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		Non vogliono studiare 
			Di Fabrizio  (del 21/07/2010 @ 09:13:47, in scuola , visitato 1992 volte)
		 
		La notizia viene ripresa anche da
Inviato Speciale, riporto invece quanto pubblicato dall'Avvenire 
(credo versione cartacea, segnalazione di Marco Brazzoduro) Le "mamme-maestre" di via Feltre chiedono alle Istituzioni una soluzione 
per il nuovo anno scolastico "Rom bocciati per troppe assenze" DI DANIELA FASSINI
 
 Costretti a continue e prolungate assenze, a causa degli sgomberi, alcuni 
bambini rom, nell'anno scolastico che si è appena concluso, non so no stati 
ammessi alla classe successiva. "Diversi bambini sono sta ti bocciati perché non 
han no raggiunto il numero minimo delle presenze sufficienti per la promozione", 
racconta Assunta, in segnante della scuola primaria ma anche attiva nel 
l'organizzazione volontaria delle mamme-maestre di via Feltre, affiancate 
dalla Comunità di Sant'Egidio, per l'integrazione dei rom romeni più volte 
sgomberati dagli insediamenti di Lambrate e Rubattino.
 
 "Così abbiamo deciso di scrivere una lettera alle istituzioni, al sindaco ma 
anche al presidente dei Tribunale dei minori, al prefetto, al questore e per 
conoscenza ad Amnesty International – informa 'la mamma–maestra' – per 
affrontare il problema e trovare entro settembre una soluzione". "Ora ci 
troviamo davanti a un paradosso – scrivono nella lettera – le istituzioni con 
gli sgomberi rendono impossibile la frequenza e sono sempre le istituzioni a 
bocciare perché le assenze sono troppe" . Sono perlopiù bambini i scritti alle 
scuole primarie, 12 per l'esattezza, che dovrebbero proseguire gli studi già 
iniziati e altrettanti nuovi iscritti, qualcuno anche alle medie.
 
 "Chiediamo semplice mente che l'anno scolasti co possa iniziare anche per i 
bambini rom sotto il segno del rispetto, della serenità, della continuità, 
dell'osservanza dei diritti sanciti dalla costituzione e dall'ordinamento 
giuridico nazionale ed internazionale " conclude Assunta.
 
 Sancito da convenzioni, patti e stabilito negli standard internazionali sui di 
ritti umani, quello all'istruzione è un diritto che tutti devono garantire. Per 
i bambini rom è anche qualcosa di più: per loro l'istruzione è una possibilità 
di riscatto, dalla povertà e dall'emarginazione.
 
 IL CASO: CINQUE SGOMBERI E A SCUOLA TRA MILLE DIFFICOLTÀ
 "Simone ha nove anni e frequentava la terza elementare quando lo scorso 19 
novembre ha subito il primo sgombero da via Rubattino" inizia così il racconto 
di Stefano, volontario della Comunità di Sant'Egidio che ha seguito la vicenda 
personale di Simone, bocciato a scuola per le troppe assenze. "Da lì, dopo pochi 
giorni, la famiglia ha trovato 'rifugio momentaneo' in via Forlanini. Simone 
riusciva a frequentare la scuola, anche se non c'erano mezzi pubblici". 
Allontanata da Forlanini, a inizio anno, la famiglia si è poi trasferita in via 
Lorenteggio. Stefano e alcuni volontari della Comunità avevano già iniziato le 
pratiche per il trasferimento della scuola di Simone, impossibilitato a 
raggiungere tutte le mattine via Rubattino da Lorenteggio. "Neppure il tempo di 
completare le pratiche, ed ecco l'ennesimo sgombero – prosegue il racconto 
Stefano – Li abbiamo ritrovati a Chiaravalle e lì Simone ha potuto, ma solo per 
una settimana, frequentare la scuola di via Ravenna, al quartiere Corvetto".
 Poi il 9 febbraio lo sgombero da Chiaravalle. Quella mattina Samuel era andato a 
scuola. "Dopo un mese passato a girovagare, la famiglia si è nuovamente 
insediata a Rubattino e tra aprile e maggio Simone è riuscito a frequentare la 
scuola, quella in cui aveva iniziato l'anno scolastico. Ma a fine anno aveva 
accumulato troppe assenze". (D.Fas.)
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