Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
L'ora si puo' vedere dovunque, persino sul desktop.
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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 05/11/2006 @ 10:38:57, in scuola, visitato 1770 volte)

19 ottobre 2006, Praga: Contrariamente a quanto comunemente si credeva, molti genitori Rom si impegnano nella scolarizzazione dei figli e vogliono che continuino gli studi. Tuttavia non si rendono conto che nell'avanzare degli studi, possano aver sbocco nelle scuole differenziali.

[...] Ivan Vesely, Presidente di Dzeno, ha presentato questi dati in una recente conferenza sull'educazione a Praga. Nel maggio 2005 Dzeno ha condotto una ricerca su 300 genitori Rom di sei diverse città, sui temi della scuola, della casa, della politica, del lavoro e sulla crescita dei bambini. Oltre il 65% degli intervistati risponde che vogliono che i loro figli frequentino le superiori. Soltanto il 13% chiedono che i loro figli lascino la scuola alla fine delle elementari, secondo un'immagine molto più tradizionale, per cui la scuola non è percepita come un bene. Questa credenza è dovuta al fatto che la discriminazione scolastica porta a difficoltà nella ricerca del lavoro. Vesely difende il valore della ricerca, perché ha coinvolto i Rom direttamente. Circa il 20% dei genitori intervistati ha espresso l'auspici che i loro figli possano frequentare l'università. Un altro 5% spera che i loro bambini studino negli istituti tecnici.

Nonostante l'apparente entusiasmo, Dzeno nota che molti genitori no hanno obiezioni se i figli frequentano scuole speciali per Rom. Il timore è che questa separazione neghi l'ingresso alle scuole superiori. La ricerca ha anche riguardato i ragazzi sopra i 15 anni sulla loro attitudine verso la scuola. La scuola piace a oltre due terzi degli intervistati. Circa il 35% pensa che gli insegnanti li trattino peggio dei loro compagni non-Rom. I risultati della ricerca sono stati analizzati da uno think-tank lanciato ad agosto e verrà predisposta un'agenda di lavori sugli argomenti da sviluppare. [...]

Lynne Engleman, from the University of Calgary in Canada, interned for AP with Dzeno this summer.

* For more information on Dzeno, visit: http://www.dzeno.cz/?c_id=2533
* To read Dzeno's reports on the Roma, visit: http://www.dzeno.cz/?r_id=234

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Di Fabrizio (del 04/11/2006 @ 10:17:59, in casa, visitato 2492 volte)

Ustiben Report - By Grattan Puxon

Sembra un campo di battaglia - è l'area di Smithy Fen, una delle più vaste comunità di Viaggianti in UK - spianata questa settimana. Molte le case distrutte e le famiglie che non hanno più un riparo.

Il consiglio di South Cambrideshire reclama che i proprietari dei terreni li avevano abbandonati. In realtà, erano semplicemente in Francia o altrove per lavoro.

"Ci hanno strappato la terra," dice Mary Gammell per i Viaggianti. "Siamo rimasti senza diritto di ritornare."

Più seria è la situazione di bancarotta che riguarda molti Viaggianti dopo la distruzione della loro proprietà. In migliaia sono stati spinti in strada da questa politica di pulizia etnica.

Nella decade sino al passaggio della Criminal Justice Act, secondo il Governo centrale i comuni hanno speso oltre $180 milioni per cacciare i Viaggianti e bloccare le possibilità di rientro nelle loro aree.

Altri milioni sono stati pagati per accedere ai servizi di Constant & Co. e compagnie simili, perché spianassero le aree una volta che i comuni rifiutavano i permessi di sosta.

"Eravamo in una posizione dove potevamo badare a noi stessi," dice Richard Sheridan, presidente dell'Irish Travellers Movement. "Ma se ci bruciano i caravan e ci viene tolta la terra, non ci rimane niente."

La settimana scorsa il Consiglio di Basildon ha speso altri $50.000 per ripulire altre due aree a Gipsy Hill. E' stata rasa al suolo la proprietà di Ash View, che apparteneva al gruppo dei Gilheaneys, e su cui esisteva la moratoria dell'Alta Corte.

