il partito Jobbik di estrema destra ha sfiorato il15% del voto ungherese. La sua campagna elettorale si è incentrata su un duro approccio verso la "criminalità zingara".

La Magyar Garda, un gruppo paramilitare collegato  Jobbik, recentemente vietato, marcia regolarmente nei quartieri rom nelle sue uniformi bianche e nere. Secondo l'European Roma Rights Centre il gruppo sta agendo anche in alcune zone della Romania, dove la minoranza ungherese sta avendo problemi coi Rumeni (vedi QUI ndr).

"Sono inarrestabili," ha detto Tomás Polgár aka Tomcat. Polgár è l'anima di Bombagyar (fabbrica della bomba), il blog più popolare di Ungheria. Si guadagna da vivere stampando, tra l'altro, t-shirt. L'ultima commissione era della Magyar Garda. Mostra una t-shirt nera con un grande leone d'argento, mentre dei giovani dalle spalle ampie e coi capelli corti vagano per l'ufficio.

"Gli zingari devono solo rimproverare se stessi," dice Polgár. "Sono criminali e sono una minaccia per noi, la maggioranza. Fanno più bambini, ci stanno superando."

Polgár dice che non vede nell'uccidere la risposta. Gli Ungheresi che sono superiori devono prendere i Rom per mano come bambini ed "insegnargli come comportarsi". Ma nel breve termine vede più violenza, con incidenti da ambo le parti. "E' una guerra," dice.

Viktória Mohácsi, Rom ungherese e sino a giugno membro del parlamento europeo, concorda. "Mi sento come se fossi in guerra," ha detto con le lacrime agli occhi. Proprio quella mattina aveva ricevuto un'altra minaccia di morte. "Ricevo più di mille lettere di minacce ogni giorno."

I Rom si stanno auto-organizzando, dice Mohácsi, e stanno usando le veglie per le vittime morte per farlo. "I leader rom mi chiamano e dicono di volersi organizzare contro i neonazisti. Ma cosa ci si aspetta da me: una donna di 40 kg. senza armi o denaro?"

Anche se, ammette, non ci sono molte scelte. "Possiamo o armarci o scappare."

 
Di Fabrizio (del 20/01/2010 @ 09:29:32 in Europa, visitato 1543 volte)

Da Romanian_Roma (per ulteriori informazioni, cercare nel blog Guardia Ungherese o Magyar Garda)

[...]

Nell'agosto 2009 Gabor Vona, il presidente del partito ungherese ultra-nazionalista JOBBIK, prese parte ad un campo giovanile organizzato dalla Gioventù Ungherese in Transilvania. La partecipazione di un estremista ungherese ad un evento organizzato in Romania è stata trattata con indifferenza dalle autorità rumene. Allora MCA espresse preoccupazione su questa apparizione ed il suo futuro impatto, ma non si fece niente, né da parte delle autorità, né da parte dell'UDMR, il partito rappresentante la minoranza ungherese di Romania, partito che partecipa al governo appena formato.

Il 12 gennaio 2010, il giornale "Adevarul" informava i lettori sul "Plutonul Secuiesc", una divisione del battaglione "Wass Albert", parte della "Guardia Ungherese", gruppo paramilitare estremista che ha esteso la sua attività in Romania.

La procedura di reclutamento del "Plutonul Secuiesc", come presentato da "Adevarul", include elementi che indicano chiaramente la natura paramilitare di questo gruppo che si sta sviluppando in Romania: domande come "hai servito nell'esercito?", "pratichi sport estremi?", "qual è il tuo grado militare e in quale corpo hai militato?", fanno parte del questionario che i richiedenti devono compilare.

In conclusione. un nuovo soggetto si è aggiunto ai gruppi esistenti estremisti, nazionalisti, anti-democratici in Romania. Questo è un gruppo controllato e formato da un'entità politica straniera, un gruppo che in Ungheria è stato dichiarato illegale. Facciamo appello alle autorità rumene di agire rapidamente e con decisione nel prendere tutte le misure necessarie a bloccare il trasferimento di attività illegali, razziste, ultra-nazionaliste sul suolo rumeno.

