Di Fabrizio (del 06/04/2006 @ 10:40:34 in conflitti, visitato 3244 volte)
Ustiben report: By Grattan Puxon
All'alba del Giorno della Nazione Rom, il Forum UK incontrerà il vice primo Ministro per dire che ormai la Bretagna è allineata al resto d'Europa nel trattamento riservato a Nomadi e Viaggianti. Ma se l'Unione Europa sembra voler mettere freno alla politica degli sgomberi, il nostro Governo lascia massima autonomia ai Comuni nel "ripulire dagli Zingari" i loro territori.
"Abbiamo impiegato un anno a Strasburgo nel tracciare le linee-guida," dice Cliff Codona, presidente del Forum. "Ma il lavoro svolto è stato ignorato nel nostro paese. Vogliamo la fine delle pulizie etniche e il raggiungimento dei primi risultati positivi."
Secondo Codona, quattro anni di incontri e colloqui con l'Ufficio di Presidenza dei Ministri non hanno portato alcun progresso. Dopo 40 anni di campagne per i diritti umani, i 350.000 Travellers e Romanichals in Bretagna si trovano di fronte a odio e razzismo senza precedenti.
Il messaggio inequivocabile per le famiglie le cui case sono state distrutte settimana scorsa dal comune di Basildon è "non tornerete". Una esplicita dichiarazione di volontà di pulizia etnica, secondo Richard Sheridan, membro della delegazione di Dale Farm, la più grande comunità di Viaggianti in UK.
Continua chiedendo il controllo delle ditte private che i comuni hanno impiegato per distruggere centinaia di abitazioni. Stanno infrangendo ogni regola di sicurezza e mettendo a rischio la vita di vecchi e bambini. Tra le compagnie che si sono distinte in questa poco onorevole classifica: Constant & Co, con sede a Bedford e specializzata in sgomberi anti-Rom; H.E.Services; e Terranova,una compagnia di macchinari edili a noleggio. Le loro azioni sono state filmate in numerose azioni recenti di sgombero.
"Di questo passo, potrebbe scapparci il morto, se il comune di Basildon non controllerà il comportamento di queste compagnie- Il Governo deve assumersi le sue responsabilità per il precipitare della crisi."
Kay Beard, rappresentante UK nell'European Roma and Travellers Forum, dice che l'Ufficio di Presidenza non ha incluso nelle sue linee guida alcun accenno alle regole su sicurezza e sanità. Nel contempo, quando i nomadi richiedono l'applicazione dei permessi di sosta, se li vedono regolarmente negare dal razzismo delle autorità.
"E' gente che aveva messo insieme i soldi per comperarsi un piccolo pezzo di terra, dove non essere sgomberata di continuo", prosegue. "L'unico crimine che hanno commesso è di provare a bastare a se stessi".
Per terminare, chiede che sia favorito lo scambio di terreni quando i permessi di sosta vengano negati.
E' ANCORA POSSIBILE FIRMARE LA PETIZIONE LANCIATA DAL COMITATO per DALE FARM & INTERNACIONAL ALLIANCE OF INHABITANTS:
Infine, per chi è in GB questo fine settimana:
The Petition will be presented during RED WHEELS AGAINST RACISM
A Festival for "8 April", celebrated by Romanies and Travellers around the globe as Roma Nation Day and promoted by the UK Gypsies, Travellers and Roma Forum
LAINDON COMMUNITY CENTRE Aston Road, Laindon, Essex close to Laindon railway station and the A127
Starts 2.30 pm on Saturday, 8 April
main feature
A TRAVELLER IN PROGRESS A play by Michael Collins, depicting his own childhood and the forty years of the Travellers' campaigning for civil rights, from the stand at Cherry Orchard Camp, in Dublin, to today's siege of Dale Farm....
Also ATCH, a short film by Jake Bowers
>>>cut out this ticket and present on entry (print more if needed):
BBC Local Radio in Inghilterra ha appena commissionato un programma di due ore settimanali per i 300.000 Romanichals e Viaggianti della Gran Bretagna. Il programma si chiamerà Rokker (Parlare) e andrà in onda domenica dalle 17.00 alle 19.00. Sarà trasmesso in FM nell'Inghilterra orientale e in AM nel resto del paese e tramite world wide web.
Il programma è la prima trasmissione mai prodotta dalla BBC per, da e su Romanichals e Viaggianti e sarà condotto dal giornalista Jake Bowers di Luton nel Bedforshire. Servirà le comunità Romanichal, Irish Traveller, Fairground e Rom in Inghilterra.
Stiamo cercando “corrispondenti dall'estero” nelle comunità sparse per il mondo di Rom e Travellers, che possano intervenire live in onda circa 10', raccontando cosa succede nel loro paese. Si richiede una minima conoscenza della lingua inglese.
Jake Bowers è un giornalista autodidatta nato in una famiglia Romanichel di 17 tra fratelli e sorelle.
Impegnato nei diritti sociali del suo popolo, ha fondato la Gypsy Media Company.
Ha collaborato con la BBC in radio e per la televisione,con i giornali the Guardian e the Independent, e molte altre pubblicazioni. Attualmente sta per partire il suo progetto su internet di una trasmissione Romani nel Regno Unito.
By Jake Bowers Quando è salito sul palco a Chicago, in tutto il
mondo hanno cominciato a scorrere le lacrime. Nato in un paese che ancora
segregava ufficialmente i suoi cittadini bianchi e neri, il Presidente eletto
Barack Obama è il sogno di Martin Luther King divenuto realtà. Quarant'anni dopo
che King sognava di un giorno in cui i bambini neri sarebbero stati giudicati
"per il loro carattere invece che per il colore della pelle", pochi avrebbero
predetto che quel giorno sarebbe stato proprio il 4 novembre 2008.