L'anno passato, Basildon spese $700.000 per allontanare 120 famiglie di Viaggianti dall'area. Secondo il leaders dei tory, Malcolm Buckley, è stato votato un bilancio di $ 5 milioni per la bisogna.

Una delle ultime vittime è Christina O'Brien, allontanata settimana scorsa da Dunroamin, un terreno sulla Hovefields Drive. A lei e ai suoi sei bambini è stato rifiutato lo stato di homeless per ottenere un rifugio e vivono illegalmente sul margine della strada.

Ma se il costo per i contribuenti britannici è alto, la situazione per i Viaggianti è devastante. Come comunità nota per badare a se stessa e prendersi carico degli elementi più deboli, soffre di un serio impoverimento a seguito di queste dure politiche.

E' una politica perseguita in tutto il globo, dice Ian Guest, fondatore di Advocacy Project con base a Washington. E' stato scioccato quando l'ha vista dispiegata in maniera esemplare queando è venuto in visita a Gipsy Hill, Hovefields e Dale Farm.

"Stiamo trovando quanti dei nostri progetti hanno in comune," dice Guest. "Gli sgomberi sono ovunque e vogliamo aiutare questa gente ad essere ascoltata."

Soltanto la settimana scorsa, Bridie Jones, Viaggiante e rappresentante della Government Gypsy Task Force, ha riferito al Vice Primo  Ministro che abbattere le aree private coi bulldozer non può essere una soluzione, Soltanto, aumenta il numero dei senza tetto e distrugge la capacità delle famiglie di provvedere a se stesse.

LO sgombero a Smithy Fen costa $150.000 per quattro giorni. Stanno scavando su 17 terreni, bruciando tettoie, cancelli e recinti.

Constant & Co. che raduna 40 operatori per quello che loro chiamano lavoro e regia di pulizia specializzata, adoperano anche macchinari di altre compagnie, incluse G.Moore e H.E.Services.

I consigli comunali ribattono di essere impegnati a riqualificare la greenbelt e le aree rurali. Ma quando Constant termina i suoi lavori, tutto ciò che resta sono mucchi di residui, banchi di terra e sesso pozze di acqua stagnante. In breve: un campo di battaglia.

"E' come una guerra intrapresa nei nostri confronti," dice Carthleen O'Brien, il cui terreno a Five Acre Farm,, vicino Wickford, sta affrontando lo stesso destino."Cui stanno trasformando in rifugiati."

Il risultato degli appelli sulla progettazione di circa 50 terreni saranno annunciati al massimo questo mese. Una revisione critica del piano di sgombero del consiglio di Basildon verrà discusso l'anno prossimo.


THAMES VALLEY GYPSY ASSOCIATION è una delle più attive nell'Inghilterra del Sudest e contribuisce ad organizzare le recenti proteste all'esterno della prigione di Bullingdon dopo la morte di Danny Rooney.
For further information contact: Joe Jones

The TVGA lavora a stretto contatto con Gypsy & Traveller Affairs and the Irish Travellers Movement 2006

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Di Fabrizio (del 04/11/2006 @ 10:11:15, in conflitti, visitato 2081 volte)

fonte crj-mailinglist

TRADUIT PAR PERSA ALIGRUDIC
Publié dans la presse : 28 octobre 2006
Mise en ligne : dimanche 29 octobre 2006

Tutto è cominciato con una rissa. Gli abitanti di un piccolo comune della periferia di Lubiana hanno cacciato nei boschi 35 Rroms, di cui 20 bambini, ed hanno proibito loro di ritornare alle loro case. Gli abitanti esigono l'espulsione dello Rroms per ragioni "sanitarie e di Sicurezza", e minacciano di boicottare le elezioni comunali. Il governo ed i servizi pubblici reagiscono fiaccamente.