Maximillian Marco KATZ and Alexandru Florian
The Center for Monitoring and Combating AntiSemitism in Romania (MCA)

 
Di Fabrizio (del 30/08/2007 @ 09:27:32 in Europa, visitato 6925 volte)

Un partito di estrema destra ai margini della politica ungherese ha presentato sabato i primi membri di un corpo paramilitare, facendo temere un risorgere dell'estremismo.

I membri fondatori di Magyar Garda, o Guardia Ungherese, hanno prestato giuramento accanto al palazzo presidenziale di Budapest alla presenza di circa 1000 sostenitori del partito Jobbik.

Nei pressi, in centinaia partecipavano a una contromanifestazione organizzata dai gruppi anti-fascisti, incluse organizzazioni per i diritti di Ebrei e Rom, che richiedono che le autorità vietino il gruppo paramilitare.

Alla cerimonia, erano presenti molte bandiere bianche e rosse dell'Arpad, una formazione storica delle Frecce Uncinate pro-naziste durante la II Guerra Mondiale. Anche le uniformi erano addobbate dall'emblema.

La Magyar Garda è stata formata per eseguire una vera (politica) transizione e salvare il popolo Ungherese," ha detto alla folla il fondatore della Guardia e presidente di Jobbik, Gabor Vona.

Jobbik, conosciuta per la retorica anti-semita, anti-Rom e anti-gay, è un partito di estrema destra non rappresentato in Parlamento, ma presente in diverse municipalità.

Il gruppo paramilitare intende "difendere l'Ungheria fisicamente, moralmente e spiritualmente." I loro appartenenti, tra l'altro verranno istruiti all'uso delle armi.

Di recente a luglio, i sostenitori di Jobbik hanno interrotto una manifestazione gay nella capitale, lanciando uova e bottiglie e ferendo diversi partecipanti.

Alcuni partecipanti alla contro-manifestazione portavano cartelli con foto che mostravano ebrei con la stella gialla, inviati sui treni verso i campi di sterminio.

Le organizzazioni internazionali ebree hanno chiesto al Primo Ministro, il socialista Ferenc Gyurcsany, di mettere al bando la Magyar Garda, la cui formazione affermano essere "uno sviluppo estremamente allarmante dell'anti-semitismo in Europa."

 
Di Fabrizio (del 29/11/2008 @ 09:25:58 in Europa, visitato 2842 volte)

Da Hungarian_Roma

Javno.com

Aggressivi estremisti di destra hanno attaccato anche la polizia

Gli attacchi al popolo Rom in Ungheria sono aumentato ad un tasso allarmante in coincidenza col rafforzarsi dei gruppi di estrema destra radicale, ha detto una Rom ungherese membro del Parlamento Europeo.

Viktoria Mohacsi, che è del partito dell'opposizione Liberaldemocratico, ha detto che la polizia dovrebbe investigare sui potenziali motivi razziali che stanno dietro una serie di attacchi a case di Rom, in cui sono state uccise quattro persone dall'inizio del mese (VEDI ndr).

"Questi crimini sono cresciuti in maniera significativa nell'ultimo anno, anno e mezzo e... questo può essere collegato al lancio della Magyar Garda," ha detto venerdì Mohacsi in un'intervista.

La Magyar Garda fu lanciata nell'agosto 2007 e sollevò critiche unanimi per le sue nere uniformi e le insegne che i critici dissero ricordavano l'era nazista.

La guardia, appoggiata dal partito Jobbik di estrema destra che non è rappresentato in parlamento, dice di essere un gruppo civico che intende preservare la cultura ungherese e i valori nazionali.

Sinora ha oltre 1.500 membri e ha tenuto marce in posti diversi per dimostrare contro il "crimine rom".

Jobbik dice di non aver niente a che fare con gli attacchi ai Rom.

"Noi obbediamo alle leggi... e lanciare una granata in una casa dove ci sono bambini non è il nostro metodo," viene riportato venerdì dall'agenzia MTI a nome di Gabor Vona, presidente di Jobbik.

L'Ungheria, membro dell'Unione Europea dal 2004, ha una tra le più grandi comunità Rom nell'Europa orientale, circa il 5 - 7% su una popolazione di 10 milioni.

La polizia ha annunciato giovedì di aver messo a punto un'unità speciale per indagare sui 14 casi in cui i Rom sono stati attaccati quest'anno.

La maggior parte dei casi riguarderebbe bombe molotov gettate nelle case e colpi di armi da fuoco, senza feriti, ma all'inizio di questo mese due Rom sono stati colpiti a morte in un attacco a due case nel nord est.

Questa settimana l'uccisione di due Rom in un attacco con bombe a mano nell'Ungheria meridionale, ha creato una disputa tra la polizia e l'ombudsman per le minoranze, che ha detto che la polizia ha escluso prematuramente il pregiudizio razziale.

Mohacsi, che ha ricevuto email minatorie, ha accolto con favore la notizia che la polizia ha creato un'unità speciale che esaminerà i motivi razzisti dietro gli attacchi.

Ha anche detto che elementi dell'estrema destra hanno contribuito al rafforzamento del pregiudizio anti-Rom nel pubblico.

"Il termine 'Crimine Rom' è diventato un espressione condivisa... nella società ungherese," ha detto.

Una crescita del pregiudizio è stata confermata da uno studio del mese scorso.

"Le azioni dell'estrema destra a cui assistiamo dall'autunno del 2006... e l'apparire della Magyar Garda ha rotto le barriere di chi prima si tratteneva dall'articolare apertamente i propri pregiudizi," mostra lo studio.

Mohacsi ha detto che la UE, che conta una popolazione rom di 8-12 milioni, sinora non è riuscita ad adottare una strategia per l'inclusione sociale dei Rom, e non ha dichiarato nella propria legislazione che la segregazione scolastica è discriminatoria.

"L'attuale crisi economica... colpirà chi vive nella povertà più profonda, e qui ci stanno i Rom. Vorrei ricordare ad ogni politico responsabile che questa è anche la ragione per cui deve crearsi una Strategia Europea Rom," ha detto mercoledì Mohacsi al Parlamento Europeo.

Peter Feldmajer, presidente di Mazsihisz, il più grande gruppo religioso ebreo ungherese, ha detto alla Reuters di essere preoccupato della crescita dei gruppi della destra radicale.

"E' evidente che la destra radicale si sta, se non rafforzando, definitivamente diventando più organizzata, sta alzando la sua voce e ottenendo più attenzione dai media," ha detto.

 
Di Fabrizio (del 01/03/2009 @ 09:11:46 in Europa, visitato 2202 volte)

Da Hungarian_Roma (a proposito di ronde e controronde, latitanza dello stato e crisi economica)

By Thomas Escritt in Miskolc, Hungary - 20 febbraio 2009

Quando cala la notte a Hetes, un insediamento zingaro ai margini della città settentrionale di Ózd, gli uomini scendono per le strade a montare di guardia, armandosi con ogni tipo di arma improvvisata, dai bastoni ai coltelli da cucina.

"Stiamo alzati tutta notte", dice Henrik Radics, con le mani appoggiate su una falce. "Se arriva un'auto, la fermiamo e chiediamo cosa stanno facendo. Se sono pacifici li lasciamo andare".

Radics ed i suoi compagni hanno affrontato in proprio la questione dopo una serie di avvenimenti culminati con una casa data alle fiamme e dai piani dalla Magyar Garda, un gruppo in uniforme di destra che dice di proteggere l'etnia ungherese dal "crimine zingaro", di tenere raduni di reclutamento nella città.

Ózd è una tipica cittadina nella contea di Borsod: una volta orgoglioso centro industriale con un gigantesco impianto per l'acciaio, decaduto con la caduta del comunismo nel 1989, senza nessun datore a dare lavoro al posto della defunta industria pesante dell'era socialista.