Quando ho sentito la notizia il 5 novembre ero colmo di gioia. Ma come altri,
ho iniziato a chiedermi quando il cambiamento sarebbe arrivato in Europa. In
Bretagna, abbiamo avuto parlamentari neri ed asiatici, ed anche ministri di
gabinetto e molti ora si chiedono quando potremo vedere un Primo Ministro nero o
asiatico. Ma, come sempre, in pochi hanno iniziato a considerare il popolo
Romanì.
Tutti assieme, il popolo Romanì costituisce la più grande minoranza d'Europa
e quella col più alto tasso di crescita. In molti paesi europei siamo oltre il
10% della popolazione, proprio come i neri sono il 13% della popolazione USA. Ma
qua finiscono le similitudini. Per quanto gli Americani hanno scelto un nero
come loro Presidente, le inchieste in Europa regolarmente rivelano che la
maggior parte degli Europei non vogliono un Rom neanche come vicino.
Uno sguardo alle notizie rivela i fatti.. La settimana scorsa, due Rom sono
stati colpiti a morte in Ungheria ed in Spagna ci sono state marce anti Rom. Un
tribunale nella Repubblica Ceca ha capovolto la decisione di compensare le donne
romanì per essere state sterilizzate a forza. Le statistiche sono una
dannazione. L'80% del popolo romanì vive in povertà, in Bretagna ogni indicatore
di sviluppo ci definisce come una comunità del terzo mondo che vive in un paese
del primo mondo. La pura e semplice verità è che per il popolo romanì, la
segregazione è ancora viva e vegeta in Europa. Quindi, che speranza c'è di avere
un Presidente o un Primo Ministro Rom o Viaggiante?
Candy Sheridan è consigliere tecnico distrettuale, ma a differenza degli
altri in Bretagna, è anche una Viaggiante Irlandese. Nei suoi 5 anni come
consigliere ha passato due nuovi siti di transito. Come molti altri ha gioito
per la vittoria di Obama e per lei la lezione è chiara. Dice: "Dobbiamo entrare
in politica attraversando le principali correnti politiche e terminare di
litigare tra noi."
E' appena tornata da una riunione dell'Union Romanì Internazionale in
Croazia, in cui era una delle rappresentanti della Bretagna. "Nell'Europa
orientale, si può vedere che i Rom sono diventati politici perché le cose siano
fatte," dice. L'incontro è stato finanziato dal governo croato ed aperto dal
vice Primo Ministro del paese. "Non mi posso immaginare che accada qui," ride.
Così pensa che ci sarà mai un capo di stato in Europa Rom o Viaggiante. Non
indicherà una data, ma dice che potrebbero volerci altri 20 anni.
Se questo accadesse, sarà lontano e ad est della sua casa a North Norfolk,
dove il numero dei Rom è molto più alto. Parlamentari romanì ora siedono in
molti parlamenti dell'Europa dell'est e rappresentano anche i loro paesi nel
Parlamento Europeo. In Bretagna, non ci sono parlamentari Rom o Viaggianti e
soltanto il parlamentare Bob Russel del Colchester ha dichiarato di avere
antenati romanì.
A Somerset, l'ottantunenne Alfie Cooper dell'Associazione Nazionale per i
Diritti dei Rom, neanche lui fa previsioni. Da giovane non gli fu permesso di
frequentare la scuola, adesso ha 5 nipoti che sono stati all'università e questo
gli da speranza. "E' fattibile che possa succedere adesso che i nostri chavvies
(bambini) sono istruiti. Ma troppi Rom non hanno ancora nessun diritto nel
nostro paese." Alfie ha imparato di persona che i diritti sono necessari perché
le opportunità possano essere raccolte.
Il 20 gennaio Barak Obama, il primo presidente nero degli Stati Uniti,
prenderà residenza nella Casa Bianca. Il suo più grande rally nella campagna
elettorale è stato a Berlino, che ha mostrato quanto egli è popolare in Europa.
Abbiamo molto da imparare dalla sua storia, ma quanto tempo dovremo attendere
perché qualcuno di noi la ripeta?
Un onore raro
Gloria Buckley è la prima donna romanì ad ottenere un
MBE. Un onore raro per una donna che solo impiega il buon senso, riporta
Jake Bowers.
Nella foto Gloria e Trevor Buckley durante la premiazione
Una donna romanì di Norfolk ha ricevuto l'MBE nel quadro dei
festeggiamenti per il compleanno della Regina. In mezzo ai premiati dello show
business e dell'industria, Gloria Buckley è stata scelta per ricevere
l'ordine civile dell'Impero Britannico, grazie al suo lavoro per il
miglioramento delle relazioni comunitarie tra Romanì e gorgia (non-Zingari). E'
la prima donna romanì ad aver mai ricevuto un riconoscimento reale per il suo
lavoro.
Quando è apparsa assieme a suo marito Trevor nella luce del sole d'autunno
del 30 ottobre, ha ammesso di avere ancora una fastidiosa paura. Ha detto:
"Penso ancora che qualche giorno salterà fuori qualcuno a dirmi
-cosa pensi di essere?-" Ma lei è soltanto l'oggetto di elogio e affetto. La sua
conversazione diretta, l'approccio del buon senso, taglia come un bisturi i
surreali dibattiti su dove dovrebbero stare i Rom e i Viaggianti, e le hanno
guadagnato diversi fan nell'Inghilterra dell'est. E così il suo senso
dell'humour.
Le sue battute disarmano la maggior parte della gente. "Abbiamo dibattuto
così a lungo su dove debbano vivere Rom e Viaggianti, che siamo diventati dei
maestri del dibattito!" dice con un sorriso. Così dice che il suo MBE significa
semplicemente "Mars Bar Eater" (Mangiatrice di Barrette Mars).
