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Albania
Di Fabrizio (del 12/10/2013 @ 09:08:05, in Europa, visitato 1308 volte)

Nessun accesso ai servizi sanitari ai Rom senza tessere sanitarie 01-10-2013 10:15 by Aleksandar Dimishkovski

Uno studio sull'erogazione dell'assistenza sanitaria a Rom ed Egizi in un comune albanese, ha trovato che molti membri di queste comunità non hanno accesso ai servizi pubblici sanitari più richiesti, semplicemente perché non hanno tessere sanitarie.

Nello studio, commissionato dal progetto Best Practices for Roma Integration (BPRI), il 79% dei 175 Rom intervistati nel comune di Shushicoe, nell'Albania del sud-ovest, dicono di non avere una tessera sanitaria, e questo è identificato come il maggiore ostacolo nel loro accesso ai servizi sanitari, quindi con un impatto negativo sulla loro salute.

La ricerca è firmata da Bledar Taho, a capo dell'Istituto di Cultura Romanì di Albania, organizzazione giovanile locale che promuove una maggior protezione dei diritti umani dei Rom. Taho è tra i sette giovani Rom dei Balcani occidentali, scelti da BPRI per studiare e identificare i gap tra legislazione e prassi effettive nell'integrazione delle comunità rom nella regione.

Dice: "Il governo centrale deve modificare la legge per assicurare che ogni residente nel paese abbia diritto all'assistenza sanitaria universale, anche se disoccupato o non registrato presso un'agenzia del lavoro governativa."

Lo studio di Taho fornisce anche una panoramica sulle condizioni di vita dei Rom a Shushicoe, con il 77% degli intervistati che valutano i servizi di igiene pubblica nel loro quartiere come poveri o molto poveri. Tre quarti degli intervistati si dicono insoddisfatti del servizio di raccolta dei rifiuti.

"Per molti Rom, un aspetto chiave del processo di integrazione è migliorare l'accesso ai servizi pubblici, che dovrebbero già comunque essere a disposizione di tutti i cittadini," dice Judith Kiers, project manager di BPRI. "Se saremo in grado di individuare e superare alcuni degli ostacoli che impediscono ai Rom l'accesso a servizi pubblici come sanità e istruzione, potremo sostenere veramente il loro processo di integrazione."

Taho, già attivo nell'incoraggiare i giovani Rom a partecipare alla vita pubblica e ai processi decisionali, dice di sperare che la sua ricerca serva come strumento di ausilio.

BPRI è un progetto regionale finanziato dall'Unione Europea, sostenuto dai paesi che partecipano all'OSCE e sviluppato dall'Ufficio per le Istituzioni Democratiche e i Diritti Umani (ODIHR). Il progetto sostiene programmi innovativi per promuovere la maggior partecipazione rom nella vita pubblica e politica e nel processo decisionale, aiutando a combattere la discriminazione e contribuendo a migliori condizioni di vita.

Lo studio è disponibile in tre lingue: