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Slovacchia
Di Fabrizio (del 21/12/2012 @ 09:06:55, in sport, visitato 1407 volte)

Da Roma_und_Sinti

taz.de IN BICICLETTA NELLO SLUM DEI ROM Pornopovertà illuminata?
I Rom della Slovacchia orientale erano chiaramente sopraffatti dall'invasione ciclistica. Perché, nonostante tutto, l'incontro di un giro ciclo-politico può dirsi riuscito. Von PAUL HOCKENOS

Lunik IX: il complesso residenziale alla periferia di Kosice è stato costruito tra gli anni '60 e '70. Immagine: imago/ecomedia/Robert Fishman

"Turisti tedeschi verranno in bici a visitare le baraccopoli dei Rom" mi diceva al telefono la mia amica Juliana da Kosice. "Questa è la goccia che fa traboccare il vaso!" mi sono alterato. Mi aspettavo le loro critiche, ma non così in fretta. "Però, sono un giornalista," ho ribattuto, "e ci scriverò sopra. Questa è la differenza fondamentale - o no?"

Dietro il viaggio di una settimana a tema "Tra letargia e abbandono, rassegnazione ed auto-organizzazione: un viaggio politico in bicicletta nella patria dei Rom nella Slovacchia orientale" c'è l'organizzazione berlinese "Politische Radreisen".

La spedizione faceva parte del "turismo politico" sempre di moda. Viaggi istruttivi su temi politici spuntano come funghi, in particolare quelli pittati da sinistra. Invece di sorseggiare cocktail a Maiorca o sull'Adriatico, visitiamo baraccopoli in Honduras o le misere capanne dei lavoratori migranti in Malesia.

L'offerta dei taz ai "Viaggi nella civiltà" si è notevolmente allargata negli ultimi anni. Comprende dai viaggi nei luoghi dei massacri di Srebenica/Bosnia-Herzegovina, alla guerra nella dilaniata Gaza sino al Ruanda (La vita dopo il genocidio"), tutti sotto la guida di un taz-corrispondente esperto che risiede in loco.

One-man event

I "Viaggi politici in bici" sono un evento one-man. L'operatore è Thomas Handrich, politologo ed già presidente della Fondazione Heinrich-Böll nell'ex Germania dell'Est. Questo cinquantunenne ha lavorato come consulente per una OnG, il cui scopo era permettere ai giovani Rom di prendere in mano i propri interessi.

Il viaggio di una settimana aq piedi sui Carpazi costò 800 euro a ciascuno dei partecipanti - senza noleggio delle biciclette. 50 euro erano destinati a gruppi locali di giovani rom.

A differenza della mia amica Juliana ho dovuto mettermi in viaggio per iniziare a capire che questa spedizione potesse essere corretta, ma che ciò dipendesse da molti fattori.

Solo alcuni punti critici

La prima domanda era se il nostro viaggio fosse un voyeuristico depravato "Pornopovertà", o avrebbe permesso un incontro reale. Alla fine del viaggio mi sono convinto che la nostra spedizione aveva giustificazione - con alcuni limiti, alcuni punti critici.

Sono state le motivazioni dei partecipanti ad eliminare molti dei miei dubbi. Nell'eterogeneo gruppo c'era un componente della frazione di sinistra del gruppo parlamentare, un docente e ricercatore sull'antiziganismo della Alice-Salomon-Hochschule, una studentessa di sociologia che ha lavorato sul tema dei Rom migranti da Romania e Bulgaria, un pastore la cui chiesa si occupa di rifugiati, tre giornalisti, un berlinese di 17 anni di origine rom e un appassionato di moto, poco interessato ai Rom.

Spiegava uno squatter di Kreuzberg che voleva affrontare i propri pregiudizi nei confronti dei Rom. Aveva trovato lavoro come custode in un campo profughi, dove vivono molti Rom.

Il fattore di disturbo: un grande gruppo

Anche se nessuno nel gruppo era alla ricerca di brividi a buon mercato, la prima visita in un quartiere rom a Kosice si è dimostrata difficile. Con l'organizzatore, i traduttori ed un operatore sociale slovacco eravamo circa 20 persone - troppe.

Siamo giunti nell'angusto ufficio del sindaco o dentro una lodevole OnG con le nostre biciclette ed i caschi in mano, come il proverbiale elefante nel negozio di porcellane.

Asilo nel complesso residenziale Lunik IX. Immagine: imago/ecomedia/Robert Fishman

Una barriera insormontabile

Il muro tra "noi" e "loro" sembrava almeno di due metri di spessore. I Rom delle campagne dell'est erano chiaramente sopraffatti dall'invasione straniera.

Chi era questa gente? E cosa volevano qui? Naturalmente, non si erano mai visti così tanti tedeschi rivestiti di goretex ad invadere la loro scuola professionale o il loro circolo giovanile.

Tuttavia i Rom hanno risposto a molte delle nostre domande, nella maniera più completa.  Certo, abbiamo fotografato molto - finché i Tedeschi sono rimontati sulle loro biciclette verso l'appuntamento successivo in programma.