I Rroms della zona di Decje Selo hanno già passato due notti nella foresta in cui sono stati espulsi dagli abitanti di un villaggio vicino, Ambrus. Fra i 35 Rroms, che non osano ritornare nelle loro abitazioni, ci sono donne incinte e 20 bambini da 3 mesi a 15 anni.

I rappresentanti dell'associazione rrom di Novo Mesto si sono impegnati a fornire tende della Croce Rossa e comunicano che Rroms vorrebbero riacquistare le loro case o traslocare se una nuova abitazione fosse offerta loro.

L'espulsione dei Rroms è un punto culminante delle proteste che durano da una settimana. Gli abitanti di Ambrus esigono che i Rroms lascino la zona per ragioni di sicurezza ed ecologiche, minacciando di boicottare il secondo turno delle elezioni comunali che si tengono domenica in Slovenia. La sommossa è stata causata da una rissa tra Jozeto Sinkovec di Ambrus ed un individuo che si è inizialmente presentato come Rrom. Successivamente, si è constatato che non si trattava di un Rrom ma di uno sloveno, Roman Cmak, che abitava temporaneamente nella zona rrom. Sinkovec è stato trasportato all'ospedale dopo la rissa, mentre Cmak è stato fermato quindi rilasciato. Ciò non ha fatto che aggiungere rabbia abitanti che hanno incendiato il veicolo di Cmak. I vigili del fuoco hanno rifiutato di estinguere il fuoco.

Le proteste si sono ampliate ed i rappresentanti degli enti locali hanno detto che avrebbero preso in mano la situazione, cosa che il ministro dell'interno ha giudicato inaccettabile ed illegale, aggiungendo che la polizia non lo avrebbe permesso. Ciò nonostante, una capanna della zona rrom ha preso fuocoe, secondo le opinioni di una Rrom, azioni che mirano a terrorizzare Rroms sono continuate nel corso della notte. Automobili puntano i loro fari abbaglianti sulle capanne.

Spaventati, i Rroms sono fuggono nei boschi che si trovano sul territorio del comune vicino di Grosuplje da cui gli abitanti, dopo essere stati informati dai mass media, hanno imposto che i Rroms lascino immediatamente il loro territorio.

Cercando un mezzo per regolare la questione, la proposta è stata di installare Rroms nei boschi di Kocevski, conosciuti per i loro inverni duri e le loro nevi abbondanti, ma che sono anche abitati dagli orsi.

Il sindaco di Ambruz ha accusato tutta la società per questo problema, ma il ministro dell'ambiente e dell'assetto del territorio ha ricordato che il comune non ha mai ottenuto fondi dello Stato per regolare il problema dello Rroms, né li ha mai chiesti, benché questi fondi esistano e che siano previsti esclusivamente a questo scopo. Il ministro dell'istruzione pensa che le esigenze di spostamento incondizionato dei Rroms siano inammissibili e che nel XXI secolo, si non possono permettere espulsioni sotto la costrizione, ricordando che fra Rroms, si trovano bambini sottoposti all'obbligo di scolarità.

Il mediatore della repubblica ha accusato lo Stato sloveno, che differisce da anni il suo obbligo di preparare e mettere in applicazione un progetto d'integrazione dei Rroms. Lo Stato lascia alle Comunità locali il compito di occuparsi di quest'integrazione ciò che, come si vede attualmente, causa conflitti.

In Slovenia vivono 10.000 Rroms, in 90 quartieri e villaggi.

Sullo stesso argomento: Slovenia, la vergogna di Ambrus

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Di Fabrizio (del 03/11/2006 @ 18:47:44, in sport, visitato 1759 volte)

COPPA DELLA PACE

Domenica 05 NOVEMBRE 2006
Torneo di Calcio Femminile A 5
Per L’integrazione dei popoli A. S. C. Nuova MultiEtnica

Milano – via Argonne ( Campo Comunale ) BUS 93-54

Il programma
Girone A
1. Pioltello (Nuova MultiEtnica)
2. Milano (Nuova MultiEtnica)
3. Brasile (Nuova MultiEtnica)


Ogni partita durerà: 10 min. e 5 min. di pausa.

ore 16.00  Milano (N. M.)  Brasile (N.M.)
ore 16.15  Pioltello (N.M)  Brasile (N.M.)
ore 16.30  Milano (N. M.)  Pioltello (N.M)
ore 16.45  Brasile (N.M.)  Milano (N. M.)
ore 17.00  Brasile (N.M.)  Pioltello (N.M)
ore 17.15  Pioltello (N.M)  Milano (N. M.)

