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Non arrenderti, vecchio albero Rom!
Di Fabrizio (del 01/04/2012 @ 09:33:10, in Italia, visitato 1267 volte)

Ricevo da Roberto Malini

Foto di Steed Gamero: Nita Ciuraru detto "Toma" - L'appello al Presidente della Repubblica

Ancona, 30 marzo 2012. Nita Ciuraru detto "Toma" si trova nel carcere di Monteacuto - Ancona. E' molto depresso, perché sa che la moglie, malata di cancro, è rimasta sola a Pesaro e fatica a sopravvivere. I figli sono in Romania, anch'essi vittime di povertà ed esclusione. Toma sta molto male: è cardiopatico e soffre di patologie ossee dolorose. La prigione in cui si trova è sovraffollata e non consente ai detenuti una vita dignitosa. Per una persona anziana e malata come Toma, è la più triste anticamera della morte. Come aiutare Toma? Oggi il Presidente della Camera Gianfranco Fini si è interessato al suo caso - grazie a Marcello Zuinisi, che gliel'ha sottoposto a Roma - e speriamo di cuore che sostenga il nostro appello di fronte al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Trenta poeti italiani di grande valore hanno aderito alla richiesta di grazia: le loro voci sono già al cospetto di Napolitano. Toma è in serio pericolo di vita e non dobbiamo abbandonarlo. E' utile copiare l'appello e inviarlo, firmato, a:

presidenza.repubblica@quirinale.it

E' anche utile divulgare l'appello presso i propri conoscenti, affinché lo inviino al Presidente. Per evitare che Toma si trovi in condizioni insopportabili dietro le sbarre, però, è fondamentale che non lo facciamo sentire solo e abbandonato. Inviamogli messaggi di amicizia e solidarietà al seguente indirizzo, non solo via email, ma anche tramite fax e posta (utile anche telefonargli):

Sig. NIta Ciuraru detto "Toma"
c/o Casa Circondariale di Monteacuto
Via Montecavallo 73/A
60100 Ancona
Telefono: 071 897891
Fax: 071 85780
Email: cc.ancona@giustizia.it

Toma è un uomo buono e sensibile, ma la sua tempra è fragile a causa dei tanti anni di privazioni e stenti. L'uomo è inoltre soggetto a momenti di grande malinconia. Se non si sentirà tradito da tutti, se sentirà di avere degli amici che lo attendono e si impegnano per la sua libertà, terrà duro. Una volta Toma mi prese per mano e mi condusse sotto un grande pino. Mi chiese di appoggiare la mano sulla corteccia e poi mi disse: "Io sono come questo vecchio albero: non crollo mai". Aveva appena subito un atto particolarmente umiliante da parte di chi dovrebbe proteggere e non annichilire le persone vulnerabili ed escluse.

"Non arrenderti, vecchio albero Rom: siamo tutti con te!"