| Mercoledì, 25 gennaio 2006  				 LE ORGANIZZAZIONI ROM CONTRO I PREGIUDIZI IN 				TURCHIAYigal Schleifer 7/22/05
 Non hanno ancora il telefono o il computer, alla nuova 				Fondazione per il Supporto, la Cultura, la Scolarizzazione e 				l'Autoaiuto dei Rom a Muratli, piccola città 100 Km. circa 				a ovest di Istanbul, ma l'attività ferve già. E' 				aperto da quando Yasar Atessacan, presidente dell'associazione, 				ha finalmente più tempo libero dal suo lavoro che lo porta 				nei campi attorno alla città. Atessacan assieme a un piccolo gruppo di Rom di Muratli, hanno 				presentato la loro associazione due mesi fa, autotassandosi per 				affittare e risistemare un piccolo magazzino di una stanza. Il 				quarantanovenne Atessacan, fisico segaligno contornato da baffi 				sale-e-pepe, racconta che lui e i suo compagni hanno smesso di 				fumare e reinvestito il denaro risparmiato in questa nuova 				impresa. La maggior parte di loro, lo stesso Atessacan, campano 				di agricoltura o caricando balle di fieno sui camion in attesa. Già da bambino, racconta Atessacan, si immaginava 				questa fondazione e che potesse difendere i diritti dei Rom di 				Muratli. “Ci sono famiglie che a fatica possono permettersi 				di mandare i bambini a scuola. Molti giovani sono senza lavoro. 				Abbiamo bisogno di case – attualmente un alloggio solo 				serve a due o tre famiglie”. I diritti dei lavoratori Rom di Muratli, sono solo un esempio 				del risveglio civico tra i Rom della Turchia. Negli ultimi due 				anni, le loro associazioni hanno aperto uffici in cinque città, 				e in altre cinque apriranno a breve. Dopo decenni di vita ai 				margini della società turca, sembra che qualcosa possa 				cambiare. “Penso a qualcosa di simile all'Europa negli anni '70, 				quando iniziò a svilupparsi il movimento per i diritti dei 				Rom” dice la ricercatrice Elin Strand Marsh, che insegna 				cultura Romanì all'università Bilgi di Istanbul. 				“Ora sembra che qualcosa del genere possa partire anche in 				Turchia”. Ufficialmente, ci sono circa 500.000 Rom in Turchia. Gli 				attivisti delle comunità dicono che queste cifre risalgono 				a censimenti ormai datati e ribattono che il loro numero reale 				sarebbe di 2 milioni. Strand Marsh, assieme ad altri puntualizza 				che in Turchia i Rom non subiscono gli stessi aperti pregiudizi 				di altre parti d'Europa, ma la discriminazione è tuttora 				persistente. Le leggi risalenti al 1930 permettono al governo di 				rifiutare la cittadinanza e danno poteri alla polizia per 				controllare “quegli zingari che non abbiano un'occupazione 				definita”. Gli attivisti per i diritti umani dicono che i Rom turchi 				fronteggiano di continuo problemi nell'accesso alla scuola, alla 				sanità e all'alloggio. Ad Istanbul, secondo un rapporto 				dell' European Roma Rights Center del 2003, il municipio aveva 				costruito un quartiere di alloggi popolari per i Rom, 				circondandolo con un muro alto due metri, che li isolava dal 				resto della città. Eppure, già questo era un 				miglioramento per Istanbul, dove i Rom si sistemano in case 				abbandonate o in aree industriali dismesse. Atecassan dice che a Muratli la discriminazione nel lavoro è 				comune, adesso che i raccolti di fieno e di girasole attorno alla 				città stanno lasciando il posto alle industrie tessili. “I 				nostri giovani bussano alle fabbriche in cerca di lavoro, ma non 				lo ottengono a causa della loro origine” dice. “Rimane 				il lavoro stagionale dei campi. Ma questo non da nessuna 				sicurezza sociale”. Così, se l'apparire di queste nuove organizzazione 				rappresenta un cambio importante, nella loro organizzazione 				persistono ostacoli significativi. “Abbiamo grandi 				esigenze. Anche se si sono organizzati, i Rom mancano di 				esperienza nella gestione di un'OnG, nel raccogliere fondi” 				dice Ana Oprisan, coordinatrice del progetto di  International 				Blue Crescent riguardo alla comunità Rom. E' partito un nuovo progetto, un corso di formazione sui 				diritti umani – a Edirne, con lo scopo di colmare il gap 				esistente. E' sviluppato dall'OnG turca “Assemblea dei 				Cittadini di Helsinky, dall'università Bilgi e dall' 				European Roma Rights Center di Budapest. Intende formare 				personale che si occupi dei diritti umani partendo dalle 				situazioni locali. Vi parteciperà anche Edcinkay, 				un'associazione per i diritti dei Rom che conta un anno di vita. “Negli ultimi anni, abbiamo notato un miglioramento 				generale sul tema dei diritti umani in Turchia. Abbiamo potuto 				osservare immensi progressi riguardo la discussione su questi 				argomenti, ma i Rom non sono parte di questo progresso” 				dice Sinan Gokcen di Assemblea dei Cittadini di Helsinky. 				Aggiunge: “Non hanno alcuna forma di assistenza legale in 				questo paese”.  				 Erdinc Cekic, presidente di Edcinkay, spiega che proprio 				questa è stata la ragione per cui ha fondato la sua 				organizzazione. “Sappiamo che il problema degli -zingari- 				dovrà essere discusso [nell'Unione Europea, di cui la 				Turchia spera di diventare parte], così siamo coscienti 				che è un tema importante”. Cekic è un piccolo 				uomo d'affari, attivo nella politica comunale prima di fondare 				Edcinkay.
 E' cresciuto nel quartiere rom di Edirne, ma 				l'identità familiare non è mai stata messa in 				discussione. I suoi genitori smisero di parlare il romanès 				in casa. “La ragione per cui sento di riaffermare la mia 				identità è politica”, ci dice Cekic, che ha 				un corpo da orso e una faccia da bambino, durante un incontro 				nella sede di  Edcinkay. “I politici si sono sempre 				presentati nei nostri quartieri, facendo promesse che non 				avrebbero mai potuto mantenere, o usando termini umilianti, che 				mai avrebbero adoperato da nessun'altra parte. Questa è 				stata la spinta a lavorare per la mia comunità”.
 Anche nel suo gruppo, fervono attività ed iniziative. 				All'inizio di maggio hanno ospitato un simposio sui Rom in 				Turchia e iniziato a a stabilire contatti con esponenti della 				politica e delle OnG. Inoltre intendono promuovere borse di 				studio per giovani. “Uno dei nostri obiettivi, è formare 10 avvocati, 				10 dottori e 10 giudici Rom,” ci dice  Cekic. “Allora 				saremo in grado di cambiare la mentalità delle persone.  				Non abbiamo altra possibilità, se vogliamo riuscire... La 				prima cosa da fare sarà cancellare tutti i pregiudizi che 				la gente ha quando sente la parola -zingaro-” Editor’s Note: Yigal Schleifer is 				a freelance journalist based in Istanbul. |  
  Yasar Atessacan, presidente della nuova Associazione Rom di 				Muratli.
 
  Erdinç Çekiç (presidente 				dell'Associazione Rom di Edirne – EDÇÝNKAY), 				eletto presidente della Federazione delle Associazioni Rom di 				Turchia
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