Nel Cottessey, nel Norfolk del sud, lei e Trevor hanno girato i siti per Rom
e Viaggianti. Quando arrivò, era una "zona di guerra infestata dai ratti". Oggi,
è un modello di una comunità in pace con se stessa ed i suoi vicini. E lo stesso
può dirsi per altri due siti dove è intervenuta...
Travellers’ Times l'unica rivista nazionale per i 300.000 Zingari e
Viaggianti di Bretagna, diventa più veloce, più forte e più grande.
TT Online lanciato nella Giornata Internazionale dei Rom - 8 aprile 2009 -
con notizie, film, radio, cultura e commenti di, per e sulle comunità
britanniche Rom e Viaggianti.
Il nuovo sito web (cliccare sull'immagine ndr) è stato sviluppato
da The Rural Media Company, col finanziamento del Dipartimento per
l'Infanzia, le Scuole e le Famiglie.
"Se la gente commercia su Ebay o si tiene in contatto attraverso Bebo o
savvychavvy.com, e con
sempre più di noi che adoperano internet, è tempo di avere uno spazio web che
dia, ai nostri punti di vista, giustizia", dice Jake Bowers,
il giornalista romanì, che è il nuovo direttore di TT Online.
Il sito offrirà un alto livello di interattività: opportunità per i giovani
di mostrare i propri successi, le proprie musiche e fotografie; per genitori ed
insegnanti di trovare e vedere risorse scolastiche sulla storia e cultura dei
Viaggianti; per i Viaggianti di mantenersi aggiornati su notizie, sanità e
tematiche legali; per il pubblico settore di trovare di più su questa comunità
incompresa e un modo di comunicare direttamente con loro via editoriale ed
inserzioni.
"Se tutti gli Zingari e Viaggianti si riunissero in un posto, saremmo un
città delle dimensioni di Cardiff, Nottingham o Belfast." scrive Jake Bowers,
"ma non siamo in un posto solo (per fortuna, direbbe qualcuno!). Per lo meno,
avremmo un nostro proprio giornale e una stazione radio locale. TT Online sarà
una combinazione di tutte queste cose ed anche di più."
Il giornalista zingaro che mi ha insegnato sugli Zingari in Medio Oriente
- Jake Bowers, editore di Gypsy Roma Traveller: Non sono pigro e non vivo nel
retro di un Carrozzone
02/07/2010 - La sua vita è sempre in movimento come una stella del cinema o una
celebrità, se la sua fortuna fosse stata differente, avrebbe potuto essere uno
di loro. Ancora, non è mai stato accolto col tappeto rosso. Ciò che rende la
vita di Jake Bowers (vedi
QUI ndr) totalmente differente dalle celebrità, anche se viaggia come
loro, è il fatto di essere uno Zingaro. E' schiacciato in uno stampo non
comodo costruito dai media per chi fa parte di gruppi minoritari. Il mio stampo
è la mia kefia e quello di Jake è un carrozzone. Bowers è un Viaggiante, un Rom
in pace con tutte le frontiere e confini, ed il mondo è la sua casa.
Cosa rende questo Zingaro britannico così differente dai 300.000 altri
Zingari GB? Jake mi ha detto "I media principali ammoniscono la gente su di noi,
siamo descritti come pigri, non istruiti, che vivono nei carrozzoni, criminali,
non credibili perché gli Zingari rapiscono i bambini." Bowers è uno Zingaro
ed un giornalista di talento. Non è pigro, da sostentamento alla sua famiglia,
paga le tasse e ha un lavoro regolare. Non è sporco, è brillante e si comporta
come un vero gentleman alle conferenze dove è invitato come relatore. Da
quanto ne so, non vive in un carro, anche se mi ha detto che gli piacerebbe
vivere in una casa mobile trainata da un cavallo. Non ha lasciato la sua
carovana perché scontento di quello stile di vita, l'ha abbandonato per amore di
sua moglie che veniva da un altro ambiente e trovava difficile collegare
l'asciugacapelli.
Bowers ci ha accompagnato in macchina, usando il navigatore satellitare per
trovare la strada attorno a Bristol, di conseguenza non si fida delle stelle per
conoscere la strada, né usa i tarocchi per prevedere il futuro, altrimenti
avrebbe saputo quanto è difficile trovare un parcheggio. Non è un criminale,
altrimenti non sarebbe diventato editore-capo della prima rivista di questo tipo
in GB. E' un giovanotto istruito che ha buon gusto nelle arti ed una buona
conoscenza delle società e della storia che mi ha chiarito su alcuni gruppi
zingari nel Medio Oriente in Siria, Iraq e Turchia ed anche a Gaza in Palestina
(vedi
QUI ndr). Si può aver fiducia in lui perché mi è stato presentato dal
mio caro amico Mike Jempson, un accademico e giornalista che ha dato un pezzo
della sua vita per il giornalismo investigativo e per difendere gli sforzi dei
giornalisti nel creare gruppi e sindacati che proteggano i loro diritti nel
mondo.
Bowers è un giornalista che sta combattendo la cattiva immagine data dai
media sugli zingari, perché sono una minoranza vittimizzata e perché è uno di
loro ed è molto fiero della sua ascendenza.
La GB ospita 300.000 Zingari, anche se non sono rappresentati nei media che
si diverte a bullarsi di loro. E' per questo che pubblica il Gypsy Roma
Traveller, la prima rivista zingara in GB e forse nel mondo, il cui scopo è
informare sulla storia, la vita e le arti degli Zingari che ancora soffrono i
travisamenti dei media, come le altre minoranze.
Durante il seminario tenutosi a Bristol mercoledì 30 giugno, il secondo di
una serie sponsorizzata dall'Economic and Social Research Council per
indagare sulle barriere poste dai media riguardo l'assunzione dei neri e dei
membri di minoranze etniche, Bowers era invitato come relatore ed ha condiviso
con noi le diapositive con i titoli apparsi in una sola settimana sui principali
mezzi d'informazione in GB, incluso l'ampiamente distribuito Sun, che
incriminano e discriminano gli Zingari.
