 in foto, il colonnello George Armstrong Custer
 in foto, il colonnello George Armstrong Custer
Alla c.a. del Sindaco di Segrate
della Giunta Comunale
del Consiglio comunale
Buongiorno,
siamo un gruppo di cittadini che, insieme alla Comunità di Sant'Egidio, operano 
come volontari nelle baraccopoli abitate da persone rom, con compiti umanitari 
di sostegno alle prime necessità (alimentazione, salute, scolarizzazione, casa o 
altra struttura in grado di fornire protezione) e di avviamento a progetti di 
lavoro e casa.
 
Esprimendo una forte preoccupazione per la violazione dei diritti umani nei 
confronti specialmente di una bambina di 7 anni, facciamo presenti alcuni 
avvenimenti recentemente accaduti nel territorio di questo Comune:
				- Il giorno 07-09-2013 la Polizia locale si reca nell'area di Via Umbria per 
effettuare lo sgombero di due famiglie ivi residenti in modo abusivo. Al campo 
non vi è nessuno. Il campo viene raso al suolo, tutti i beni vanno perduti e gli 
occupanti, al loro ritorno scoprono di non avere più un rifugio, né vestiti, né 
pentole per poter cucinare, né materassi, né coperte, né zaino scolastico. Una 
bambina di 7 anni cerca il suo cane, che era rimasto al campo. Il cane non c'è: 
nel rispetto delle norme è stato accompagnato al canile di Vignate, ove avrebbe 
potuto avere un tetto sotto cui dormire, cibo e cure adeguate. Nessuno, tra 
quanti hanno ordinato ed eseguito lo sgombero, ha pensato di fornire le stesse 
garanzie agli esseri umani, nemmeno alla bambina, che nonostante i suoi 7 anni 
si è vista costretta a dormire all'addiaccio e a patire la fame. 
 Abbiamo provveduto a soccorrere le due famiglie e ci siamo interessati presso il 
canile per restituire il cane; all'atto della restituzione, ci è stato chiesto 
di pagare alla Asl 122,30 euro.
 Se scopo degli sgomberi è anche quello di ripristinare la legalità, suscita 
interrogativi il fatto che gli stessi  non avvengano nel rispetto della legalità 
medesima. Ovviamente il fatto che queste persone occupassero abusivamente un 
terreno non autorizza le Istituzioni a trascurare le norme che regolano tali 
azioni, compresa l'offerta di ospitalità in comunità per la bambina e la sua 
mamma, e il necessario preavviso in forma scritta dello sgombero. In 
particolare, si ricordano le Prescrizioni delle Nazioni Unite in materia di 
sgomberi forzati, stabilite nelle Linee guida sugli sgomberi forzati del 20 
maggio 1997 del CESCR (Comitato per l'osservanza dei diritti economici, sociali 
e culturali), la Raccomandazione 2005 (4) adottata il 23 febbraio 2005 dal 
Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa, l'art.7 della Carta dei Diritti 
Fondamentali dell'Unione Europea, l'art.8, comma 1, della Convenzione Europea 
per la salvaguardia dei diritti dell'Uomo e delle Libertà Fondamentali (CEDU), 
ratificata e resa esecutiva nel nostro ordinamento con la legge 4 agosto 1955, 
n. 848.
- Il giorno successivo allo sgombero, abbiamo portato alle due famiglie 
coperte, indumenti e tende che abbiamo dovuto acquistare, vista la distruzione 
di quelle in cui abitavano.
- Il 12-09-2013, primo giorno di scuola, le due famiglie vedono ripetersi un 
altro sgombero, avvenuto sempre senza preavviso e in assenza degli 
interessati. Nelle ore e nei giorni successivi, non potendo tollerare che esseri 
umani rimanessero privi delle più elementari tutele per la sopravvivenza, ci 
siamo visti costretti a ripetere l'intervento umanitario messo in atto pochi 
giorni prima.
- Il giorno 16-09-2013: lo sgombero si ripete per la terza volta in dieci 
giorni. Anche questa volta agli interessati viene impedito di prendere ciò che 
appartiene loro, e tutti i beni, benché di loro proprietà, vengono nuovamente 
distrutti (tutti i vestiti, il materiale scolastico). Le due famiglie dormono 
ora all'addiaccio sotto un ponte, nonostante la temperatura si sia notevolmente 
abbassata. Nel frattempo siamo molto preoccupati per la frequenza scolastica 
della bambina, non essendo possibile presentarsi a scuola in condizioni 
igieniche adeguate e dopo aver trascorso notti a stomaco quasi vuoto e non 
potendo dormire per il freddo. Questo nonostante il diritto allo studio debba 
essere garantito.
Considerato quanto sopra, chiediamo al Comune di Segrate come intende tutelare 
il percorso scolastico e la salute psico-fisica di una bambina di 7 anni 
abitante nel suo territorio. 
Auspichiamo che il Comune di Segrate operi nel rispetto delle leggi, evitando le 
modalità di sgombero attuate nelle scorse settimane. Inoltre, si sottolinea che, 
oltre a violare le normative internazionali, gli sgomberi senza soluzioni 
alternative non risolvono il problema della presenza di famiglie indigenti sul 
territorio del Comune, ma lo spostano semplicemente in un'area vicina, 
aggravando le condizioni di vita specialmente dei minori. 
 
Disponibili a fornire ulteriori informazioni, si inviano distinti saluti.
 