Ore 17.30 Consegna delle coppe per le squadre

Bogdan Kwappik (Presidente) - 3478638372
Karin ( Risposabile Calcio Feminile) - 3475030050
Ciro ( Dirigente ) - 3401630332
Nico ( Dirigente ) - 3291872594
Email: Bogdan@nuovamultietnica.org
www.nuovamultietnica.org
Via Bellezza 16/a – Milano
Tel/fax: 02 58302112

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Di Fabrizio (del 03/11/2006 @ 10:35:25, in Italia, visitato 2017 volte)

Da l'Espresso - Trentino

«Sulle microaree serve maggior convinzione: c’è un progetto pronto da un anno e mezzo»
«Coi nomadi la repressione non porta a nulla»
Chiara Zomer

Nucleo speciale dei vigili urbani: critico Magagni, operatore al campo dei Lavini

ROVERETO. «Con la repressione non si ottiene nulla. E l’esperienza di questi vent’anni dovrebbe avercelo insegnato: non è un caso se ora il problema del campo ci è scoppiato in mano». Gianluca Magagni, volontario di Aizo nonché operatore al campo nomadi dei Lavini, non approva il progetto dell’amministrazione di istituire un nucleo speciale di polizia municipale specializzato nella repressione dei campeggi abusivi. L’amministrazione - osserva - meglio farebbe a pensare a soluzioni strutturali. Magari cominciando da quelle microaree allo studio da due anni.
L’obiettivo finale sembra essere quello. Sia l’assessore Giovanni Spagnolli sia il sindaco Guglielmo Valduga l’hanno detto più volte: eliminare il campo dei Lavini e puntare sulle micro aree. Campi cioè dati alle diverse famiglie di Sinti perché ci vivano secondo usanze e tradizioni della loro cultura.
Ma se l’obiettivo sembra chiaro, ad esserlo meno sono i tempi e i modi. Perché la giunta ha l’aria di volerci andare con i piedi di piombo - comprensibile: è anche una questione di consenso popolare - ma intanto gli zingari aspettano. Ed escono sempre più spesso dal campo: «Come Aizo abbiamo consegnato alla Provincia il progetto sulle micoraree un anno e mezzo fa, in tempo perché non si arrivasse all’attuale stato di emergenza - spiega Magagni - ma ora è necessaria un’azione più incisiva. Ed è possibile: in altre realtà le microaree esistono da 18 anni. Nella zona di Modena, per esempio, funzionano bene. Ma prima di tutto dobbiamo fermarci un attimo e chiederci quali sono i frutti di 20 anni di legge sugli zingari. Con il Comune abbiamo avviato un tavolo di lavoro. Ci auguriamo possa portare a qualcosa in tempi più ragionevoli rispetto a quelli della Provincia».
Rimangono, è ovvio, i problemi legati all’integrazione. Distribuire i Sinti sul territorio vuol dire metterli a contatti con la popolazione. E non è detto vengano accolti a braccia aperte: «Dipende. Il progetto casa ha funzionato bene - continua Magagni - Le difficoltà erano legate alla mentalità dei nomadi, che vanno seguiti nel pagamento delle utenze, per esempio, che non appartiene alla loro cultura. Ma non ci sono stati contrasti con il vicinato. Certo, c’è una fatica nel progresso, che pesa su entrambe le popolazioni. Ma non è detto che i Sinti debbano vivere tutti in città. Perché non coinvolgere i diversi comuni della Vallagarina? L’integrazione in un piccolo centro può essere anche facilitata dal controllo sociale che, a differenza delle città, c’è nei paesi».
Quel che è certo, secondo Magagni, è che il campo non può più essere considerato un’opzione: «E’ una realtà dove è impossibile una crescita e dove è più facile che nascano devianza e disagio. Queste sono persone che, dopo le medie, vivono solo tra loro, con problemi di analfabetismo di ritorno gravi. E’ un luogo dove li abbiamo costretti noi a vivere, non è una loro scelta, benché l’Unione Europea abbia più volte bacchettato l’Italia invitandola a dare a questa gente dignità abitativa».

