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Progetto e città: casa e lavoro
Di Fabrizio (del 01/03/2006 @ 08:00:00, in Italia, visitato 7147 volte)

La domanda è VOLUTAMENTE provocatoria:
secondo voi Milano sarebbe una città più bella e vivibile senza "zingari"?
La domanda, beninteso, è rivolta ai diversi schieramenti, e non nasconde pietismi o buonismi vari. Diciamo, vorrei discutere LAICAMENTE di politica e progetti senza camuffamenti ideologici.
Certo, occorre avere un punto di partenza. Se per "zingari" intendiamo il campo-inferno di via Barzaghi-Triboniano, la + grande bidonville italiana, il simbolo stesso della politica degli sgomberi e della non-accoglienza, difficilmente si troverà qualcosa da recuperare, se non quegli strani miracoli che avvengono nella terra di nessuno.

OK: da lì recuperiamo il coraggio: QUI, QUI e QUI.
Trovato il coraggio, so qual'è il punto di arrivo della mia provocazione:

Questo, ma soprattutto
QUESTO

Quello che raccontavo di Monza, potrebbe succedere nuovamente, nel mio quartiere stavolta, ma questa volta si può evitare.



Milano: Periferia nord est, zona 2, oltre 130.000 abitanti.

I ROM: Tra loro, 150 Rom Harvati, cittadini italiani, che abitano in zona da oltre 30 anni (ricordate?). Il loro campo comunale, da 15 anni è nel mezzo di uno dei pochi polmoni verdi della zona.

IL PARCO: Questa è la parte interessante: nella zona, tradizionalmente affamata di verde pubblico, uno scampolo di verde, che praticamente è la parte terminale di due parchi: quello della Martesana e quello della Media Valle del Lambro. Due zone tutelate ambientalmente, non soltanto per il verde, ma anche come parte di un ecosistema dove i campi, le ville storiche, le vie d'acqua (trasporto e creazione di reddito), si sono formate e hanno convissuto dal rinascimento.
Difatti, tutta la valle è a vincolo ambientale (legge 1497). Certo ci sarebbe bisogno di intervenire perché il parco possa essere curato e valorizzato.

GorlaCiliegi


la mappaclicca sull'immagine per vedere la mappa

E man mano che ci si avvicina a Milano, aumenta il degrado: discariche a cielo aperto, verde abbandonato, cantieri e costruzioni senza piano regolatore, campi (sì, CAMPI, ci torniamo in seguito) regolari o meno, edifici storici in evidente stato di abbandono.

A Milano il parco è come isolato dal resto della valle: c'è solo una pista ciclabile che costeggia il Naviglio, qualche fabbrica storica, una marcita e cantieri edili che assediano il poco verde superstite.

consulta la pianta dell'area

marcita

Nella cartina a sinistra, ho riportato anche gli appetiti immobiliari su quel fazzoletto di terra. Se tutto il bacino della Martesana è a vincolo ambientale, chissà perché a Milano, è permesso costruire sulla marcita.

Lasciando perdere le valutazioni ambientali, VOI andreste ad abitare in una casa (anche nuova), con le fondamenta su quel terreno, a qualche chilometro da negozi e servizi, e circondata da campi nomadi comunali e no??

Non sentite uno strano odore, tipo speculazione immobiliare?


Facciamo finta che di quei Rom non mi interessi più di tanto... che vadano pure, dove... non importa. Ma potrei chiedere ai miei concittadini, se il prezzo da pagare dev'essere PER FORZA perdere anche quello schifo di parco e quella misera pista ciclabile? Ma sì, c'è tanto verde pubblico a Milano!


Il campo:

Sembrerà strano, ma anche i Rom discutono di queste cose e forse se ne interessano. Quello che non si capisce, è perché in un parco si possono costruire case, e chi si è stancato di vivere in roulotte non può costruirsi una casa ad un piano solo.

Ma, poniamo caso, si trovasse qualcuno a cui il verde pubblico interessa ancora, si potrebbe dirgli:

  • a Roma è una cooperativa di Rom e Sinti che cura le piste ciclabili, a Milano si può fare;

  • se ci sono 20 km. di parco intercomunale, e nel parco vivono oltre una decina (di Rom) qualificati professionalmente come operatori del verde, potrebbero operare qui;

  • nel campo (vivono lì!) muratori, elettricisti, idraulici non mancano. Non mancano neanche gli edifici storici che devono essere risistemati. Occorre la volontà politica di risistemarli.

Un ultimo punto, per adesso:

  • nessuno si stupisce se un Rom vive nel fango, ma se per caso questo Rom e la sua famiglia da generazioni vivono del commercio di cavalli (riecco Monza!) non può, perché il suo allevamento non è a norma se è nel medesimo fango. Ma perché non valorizzare questo benedetto parco con un maneggio a norma, con gite a cavallo, con visite nel verde e nelle dimore storiche?

E quante altre idee possono nascere da qua!

Al posto di tenere 150 persone confinate in un ghetto, nell'area di tutto il parco si può rilocare e dare lavoro a buona parte delle famiglie. Domani, scriverò di come è già stato fatto da altre parti in Italia. Fine della provocazione (per ora).


Riferimenti:

Eugenetica e Rom
Manuale Operativo per l'Integrazione delle Politiche Sociali Locali
Associazione/Consorzio Vivere i Navigli

PS: Chiamiamola "un'ipotesi di partenza", aspetto suggerimenti e critiche. Se non volete commentare, ecco il NUOVO SONDAGGIO