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Rom che si Autosgomberano
Di Fabrizio (del 08/10/2011 @ 09:38:33, in Italia, visitato 1297 volte)

ottobre 5th, 2011 | by rob Published in Articolo, smogville | 1 Comment

La storia è questa. A un certo punto del pomeriggio arriva un comunicato stampa dal Comune di Milano, assessorato alla Sicurezza, oggetto: "Rom. Famiglie lasciano campo abusivo sito in zona pericolosa al confine con Settimo Milanese". Toh! penso, fino a pochi mesi fa ci toccava il bollettino quotidiano degli sgomberi, ora il Comune ci informa che queste famiglie hanno lasciato il campo in cui vivevano perché si sentivano in pericolo. Leggo le prime righe del comunicato: "A causa della pericolosità del luogo questa mattina i cittadini rom, che dal mese di luglio vivevano in un campo abusivo in via Gaetano Airaghi, hanno lasciato le loro baracche". Eh si, il vento è cambiato. Continuo a leggere: "Le famiglie sono state convinte ad allontanarsi dal quel campo non autorizzato – ha spiegato l'assessore alla Sicurezza e Polizia locale Marco Granelli – perché si trovava a ridosso della tangenziale in una zona pericolosa". Ah. Sono state convinte. Da chi? "I vigili, accompagnati dal Comandante Tullio Mastrangelo, questa mattina si sono presentati insieme agli operatori sociali del Comune e hanno spiegato alle famiglie i motivi per i quali non potevano più continuare a stare lì". Ah ok, capito, sono state sgomberate. Almeno così si definivano fino a pochi mesi fa queste operazioni. E non di qualche famiglia, come sembrava dall'oggetto, ma 133 persone. Ancora il comunicato: "Il campo di via Airaghi, al confine con il Comune di Settimo milanese, era costituito da 52 baracche, dove vivevano 41 famiglie, per un totale di 133 persone, di cui 48 minori. La società Serravalle proprietaria dell'area, sta procedendo alla pulizia e messa in sicurezza dell'area". Alle persone sgomberate il Comune ha offerto più o meno le cose che offriva la Moioli quando era nei giorni di grazia: "sistemazione provvisoria nei centri di accoglienza" ma dividendo donne e uomini: i maschi da una parte, le femmine e i bimbi dall'altra. "Al momento però le famiglie hanno preferito abbandonare il campo senza accettare la nostra proposta" scrive ancora Granelli. E magari se ne sono andate senza neanche ringraziare.

Quell'area sicuramente era pericolosa e lo sgombero è stato pensato a "fin di bene". Ma il risultato è lo stesso del suo predecessore De Corato, che però almeno chiamava le cose col loro nome e non usava giri di parole finto buonisti per raccontarle. O forse nel favoloso mondo di Pisapie gli sgomberi sono "gentili" e le famiglie "lasciano" le loro baracche?


CONSULTA ROM E SINTI DI MILANO
COMUNICATO STAMPA

Lo sgombero dei rom dell’ex campo di via Triboniano non deve essere la ripetizione della politica di De Corato. La Consulta rom e sinti di Milano chiede un incontro all’assessore alle politiche sociali: costruiamo insieme una prospettiva positiva per la comunità rom e sinta

Stamattina la polizia locale ha sgomberato i rom accampati tra Quinto Romano e via Novara. Tutti provengono dal campo di via Triboniano, chiuso dalla giunta Moratti alla vigilia delle elezioni e dove queste famiglie abitavano. Di queste alcune sono state escluse nel 2007 quando il campo bruciò e la giunta lo sistemò riducendo però gli abitanti con il risultato che molti, pur regolari e senza problemi con la giustizia, rimasero per strada perdendo tutto quello che avevano; altre sono state espulse negli ultimi 5 anni in base al patto di legalità e al successivo regolamento prefettizio applicato anche per bollette o multe non pagate o per aver ospitato familiari nel container.

Quindi una situazione complicata che riguarda una comunità presente da anni nel nostro territorio che va affrontata in maniera meno “semplicistica” e soprattutto senza le conseguenze drammatiche che producono gli sgomberi sugli uomini, sulle donne, sui bambini.

Ci preoccupano due aspetti di questa scelta, anzi tre se vogliamo citare le prime parole del nuovo vicesindaco: a Milano è finita la paura. No, per i rom la paura non finisce mai.

Il primo aspetto riguarda la motivazione dello sgombero: non è stata presentata nessuna ordinanza di sgombero nei giorni precedenti e oggi all’atto dello sgombero è stata mostrata una denuncia contro ignoti della società Milano-Serravalle per sassi gettati sull’autostrada. Chi ha deciso che gli ignoti sono i rom? Questo criterio ci sembra veramente pericoloso per la sua illegalità: se valesse dovrebbero essere sgomberati tutti gli abitanti che vivono vicino all’autostrada!

Il secondo aspetto riguarda la preoccupazione che si riproduca la politica fallimentare della precedente amministrazione con le centinaia di sgomberi che hanno prodotto solo grandi costi pubblici e accanimento crudele contro famiglie che perdevano il poco che avevano.

La Consulta rom e sinti di Milano si è impegnata con la nuova amministrazione per contribuire alla soluzione del problema delle comunità rom dando voce alle comunità e costruendo proposte praticabili, per il Comune e per i cittadini di Milano. Noi intendiamo continuare su questa strada coltivando la speranza che la necessità di una politica diversa non naufraghi di fronte al perdurare del pregiudizio e della discriminazione e al suo uso mediatico.

Questo obiettivo la Consulta lo sta perseguendo con riunioni con le singole comunità e con altre iniziative tra le quali un confronto sulle politiche europee al quale è stato invitato il Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa che in un suo sopralluogo nel maggio di quest’anno aveva segnalato i gravi problemi di discriminazione nei confronti della comunità rom e sinta di Milano.

La Consulta per tutte queste ragioni ritiene urgente incontrare l’assessore alle politiche sociali per un confronto di merito sulle prospettive delle nostre comunità.