(02 novembre 2006)

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Di Fabrizio (del 03/11/2006 @ 09:58:04, in casa, visitato 2335 volte)

TULCEA (vedi precedente ndr) - Incaricati comunale hanno iniziato il 24 ottobre la messa in opera di case modulari per dare riparo a sette famiglie di etnia Rom, durante la stagione fredda. Secondo il sindaco Constantin Hogea, il Ministro per gli Interni ha approvato il piano di assegnare inizialmente le case a quel gruppo di sette famiglie che hanno patito le inondazioni primaverile nel villaggio di Ostrov, vicino a Tulcea, dopo che si erano ricostruite la loro casa su un terreno abusivo.

[...]. Le famiglie sonocomunque insoddisfatte per la loro marginalizzazione, dato che il blocco di case modulari sarà collocato all'estrema periferia della città.

Inoltre, i ,membri di una famiglia Rom, che vive accanto a dove sorgerà il nuovo blocco, hanno espresso insoddisfazione sui loro nuovi vicini, che a detta loro ruberebebro i loro averi.

Dall'inizio del mese scorso sono 17 le famiglie (circa 150 persone ndr) che vivono attorno a Tulcea e sono state sgomberate, in attesa di nuova sistemazione. Altre sete famiglie sono rimaste in zona senza un posto per vivere. A loro la Croce Rossa ha offerto tende, letti e prodotti igienico-sanitari.

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Di Sucar Drom (del 02/11/2006 @ 19:36:57, in blog, visitato 1601 volte)

Lamezia Terme, i Rom e i loro bisogni
Tutto sui Rom che vivono in città: numeri, statistiche, condizioni di vita, progetti e desideri. A presentare il quadro completo della situazione Massimo Bevilacqua e Massimo Berlingieri, due giovani Rom che da anni fanno parte della cooperativa Ciarapanì guidata da Marina Galati. Al Teatro Umberto, per la prima volta, hanno preso la parola illustrando al pubblico il progetto Ric (riscoprirsi insi »

Merano (BZ), i Sinti chiedono di partecipare al progetto abitativo
Se la gente del quartiere protesta, i Sinti non sono da meno. La nuova struttura, ancora in fase di progetto, sembra non soddisfare le reali esigenze di spazio della decina di famiglie stanziali. «Prima di disegnare le piazzole i tecnici dovrebbero almeno censire il numero di persone da sistemare - dichiara uno dei capifamiglia, Daniele Schöpf - la proposta che ci hanno sottoposto è chiaramente in »

Schio (VI), fossato anti Sinti e Rom
L'Alto Vicentino è una delle aree del Paese più critiche per le Minoranze Nazionali ed Europee Sinte e Rom. Da alcuni anni l'Associazione Sucar Drom, insieme a diverse realtà associative, sta intervenendo per informare e formare gli amministratori e per contrastare le forme più eclatanti di discriminazione.
Il Comune di Schio, governato dal centro-sinistra, ha sempre dimostrato la volontà d »

Bolzano, proteste per la prima micro area per i Sinti
Il Comune di Bolzano da un anno ha intrappreso la strada per trovare una soluzione abitativa per i Sinti e per i Rom residenti, superando la logica del "campo nomadi". Quest'anno è stato pubblicato un testo molto interessante a cura della Fondazione Michelucci su incarico della Provincia e dello stesso Comune di Bolzano per raggiungere questo obiettivo.
In questi giorni il Comune »

