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Auschwitz, 2 agosto 1944
Di Fabrizio (del 02/08/2013 @ 09:07:08, in Kumpanija, visitato 2282 volte)

LA NUDA CRONACA: L'esito della II guerra mondiale era già cambiato, con la ritirata da Leningrado e lo sbarco anglo-americano in Normandia. In Polonia i Russi guadagnavano terreno ogni giorno. Per il grande esercito tedesco era già iniziato il richiamo dei riservisti. La notte tra il 2 e il 3 agosto, venne definitivamente liquidato dalle guardie naziste il campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. Le cifre (discordi, tanto per cambiare) dicono di circa 3.000 Rom e Sinti gasati.

    Ricorrenze simili sono spiazzanti ad agosto (ogni agosto), mentre guardiamo i bambini giocare in spiaggia o i cani correre felici sulle colline. Un po' come festeggiare il natale in Brasile o in Australia. E tra una settimana, arriva per i milanesi un appuntamento simile, a due passi da casa mia.

Non voglio scrivere niente su questa comunanza, su questa storia che lega il mio popolo a quello dei Rom e dei Sinti. Perché sarei prolisso, cupo, e allora è meglio il silenzio.

    Perché chi può è giusto che si goda il casino dei bambini e dei cani, anche un momento di gioia può ricordare i tempi in cui erano più sfortunati. Godiamoceli ora.

Potrebbe essere un buon ricordo il concentrarsi sul silenzio, su chi ci è caro, su chi pagò quei tempi. Da anni i Rom e i Sinti commemorano il giorno con una candela accesa, questo si può fare e (credo di non mancare di rispetto a nessuno) si può scegliere una candela anti-zanzare, vista la stagione.

Insomma, non necessariamente questa

Il silenzio che vorrei: che ALMENO per un giorno la stampa e internet li lasciassero in pace, Rom e Sinti... questi ladri, sfigati, senza terra, che nessuno è mai riuscito a sterminare. Poi, domani, ricominciate pure, ma un giorno di tregua per rispettare il dolore è il minimo che può chiedere un essere umano. Vero che sono umani anche loro? Vero, che l'unica maniera per insegnare il rispetto è di praticarlo (almeno un giorno)?

Ma il silenzio, se dev'essere, che sia il nostro, di chi ha nella penna o nella tastiera un'arma. E se non voglio cadere nella cupezza, scelgo le parole tratte da un film, incredibilmente spiritoso e profondo:

... e rispetto ad Auschwitz mi sembra un punto vista leggero e interessante. D'altronde chi poteva esprimersi così se non un matto, sapendo che nei lager era una gara tra chi fosse messo peggio, tra matti, rom, sinti, ebrei e invalidi. Lasciamo a loro la parola, cerchiamo di imparare da loro

 Immagini dalla Polonia: 2 agosto 2011


 UNA CANDELA PER IL PORRAJMOS Di Sucar Drom

La notte tra il 2 e il 3 agosto 1944 le SS sterminarono gli ultimi sopravvissuti dello Ziguenerlager di Auschwitz - Birkenau. Migliaia di sinti e rom sono spinti nelle camere a gas e poi bruciati nei forni crematori.

Per commemorare l'atto finale della follia nazista e fascista ti chiediamo di accendere delle piccole candele sul davanzale della tua finestra la notte tra il due e il tre agosto. Perchè ciò non possa più accadere!

Il comandante del campo di steriminio, Rudolf Höss, scrive: "Nell'Agosto del 1944, rimanevano ad Auschwitz circa 4.000 zingari da mandare nelle camere a gas. Fino all'ultimo momento essi non sapevano che cosa li attendesse. Cominciarono ad orientarsi soltanto quando furono condotti al V° crematorio. Non era facile introdurli nelle camere a gas."

Verso mezzanotte lo spogliatoio era pieno di persone. L’inquietudine cresceva di minuto in minuto. Si sarebbe potuto credere di essere in un gigantesco alveare. Da ogni parte si sentivano grida disperate, gemiti, lamenti pieni di accuse: “Siamo tedeschi del Reich! Non abbiamo fatto niente!” […].
Moll ed i suoi aiutanti tolsero la sicura alle pistole ed ai fucili e spinsero a tutta forza e senza pietà le persone che intanto si erano spogliate, fuori dallo spogliatoio e dentro le tre camere a gas, dove dovevano essere uccise.
Mentre percorrevano l’ultimo corridoio molti piangevano per la disperazione, altri si facevano il segno della croce ed imploravano Dio.
[…] Anche dalle camere a gas si potevano ancora sentire per un poco grida disperate e richiami, finché il gas letale non fece effetto e spense anche l’ultima voce.
F. Müller, Sonderbehandlung. Drei Jahre in den Krematorien und Gaskammern von Auschwitz, p.107, Monaco, 1979.

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