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Dove va la Francia
Di Fabrizio (del 24/10/2013 @ 09:04:30, in Europa, visitato 1634 volte)

La foto, che ogni tanto appare in home page, la scattai a Parigi nel settembre 2010. Allora manifestarono in 50.000 (forse 80.000: la guerra delle cifre vale anche da quelle parti) contro le politiche anti-immigrati e anti-rom della Francia di Sarkozy. Inizialmente doveva essere una manifestazione europea, poi l'attivarsi delle diverse comunità promosse manifestazioni più piccole in una cinquantina di città grandi e piccole nel continente.

A Parigi i socialisti francesi distribuivano in manifestazione questo istruttivo libretto:

(clicca sull'immagine per leggere la recensione)

che ovviamente lessi avidamente. Il senso è racchiuso in questo capitolo in quarta di copertina (vado di traduzione):

    [...] Per soddisfare le aspettative dei cittadini, la sinistra dev'essere in grado di proporre un progetto di società alternativa, ambizioso e credibile. Ma deve anche essere in grado di denunciare i danni della destra al potere, di opporsi alle violazioni delle libertà civili e difendere le fondamenta del nostro patto repubblicano. [...]

Nelle 166 pagine, viene passata ai raggi X, con una specie di vocabolario, la politica securitaria che aveva caratterizzato la presidenza Sarkozy. La tesi è che la gestione autoritaria si dipanava su alcune costanti: limitazione dei diritti, interventi sui media (anche con concentrazioni di cartelli giornalistici), privatizzazione del sistema securitario, informatizzazione degli archivi. Il tutto faceva parte di un vero e proprio sistema globale, che ricordava incubi orwelliani.

Spero di non annoiare nessuno, riportando questo capitolo, da confrontarsi con quanto sta succedendo da circa un anno:

    CACCIA AI SANS-PAPIER
    "Quando qualcuno è per strada, in stato di emergenza o disagio, di sicuro non gli si chiederanno i documenti!" [Nicolas Sarkozy, discorso al Consiglio Economico e Sociale, 17 ottobre 2007]
    "Il responsabile della comunità Punto Rosso ha dovuto rispondere ad una serie di domande sul nostro movimento. In seguito a ciò, la polizia l'ha accompagnato in comunità per censire la presenza di compagni senza documenti." [Il direttore della Fondazione Abbé Pierre Marseille, 18 febbraio 2009]
    Il 16 febbraio 2009, un sans-papier accolto nella comunità Emmaus Punto Rosso di Marsiglia, viene ivi interrogato. L'indomani, gli stessi locali sono perquisiti dalla polizia. Vengono compilati dossier, nella ricerca di cognomi dal suono straniero tra i componenti dell'associazione. Il responsabile del centro è convocato dalla polizia e messo in cella, prima di essere rimesso in libertà. Un'operazione simile era stata condotta nella comunità Emmaus di Foulain (Costa d'Oro), il 29 agosto 2007, conclusasi con l'arresto di quattro persone.
    Diversi casi di arresto di genitori e bambini, in prossimità o persino all'interno delle scuole, hanno parimenti sollevato l'indignazione di numerose associazioni. Così, per esempio, il 24 novembre 2008, la polizia ha preso due genitori kosovari, cercando i loro figli a scuola, riconducendoli poi alla frontiera.
    Nel suo rapporto del 20 novembre 2008, Thomas Hammarberg, commissario ai diritti umani del Consiglio d'Europa, condanna il continuare di questi arresti nelle scuole, che contraddicono gli impegni assunti da Brice Hortefeux per mettere fine a queste pratiche: "Sono stati riportati diversi casi recenti, di cui uno verificato dal Difensore dell'Infanzia, in cui poliziotti hanno compiuto arresti di bambini all'interno stesso di scuole primarie. Tale pratica è intollerabile per quanto è traumatizzante per i bambini. Le scuole devono rimanere luoghi d'insegnamento e di educazione, e non zone dove si svolgono arresti. Il Commissario richiama le autorità francesi a garantire che non avvengano in alcun modo arresto di bambini o di genitori, nelle scuole o nelle vicinanze.
    Questo riguarda anche gli arresti che avvengono in vicinanza delle prefetture, dei centri di ricovero, delle associazioni o ancora presso i fondi assicurazioni malattie, come quello avvenuto su denuncia il 18 febbraio 2009 a Auxerre: rivelano una reale strategia di caccia a chi è senza documenti, spingendoli a rifugiarsi in una clandestinità sempre più profonda.

Quanto sta accadendo in questi giorni, non mi sembra così lontano dalle pratiche descritte con tanto sdegno in quel libretto pre-elettorale. Abituati alle piroette italiane, non dobbiamo stupirci del voltafaccia dei socialisti francesi. Calcolerei alcune variabili:

  1. Il presidente Hollande è da tempo in caduta libera nei consensi, e il PSF non è mai stato un partito "facile", diciamo piuttosto un covo di vipere come se fosse gestito da Richelieu. Manuel Valls, è non solo ministro degli interni e autore della svolta autoritaria del governo socialista, ma è anche uno dei più accreditati rivali di Hollande.
  2. Valls appartiene a quel tipo di politici per cui i sondaggi sono quelli che dettano la linea politica. I sondaggi francesi sono chiari: Hollande in calo di popolarità e popolazione favorevole al rimpatrio di rom e immigrati irregolari. Le posizioni del ministro sono conseguenti.
  3. Anche ai tempi di Sarkozy, i sondaggi davano la maggior parte dei francesi favorevoli alla linea dura contro i Rom. Ciò non toglie che proprio la manifestazione del settembre 2009 ebbe una vasta eco interna, mostrando che la "Francia dei diritti" era ancora in grado di mobilitarsi in massa. La situazione sembra ripetersi ora con le tante manifestazioni a favore di Leonarda, e col loro clamore mediatico. L'opinione pubblica appare incerta e divisa, ora come allora. Sondaggi a parte, che tradirono Sarkozy contro Hollande, varrebbe la pena di capire se le disgrazie presidenziali vadano fatte risalire alla faccia feroce contro gli immigrati, o all'incapacità dimostrata contro la crisi economica.
  4. Se dal punto di vista dialettico le molte anime del PSF cercheranno di spiegare che loro sono comunque qualcosa di differente dalla destra, è indubbio che "tecnicamente" il caso Leonarda è stato gestito con le "politiche orwelliane" di Sarkozy, principalmente riguardo l'uso dei media e la centralizzazione dei sistemi di identificazione e controllo. Come sarebbe stato possibile altrimenti rintracciare e ricostruire la storia di quella famiglia, o rintracciarla in gita scolastica? E giustificare tutta l'operazione come "perfettamente regolare"?
  5. Ne consegue che i socialisti francesi (a parte le scuse e i discorsi politichesi di circostanza) hanno di fronte l'unica strada di riuscire a dimostrare di essere più forcaioli di chi li ha preceduti (anche al costo di sacrificare l'attuale presidente). Altrimenti per il popolo votante varrà sempre la regola (in Francia come in Italia) che tra l'originale e la copia, a parità di prezzo si sceglie sempre l'originale.

Da vedere, basta cliccare sull'immagine. La dedica finale è per Fiorella, lei sa perché