Flaviana Robbiati, Assunta Vincenti - "mamme e maestre di Rubattino"
Comunità di Sant'Egidio
 
Per informazioni:
				- Dr. Stefano Pasta (Comunità di Sant'Egidio Milano onlus) 
				338-73.36.925 - 
				santegidio.rubattino@gmail.com  
- Flaviana Robbiati 339-16.84.800
- Assunta Vincenti 333-98.10.620
Se volete discuterne dal vivo con 
"mamme e maestre di Rubattino", l'appuntamento è domani a Pessano con Bornago
Per terminare, ma solo per chi vuole, una torta con 
ciliegina compresa:
Nicoleta e il suo sogno da grande
16 settembre 2013 - di Franca Fabbri (Sevizio EDU 
Lombardia) per "Segnali 
di fumo - il magazine sui Diritti Umani"
Nicoleta è una bimba Rom di undici anni che vive in un campo nomadi con la sua 
famiglia, composta da mamma Camelia, papà Nicol e i due fratelli Mario - di 
appena due anni - e Samuel. Samuel e Nicoleta sono 'il calciatore' e i 'bimbi 
rom in biblioteca' già apparsi sulle pagine di Segnali di Fumo.
Ho conosciuto questi bambini grazie all'insegnante Flaviana Robbiati, una delle 
prime maestre di Milano ad accogliere favorevolmente i bimbi Rom a scuola: Flaviana partecipò, diversi anni fa, a un'assemblea circoscrizionale di Amnesty 
Lombardia in cui raccontò l' esperienza di inserimento dei bimbi rom nella sua 
scuola, che già da qualche anno stava portando avanti insieme ad altre 
insegnanti e ad alcune mamme di bambini italiani.
Nicoleta mi colpì fin dal nostro primo incontro avvenuto nella biblioteca civica 
vicina alla scuola che lei frequenta: aveva necessità di migliorare la 
conoscenza della lingua italiana -che per lei, romena, è una seconda lingua - e 
io mi proposi di aiutarla. Finita la nostra conversazione, mentre ci stavamo 
avviando verso l'uscita lungo i corridoi della biblioteca, mi chiese: " Ma di 
chi sono tutti questi libri?". " Sono anche nostri, di chi li vuole leggere" le 
risposi. "Allora ne posso prendere uno anch'io?". Non credetti alle mie 
orecchie, memore della fatica che avevo fatto, durante i miei lunghi anni di 
insegnamento, per far leggere schiere di bambini, per lo più recalcitranti. 
Scelse 'Favole al telefono' di Gianni Rodari e lo riconsegnò la volta successiva 
raccontandomi, molto divertita, la storia di 'Alice cascherina' e del 'Naso che 
scappava'. Chiese un nuovo libro e ciò avvenne ogni volta che ci incontravamo in 
biblioteca: era ed è rimasta sempre ed è rimasta un'avida lettrice.
Nei due anni trascorsi dal nostro primo incontro abbiamo condiviso molti momenti 
felici: ad esempio la settimana scorsa Nicoleta è stata con me dalle 11 alle 
17,30 e abbiamo trascorso una bella giornata insieme. Puntuale all'appuntamento, 
ben vestita e ben pettinata, è stata per un giorno 'la figlia di una mia amica' 
in tutte le occasioni in cui l'ho presentata ad altri e, dal dentista (con cui 
avevo appuntamento), è stata promossa a 'mia nipote maggiore'. Non mi piace 
mentire, ma avrei evitato di dire queste piccole bugie se non mi avessero 
chiesto con insistenza 'chi fosse quella bella bambina'; lei era divertita dalla 
prontezza delle mie risposte : le abbiamo commentate e abbiamo chiarito il senso 
della parola 'pregiudizio' che peraltro già conosceva.
Una vera giornata insieme con la mia 'nipote maggiore': un giro all'interno del 
mio condominio con sosta ai giochi per bimbi, il pranzo solo noi due in tinello 
a base di insalata di riso, vitel tonné e ciliege, un passaggio in biblioteca 
per spiegare lo smarrimento del libro preso a prestito da Nicoleta; poi insieme 
dal mio dentista, il ritorno verso casa mia con sosta dal gelataio artigianale, 
un riposino previa lettura sui divani e infine il rientro a 'casa' di Nicoleta, 
con il proposito di fare ancora molte cose insieme.
Una bella esperienza per me e, spero, anche per lei.
La mia simpatia per Nicoleta deriva proprio da tutte queste sue qualità: è 
educata e discreta, mai inopportuna, anche nel pormi le domande che un ambiente 
nuovo le suggerisce, con un tono di voce tanto sommesso da doverle spesso far 
ripetere quanto dice. Soprattutto è felice per le piccole cose: una passeggiata 
in Pazza Duomo o un bagno in piscina la fanno saltare di gioia come succede per 
le nuove esperienze che ci piacciono, ma che raramente abbiamo l'occasione di 
vivere. 
Sono due anni che la conosco e ogni volta che ci incontriamo mi dispiace sempre 
lasciarla. Spesso temo che non si presenti agli appuntamenti, ma so che, se ciò 
dovesse accadere, non sarà certo per sua volontà; è la sua situazione familiare 
che spesso mi preoccupa: un trasferimento improvviso o uno sgombero non 
annunciato, come già altre volte è accaduto, potrebbero tenerla lontana. 
Se anche questo dovesse accadere, credo che nessuno potrà toglierle la gioia 
delle esperienze condivise, così diverse da quelle della sua vita quotidiana.
Da grande vorrebbe fare l'ostetrica. Ricordiamocelo!