Ha anche condiviso con i presenti le foto e le copie dei manifesti che
vietano agli Zingari l'ingresso in differenti posti, pub compresi, incolpando
gli Zingari per i problemi sociali. Il punto da lui sottolineato è che gli
Zingari sono uno dei più grandi gruppi di minoranza nel mondo, con una
popolazione di 12 milioni, in viaggio da 1.000 anni, che soffrono tuttora gli
stereotipi dei media. Ci sono gruppi minoritari che non sono rappresentati per
niente dai media, ed altri che sono male rappresentati. Il razzismo dovrebbe
essere affrontato dai media e tutti hanno il diritto ad essere rappresentati.
Travellers' TimesIl cielo è il limite - Un film potente
basato sull'esperienza del bullismo vissuto da una ragazza romanì ha ottenuto
premi e presto verrà trasmesso da Sky TV, scrive Jake Bowers
(il link per chi legge da
Facebook)
Un trailer dal film Romany Me, per ottenerne una copia, scrivere a:romanyme2010@aol.com
Bullismo, autolesionismo ed odio razziale sono tutti presenti in un nuovo
film che espone i danni che l'ignoranza può compiere a scapito delle vite dei
giovani zingari e Viaggianti. Romany
Me, basato su alcuni degli eventi di vita vera di una ragazza, presto verrà
proiettato su Sky TV.
Il potente dramma di 16' ha vinto il premio Film Giovanile durante il London
Happy Soul Festival ad aprile di quest'anno - di sensibilizzazione sulla salute
mentale nelle minoranze etniche e nei gruppi socialmente esclusi.
Da quando è iniziato nel sobborgo londinese di Merton nel 2007, si è
allargato dalla comunità asiatica a quelle iraniana, coreana, congolese, somala,
etiopica, caribica-africana, indiana, ebrea ed ora quella zingara e viaggiante.
Ma il film è lontano da una visione estranea, perché Romani Me è stato
co-scritto da una giovane, Tayla-Jaye e da sua madre, Adele "Dee" Gregory,
dopo che avevano vinto la loro lotta al bullismo.
Si focalizza su una teenager viaggiante, Lena, che dopo lo sgombero del sito
dove viveva con la famiglia, si trasferisce in una casa. Racconta del suo
viaggio per superare il bullismo subito, focalizzandosi sulla sua passione per
la danza.
Il film parla di come fattori esterni, come il bullismo, possano condizionare
il benessere mentale ed emozionale di una persona. Dice Dee "Ci sono stati
periodi davvero traumatici a scuola ed è per questo che abbiamo voluto
raccontare la sua storia."
La Fondazione Salute Mentale Sutton, che è coinvolta nell'Happy Soul
Festival, si è approcciata alla famiglia per scrivere e realizzare un film sulla
comunità zingara e viaggiante, ed assieme hanno deciso che presentare la storia
della loro famiglia sul bullismo avrebbe aiutato a far crescere la dovuta
consapevolezza.
"Ci sono stati dei momenti in cui pensavo: -Cosa sto facendo?- ma la forza e
la passione dati da tutti nel raccontare questa storia, è stata la spinta per
vedere attraverso il progetto." dice Dee.
Dee vede la sua famiglia passata attraverso l'inferno quando sua figlia
subisce il bullismo: "Mi ha colpito e ha riguardato tutti noi," dice. Aggiunge
che qualcuno potrebbe chiedersi perché semplicemente non è andata in un'altra
scuola, spiegando che se fosse andata altrove, sarebbe potuto succedere di
nuovo.
Cecile Bowie, operatrice per lo sviluppo comunitario della fondazione, è
entrata in contatto con altri membri della comunità zingara e viaggiante nel
quartiere londinese di Sutton.
E molto spesso le dicono di quanto sono stati discriminati e dei tanti
bambini della comunità viaggiante che hanno subito il bullismo a scuola.
"In termini di salute è molto difficile per loro aver fiducia nel settore
pubblico, quando sono stati esclusi dalla società britannica per oltre 600
anni," aggiunge Cecile.
Un'altra ragione per cui Dee voleva raccontare la storia di sua figlia era di
cambiare la percezione sui membri della comunità viaggiante.
"Ad essere onesti, quella era la ragione - se cambiassimo anche l'opinione di
una sola persona - sarebbe importante," aggiunge Dee.
Il film è stato diretto dal regista (premiato anche lui) Julius Amedume, di
cui Dee dice che ha preso del tempo per approcciare la comunità. prima di
dirigere il progetto.
Cary Rajinder Sawhney, che ha organizzato il film festival vinto da Romany
Me, dice: "E' contro la legge essere razzisti o omofobi, ma il tipo di vicende
provate dai viaggianti non sono altrettanto largamente condannate, e succedono
ancora oggi."
"Ho trovato scioccante scoprire quanto pregiudizio c'era verso questo
gruppo."
Intende raccomandare il film al London Film Festival ed altri festival
cinematografici internazionali e Dee spera che possa tramutarsi in un
lungometraggio.
"Non è soltanto un film bello davvero. E' una rara rappresentazione della
loro comunità," dice lui.
"Credo che il film meriti di essere visto più ampliamente, perché è una
storia unica e ci sono soltanto cinque o sei film sui Viaggianti mai girati in
GB."
Il film è ripreso a lungo nella scuola di danza iniziata da Dee, dopo che lei
porta via Tayla-Jaye dalla scuola di danza che lei frequentava sin da bambina, a
causa del bullismo patito quando scoprono che è di origine romanì.