Bologna, un Rom Romeno si racconta
Invitamo a leggere un interessante articolo, a firma di Andrea Di Grazia, che offre lo sguardo di chi oggi è clandestino a tempo determinato perchè tra qualche mese, 1 gennaio 2007, sarà Cittadino Europeo.
Di seguito un breve stralcio con il racconto di Felice
"Il mio capo si chiamava Carlo. Era un Sicili »

Slovenia, la vergogna di Ambrus
Una famiglia di rom [ndr Sinti Teich] costretta alla macchia per evitare il linciaggio e poi ''deportata'' in un campo d'accoglienza per stranieri. E' anche questo la civile Slovenia. Come in un film sull'Alabama degli anni '60 da vari giorni ormai 25 membri di una famiglia rom, insediata da decenni a Deja vas - presso il villaggio di Ambrus nel comune di Ivanna Gorica nella regione sudorientale s »

Spettacolo Viaggiante e il Libro dei Saperi
La Fondazione Migrantes ha supportato la realizzazione di un interessante strumento per favorire la scolarizzazione dei bambini e dei preadolescenti che appartengono a famiglie dello spettacolo viaggiante.
E' stato scelto Bergantino, un paese della provincia di Rovigo, come centro della realizzazione del progetto, perché cittadina d’interes »

Opera Nomadi, commento politico all’Assemblea 2006 (II parte)
Pubblichiamo la seconda parte del Commento Politico all'Assemblea Nazionale dei Soci 2006 dell'Ente Morale Opera Nomadi, redatto dal Consiglio Direttivo della Sezione di Mantova. Nei seguenti link possono essere letti: commento politico (I parte), cronaca dell'assemblea ( »

Siamo "zingari", ma saliamo in cattedra a darvi una lezione
Per gentile concessione dell’autore, Massimiliano Melilli, pubblichiamo un breve estratto del saggio, “Soldi di razza. L’economia multietnica in Italia” che invitiamo tutti a leggere.
Faceva freddo quella notte, ad Auschwitz. Eppure era agosto. L’agosto del 1 »

Quando Jolanda racconta...
 A Piazzola sul Brenta (PD) nell'ambito del progetto "Segeuendo Fiere e Sagre", sarà presentata la pubblicazione "quando Jolanda racconta...", racconti per bambini scritti da Jolanda Katter (Sinta Italiana) ed illustrati da alunni della scuola primaria.
 Gli organizzatori invitano tutti alla presentazione, mercoledì 8 novembre 2006, alle ore 20.15, presso la Sala Consiliare di Piazzola sul »

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Di Fabrizio (del 02/11/2006 @ 10:34:06, in Kumpanija, visitato 2084 volte)

Da Mundo_Gitano

LA CONFORMAZIONE ETNICA DELLA COLOMBIA

Secondo il censimento generale del 2005 realizzato dal Departamento Administrativo Nacional de Estadística (DANE), la popolazione colombiana che appartiene ai gruppi etnici, è la seguente:

  • Popolazione indigena: 3,4% del totale, cioè 1.378.884 persone.
  • Popolazione afrodiscendente: 10,5% del totale, cioè 4.261.996 persone. Incluse le popolazioni dell'Arcipelago di San Andrés, Providencia e Santa Catalina.
  • Popolazione Rom: 0,001% del totale, cioè 4.832 persone.

Fonte

Los Gitanos

Sono una comunità etnica che a cavallo di diversi secoli si mantiene distante dal resto della società, per preservare la propria cultura ed identità

Poco più di 30 anni fa, era comune vedere nelle periferie dei villaggi o delle città, i grandi i gradi carri dei gitani, che arrivavano senza preavviso in qualsiasi momento dell'anno. Lì conducevano la loro vita in comunità appartate dai gadye (chi non appartiene al popolo Rom), avvicinandosi al resto degli abitanti solamente per commerciare, si trattasse di cavalli, scarpe, lavori di metallurgia o la tradizionale lettura della anno o delle carte, queste ultime praticate dalle donne. Poi levavano le tende e i carri per si spostarsi in un'altro paese.

