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Manifestazione non autorizzata campo Dione Cassio
Di Fabrizio (del 16/04/2013 @ 11:39:48, in conflitti, visitato 1882 volte)

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COMUNICATO STAMPA

Milano, 15.4.2013 - Gruppo sostegno Forlanini

Questo pomeriggio, alle 18,30, si è tenuta una seconda manifestazione promossa ancora una volta da organizzazioni collaterali alla Fiamma Tricolore in prossimità dell'insediamento di via Dione Cassio, sul lato di viale Ungheria, dopo quella di venerdì scorso.
La manifestazione non era stata autorizzata, ma è di fatto stata esplicitamente tollerata dalle forze dell'ordine nel suo avvio e nel suo sviluppo (prima con un blocco stradale, poi con vari tentativi di corteo, poi con le scorribande isolate verso il campo dal lato di viale Ungheria e successivamente con un vero e proprio assalto fino ai confini dell'insediamento, con il lancio di sassi all'interno del campo, che ha causato il ferimento di un abitante e comprensibile ansia negli abitanti).
La gestione della piazza da parte delle forze dell'ordine è stata assolutamente approssimativa e insipiente, lasciando ampio varco alle iniziative dei manifestanti, tra i quali stavolta hanno fatto ampia mostra di sé slogan fascisti (“Boia chi molla” ecc.), saluti romani, esibizione di magliette coll'effigie del duce.
Stigmatizziamo fortemente questa pessima gestione dell'ordine pubblico: ci era stato assicurato che non sarebbe stata autorizzata alcuna manifestazione, specie dopo la prima, del 12, che aveva già avuto caratteri molto preoccupanti già segnalati, e dopo in particolare il tentativo di attacco al campo, con bottiglie incendiarie, verificatosi nella notte tra il 12 e il 13 aprile, che abbiamo denunciato.
Ci preoccupa molto la sottovalutazione di questo evento, che sappiamo esser stato attribuito da alcune interpretazioni, anche delle forze dell'ordine - più che agli esiti della manifestazione neofascista di poche ore prima, in cui si era invocato il diritto dei cittadini a farsi giustizia da soli - agli strascichi di un incidente stradale pur grave che era avvenuto nei pressi del campo in via Dione Cassio il pomeriggio del 12 e che è stato pretestuosamente messo a carico di ospiti del campo, mentre neanche dai controlli della Polizia locale risulta un loro reale coinvolgimento.
Il ripetersi di episodi in cui si tenta, si esibisce o si mette in opera l'attacco violento fa capire da quale parte, in realtà, vengono l'insicurezza e la minaccia che si addebitano agli abitanti del campo; ci sono forze razziste e neofasciste che stanno investendo potentemente sulla questione, soffiando sul fuoco del disagio e dell'emarginazione, e che non sono adeguatamente contrastate dalle forze dell'ordine, che pure avrebbero tutti i titoli per intervenire e prevenire, come anche oggi sarebbe potuto succedere, con la proibizione della manifestazione.
Ci è giunta notizia che nella giornata del 16 potrebbero ripetersi, anche in prossimità del campo, nuove manifestazioni. Chiediamo che non vengano assolutamente autorizzate né tollerate, per evidentissimi motivi.
Per parte nostra, insisteremo - insieme colle altre associazioni che lavorano nel campo - sulla strada dell'inclusione sociale, della democrazia e dell'antirazzismo, che sappiamo essere quella che meglio tutela i diritti civili e sociali di chiunque viva in un territorio, sia esso italiano o straniero.
Sollecitiamo i poteri pubblici - a partire dal Comune, i cui progetti di inclusione sociale, che stanno per avviarsi, ci sembrano muoversi nella direzione giusta -, le forze politiche e sociali e i titolari della gestione dell'ordine pubblico e della convivenza a perseguire insieme a noi, con fermezza, quella strada.