Il gruppo Ambition Dance and Drama ora è cresciuto da nove ragazzi a circa
50, di origini e culture differenti, parzialmente finanziato dal consiglio e
genera altri redditi attraverso la raccolta di fondi.
"E' diventato sempre più grande - abbiamo ottenuto tanto in 17 mesi, è un
club per tutti," dice Dee.
La notte dei premi, quando Romany Me è stata annunciato come vincitore, Dee
dice che tutti i 50 ragazzi le sono saltati addosso per l'eccitazione.
"Li ho dovuti tirare giù dal soffitto. Quel che ricordo è che ero abbracciata
da questi bambini e che venivano da me da tutte le parti," dice.
Dee spera che in futuro la cultura romanì diventi più accettata e che la
gente sia in grado di distinguere tra le diverse comunità viaggianti.
Negli ultimi 3 anni, il gruppo di danza ha sostenuto il Mese di Storia Rom,
Zingara, Viaggiante ogni mese di giugno, cosa che Dee ritiene aiuterà a
promuovere una migliore comprensione e a rimuovere i pregiudizi verso zingari e
Viaggianti.
"La parola "pikey" dovrebbe essere eliminata dal vocabolario. Queste non sono
parole che la gente deve dire," conclude.
Mentre i consigli promettevano l'impossibile ma non facevano niente per
fornire un sito alla sua famiglia, Kate Brazil è in cerca di risposta.
Jake Bowerssegue questa donna zingara nella sua missione.
Intanto che si avvicina Natale, si stima che 4.500 famiglie Rom e Viaggianti
in tutta la Bretagna non avranno un posto legale dove vivere. Ma nell'East
Sussex, una donna zingara, suo marito e loro figlio disabile si sono confrontate
con un consiglio che dice che sono seduti su 1,2 milioni di sterline dei
contribuenti per risistemare un sito. Una settimana dopo il consiglio ha deciso
di iniziare i lavori "nei prossimi giorni".
Soltanto una buona sincronizzazione o pura coincidenza? Decidete voi.
La storia si ripete I violenti attacchi agli Zingari quest'estate in Italia, assieme ai
tentativi di rimuovere le dimore dei Viaggianti in Europa, hanno portato la
paura nel cuore della comunità Rom. Louise Doughty, scrittrice di romanzi con
antenati Romanì, racconta la sinistra nuova onda di persecuzione contro la
minoranza etnica europea col più alto tasso di crescita
Questo è un articolo che mio padre non avrebbe mai voluto che scrivessi. "Tu
vuoi osservare, tu sai," mi ha detto, più di una volta. "Se non stai attenta,
riceverai un mattone alla finestra." Nella zona operaia di Peterborough dove
mio padre crebbe tra gli anni '20 e '30, probabilmente non era saggio menzionare
di avere sangue romanì, anche se lontanamente.
In quel periodo, mio padre e la sua famiglia non avevano idea degli orrori
perpetrati contro i Rom e i Sinti in Europa sotto l'occupazione nazista, ma
sentivano il pregiudizio, accettato, anche all'interno della loro famiglia. "Mia
madre mi picchiava quando ero cattivo," mi ha detto una volta uno delle mie zie,
"e mi diceva sempre, "Ragazza, caccerò lo Zingaro fuori da te." Quando mio padre
mi disse per la prima volta dei miei antenati romanì, mi chiese di non
menzionarlo ai vicini o agli amici a scuola - senza dubbio un suggerimento
dovuto al fascino residuo che avevo, dopo tutto, per una piccola parte della
storia della mia famiglia. Anche così, trovava duro accettare che se i tedeschi
avessero invaso con successo la Bretagna nella II guerra mondiale, lui e la sua
famiglia sarebbero stati imbarcati verso le camere a gas assieme agli Ebrei
britannici.
Sarebbe potuto succedere anche se la nostra famiglia si era resa stanziale già
dall'inizio del XX secolo. In comune con molti Romanichal inglesi, i miei
antenati avevano trovato che i tradizionali mestieri per guadagnarsi da vivere -
commercio di cavalli, la raccolta - stavano giungendo alla fine con la crescita
della meccanizzazione agricola. In quel tempo, un commentatore sociale acuto
avrebbe potuto essere perdonato per aver predetto che la cultura Romanì inglese
si sarebbe rapidamente assimilata in quella della popolazione maggioritaria.
"Stiamo per sparire," mi disse nel 1993 un Romanichal durante la Fiera dei
Cavalli. "Tutto sta andandosene."
Invece, sembra accadere l'opposto. In Europa, il popolo dei Rom e dei Sinti è
di circa 10 milioni ed è la minoranza etnica col più alto tasso di crescita. In
questo paese, c'è una classe visibile di attivisti ed intellettuali Romanì e
Travellers che cresce, incluso il poeta David Morley, il giornalista
Jake Bowers,
il novellista e commediografo Richard Rai O'Neill ed artisti come Delaine e Damien Le Bas,
presentati nel primo padiglione d'arte Rom alla Biennale di Venezia dell'anno
scorso. In Europa ora ci sono giornali Rom, stazioni radio e TV, ed una
parlamentare europea, Lívia Járóka, delpartito ungherese di centro-destra Fidesz.
Nonostante ciò, e la crescente politicizzazione e la consapevolezza
trans-culturale di molti gruppi Rom disperati, non c'è la negazione che la
maggioranza di questo vasto e vario gruppo vive nelle condizioni economiche più
terribili, con l'84% in Europa ritenuto sotto la linea di povertà. Nel nostro
paese, la mancanza dei siti per Travellers ha forzato molti al conflitto con i
locali piani regolatori, conflitto finito direttamente sulle pagine dei tabloid.