Ma la decrescita economica nell'Europa centrale ed orientale ha aggiunto nuova urgenza ad un problema di marginalizzazione che risale a decenni indietro. Ricerche mostrano che gli ungheresi, come molti dei loro vicini nella regione, nutrono forti sentimenti di pregiudizio contro gli zingari. Questo significa che i Rom sono i primi a essere colpiti, e nel modo più duro, dalla disoccupazione, che è al 14% nella contea di Borsod, con la sua alta percentuale di popolazione zingara, due volte la media nazionale. Con le previsioni del governo che prevedono che l'economia quest'anno si contrarrà di un ulteriore 2,7%, la disoccupazione è in rapida crescita.

"La questione ha raggiunto il punto critico", dice Peter Hack, criminologo. "Con la decrescita economica, è iniziata la tradizionale caccia al capro espiatorio. Dato che non ci sono immigrati in Ungheria, i Rom sono il bersaglio".

Zsolt Farkas, zingaro di Miskolc, la terza città ungherese e capitale di contea, parla a nome di molti quando dice che sta diventando impossibile trovare lavoro.

"Lavoravo su una linea di assemblaggio a Bosch, e poi ho installato persiane nelle case, ma adesso è impossibile trovare un lavoro. Quando... vedono che sono zingaro, non sono più interessati".

Il mese scorso il Movimento per un'Ungheria Migliore, un partito di estrema destra, ha ottenuto l'8% in un'elezione distrettuale a Budapest dopo una campagna elettorale condotta sugli slogan contro il "crimine zingaro". Settimana scorsa Albert Pasztor, capo della polizia di Miskolc, ha attratto in ugual misura obbrobrio ed elogi quando ha detto in una conferenza stampa che "tutte le aggressioni a scopo di rapina" nel territorio di Miskolc nei due mesi scorsi erano state commesse da zingari, aggiungendo: "Le culture ungherese e zingara non possono vivere assieme". E' stato sospeso su ordine del ministero di giustizia e reintegrato meno di 24 ore dopo, a seguito di un coro di proteste di alti funzionari di polizia, governi cittadini locali ed un rally di 1.000 skinhead.

Questa settimana il panico zingaro ha raggiunto l'isteria tre giocatori professionisti di pallamano di Croazia, Romania e Serbia sono stati pugnalati in un nightclub, si suppone da una banda di circa 30 zingari, nella città occidentale di Veszprem. Il rumeno, Marian Cozma, giovane promessa sportiva, è morto per le ferite.

Durante il funerale, Ferenc Gyurcsany, socialista e primo ministro, ha promesso di "agire decisamente" contro la violenza, e il partito di destra all'opposizione ha detto che il governo dovrebbe concentrarsi nel prendere i criminali. "Il numero di crimini gravi commessi da gente di origine zingara sta crescendo in modo allarmante", viene detto.

Janos Ladanyi, un sociologo, dice che gli zingari, deprivati prima dai programmi di insediamento negli anni '70 del loro tradizionale stile di vita itinerante, e poi dalla deindustrializzazione negli anni '90 dai lavori con bassa professionalità da cui dipendevano, si sono rivolti al crimine, sia in scala ridotta che organizzato.

"Abbiamo ora una popolazione che ha vissuto fuori dalla società per 20 anni. Sempre più spesso, qualcuno richiede una rapida, semplicistica soluzione, che porta ad uno scoppio di panico anti-zingaro, ma questa volta la crisi economica rende tutto più serio", dice.

IL gruppo escluso, che conta il 6% della popolazione ungherese, è anche quello con la crescita più rapida.

"Se non possiamo integrarli nella forza lavoro, allora è in questione la stabilità a lungo-termine del sistema fiscale", ha detto Gordon Bajnai, ministro dell'economia. Un pacchetto di 2 miliardi di € sta per essere immesso nell'industria delle costruzioni come parte della risposta, dice, per creare il tipo di lavori a bassa professionalità di cui questa popolazione ha bisogno.

