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Roma_Francais
 I Rom: una libertà pagata cara
par D. Sabo
 
I Rom: una libertà pagata cara
par D. Sabo
Le popolazioni nomadi zigane si confrontano a discriminazioni persistenti 
e subiscono una profonda esclusione sociale. Iniziative cittadine ed azioni di 
sensibilizzazione permettono, in alcuni casi, di contrastare gli attentati ai 
loro diritti.
Occorre vedere il magnifico film "Liberté" di Tony Gatlif. Si riferisce 
alla persecuzione dei Zigani durante la II guerra mondiale. Una zona d'ombra che 
il cineasta ha superbamente messo in luce con la storia di Taloche, uno zigano 
internato nel campo di Montreuil-Bellay, sotto Vichy, storia ispirata del libro 
di Jacques Sigot "Questo filo spinato dimenticato dalla storia" (edizioni 
Wallâda)..
Non lo si ricorda spesso 
ma sui due milioni di zigani che vivevano in Europa, tra i 250.000 ed i 
500.000 furono deportati nei campi di concentramento. Pochi lo sanno: 40.000 
zigani sono stati rinchiusi in trenta campi francesi durante la guerra. Il 
rigetto della popolazione dei Rom è antico e persiste,, per quanto siano del 
tutto cittadini europei. Dopo gli allargamenti del 2004 e del 2007, i Rom 
costituiscono la più grande minoranza etnica della UE.
Malgrado la loro 
cittadinanza europea, restano vittime di ostracismo e si confrontano con le 
discriminazioni. Il considerevole apporto che queste popolazioni potrebbero 
avere nella società europea è ignorato, per l'effetto di stereotipi e pregiudizi 
che si esprimono con discriminazioni economiche, sociali e politiche.
Tre 
rapporti* sul razzismo, la xenofobia, l'antisemitismo e 
l'intolleranza in Repubblica Ceca, Grecia e Svizzera, sono stati pubblicati il 
15 settembre 2009. Anche se si osserva un'evoluzione positiva in ciascuno dei 
tre stati membri del Consiglio d'Europa, i rapporti rilevano, nel contempo, 
alcuni fatti che rimangono preoccupanti.
In Repubblica Ceca, i Rom si 
confrontano con la segregazione nell'istruzione e l'alloggio ed alla 
discriminazione nell'impiego. Si osserva un'intensificazione che lascia 
ammutoliti, delle attività di gruppi di estrema destra. Un nuovo codice penale è 
stato adottato nel 2008 e contiene disposizioni più complete in materia di lotta 
al razzismo.
In Grecia, i Rom conoscono ugualmente problemi di impiego, di 
alloggio e di giustizia. La legislazione che proibisce l'incitamento all'odio 
razziale è ancora poco applicata.
Anche in Svizzera si assiste ad una 
pericolosa intensificazione dei discorsi politici razzisti contro i nuovi 
cittadini. La legislazione non è sufficientemente sviluppata per trattare la 
discriminazione razziale diretta che tocca in particolare i musulmani, le 
persone originarie dei Balcani, della Turchia, dell'Africa ma anche la gens du 
voyage.
Segnali incoraggianti
La situazione è particolarmente 
delicata per le donne rom. E non solamente in questi tre paesi. Il 12 gennaio 
2010, le donne rom hanno urgentemente invitato i governi europei a rispettare i 
loro diritti fondamentali. Alcuni di questi governi praticano la sterilizzazione 
forzata. Misure concrete sono prese poco a poco per compensare le vittime, 
sanzionare gli autori di tali atti ed avviare una riforma del settore medico 
pubblico perché i diritti delle pazienti siano rispettati.