La crisi dei siti di sosta in questo paese può essere fatta risalire
direttamente al 1994, quando il governo di John Major abolì il Caravan Sites Act,
che obbligava le autorità locali a fornire siti adeguati ai Travellers. Allora,
venne chiesto a Rom e Travellers di comperare la terra dove si sarebbero
installati. Molti si adeguarono, trovandosi poi con i permessi negati di poter
piazzare i loro veicoli sulla terra che possedevano legalmente. Una Traveller
che ha avuto a che fare con i piani regolatori è
Bernadette Reilly di Brentwood. Può ricordarsi chiaramente che fu come quando la
sua famiglia fu obbligata ad accamparsi per strada. "Non abbiamo avuto quella
che la maggior parte delle persone chiamerebbe una vita normale, anche se per
noi era normale," dice stancamente. "Non avevamo acqua, fognature, elettricità,
e nessun servizio sanitario." Nel 2007, a lei e alla famiglia fu garantito un
permesso di cinque anni di vivere nei loro automezzi sulla terra che avevano
comprato tra i villaggi di Mountnessing e di
Ingatestone. Dice "Almeno ora avevamo l'acqua ed i bagni, ma non ancora
l'elettricità."
Il consiglio di Brentwood - appoggiato dal deputato locale conservatore, Eric Pickles,
che vive vicino al sito - si rivolse al tribunale e rovesciò la decisione. Ma ai
Travellers fu poi concesso di ricorrere in appello ed il giudice disse al
consiglio di smettere di sprecare il denaro pubblico in questa lotta.
Pickles non ha risposto alla mia richiesta di un'intervista, dirottandomi al suo
sito web dove una dichiarazione dice di opporsi al sito perché è posto nella
cintura verde metropolitana.
Il professor Thomas Acton dell'Università di Greenwich è il maggior esperto
di questo paese sugli studi romanì ed un esperto conosciuto internazionalmente
riguardo la storia e la cultura romanì. Ha anche passato buona parte della sua
vita aiutando e consigliando i Travellers come Reilly. "Eric Pickles ha la
responsabilità per i siti Zingari nel governo ombra, tuttavia ha negato
l'esistenza di una comunità di Travellers da lungo residenti a Brentwood e ha
chiesto ai consigli locali di ignorare i propri obblighi sin quando un governo
conservatore non li avessero aboliti."
Reilly e la sua famiglia vorrebbero godere della sospensione temporanea della
pena di sgombero, ma la minaccia di essere sgomberati nel futuro rimane
pesantemente sulle loro teste. Come parte del processo di progettazione è stato
permesso loro di vedere alcune delle lettere colme di bile scritte dai residenti
locali. "I bambini hanno degli amici tra i locali ed ora vanno al club, ma non
li lascerei girare in paese da soli, è troppo pericoloso," dice. Com'è avere un
parlamentare vicino di casa che fa campagna contro di voi? La risposta di Reilly
è brusca. "Viviamo nella paura sempre." Gli oppositori al sito fanno presto a
criticare i Travellers per essere chiusi o ostili verso gli estranei, senza
nessuna comprensione della mentalità sotto assedio e il costante senso di
minaccia generatosi. Dopo aver visto le lettere minatorie ricevute dall'ufficio
di progettazione, Reilly scrisse una poesia intitolata Sono una Traveller:
"Ho cresciuto i miei figli nel miglior modo che sapevo.
Sono tutto quel che possiedo, sono tutto quel che ho ora.
Hanno stile, sono bambini, sono la mia gioia.
Ma non sono quello che gridate mentre guidate la notte."
Il clima di paura tra i Traveller nelle aree rurali non sarà diminuito dalla
manifestazione Rossa, Bianca e Blu indetta a Denby, Derbyshire, dal partito
Nazionale Britannico (BNP). Una delle ospiti invitata a parlare all'evento è
stata Petra Edelmannová, presidente del partito Nazionale Ceco, un piccolo
movimento della Repubblica Ceca, noto soprattutto per il suo aperto antagonismo
contro i Rom. Edelmannová ha scritto un manifesto intitolato La Soluzione
Finale al Problema Zingaro nelle Terre Ceche, che patrocina il rimpatrio in
India della popolazione Rom della Repubblica Ceca. Edelmannová non è apparsa
alla manifestazione, ma è sembrata una strana scelta degli oratori per quello
che il BNP insisteva essere un weekend per lo svago delle famiglie in giro tra i
castelli.
Quando ho obiettato su questo al vicesegretario del BNP, Simon Darby ha
concesso che la frase "soluzione finale non era esattamente il miglior titolo
per un documento" ma ha aggiunto "là c'è un problema Zingaro. E c'è pure nel
nostro paese." Cosa considerava come la natura del nostro problema Zingaro?
"Alcuni della comunità Travellers sono qui da tanto tempo. Stanno per conto loro
e risolvono i loro problemi all'interno delle loro comunità. Hanno la mia stessa
morale. Non ho problemi con loro." Identifica il "problema" nell'essere un Rom
straniero che è immigrato in GB dopo l'allargamento europeo, assieme ad un
gruppo non ben definito che chiama "pseudo-Zingari nati qua".
La distinzione artificiale tra differenti gruppi di Romanì e Travellers per
giustificare la discriminazione, è qualcosa che anch'io ho trovato quando come
scrittrice passai del tempo nella Repubblica Ceca, risiedendo all'Università Masaryk
di Brno. Mi venne detto che il problema con i Rom non riguardava "i nostri
Zingari" ma quelli della Slovacchia, molti dei quali si spostarono nelle terre
ceche per ovviare alla mancanza di manodopera nelle fabbriche dopo la II guerra
mondiale. Il mondo gadje (non-Zingaro) sembra avere meno problemi col popolo
Romanì fintanto che resta in una casella folkloristica e non cresce troppo
numeroso - es. non appare come un popolo reale con bisogno di case, che ha fame
e ambizione di istruzione per i suoi figli.