The Financial Times Limited 2009

 
Di Fabrizio (del 08/01/2013 @ 09:09:09 in musica e parole, visitato 1591 volte)

DIRITTI GLOBALI FONTE: ANDREA TARQUINI - LA REPUBBLICA | 02 GENNAIO 2013

Sul podio il maestro Sahiti, profugo dal Kosovo

BERLINO. Sono tutti bravi, strappano sempre grandi applausi e standing ovation. E sono tutti Rom. "Suoniamo soprattutto per mostrare che non è vero che se sei un Rom sei un criminale", è il loro motto. Girano di continuo l'Europa in tournée, sfidando anche pericoli in situazioni come quella ungherese, dove gli ultrà di destra e le loro milizie tipo Magyar Garda hanno le violenze razziste anti-Rom come attività quotidiana. Di orchestre sinfoniche ce ne sono tante ma questa è la storia di un'orchestra unica al mondo. Si chiama Frankfurter Philharmonische Verein der Sinti und Roma. Esiste da dieci anni, fondata dal musicista rom nato in Kossovo Riccardo Sahiti, oggi cinquantunenne. A Francoforte, nella metropoli finanziaria della democrazia tedesca, ha base sicura ma viaggia di continuo per portare in musica il suo messaggio antirazzista.

"L'idea mi venne perché all'inizio, io fuggito dal Kosovo in guerra e con una robusta formazione musicale sulle spalle, avevo difficoltà a farmi accettare nelle orchestre", ha spiegato Riccardo Sahiti alla Sueddeutsche Zeitung, l'autorevole quotidiano liberal di Monaco che all'orchestra sinfonica rom ha dedicato un reportage a tutta pagina. "Ho cercato e contattato colleghi ovunque, sapevo che musicisti sinti o rom erano attivi in orchestre importanti, dalla Wiener Staatsoper, all'Orchestra sinfonica della MDR (la tv pubblica dell'est tedesco) a Lipsia, all'orchestra nazionale romena".

Così nacque il progetto, nel novembre 2002 a Francoforte. Adesso a Praga hanno appena incassato il tutto esaurito suonando, tra l'altro, il Requiem per Auschwitz, composto da Roger Moreno, sinto di origine svizzera. "Nel maggio scorso", narra Moreno, "lo abbiamo eseguito ad Amsterdam e la regina Beatrice ci ha poi invitati a un caffè a palazzo reale per dare l'esempio contro i razzisti".

Non è facile farsi avanti, neanche nell'arte, se appartieni a una minoranza mal vista un po' ovunque. Sahiti è di buona famiglia, i genitori spesero tutto per il suo talento musicale, gli regalarono un pianoforte, riuscirono a mandarlo a studiare a Belgrado e poi a Mosca. Poi vennero le guerre volute dal dittatore serbo Slobodan Milosevic, i massacri etnici e gli stupri etnici di massa della sua soldataglia, asili e ospedali bombardati dai suoi Mig. Sahiti fuggì, appunto. E nel 2002, appena costituita, l'orchestra sinfonica Rom tenne proprio a Francoforte, gran pienone, il suo primo concerto.

"Aver creato l'orchestra vuol dire non perdersi di vista" spiega il violinista Johann Spiegelberg. "Ognuno di noi o quasi ha nella memoria brutte esperienze. Io una volta ero in una grossa città dell'est tedesco, alla fine d'un concerto, ancora in frac, arrivai a una pompa di benzina per fare il pieno con la mia vecchia Mercedes. Due giovinastri mi si sono avvicinati, mi hanno detto “eccolo là, il kanak (termine razzista per straniero usato dai neonazisti ma anche da gente comune nell'ex Ddr, dove tre generazioni vissero prima sotto Hitler poi sotto lo stalinismo, senza cultura democratica e quasi senza ribellarsi fino all'ultimo al contrario di polacchi o cecoslovacchi o ungheresi, ndr).

Ecco un altro kanak, bè kanak che ne dici, è sempre comodo per voi vivere bene qui a spese nostre e a casa nostra, no?”. Io non mi lasciai provocare".
"Ogni tournée è come un'allegra gita scolastica, eppure ce la mettiamo tutta". Musica sinfonica, classica, non folklore. E naturalmente anche musiche di opere ispirate al mondo Rom, da Carmenal Gobbo di Notre-Dame.