Ciclisti, beninteso, che non erano soddisfatti delle risposte ricevute. Un interprete slovacco ha espresso chiaramente il disagio per la situazione. A ciò sono seguite discussioni, critiche, autocritiche - molto pazienti, accurate, tutto molto tedesco.

Informazioni mancanti

E' apparso chiaro che a molti partecipanti mancavano informazioni necessarie alla comprensione. La distanza tra noi e i Rom ci metteva a disagio. Sarebbero stati necessari maggior dialogo e sensibilità.

Il resto del viaggio è andato meglio - con poche eccezioni. L'interprete di cui sopra si è rifiutata di tradurre alcune domande che giudicava inappropriate. Come quando uno dei giornalisti aveva chiesto ad un Rom disoccupato come passasse le sue giornate.

Gli stessi Rom non ci sono sembrati infastiditi. Ad una nostra domanda specifica, ci hanno risposto che erano grati perché qualcuno da fuori si interessava sulle loro condizioni.

Ed una sera, ben pieni di birra e salsicce alla griglia, pedalando attraverso un insediamento rom, i bambini ci hanno applaudito come se passasse il Tour de France.

Il gruppo mostra qualcosa di sé

Alcuni ragazzi rom hanno improvvisato uno spettacolo di danza per gli ospiti, le truppe in velocipede si sono vendicate con alcune canzoni. La nostra performance è stata parecchio al di sotto del loro livello - ma avevamo infranto, almeno stavolta, il nostro ruolo passivo e mostrato qualcosa di noi.

Il momento più difficile del viaggio è stata la visita a Lunik IX. La discesa dalla torre posta alla periferia di Kosice verso il quartiere rom, simile a come poteva essere Manchester al tempo del primo capitalismo industriale.

Lunik IX è il più rande ed oscuro slum nell'Europa centrale. 9.000 Rom in condizioni di assoluta povertà vivono in edifici senza finestre. L'elettricità ed il riscaldamento sono stati tagliati da anni.

Rispetto della privacy

A Lunik IX c'erano così tanti giornalisti, che il distretto avrebbe potuto aprire un proprio ufficio turistico, scherzava la mia amica Juliana. O vendere i biglietti.

Per rispetto il nostro gruppo si è mantenuto fuori dagli edifici. Abbiamo invece visitato l'asilo locale e lasciato le le aule con i regali fatti a mano dai bambini. Uno di questi regali adorna ora la porta del mio frigorifero.

Il complesso residenziale è stato concepito per oltre 50.000 persone. Foto: imago/Pius Koller

E' da lodare l'organizzatore del tour, perché non solo ci ha guidato nei punti caldi, come nella tipica due giorni giornalistica nella regione. Abbiamo incontrato Rom di diverse classi sociale e diversi stili di vita.

I nostri partner si sono presi il tempo per spiegarci l'eterogeneità della questione rom. Abbiamo parlato con diverse persone, dagli assistenti sociali ai creativi, i cui punti di vista ci hanno permesso di comprendere meglio la complessa realtà di vita dei Rom.

Quando siamo andati in visita al vice-sindaco di Kosice, sapevamo molto di più rispetto all'inizio del nostro viaggio. Abbastanza, comunque, da fargli diverse domande spiacevoli. Così tante, che uno degli attivisti rom che ci accompagnava durante l'incontro, ha iniziato a difendere il sindaco.

La loro OnG lavora quotidianamente con gli amministratori, che sono stati eletti da poco. Forse il nostro intervento spiritoso avrebbe potuto danneggiarli, senza che lo volessimo [...].

Gruppi più piccoli

Da un progetto pilota - cioè il primo viaggio ciclistico-politico tra i Rom della Slovacchia orientale - certo non ci si aspetta che tutto funzioni. Tutti i partecipanti concordano sul fatto che la prossima spedizione avrà bisogno di un'introduzione migliore - prima di visitare un insediamento rom. E che i gruppi debbano essere più piccoli.

E' stato troppo breve anche l'introduzione del tema delle politiche regionali e politiche negli ultimi anni, intervenute nel bel mezzo del Decennio EU dell'Integrazione dei Rom.

La prossima volta andranno discusse e aggiunte regole sulle fotografie da scattare, sulle domande scomode e sul ruolo dei giornalisti. Questi ultimi, devono aggregarsi come gli altri giornalisti? O per loro vale il codice adottato per gli altri turisti politici?

Da turisti a moltiplicatori

Per me questi viaggi sono un successo. Ogni viaggiatore, tutti i viaggiatori, hanno oggi una visione più chiara del complesso quadro dei Rom e di uno dei problemi più gravi d'Europa, di quanto potrebbero ottenere da uno sguardo sulla globalità dei media.

Quasi tutti hanno appreso qualcosa, che sarà utile al proprio lavoro politico o professionale. Siamo partiti tutti come turisti - e ritornati come moltiplicatori.

Cosa può significare, in generale, per il turismo politico? Dipende da come funziona. E da chi. E perché. In ogni caso, sono necessarie molte discussioni su questi temi.

Traduzione dall'inglese: Rüdiger Rossig