L'invito esteso dal BNP a Petra Edelmannová è significativo perché lo storico
trattamento dei Rom nelle terre Ceche fornisce un esempio istruttivo. In più di
un paese europeo, il rastrellamento dei Rom e dei Sinti durante l'occupazione
nazista fu facilitato dalla legislazione preesistente. In Cecoslovacchia, come
era allora, la legislazione restrittiva contro gli Zingari è antecedente il
1927. La Legge 117 imponeva a tutti gli Zingari la presa delle impronte digitali
e di fornire dettagli sui loro movimenti attraverso il paese. E' evidente come
la Legge 117 facilitò l'internamento dei Rom boemi e moravi quando l'occupante
esercito tedesco decise che era venuto il momento. Nell'agosto 1942, con la
scusa di un cosiddetto Giorno della Registrazione, i Rom e Sinti vennero
identificati e imprigionati in due campi: Lety in Boemia e Hodinin in Moravia.
Dopo un anno, la maggior parte degli abitanti di quei campi furono mandati ad
Auschwitz, dove perirono. Dei 6.500 Rom nelle terre ceche all'inizio della
guerra, sopravvissero meno di 500. Quello che iniziò con le impronte digitali
nel 1927, terminò 16 anni dopo nelle camere a gas.
Può sembrare allarmistico disegnare analogie tra l'Olocausto perpetrato dai
nazisti e la situazione attuale dei Rom europei, ma chiunque nel 1927 avesse
predetto il fato dei territori cechi negli anni '40, certamente sarebbe stato
guardato come un pazzo allarmista. La Cecoslovacchia era una democrazia prospera
che aveva rotto col legame all'impero Austro-Ungarico per emergere come una
delle 10 nazioni nel mondo più sviluppate economicamente.
Non si saprà mai il vero numero di Rom e Sinti uccisi dai nazisti - le stime
ufficiali variano da un quarto a mezzo milione, anche se molti esperti romanì
credono che la cifra possa essere vicina al milione. Quello che non si discute è
che i Rom e i Sinti furono perseguiti approssimativamente dell'85%, la stessa
percentuale degli Ebrei - e per le stesse ragioni razziali. Dove differiscono i
due genocidi è che l'Olocausto Ebreo fu sempre apertamente razzista,
mentre i Rom e i Sinti furono inizialmente perseguitati per essere "asociali" e,
per molti anni, i successivi governi tedeschi rifiutarono di riconoscere
l'elemento razziale nelle azioni naziste.
L'insistenza per cui l'esclusione e la discriminazione contro gli Zingari ha
più a che fare col loro stile di vita che con la razza, ha trovato eco nei
recenti eventi in Italia. A maggio, una donna a Ponticelli, fuori Napoli,
denunciò che una Zingara aveva tentato di rapire suo figlio. Che questo fosse
vero o no non fece differenza per quei delinquenti che attaccarono i campi sosta
locali con torce e barre di ferro. La risposta del governo Berlusconi e dei suoi
alleati fu strabiliantemente cinica. Prima venne l'annuncio in giugno che a
tutti gli Zingari, bambini inclusi, sarebbero state prese le impronte e,
fondamentalmente, identificati per la loro etnia - un episodio senza precedenti
nell'Europa occidentale del dopoguerra. Terry Davis, segretario generale del
Consiglio d'Europa, ha risposto che uno schema simile "richiama analogie
storiche che sono così evidenti che non devono essere spiegate". Anche
Berlusconi si è mostrato sensibile all'oltraggio internazionale che è seguito e
i suoi piani ora sono stati modificati così che a tutti i cittadini italiani dal
2010 verranno prese le impronte. Le autorità hanno dichiarato che l'etnia non
sarà censita, ma la loro idea di rassicurazione è di presentare le misure come
generalmente anti-immigrati, piuttosto che rivolte specificatamente ai 150.000
Rom e Sinti nel paese.
Queste mosse sarebbero abbastanza sinistre già di per sé, ma arrivano
accompagnate da ripetuti e impuniti attacchi agli stimati 700 campi in Italia. A
luglio, il mondo fu scosso dalle fotografie dei corpi di due ragazze Rom
affogate lasciate sulla spiaggia vicino a Napoli, con la gente intorno che
continuava a prendere il sole e far picnic.
Delle tante citazioni raggelanti dei leader politici italiani dall'inizio
degli attacchi in maggio, possibilmente la più spaventosa è quella di Umberto
Bossi, della Lega Nord, ministro nel governo Berlusconi: "Il popolo fa quello
che la classe politica non è in grado di fare." La chiara implicazione è che i
politici firmano la "pulizia etnica" desiderando piuttosto passare dalle parole
ai fatti.
I Rom italiani, molti vivono ancora nelle circostanze economiche più
spaventose, si sentono sotto assedio. "Siete venuti per cacciarci o aiutarci?"
ci chiedeva Rogi, residente in un piccolo campo proprio fuori Roma. Stava
parlando ad un gruppo di 10 volontari della Croce Rossa, arrivati a luglio nel
campo per condurre un censimento. I volontari non raccoglievano impronte
digitali, ma interrogavano ogni residente sul nome, età, nazionalità, se erano
stati vaccinati e se i loro bambini andassero a scuola - mentre li
fotografavano. Secondo l'agenzia stampa AFP, la Croce Rossa insisteva che questo
non era un'operazione di polizia, lo scopo era di fornire documenti sanitari ai
residenti del campo. "La maggior parte ha vermi, soffre di problemi
gastro-intestinali e bronchiti," riportava un volontario. "Alle autorità noi
forniamo informazioni anonime così che possano valutare le condizioni dei campi,
l'igiene e la salute."