"Quella per noi è una nostra eredità culturale da tramandare". Il rischio, dice Jitkà Jurkovà, attivista dei gruppi antirazzisti cèchi che li aiuta a organizzare concerti, è che vengano visti come spettacolo esotico, e che il messaggio politico non sia capito appieno. Ma è un rischio che per il maestro Sahiti e i suoi orchestrali val la pena correre. Tanto da suonare il Requiem per Auschwitz anche in Germania.

 
Di Fabrizio (del 25/02/2008 @ 09:08:25 in Regole, visitato 2898 volte)

Da European Jewish Congress

Il Parlamento ungherese ha votato una legge contro le affermazioni razziste.

Secondo la nuova legge votata lunedì scorso, l'uso di discorsi razzisti è punibile con sino a due anni di prigione.

"Offendere qualcuno pubblicamente con espressioni riferite al suo gruppo etnico, sociale o nazionale in Ungheria è definito come atto punibile," dice un rapporto sulla nuova legge.

La proposta, preparata e spinta dal Partito Socialista al governo, è disegnata per punire non solo i discorsi e le espressioni di odio, ma anche l'uso del saluto nazista. L'ultimo elemento sembra apparentemente diretto contro il nuovo gruppo razzista e fascista, la Magyar Garda.

La legge a lungo attesa, passata all'unanimità in Parlamento, è stata rifiutata tre volte dalla Corte Costituzionale, che ritiene la libertà di parola più importante del fermare le affermazioni razziste.

Il presidente ungherese Laszlo Solyom ha appoggiato l'opinione della Corte Costituzionale, affermando che non c'è bisogno di una nuova legge, dato che il vecchio codice legale può affrontare i crimini legati al razzismo.

 
Di Fabrizio (del 11/03/2009 @ 09:06:23 in conflitti, visitato 2174 volte)

Da Hungarian_Roma

Da Karin Bachmann, corrispondente di WZ - 06/03/09
Ungheria: squadre della morte contro i Rom?
La polizia cerca gli assalitori seriali

Budapest - Nel caso dei due Rom uccisi vicino a Budapest, cresce l'evidenza che sia stato un atto di assassini seriali. Questo è quanto ha detto giovedì davanti ai giornalisti Tibor Draskovics, Ministro della Giustizia. Nella notte del 23 febbraio, bombe molotov vennero lanciate contro la casa della famiglia Csorba. Mentre scappavano furono sparati dei colpi, e così morirono Robert Csorba, 27 anni e suo figlio di quattro anni e mezzo. L'assassinio ha causato orrore in tutta la nazione, e il funerale di martedì ha riunito molta gente e solidarietà. Vi ha preso parte anche il pubblicista András Biró, vincitore del Premio Nobel Alternativo.

Quel crimine è parte di una serie di seri atti criminosi di violenze contro i Rom. Secondo Draskovics, tutte queste azioni sono successe in maniera simile. I crimini che accaddero prima, successero ad una distanza di due o tre minuti dall'autostrada M3. L'autostrada era sorvegliata, ragione per cui probabilmente gli autori dell'assassinio fecero la "scelta pragmatica" di attaccare un villaggio accanto all'autostrada M5. Non necessariamente il crimine deve avere un retroterra di destra, perché, diversamente da Tatárszentgyörgy, la paramilitare Magyar Garda non marciò da quelle parti. I media ungheresi hanno speculato su "squadre della morte" indipendenti, senza nessun collegamento con la scena dell'estrema destra ed ha seguaci in 4 delle 19 contee ungheresi.

Nel contempo, la Magyar Garda ha annunciato uno spiegamento a Szikszó vicino alla città industriale di Miskolc per il 14 marzo. Gli esperti temono che possano esserci scontri con i Rom in occasione con l'anniversario della Rivoluzione Ungherese.

 
Di Fabrizio (del 21/12/2009 @ 08:58:05 in Europa, visitato 1826 volte)

Da Hungarian_Roma

JTA.org

Budapest, 16/12/2009 - Il Tribunale Supremo ha preso la decisione di smantellare la Guardia Ungherese (Magyar Garda), l'esercito privato dello Jobbik, partito di estrema destra.