Al giorno d'oggi, i circa 4.00 Rom di Colombia non vivono più nei carri, ma in case in differenti kumpanias-luoghi, riuniti in quartieri specifici e con luoghi di riferimento per tutti i gitani del paese. Le più grandi kumpanias sono a Girón, Bogotá e Envigado. I gruppi familiari tendono a spostarsi frequentemente in altre città o paesi vicini, di solito non molto distanti, si tratta quindi di nomadismo circolare da kumpania a kumpania.

Per i gitani il viaggiare da un osto all'altro è sinonimo di vivere bene e di indipendenza. Dall'inizio della loro esistenza non intendono soggiacere (Rif: premessa e conclusione ndr), tentando di mantenere le loro leggi, cultura e tradizioni per tutta la costa. E questa forma di vita rimane integra sino ad oggi, nelle varie comunità sparse nel mondo. Del loro luogo d'origine conservano la lingua, il romanés, che deriva dal sanscrito e che con poche variazioni è parlato da tutti i Rom nel mondo. Però è un idioma solo parlato, una trasmissione registrata solo oralmente.

La libertà è sempre stata il loro paradigma di vita e per questo è stato un popolo perseguitato attraverso la sto. Si ritiene che i primi Rom ad arrivare sul continente americano furono quelli del terzo viaggio di Colombo. Da ciò si può affermare che la loro presenza è contemporanea all'epoca coloniale. Una seconda grande ondata migratoria avvenne tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, a causa delle persecuzioni naziste, dove 500.000 gitani persero la vita.

"A differenza dell'Europa e del Medio Oriente, in Colombia nutriamo di un buon prestigio come commercianti e non esiste una xenofobia marcata. Siamo molto contenti di vivere qui, a parte la situazione di violenza che non ci premette di viaggiare con la stessa facilità del passato," dice Venecer Gómez, leader riconosciuto dei Rom in Colombia. Anche se si considerano colombiani e molti hanno i documenti, mai si sono integrati nel resto della società. Inoltre, non si accetta che una donna gitana si sposi con un gadye e se lo fa, è una vergogna per la comunità e viene espulsa dalla famiglia. Nel caso degli uomini, si accetta che si sposino con donne non appartenenti all'etnia, ma solo se queste accettano di avvicinarsi alle tradizioni. "La cultura Rom è patrilineare e gli uomini sono quelli che prendono le decisioni. Crediamo che la donna sappia adattarsi facilmente al nostro ambiente, ma che un uomo non accetterebbe di cambiare la sua forma di vita," spiega Ana Dalila Gómez, coordinatrice di Pueblo Rom (Prorom).

Le tradizioni si sono preservate sino ad oggi e la donna riveste in questo un ruolo importante, essendo quella che tramanda ai bambini la lingua e i costumi. Il processo di divenire più partecipi nella vita dello stato, è cominciato circa nove anni fa e sta dando i suoi frutti. Uno di questi è che i bambini ed i giovani frequentano la scuola, mentre prima se ne tenevano lontani per mantenere intatti i riferimenti della loro cultura.

Però la maggioranza abbandona dopo la scuola primaria, perché è costume sposarsi o iniziare a lavorare molto giovani. Una delle paure maggiori tra i Rom è perdere la propria identità, e anche se sempre marcata in maniera chiara la loro differenza etnica, lentamente si stanno spostando ad essere un popolo invisibile per la società colombiana. E la Colombia inizia a vederli come stranieri.