Le conclusioni di 
una conferenza delle donne rom europee che si è tenuta ad Atene l'11 ed il 12 
gennaio 2010, hanno sottolineato la necessità di prevenire ogni segregazione di 
fatto in materia di alloggio e d'istruzione, promuovendo i principi di qualità e 
d'integrazione. Le partecipanti hanno ugualmente incoraggiato le militanti rom e 
chi difende i diritti umani ad agire presso le comunità rom per sensibilizzarle 
nei loro diritti fondamentali e facilitare il loro accesso ai servizi pubblici 
ed ai dispositivi destinati a far rispettare la legge.
L'integrazione delle 
comunità rom dipende dalla responsabilità condivise tra gli stati membri e la 
UE. La UE dispone di un solido arsenale giuridico per lottare contro le 
discriminazioni. Ricorre ai fondi strutturali europei ed organizza iniziative di 
sensibilizzazione sulle discriminazioni nei confronti dei Rom. Inoltre, 
un'azione coordinata è condotta in alcuni grandi settori particolarmente 
importanti per l'integrazione dei Rom, come l'istruzione, l'occupazione e 
l'integrazione sociale.
Nel quadro della sua partecipazione al "2010 - Anno 
europeo di lotta contro la povertà e l'esclusione sociale", la direzione 
Istruzione, Cultura, Multilinguismo e Gioventù della Commissione Europea 
organizza un'esposizione ed una conferenza dedicate all'aiuto che forniscono i 
programmi dell'UE alla minoranza rom.
Ed in Francia?
Neppure 
nell'Esagono, la situazione dei Rom è facile. Per la maggior parte cittadini 
dell'Unione Europea dopo l'entrata della Romania e della Bulgaria in 
quest'insieme, sono trattati come "cittadini di seconda zona". Le Comunità 
zigane sono le prime vittime della politica del numero e della paura in materia 
d'immigrazione. Inoltre gli ostacoli all'azione umanitaria si sono intensificati 
e moltiplicati nel 2008-2009. L'azione umanitaria è sistematicamente considerata 
come sospetta dai pubblici poteri. È un fenomeno nuovo di cui si possono 
purtroppo citare numerosi esempi.
"Le popolazioni sono state incessantemente 
sgomberate e rese precarie, ciò che impedisce alle OnG di di occuparsene e 
mantenere un legame sociale. Le loro espulsioni ripetute senza soluzione di 
rialloggiamento comportano esaurimento, interruzione di cure e di seguito 
medico, in particolare delle donne incinte e dei bambini" deplora il dott. 
Bernard dell'associazione Médecins du Monde. Occuparsi dei più poveri diventa 
sempre più difficile. L'80 % dei pazienti non hanno alcuna copertura malattia 
mentre vi avrebbero diritto ed il 20 % non dipendono da alcun dispositivo.
Nell'estate 2009, lo stato francese ha chiesto l'espulsione del campo 
urgentemente installato a Saint Denis da Médecins du Monde per famiglie rom 
sulla strada. La mobilizzazione de più di trenta associazioni (Fondazione Abbé 
Pierre, Soccorso cattolico, Romeurope, ATD Quarto Mondo, il Droit au Logement 
(DAL), la Lega dei Diritti dell'Uomo (LDH), Rete Istruzione Senza Frontiere) e 
l'azione della giustizia hanno permesso tuttavia di contrastare questa 
richiesta. 
Il tribunale ha così respinto la domanda d'espulsione formata dal prefetto di 
Seine Saint Denis, riconoscendo così la situazione urgentemente umanitaria nella 
quale si trovano i Rom dell'Ile de France. "Una presa di coscienza della gravità 
della situazione sanitaria dei Rom comincia ad emergere„ si rallegra 
Médecins du Monde anche se rimane da trovare una soluzione definitiva per le 
famiglie.
* Questi  rapporti fanno parte del quarto 
ciclo seguito dall'ECRI. ECRI è un meccanismo indipendente dal Consiglio 
d'Europa che si occupa dei problemi del razzismo e dell'intolleranza, prepara 
relazioni ed indirizza delle raccomandazioni agli Stati membri. Le relazioni per 
paese, con le osservazioni dei governi allegate, sono disponibili su:
www.coe.int/ecri