Se l'operazione della Croce Rossa potrà aiutare o meno gli abitanti di
questi campi o le autorità che vorrebbero eliminare i campi, è tutto da vedere,
ma nessuno può rimproverare i residenti, molti sono rumeni senza documenti, per
essere sospettosi delle uniformi che vogliono prendere le loro fotografie e fare
tante domande. Questo sospetto ha profondi precedenti storici.
Il macello della seconda guerra mondiale fu soltanto l'apoteosi di secoli di
persecuzione durante la tragica storia europea dei Rom. Anche se la
consapevolezza dell'Olocausto Romanì non è ancora ben stabile, pochi sanno che
per cinque secoli e mezzo, migliaia di Rom nell'Europa dell'est furono comprati
e venduti come schiavi. Secondo il libro di Ian Hancock, Noi Siamo il Popolo
Romanì, "Nel XVI secolo un bimbo Rom poteva essere comprato per 32p. Nel XIX
secolo, gli schiavi venivano venduti a peso, al tasso di un pezzo d'oro per
libbra."
Attraverso questa storia, il popolo dei Rom e dei Sinti è tradizionalmente
sopravvissuto rimanendo lontano dalla vista il più possibile. In Polonia, un
piccolo numero di Rom polacchi è sopravvissuto al genocidio nazista
nascondendosi nelle foreste remote. In Boemia e Moravia, qualche famiglia trovò
riparo dai villici cechi. A livello più ampio, molti Romanì e Travellers
semplicemente non menzionano la loro origine. Durante un tour di scrittori in
Romania nel 2000, un amico mi disse: "Penso che l'atteggiamento della maggior
parte della gente di qui sarebbe: non capiamo perché parlate del vostro aver
sangue Zingaro. Se non lo dimostrate, potrete passare." I Rom che vivono in
condizioni terribili nei campi fuori Roma o Napoli, probabilmente sarebbero
contenti di non avventurarsi fuori per vendere chincaglieria o per mendicare, ma
se non lo facessero morirebbero di fame. I critici di queste attività di
sussistenza, raramente tengono conto delle necessità economiche che queste
sostengono.
Un altro esempio di comunità Zingara sotto assedio è Sulukule a Istanbul. Sulukule
è un insediamento storico occupato dalla comunità Romanì sin dai tempi di
Bisanzio ed ora è parte del programma Unesco Sito Patrimonio Mondiale. Le prime
testimonianze della presenza Rom a Sulukule datano dal 1054, e per secoli è
stata famosa per le sue case di intrattenimento dove i Rom si esibivano in
musiche e danze ai visitatori di tutto il mondo. La chiusura forzata di quelle
case nel 1992 portò l'area ed i suoi abitanti ad un serio declino economico.
Ancora, la ragione apportata fu di fornire alloggi sani ed igienici. "Non
abbiamo nessuna intenzione di sbarazzarci dei Rom, ma dobbiamo fare qualcosa per
questi slum," ha detto il sindaco locale, Mustafa Demir. Le autorità locali ora
pianificano di demolire le piccole case colorate dove vivono i Rom e
rimpiazzarle con ville che i residenti non possono certo permettersi, anche con
i sussidi offerti. Senza casa, e senza nessun mezzo di appoggio, quale opzione
si apre loro?
Visti nel loro più ampio contesto storico europeo, eventi simili hanno un
effetto devastante sullo stato d'animo della popolazione Rom, non soltanto su
quelli direttamente vittimizzati - noi stiamo, dopotutto, parlando di un popolo
che ha il genocidio nella sua memoria vivente e che sono tra i più esclusi e
colpiti dalla povertà in Europa. Questi sviluppi sono visti dal popolo Rom e
Sinti in Europa con un'ansietà crescente. Per ogni molotov lanciata in un campo
o in una baraccopoli, per ogni scelta comunale di sgomberare i Rom, ci sono
migliaia di piccoli incidenti di disprezzo o pregiudizio. Come la conoscenza che
mi porse una volta un Traveller: "Ogni volta che qualcuno mi dice: 'Oh, dev'essere
così romantico essere uno Zingaro,' io dico: 'Cosa c'è di romantico nell'essere
sputato?"
Quello che è innegabile in questa fotografia è che le mosse attuali tanto
del governo italiano che dei consigli municipali inglesi, come Brentwood,
esarceberanno soltanto le tensioni tra Rom e Traveller e la popolazione
stanziale. Gli immigrati Rom in Italia sono lì perché hanno lasciati paesi come
la Romania in cerca di una vita migliore. I residenti di Sulukule dovranno
andare da qualche parte quando la demolizione continuerà. I Traveller sgomberati
dalla terra che possedevano nel Cambridgeshire o nell'Essex saranno obbligati ad
accamparsi ai margini delle strade o finire nei centri pubblici. Bernadette Reilly
ricorda quello che diceva ad un poliziotto che stava sgomberando la famiglia da
una strada di notte: "Dove pensa che andremo?"
"Da qualsiasi parte," replicò il poliziotto. "Basta che non sia vicino a
me."
Tuttavia, anche se spesso le comunità Romanì e Traveller sono sgomberate, di
città in città o attraverso i confini nazionali, non si sbiadiranno né si
fonderanno. Fintanto che c'è la volontà politica paneuropea di guidare la
povertà e l'esclusione che in molti affrontano, la situazione può solo
peggiorare, e la destra continuerà ad usare questo gruppo marginalizzato come un
mezzo per ottenere voti. Quando festeggiammo l'80° compleanno di mio padre,
raccontai a mia zia la frase del mattone contro la finestra, pensando che lei
convenisse con me che mio padre era un incorreggibile menagramo. Invece, mi
disse tranquillamente: "Ha centrato la questione, amore mio, non trovi?"
Louise Doughty's novels about Roma history and her family ancestry are Fires
in the Dark and Stone Cradle, both published by Simon & Schuster.
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