Tomado de: Semana. Edición Especial "Destino Colombia". Edición No. 1278. Octubre 30 a Noviembre 6 de 2006. Bogotá, D.C. - En la web

PROTSESO ORGANIZATSIAKO LE RROMANE NARODOSKO KOLOMBIAKO / PROCESO ORGANIZATIVO DEL PUEBLO ROM (GITANO) DE COLOMBIA, (PROROM)
Organización Confederada a Saveto Katar le Organizatsi ay Kumpeniyi Rromane Anda´l Americhi, (SKOKRA)

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Di Daniele (del 02/11/2006 @ 10:20:11, in musica e parole, visitato 2291 volte)
Shantel è oggi il più importante dj d’Europa in quanto a musica balcanica. Vive a Francoforte, patria della club culture mondiale. A lui si deve l’enorme diffusione di questa musica nel circuito dei club dell’ovest. Shantel attinge da fonti della tradizione musicale dei Balcani, con l’obbiettivo di attualizzarne il suono e di trasportarlo nel contesto urbano europeo, ma non solo. È capace di assemblare la Banda Ionica e il “… punk rock cabaret with russian soul…” dei Gogol Bordello di New York, sempre partendo dalla sua prospettiva di produttore di musica elettronica. I suoi set sono dei momenti rari e inediti dove gli amanti dei film di Kusturica immaginano di rivivere le loro scene preferite.

a presto!
daniele
--
ЈУГОСЛАВИЈА:
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Di Fabrizio (del 01/11/2006 @ 10:25:09, in Europa, visitato 1806 volte)

I cugini.... Les Rroms acteurs

Occupazione d'un'agenzia EDF a Saint-Denis | 29 octobre 2006 (EDF è come l'ENEL ndr)

A seguito della decisione d'espulsione comuicata ai Rroms che abitano in un locale abbandonato appartenente all'EDF a Sain-Ouen, èseguita la reazione degli occupanti, sostenuti dall'associazione "La voix des Rroms" e dal comitato locale d'appoggio. La decisione presa il 12 ottobre scorso, lasciava 2 giorni agli occupanti per lasciare i locali. E' stata notificata in francese agli interessati in francese il 14, cioè il giorno stesso in cui scadeva il termine [...]

Questa la lettera che assieme abbiamo redatto:

Saint-Ouen, le 27 octobre 2006 - Lettera al responsabile del servizio di contenzioso di EDF

Signore e Signori

Siamo un gruppo di Rroms, e il Tribunale di Saint-Ouen ci intima di lasciare l'immobile che occupiamo da diversi mesi, situato al 21 di rue Ardoin. Teniamo ad informarvi che non possiamo conformarci a questa decisiome, per evidenti ragioni. In effetti non abbiamo alcun altro luogo dove andare, senza parlare dei bambini che vanno a scuola e che hanno bisogno di un posto umanamente parlando per fare i loro doveri, o ancora delle persone ammalate per cui un riparo è ancora più essenziale che per gli altri.

Teniamo ad informarvi che dalla nostra installazione in questo immobile, abbiamo fatto tutto il possibile perché non si degradasse e che continueremo i nostri sforzi in questo senso per tutto il tempo che ci rimarremo.

Noi  occupiamo in questo momento un'agenzia EDF e siamo determinati a prolungare questa azione sino a quando non otterremo un impegno chiaro e fermo da parte vostra nel non richiedere l'esecuzione forzosa della decisione d'espulsione nei nostri confronti. Ne va del rispetto dei nostri diritti più fondamentali come dell'immagine di servizio pubblico che compete a EDF.

Per due ore abbiamo atteso un responsabile che venisse a discutere con noi. E' stato preceduto dalla polizia, me nel compenso, con loro non ci sono stati problemi. Hanno deciso di presidiare lo spiazzo davanti all'agenzia sino alla fine della decisione e di giocare un ruolo di intermediari, anche se a noi non sembra necessario.

********

Una delegazione composta da rappresentanti delle famiglie, da "La voix des Rroms", dal comitato di sostegno e da "solidarité sans papiers 93" che ci hanno raggiunto, ha discusso col rappresentante di EDF. Abbiamo richiesto la sospensione dell'espulsione alla fine dell'inverno, ma questa richiesta non è stata accettata. Il rappresentante di EDF ci ha proposto un nuovo incontro martedì 31 ottobre, dopo una consultazione con gli altri responsabili dell'impresa, per calcolare quanto tempo ancora i Rroms potranno rimanere in luogo, sapendo che ladilazione sarà più breve del termine dell'unverno.

A suivre donc...

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