La decisione di mercoledì è stato il terzo pronunciamento giudiziario in un anno che rende illegale l'organizzazione paramilitare apertamente razzista, e chiudendo ogni strada ad ulteriori ricorsi in appello.

Il segretario di Jobbik, Gabor Vona, ha detto che comunque la Magyar Garda continuerà le sue attività, in seguito ad un appello presentato alla Corte Europea dei Diritti Umani.

La decisione di smantellamento si applica tanto alla Guardia Ungherese che alla Società Guardia a cui formalmente appartiene. Il Tribunale Supremo ha detto che le due organizzazioni hanno fatto abuso del loro regolamento, come pure del diritto democratico di riunirsi, bersagliando e generando deliberatamente paura nei cosiddetti gruppi razziali minoritari ungheresi.

La Guardia è stata modellata sulle bande delle Croci Frecciate Ungheresi che uccisero migliaia di Ebrei durante l'Olocausto. Le sue uniformi ricordano quelle della "Gendarmeria" che assisteva i nazisti tedeschi nella deportazione di centinaia di migliaia di Ebrei, e di Rom, verso Auschwitz.

Jobbik ha ottenuto i più grandi successi elettorali durante l'attuale recessione, e ci si aspetta che diventi una delle principali forze parlamentari nelle prossime elezioni nazionali del 2010.

 
Di Fabrizio (del 02/08/2009 @ 08:56:57 in conflitti, visitato 2072 volte)

Da Romanian_Roma

Un gruppo di organizzazioni rumene hanno organizzato il 30 luglio 2009, a Miercurea Ciuc, nella regione di Harghita, una marcia di protesta contro i conflitti interetnici e le loro conseguenze nelle località di Sanmartin e Sancraieni e per la mancanza di interessamento delle autorità locali.

I manifestanti, stimati in oltre 80 persone hanno sostato 20 minuti di fronte a ogni edificio dell'amministrazione locale e mostrato durante l'intero tempo della marcia, striscioni e t-shirt con messaggi bilingue, in rumeno e ungherese, tipo: "I diritti umani non sono negoziabili", "Basta alla violenza contro le comunità rom", "I nostri bambini hanno gli stessi diritti dei vostri".

Sin dall'inizio, un gruppo di circa 15 persone ha organizzato una contro-manifestazione alla marcia di protesta dei Rom. Con sottofondo di urla e fischi, questo gruppo mostrava messaggi come "Andate a lavorare", "Non rubate", "Quand'è l'ultima volta che vi siete lavati?" e "Non provocate". Inoltre, lo stesso gruppo di contro-manifestanti ungheresi ad Harghita era presente ogni volta che i Rom si fermavano di fronte alle istituzioni dell'amministrazione locale.

La disapprovazione della comunità di Harghita riguardo la marcia di protesta è stata enfatizzata da alcuni individui che apparivano da dietro gli edifici, mostrando per pochi minuti striscioni con lo stesso messaggio dei componenti della loro etnia, per poi sparire discretamente. Nel contempo, altri individui avvicinavano il gruppo avendo brevi conversazioni con i partecipanti alla marcia, generalmente dominate da stereotipi diffusi nella nostra società.

Inoltre, nell'ultima parte dell'evento, è apparso un gruppo di 6 membri appartenenti a 2 organizzazioni estremiste (5 dalla Romania e 1 dall'Ungheria), "Movimento Giovani dai 64 Comitati" e "Magyar Garda", vestiti in abiti militari e con le facce coperte. Prima di gridare messaggi anti-rom, come pure anti-rumeni (menzionando il Trattato di Trianon), gli estremisti però non raggiungevano il loro scopo perché la contro-manifestazione veniva fermata dal rapido intervento dei gendarmi.

Secondo le informazioni fornite dalla Gendarmeria di Harghita, gli estremisti hanno ricevuto un indennizzo di 2000-4000 RON, ed è partita un indagine tramite l'Interpol.

 

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