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Repubblica Ceca
Di Fabrizio (del 25/03/2010 @ 09:41:57, in scuola, visitato 2373 volte)

Da Czech_Roma

Radio Praha 18-03-2010 Rob Cameron

Il Ministro dell'Istruzione ha proposto l'introduzione nelle scuole di lezioni di lingua e cultura romanì, per incoraggiare gli studenti rom e rafforzare l'integrazione nella società. Il piano, riportato questa settimana dal giornale Lidové noviny, è ancora ai primi passi - il ministro intende lanciare un progetto pilota in alcune scuole. Ma è stato ben accolto dalle OnG che lavorano per il miglioramento degli standard educativi tra i Rom.

La lingua e la cultura romanì non caratterizzano i curriculum scolari della scuola ceca. Un gruppo di illuminati incaricati del Ministero dell'Istruzione vogliono un cambio, ed hanno scelto diverse scuole con un'alta percentuale di studenti rom per un progetto pilota. Tramite questo schema, gli studenti potranno scegliere una classe accessoria di lingua, storia e cultura romanì.

Lo schema non è inteso solo perché gli studenti rom diventino più coscienti della loro cultura; il Ministero dell'Istruzione vuole che le classi siano disponibili anche ai ragazzi non-Rom. Il ministero ritiene che se gli altri ragazzi impareranno di più sul retroterra dei loro compagni di classe, questo contribuirà a rompere le barriere nella società ceca tra i Rom e la società maggioritaria.

E' una meta ambiziosa [...]. Però non è chiaro nella pratica quanto successo avrà l'iniziativa.

Si stima che vivano nella Repubblica Ceca 250.000 Rom, ma è una comunità definita da tutti i segni dell'esclusione sociale: alta disoccupazione, povera salute, aspettative di vita più corte e bassi standard educativi. Diversi governi hanno tentato di affrontare l'ultimo problema, con poco successo.

Molti ragazzi rom finiscono nelle scuole speciali per chi ha difficoltà d'apprendimento. Quanti riescono a rimanere nel sistema educativo regolare spesso si trovano a frequentare classi di soli Rom, in quanto i genitori "bianchi" disiscrivono i loro figli da quelle che percepiscono come "scuole di zingari".


Apro una parentesi, con una poesia di Paul Polansky, tratta da "Undefeated" - Multimedia Edizioni

UNA SCUOLA SPECIALE

Ho sempre saputo che mia figlia era brillante,
Faceva disegni pieni di dettagli,
memorizzava tutte le canzoni dei nostri antenati,
suonava il piano prima di avere cinque anni.

Per cui fui sorpreso quando l'insegnante venne
a casa nostra e ci disse
che nostra figlia non era pronta per la scuola.

Il suo ceco non era abbastanza buono,
aveva bisogno di aiuto con la grammatica.

Il preside accettò di incontrarci.
Disse che nostra figlia era una bella bambina,
ma sarebbe stata l'unica zingara nella sua classe.

Alla fine acconsentimmo.
Firmammo il foglio.
Non volevamo che la nostra bambina fosse maltrattata.

Ma ora quando la porto a piedi a scuola,
e vedo la targa sull'edificio,
mi si spezza il cuore.

Perché non ci hanno detto
che la sua scuola speciale
era un centro per

ritardati mentali.

...e chiudo la parentesi: Paul Polansky è stato tra i primi a  testimoniare il saccheggio del Kosovo e la distruzione della sua comunità rom. Si deve a lui se è venuto alla luce lo scandalo dell'avvelenamento da piombo nei campi profughi del Kosovo. Poeta, romanziere, antropologo conosciuto in tutto il mondo, settimana scorsa era a Milano, tra l'indifferenza generale e 15 persone ad ascoltarlo. A maggio tornerà in Italia, e vorrei preparargli un'accoglienza migliore.